La spada, il corvo, il mare

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    Ed eccoci infine con il capitolo finale, che poi un finale vero e proprio non è, perché c'è anche un epilogo che pubblicherò tra qualche giorno.

    Ho risolto il tutto con una trovata che rivista oggi mi pare un po' azzardata ed affrettata, ad ogni modo sono curiosa di conoscere il vostro parere.

    A presto!)

    Capitolo 40: Promesse e desideri

    - Jim! – gridò Will con un misto di apprensione, incredulità e rabbia.
    - Papà! – vociò di rimando il bambino, scollandosi i capelli dalla faccia e accingendosi ad andargli incontro, tuttavia una forza improvvisa lo sollevò da terra, un reticolo di alghe rosse gli si attorcigliò attorno alle gambe e, quando provò a strapparle via, si allungarono rapidamente fino ad intrappolargli anche le braccia, inviluppandolo ben stretto come un baco in un bozzolo.
    - Ci mancava solo lui! – proferì con accento nervoso Jack, mentre Will continuò a dimenarsi invano e Barbossa e Worley imprecarono a denti stretti.
    Calypso si fece avanti, svolazzandogli attorno e scrutandolo con un sorriso oscuramente raggiante: - Finalmente ci conosciamo di persona … Quanto sei carino, William James Weatherby Turner! – asserì languida, lisciandogli una guancia con il dorso della mano, inclinando il viso sulla spalla destra.
    - Non toccarlo! – la aggredì Will dibattendosi nelle stringenti catene vegetali e spingendosi con il busto in avanti – Farò tutto ciò che vuoi, ma non lo devi toccare!
    Per tutta risposta la dea dischiuse le labbra provocandolo con un sogghigno sadico e si apprestò a ripetere il gesto, ma il bambino allontanò di scatto la testa: - No, papà, lei vuole me – disse duramente, pur con voce incrinata – Mi è venuta in sogno prima che arrivassimo alla Baia dei Relitti – confessò accigliandosi e fissandola con rancore quando la sentì di nuovo sogghignare – Ed è stato un incubo – sibilò rabbioso, fulminandola con uno sguardo schifato e arrogante.
    Suo padre restò senza fiato al pari degli altri uomini che notarono il cambiamento di colore nel viso della signora del mare, la quale divenne paonazza e allargò gli occhi nerissimi scrollando le spalle come per scacciarsi di dosso quelle parole. Si aspettavano una sua immediata punizione nei confronti del ragazzino, ma quella li stupì ancora: - C’è un così ardente coraggio nel tuo piccolo cuore – la sua voce era colma di adorazione e finzione, mentre gli girava intorno fissandolo con malignità – Ma non devi ripudiarmi. Io potrei esaudire il tuo più grande desiderio, piccolo umano … - gli sussurrò all’orecchio così che gli altri non poterono sentirlo.


    Il tranquillo ed impassibile Capitan Taft stava seriamente iniziando a considerare che non era stato tanto azzeccato intromettersi negli affari di quelle furenti piratesse che battibeccavano su ogni cosa con foga inaudita. Anche lui avrebbe avuto il suo tornaconto, alla fine; solo quel pensiero lo spingeva a sopportare i loro capricciosi umori.
    - Aspetta, forse non ho capito bene: ti opponi a bruciare le carte nautiche e la bussola di Jack, e vorresti che io distruggessi l’Olandese Volante?! – sbraitò Elizabeth inferocita, incrociando le braccia sul petto per trattenere l’impulso di un’aggressione fisica.
    - È soltanto una nave! E ne fabbricano tante di navi al giorno d’oggi – ribatté senza scomporsi Anamaria, camminando avanti e indietro senza guardarla e così facendo irritandola ancor di più.
    - No! No! È tutto sbagliato, signore mie! – si decise ad intervenire Taft, quando capì di aver innescato due bombe ad orologeria – Da ciò che ho letto c’è stata una e una sola cagione che ha ancorato precipuamente quella infida creatura ai nostri lidi – affermò alzandosi con il Codice in mano e picchiandovi sopra l’indice.
    Le due donne si studiarono per qualche secondo, riflettendo su quelle parole, e tesero il viso in una smorfia incredula e sconvolta avendo colto l’allusione del bucaniere.


    Will osservava suo figlio sentendosi orribilmente impotente, folle e sciagurato per averlo coinvolto in quella storia. Calypso lo aveva stregato promettendogli chissà quali doni con le sue arti ingannatrici e, nonostante lo chiamasse a gran voce, il bambino aveva cessato di rispondergli ascoltando solo le parole della dea, di cui lui non riusciva a cogliere che un basso brusio, simile allo scorrere di un rivolo d’acqua in lontananza.
    Barbossa e Worley criticavano il giovane Capitano, chiedendogli di tacere perché era tutto inutile e con le sue urla stava soltanto graffiando i loro timpani. Jack, invece, ebbe un inatteso fremito di rimorso e umanità rivolgendosi a lui con sincera pena: - Quando siamo stati attaccati dall’Orca, lei mi ha offerto l’immortalità se io l’avessi lasciato morire – trovò la forza di confessare a mezza voce a Turner che stava alla sua destra, evitando di incrociarne il viso.
    - Perché? – impallidì quello, indirizzando la richiesta alla dea che si era girata verso di loro con aria stupefatta.
    Sparrow sostenne il suo sguardo indagatore e oltraggiato, rispondendo al posto suo: - Perché lui è prova dell’amore vivo che ha tenuto Elizabeth legata a te in questi anni. Non è forse così? – proferì guizzandole un sogghigno astuto.
    Calypso si spostò nell’atmosfera impalpabile assumendo una colorazione grigiastra che rifletteva il suo livore, fino a fermarsi a pochi centimetri da lui e da Will: - Tanti uomini, sin dalla notte dei tempi, hanno goduto della mia benevolenza, delle mie profferte. E hanno avuto fama, potere, la fortuna dalla loro parte per realizzare ciò che volevano. Ma mai! – si bloccò scuotendo la mano destra e alzando il tono – Mai nessuno ha osato contraddirmi! Sono sempre stata io a decidere quando privarli di ciò che avevo concesso – giurò tornando indietro con movenze indignate.
    - Hanno fatto tutti una brutta fine – attestò Jack col solito sarcasmo, facendo l’occhiolino a Turner perché lo appoggiasse a distogliere ancora la dea dai suoi oscuri intenti.
    - Hanno cercato di approfittare della mia clemenza oltre misura! – si infervorò lei ingrandendo le sue dimensioni, e Barbossa e Worley lanciarono un’occhiataccia in tralice a Sparrow che a loro giudizio sembrava stesse peggiorando le cose.
    - Io non ho fatto niente di simile! – si schernì Will con faccia innocente, sostenendo il gioco del filibustiere; anche se non aveva capito del tutto dove volesse arrivare, almeno Jim al momento era fuori dalle attenzioni di Calypso.
    - Mi hai deluso lo stesso, mio diletto – languì quella sfiorandolo – Proprio come Jack, tanto tempo fa che mi ha rinnegato – pronunciò con le labbra iridescenti segnando con un dito il profilo di quello – Buttare via la promessa di restare sempre giovane e bello, forte e invincibile, libero dalla corruttibilità del tempo, padrone della nave più grande e distruttiva che abbia mai solcato i mari! Per che cosa? Per una vita scialba! Identica a quella di migliaia di altri mortali che strisciano nella polvere, giorno dopo giorno, finché non diventeranno polvere anch’essi! Senza fare mai nulla che li innalzi, intrappolati in una ripugnante immobilità, ma soggetti al disfacimento e all’oblio – terminò acquietandosi e librandosi nuovamente verso Jim rimasto a bocca aperta, non avendo capito gran che di quei discorsi ma essendosi spaventato per la crudeltà e l’odio profusi dalla donna nel pronunciarli, tanto che la sua pelle aveva mutato più volte colorazione, riflettendo il suo caleidoscopio di emozioni.
    - Potrai pure riprenderti il mio cuore, ma non ti apparterrà mai! – urlò Will fiero e disperato.
    Gli occhi di Calypso si intorbidirono: - Tutta colpa di quella … donna – si trattenne dall’usare una parola più spudorata – Vi ha raggirati tutti e tre. E considerate me cattiva – li beffeggiò corrugando le sopracciglia e mostrandosi offesa, le guance livide e tese. – Tanto non la rivedrete più! – sbottò poi antipaticamente, scoprendo i canini.
    Turner padre e figlio ovviamente reagirono scurendosi di avversione, ma lei si divertì di più spiando attentamente il volto di Jack: - Oh, per te c’è un’altra che conta ora, lo so …


    - È probabile che ci sia ancora? – domandò Elizabeth incedendo con passo svelto dietro Sputafuoco, il fiato corto, incerta se abbandonarsi all’angoscia o alla speranza.
    - Che io sappia Capitan Turner non ha gettato via nulla – la rassicurò quello facendo scattare la serratura della stiva e lasciandola passare insieme ad Anamaria, Taft e Gibbs. Tutti e cinque con le loro lampade riuscirono ad illuminare a sufficienza lo spazioso locale senza oblò, ma la ricerca si rivelava piuttosto complicata, data la quantità di arnesi accatastati lì sotto.
    - Dobbiamo trovare un medaglione? – richiese Gibbs poco convinto dalle sbrigative spiegazioni di quello stravagante Capitano cui le due donne, invece, sembravano stranamente riporre una cieca fiducia.
    - Esattamente, buon uomo. Perché a quanto mi riferiscono, sarebbe un’altra prova del legame di quello spirito maligno con uno della nostra sorta – chiarì con garbo proprio Taft.
    - Ecco l’organo – attestò Bill rimuovendo un telo scuro da una sagoma informe. Gibbs lo aiutò poggiando a terra la lanterna e gli uscì un gridolino agghiacciato quando si accorse che l’imponente strumento musicale era ridotto ad un ammasso di ferraglia.
    - Will ha voluto smontarlo, perché diceva che gli provocava un senso di disagio – riferì Sputafuoco, piegandosi e incominciando a spostare i singoli rottami.
    Un lieve tintinnio, differente dal suono freddo dell’altro metallo, fece drizzare loro le orecchie. Subito Elizabeth scattò in direzione di quella melodia accennata, frugando freneticamente ogni frammento alla luce della candele e spronando i compagni ad imitarla. E stava arrendendosi alla convinzione che l’avessero soltanto immaginato, quando Anamaria si fermò rapita sollevando tra le mani un cuore argentato.
    Pochi minuti dopo quel particolare carillon, che era stato pegno di un amore impossibile e tormentato, finì sul fondo di una pentola di rame riempita per metà di alcol. Taft, emozionato, vi gettò dentro alcune pozioni di segreta composizione e uno stoppino acceso sotto gli sguardi scettici e speranzosi dei presenti riuniti sul ponte, ammutoliti e inquieti.
    - Ma quelle sono le carte nautiche di Sao Feng! – esclamò Elizabeth vedendo il rotolo di legno nelle mani di Taft.
    - Proprio così, frutto di un vantaggioso arrembaggio operato dai miei ai danni della Perla Nera circa un’oretta fa – rispose semplicemente l’uomo, riponendo l’orologio da taschino e lasciando cadere tra le fiamme quelle preziose mappe.
    - Noo! – strillarono adirati Anamaria e Gibbs sporgendosi verso di lui.
    - Signori, dobbiamo assicurarci che non ci sia più nulla che appartenga a lei fra di noi – insistette irremovibile quello, protendendo il braccio verso la Jucard e ammiccando alla bussola di Jack che pendeva dalla sua cinta.
    Prima che la piratessa aprisse bocca, però apparve un breve lampo verde a rischiarare il cielo all’imbrunire. Il fuoco che stava annichilendo le carte e il medaglione sussultò e si tinse di un celeste pallido, innalzandosi come un pennacchio che, serpeggiando e ruotando, si compose in una forma umana, incorporea e tremolante:
    - Calypso? – esalò una voce tagliente e cupa che sembrava provenire dall’oltretomba.
    - D … D … Davy Jones? – balbettarono sconvolte Elizabeth e Anamaria, non potendo fare a meno di fissare con insistenza lo sguardo ostile e colmo di risentimento del fantasma che si spostava fra di loro facendoli arretrare e cadere dallo sgomento.
    - Calypso? – ripeté ancora più impaziente e alterato.
    - Lei è … - si offrì di informarlo Gibbs, ma le parole gli si spensero in gola quando quello lo raggiunse arrestandosi ad una spanna da lui.
    - Lo so – proferì lentamente l’ombra annuendo tenebroso, e girandosi si avviò verso il parapetto per poi discendere in acqua senza produrre alcuna alterazione nella superficie.
    - Santi numi! Le mie capacità mediatiche sono decisamente migliorate! – proruppe Taft commosso, mentre tutti gli altri marinai ripresero a fare commenti sbalorditi su ciò a cui avevano appena assistito, spingendosi l’un l’altro per tentare di guadagnare la visuale migliore.


    Erano quasi allo stremo, la vita stava scorrendo via dalle loro membra e si sentivano sempre più deboli e incoscienti. Jim aveva cominciato a piangere osservando i loro occhi diventare vitrei e opachi e i loro corpi asciugarsi e scolorire senza più spirito:
    - Non è così che voglio diventare adulto! Voglio la mia testa, la mia anima! I miei sentimenti! – gli faceva una certa impressione sentire la sua voce così profonda.
    Calypso non prestava ascolto alle sue infantili lamentele: lo aveva prescelto come involucro del suo essere speciale, creato da lei per fargli da compagno e servitore.
    Ogni desiderio ha il suo prezzo”, lo aveva ammonito, concedendogli di diventare un uomo. E ora avrebbe unito gli animi degli altri favoriti così che l’uomo da lei prodotto sarebbe stato perfetto, fornito di tutte le qualità che lei desiderava per il suo compagno di vita eterna.
    Jim si tormentava. Aveva commesso un altro errore insensato: come gli era venuto in mente che, distraendo la terribile dea, sua mamma e gli altri sarebbero riusciti ad ucciderla con le formule magiche del Codice? Ma forse era stata proprio Calypso a chiamarlo a sé.
    Il suo destino era inevitabilmente intrecciato con il mare, lo aveva sempre saputo, lo aveva sempre sentito scorrergli dentro. Lui lo amava, e sua madre se ne era già accorta in passato quando, indipendentemente dalle stagioni, la supplicava di portarlo alla spiaggia o quando passava intere notti a guardarlo attraverso la finestra dalla loro casa sulla scogliera.
    Con suo sbigottimento avvertì una potente vibrazione propagarsi tra lui e gli altri: la malvagia dea si contorse tutta, come se qualcuno di gigantesco la stesse stritolando nel suo pugno. Vide le scie spiritiche ritornare lentamente al petto dei quattro Capitani che poco a poco riacquistarono colore e mossero debolmente la testa, riacquisendo i sensi.
    Osservò le sue gambe e le sue braccia rimpicciolirsi e ricadde a terra sbattendo la faccia sulla sabbia. Era di nuovo un bambino!
    Percepì un vento gelido passargli di sopra e restò di sasso quando indirizzò gli occhi su una figura impalpabile che aveva agguantato Calypso tenendole le braccia trasparenti attorno alla vita.
    Lei sembrava totalmente indifesa e terrorizzata: - Ti ricordi cosa mi avevi promesso? Mi avresti donato il tuo cuore e saremmo rimasti insieme per sempre. E una dea non può sottrarsi in eterno ad un giuramento – asserì con perfidia l’uomo spettrale, stringendola più forte mentre il suo cuore emergeva dal petto, nero e palpitante, fondendosi con lei che urlava di dolore come glielo stesse strappando.
    Jim si voltò e si coprì le orecchie, poi sentì lo sciabordio dell’acqua e delle dita attorno ai suoi polsi: - Jim, prendi più fiato che puoi e tieniti a me! – gli raccomandò suo padre.
    Allora vide che erano tutti liberi e sani, ma anche che la sala stava lentamente svanendo. Un’enorme massa d’acqua li avrebbe presto sommersi e schiacciati.<div style="text-align: justify;">


    Edited by Fanny Solomon - 10/4/2024, 17:50
     
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    Ed ecco finalmente a voi l'epilogo di questa lunghissima long! All'epoca in cui la scrissi, impiegai quasi 6 mesi per concluderla e speravo che sarei riuscita ad essere molto più veloce a pubblicarla qui, sebbene con l'occasione di una rilettura ho cercato di revisionarla un po', essendo il mio stile di scrittura abbastanza cambiato nel frattempo.
    Ad ogni modo, non ho voluto andare troppo a fondo con i cambiamenti perché sono affezionata alla storia così com'è, essendo stata uno dei miei primi esperimenti narrativi più impegnativi, a livello di trama e costruzione.

    Non aggiungo altro, se non che mi auguro di aver allietato chi ha letto o leggerà, soprattutto chi ha amato questa saga e i suoi fantastici personaggi ai quali spero di aver reso giustizia con la mia versione.

    Epilogo: Nuovi orizzonti

    Jack nuotava con più forza e velocità che poteva, supplicando i muscoli di non tradirlo, ma nel vortice che inesorabilmente stava spazzando via tutto, subì pure l’attacco di Worley che, mosso da una recidiva smania di vendetta, lo trascinò in una sfiancante colluttazione, abbrancandolo con violenza. Lui si difese dimenandosi come un’anguilla e, con un paio di pugni e qualche calcio, riuscì a farlo desistere mettendolo fuori combattimento, poco prima che le onde si riversassero in quella prigione subacquea.
    Will, Jim e Barbossa, intanto, avevano già guadagnato qualche metro di vantaggio e, falciando l’acqua salata come un forsennato, Jack infine li raggiunse. Ma per quanta aria avessero accumulato nei polmoni, per quanta energia impiegassero nel muovere coordinatamente braccia e gambe, la superficie appariva irraggiungibile e la spuma scura costituiva un ulteriore scoraggiante ostacolo.
    Erano spossati e iniziavano ad essere in balia di un’opprimente sensazione di panico.
    Finché una vorticosa corrente di bollicine non accelerò i loro movimenti.

    A bordo dell’Olandese Volante la tensione fra l’equipaggio era tangibile e aveva reso l’atmosfera quasi densa e irrespirabile. Un rombo lontano magnetizzò l’attenzione dei pirati sull’orizzonte arroventato dal tramonto, il sole venne coperto per qualche istante da un bagliore verde che torreggiò nel cielo qualche secondo per poi dissolversi.
    - Calate in acqua le scialuppe! – ordinò il primo ufficiale, fremente di speranza e di attesa.
    Uno dopo l’altro i dispersi affiorarono fra le onde tirando un’ampia boccata di ossigeno. Le loro orecchie, ancora otturate dall’apnea, vennero investite da urla eccitate, sbigottite ed esultanti. Furono letteralmente pescati e issati di peso sulle barche, intontiti come lo erano i loro amici che li osservavano stupefatti e felici.
    Elizabeth faticò un po’ a zittire Jim e Will che, oltre a raccontare concitati la terribile esperienza, non sapevano più quali parole di scuse e di gratitudine usare, sovrapponendosi l’un l’altro e non dandole la possibilità di spiegare a sua volta.
    - Abbracciatemi! – li incitò semplicemente commossa, avvinghiandosi a loro e baciandoli entusiasticamente.
    Barbossa, poco più lontano, venne recuperato dai quattro suoi più servizievoli marinai, Pintel, Ragetti, Murtogg e Mullroy che si affrettarono a narrare quanto accaduto e a domandargli di raccontare la sua esperienza.
    Jack fu aiutato a salire su un’altra scialuppa, dove lo accolsero Gibbs con evidente gioia, e Anamaria che, dopo l’iniziale imbarazzato distacco, si sciolse in un caloroso sorriso di benvenuto che lui ricambiò con allegria: - Immagino vi aspettiate un ringraziamento in grande stile – mormorò fissandoli uno per uno ma appuntandosi soprattutto sulla piratessa.
    - A dire il vero gran parte del merito è di Capitan Taft – asserì indifferente lei, indicandogli l’uomo seduto dietro di lui.
    - Voi siete proprio Jack Sparrow! – esclamò quello euforico, scavalcandola e mettendosi al suo fianco – Siete più giovane di quanto immaginassi! Io sono cresciuto ascoltando le vostre straordinarie avventure!
    Jack si buttò su Gibbs, spaventato e infastidito da quell’invadenza e con la sua espressione smarrita e irritata fece sorridere di gusto Anamaria al punto che, guardandola, il suo malumore sfumò.
    - E Fortezza? – si ricordò d’un tratto Taft, prima di risalire sulla Barracuda dove lo stavano riaccompagnando.
    - È rimasto indietro – tagliò corto Sparrow unendo indice e medio e muovendoli in un eloquente gesto che significava morte. Lui stesso lo aveva intravisto respirare involontariamente dal naso e affogare in pochi secondi.
    Ma l’ineffabile Taft non sembrò per nulla dispiaciuto e, salutandoli frettolosamente con la scusa di dover partire presto per avvisare gli altri Capitani una volta alle dipendenze dell’Ammiraglio che erano liberi, si congedò come nulla fosse, non senza portare con sé un alone di mistero.

    I pirati dell’Olandese Volante, dopo essersi fatti raccontare tutti i dettagli della stupefacente vicenda dai protagonisti, si sentirono praticamente obbligati ad organizzare dei grandi festeggiamenti per il loro ritrovato Capitano, coinvolgendo anche i colleghi della Murena che si erano trasferiti sulla loro nave per restare vicino alla loro comandante.
    Nel bel mezzo dei preparativi anche Barbossa giunse a bordo. Il suo sguardo gelido cercò subito Jack che gli rispose con un’occhiata piena di bile.
    - Ma perché non fate a turno con la Perla Nera? – si intromise di punto in bianco Jim, che aveva notato il loro torvo scambio di silenziosi insulti.
    I due filibustieri si voltarono squadrandolo con furente contrarietà, al che il bambino tentò di spiegarsi meglio: - Una volta ciascuno sarete Capitano e primo ufficiale. Per esempio … un mese ciascuno.
    - Questa è la cosa più sbagliata che tu abbia potuto dire nella tua breve vita! – lo assalì Barbossa con tono truce, stringendo gli occhi che scomparvero tra le mille rughe che gli solcavano gli zigomi.
    - Forse non hai capito che non voglio più averci niente a che fare con questo traditore! – ribatté Jack, fulminando però il diretto interessato anziché l’incauto ragazzino.
    - Traditore io? – sogghignò il maturo pirata con sarcasmo e affronto, ma senza perdere l’apparente calma.
    - Sì, tu! – strillò invece Sparrow, così forte da far accorrere gli altri marinai vicino a loro – Io proporrei un’altra soluzione: perché non chiediamo il parere della Fratellanza? – lo provocò con le mani ai fianchi.
    - Secondo te dovremmo scomodare di nuovo i pirati nobili per risolvere il tuo problema? – lo schernì ancora quello. La ciurma assisteva divertita al loro diverbio, tifando ora per l’uno ora per l’altro.
    - Embè? Tu non lo fai sempre per i tuoi di problemi? – continuò imperterrito Jack e stavolta il suo avversario perse le staffe alzando la voce: - Non dire fesserie! Quando l’ho richiamata io era per problemi che riguardavano tutti i pirati!
    - Anche il mio problema riguarda tutti i pirati, giacché se non riavrò la mia nave, mi dimetterò dall’essere un pirata nobile – sostenne Sparrow ostinato, sedendosi a braccia conserte su un barile – E poi voglio proprio vedere come farai a convocare un altro Consiglio quando ti farà comodo …
    Elizabeth, innervosita dalla discussione che stava prendendo la solita piega violenta, tentò di far da paciere:- Basta! Vi prego! – li esortò, nessuno dei due la ascoltò e nemmeno suo marito intervenne, nonostante il rischio di una rissa in piena regola riguardasse direttamente la loro nave.
    - Non vediamo l’ora che tu ti dimetta, sai. Sarebbe una liberazione! – dichiarò velenoso Hector, trovando l’appoggio di alcuni uomini che esultarono alle sue parole.
    - E poi chi nomineresti al posto mio? La tua … scimmia da compagnia?! – lo punzecchiò nuovamente Jack, alzandosi e sfidandolo con un dito impertinente.
    - Sarebbe più capace di te, Jack. Ma purtroppo dovresti essere tu a passare il tuo pezzo da otto – si dispiacque Barbossa, prendendo ad accarezzare con fare protettivo l’adorato animaletto accoccolato sulla sua spalla.
    Jim si intromise nuovamente: - Mi piacerebbe tanto che sceglieste mio padre – affermò con aria implorante.
    - La famiglia dei nobili pirati Turner – gli fece eco Will, fingendo di pensarci su compiaciuto.
    - Piantala, Will! – lo ammonì sua moglie, essendosi oramai riscaldata come gli altri che esprimevano ognuno il proprio parere, formando degli schieramenti.
    - Sarebbe tutto più facile se avessi un figlio – buttò lì Anamaria che dapprima se n’era rimasta in disparte, attirandosi gli sguardi stupiti dei presenti e in particolare quello interrogativo di Jack: - Era solo un’ipotesi! – si difese arrossendo.
    - Meno male! – proruppe Sparrow, attenuando il rimpicciolimento terrorizzato delle sue pupille.
    - Sai, Jack, ci ho pensato bene – riprese a parlare Barbossa, mettendogli un braccio attorno alla spalla come si rivolgesse ad un vecchio amico – Credo che lascerò a te la Perla, dopotutto – dichiarò flemmatico e misterioso, facendo calare il silenzio anche fra tutti gli altri presenti.
    - Che cos’ha che non va? – urlò di riflesso lui, fiondandosi a rimirare scrupolosamente l’amato veliero ancorato lì vicino.
    - È la tua testa che non va, Sparrow! – ridacchiò Hector piegando all’indietro il collo – Io ho accettato la proposta di diventare il nuovo Capitano della Spettro. Fa comodo avere una nave invisibile per il contrabbando del mio tabacco – sostenne scaltro e soddisfatto. Così dicendo il maturo bucaniere si allontanò scortato da due uomini della Spettro e, i colleghi, ancora colti alla sprovvista da quel rivolgimento, lo videro imbarcarsi su quel vascello che spiegò le vele bianche inoltrandosi nella debole luce del crepuscolo.
    Jack in un primo momento non si mostrò molto contento di aver riconquistato in quella maniera la Perla Nera, senza nemmeno aver dovuto lottare. Ma poi finì per assecondare il suo opportunismo che gli suggeriva di approfittare della buona sorte che una volta tanto alla fine sembrava averlo premiato. Perciò si fece accompagnare a bordo e stabilì di preparare danze e banchetti per salutare il suo tanto smaniato ritorno.

    I pirati, impegnati da giorni a combattere nemici di ogni sorta, accolsero con incontenibile entusiasmo quell’occasione di svago e baldoria. La Perla Nera, la Murena e l’Olandese Volante, gettando le ancore in una piccola baia, vennero collegate da passerelle di legno e le loro ciurme, per nulla parsimoniose, condivisero cibo e bevande tirate fuori dalle stive.
    Neppure il timore di essere avvistati da qualche nave militare di passaggio riuscì a trattenere la loro voglia di divertimento.
    Jim era il beniamino di tutti: c’era chi lo chiamava per insegnargli giochi di carte o di dadi, chi gli chiedeva di raccontare le vicende degli ultimi giorni, chi di mostrare quello che sapeva fare con la spada. E lui era felice di accontentare tutti e della simpatia che suscitava.
    Elizabeth e Anamaria, essendo le uniche donne, vennero invitate senza sosta a ballare dagli altri pirati, meno che dai loro amati che facevano i sostenuti. Finalmente riuscirono a sedersi un po’, lontane dai chiassosi canti dei marinai.
    - Siete così simili. Come fai a non accorgertene? – bofonchiò Elizabeth, volgendo la faccia in un punto preciso del ponte.
    - Chi? – mugugnò distrattamente Anamaria sorseggiando dal suo boccale.
    L’amica sgranò gli occhi spazientita: - Tu e Jack! – al che lei emise un verso di fastidio alzandosi e appoggiando la schiena alla balaustra.
    - Non ci credo che non ti piaccia – tornò all’attacco la Turner, con un sorrisetto furbo a sollevarle gli zigomi.
    - Perché dovrebbe piacermi? – scandì quella, accentuando l’acidità della sua voce.
    Elizabeth boccheggiò impreparata: - Perché lui è … Che ne so io! È a te che piace! – strepitò voltandosi per andarsene, ma nel farlo si scontrò con Will che era giunto dietro di lei: - Qualche problema? – le domandò premurosamente, notando la sua espressione alterata.
    - Nessuno, amore mio! – gli rispose lei tirandolo a sé e baciandolo d’improvviso tanto forte da stordirlo – Andiamo? – lo incitò prendendogli il braccio e posandoselo sulla vita.
    Lui annuì sorridente, circondandole i fianchi.
    - Pensaci! – sibilò la bionda ad Anamaria, prima di incamminarsi con il consorte.
    La piratessa dalla pelle ambrata non si mosse di lì, continuando a bere e a sbirciare Capitan Sparrow che, pensieroso, faceva altrettanto dal lato opposto della coperta.
    - Sbaglio o ci stiamo allontanando dalla festa? – chiese Elizabeth al marito quando si rese conto che erano arrivati in una parte deserta del ponte della Perla.
    Will si fermò e la contemplò intensamente scorrendo le dita tra i suoi capelli e fermandole dietro le sue orecchie: - Non mi piace la confusione, lo sai – ammise chinandosi per catturare la sua bocca, esprimendo tutto il desiderio che gli ribolliva nelle vene e che si trasmise ai nervi della donna le cui mani si allungarono per avvicinarlo di più a lei e assaporare altri baci.
    Si interruppero nello stesso istante gettando un’occhiata verso la folla.

    - Hai vinto!
    - Non è possibile! – si arrabbiò Jim, lanciando sul banchetto le carte – Voi barate! – accusò suo nonno e Gibbs che risero alla sua reazione indispettita seccandolo ancora di più.
    - Jim – lo richiamò la voce amorevole di sua madre facendolo voltare – Noi torniamo sull’Olandese – lo avvisò mentre stritolava il braccio di suo padre.
    - Siamo un po’ stanchi – sostenne quello, guardando più lei che lui.
    - Già – sospirò Elizabeth rizzandosi e scostando la fronte dal braccio dell’amato.
    - Ma tu se vuoi puoi restare ancora un po’ – puntualizzò Will ed entrambi annuirono svelti.
    Jim si sentiva preso in giro e non poté fare a meno di imbronciarsi: quanto stonavano quelle affermazioni con la luce eccitata che sprizzava dai loro occhi!
    - Va bene. Ci vediamo domani mattina – li salutò rassegnato, sforzandosi di sorridere.
    Sua madre gli si avvicinò per sfiorargli una guancia: - Buona notte – gli augurò tornando ad agganciarsi a suo padre.
    Il bambino li osservò andare via a passi veloci, mano nella mano, e si voltò di nuovo verso Sputafuoco e Gibbs: - Certe bugie proprio non le sanno dire – borbottò annoiato alzando una spalla.

    Will la sovrastava con ardore e delicatezza, gli occhi nocciola vibranti d’amore dentro i suoi, accarezzandole e stringendole languidamente i fianchi e le gambe nude con cui lei lo aveva possessivamente incatenato a sé: - Da ora e per tutto il tempo che ci sarà concesso, sarò completamente tuo – le sussurrò a pochi millimetri dalle sue labbra – cuore, anima e corpo.
    Elizabeth solcò con dita febbricitanti il suo viso, la sua schiena e il suo petto, impadronendosi delle sue labbra con un bacio prolungato e voluttuoso che lui ricambiò con fervore, aderendo di più al suo ventre. Poi continuarono ad amarsi nella notte fino a che non li invase un dolce torpore.

    - Allora, quale sarà la tua prossima meta?
    Anamaria pensò che fosse strano come quel suo sorriso sornione la mettesse tanto in confusione quando era corredato dal suo sguardo penetrante: - Non credo che vi riguardi, Capitano – replicò sfuggente, restituendogli con gesto meccanico la bussola che gli aveva sottratto per sbaglio prima di finire sott’acqua.
    Jack non riusciva a capire per quale motivo riponesse tanta speranza in un suo sì: dopotutto molte donne cadevano ai piedi di Capitan Sparrow senza che avesse bisogno di pregarle, gli sarebbe bastato rimettere piede a Tortuga e dispensare qualche frase infiocchettata per averne fino alla nausea.
    - Anamaria sei una maledetta testarda – disse tutto d’un fiato trattenendola per un polso, impedendole di defilarsi come una gatta malfidata. Lei aggrottò la fronte: – Non era un’accusa. E nemmeno un insulto – le bisbigliò con calore, un attimo prima di premere la bocca contro la sua che si dischiuse piano al suo tocco esperto e vellutato.
    - Capitan Sparrow! Anche voi! – lo sorprese Jim nauseato e deluso.
    Quel pidocchio sceglie sempre i momenti meno opportuni”, si lagnò mentalmente Jack.
    - È stata lei a saltarmi addosso! – si discolpò, ricevendo un immediato ceffone che gli girò la testa infuocandogli la guancia. Anamaria si allontanò furiosa, mentre il ragazzino rideva a crepapelle: – Vai a giocare con Gibbs! Aria! – lo cacciò via mimandogli di prenderlo a calci. Quindi si affrettò ad inseguire quella sfuggente donna tra la massa di marinai sbronzi e canterini.
    Quando Jack si riaffacciò sul ponte della Perla, l’indomani mattina, la ciurma non era ancora del tutto tornata sobria e bighellonava o dormiva un po’ dappertutto: - Animo, ingrati pelandroni! C’è una nave da salpare! – sbraitò richiamandoli all’ordine e loro tentarono di ricomporsi più presto possibile, andando a recuperare i compagni appisolati tra amache e botti di rum.
    Capitan Sparrow si appoggiò alla balaustra del castello di poppa inspirando l’aria frizzantina, mentre scrutava inebriato il limpido e luminoso orizzonte.
    Alla fine lei aveva ceduto. Erano stati insieme piacevolmente per parecchie ore, godendo della reciproca compagnia, ma prima dell’alba lo aveva svegliato bruscamente, con un bacio dolceamaro. “Ho una nave da salpare!”, si era giustificata raccogliendo in fretta tutti i suoi vestiti ed effetti disseminati per la cabina. E lui era stato troppo assonnato e troppo vigliacco per impedirle di scappare, di nuovo. O forse era proprio vero che non sarebbe mai stato capace di amare niente e nessuno più della Perla Nera. E del mare.
    La avrebbe ritrovata, pensò, sollevando il coperchietto della bussola. L’ago puntava l’Olandese Volante. Ancora? Si risolse di seguire l’indicazione e tornò per l’ultima volta a bordo di quell’ormai familiare veliero.
    - Hai di nuovo la Perla – gli venne incontro Sputafuoco – Cerca di non perderla più.
    Lo ringraziò con gli occhi, poi fu la volta di Gibbs che gli si accostò piano e incerto: - Pensavo ti trovassi bene qui – insinuò squadrandolo offeso.
    - È che mi sono ripromesso di coprirvi le spalle, signore – sorrise ruffianamente fino alle orecchie Joshamee.
    - Al lavoro, dunque, mastro Gibbs! – gli ordinò lui divertito – E non farmi pentire di averti raccattato, nonostante tutto.
    Il vecchio nostromo tornò di corsa sulla nave dalle vele nere, cominciando con zelo ad arringare ordini alla ciurma.
    - Buon viaggio, Capitan Sparrow – si presentò immancabilmente Jim con l’aria di chi volesse farsi perdonare.
    - Non c’è niente che vuoi chiedermi? – lo stuzzicò lui con un tono falsamente severo.
    Il bambino scosse la testa senza alzarla dal pavimento: - Credo che vi arrabbiereste …
    - Lo sai com’è che ci sono finito in bocca a quella bestia? – lo spronò sottovoce il filibustiere, piegandosi appena verso di lui.
    - Un vero Capitano pirata non abbandona mai la sua nave e voi volevate difendere la Perla, anche se questo significava morire con lei – si accese di colpo di ammirazione il piccolo Turner.
    Jack tentennò sbirciando i genitori del ragazzino in piedi lì vicino: - Io stesso non avrei saputo dirlo meglio – farfugliò con un sorriso forzato, passando oltre prima che lo trattenesse in altre smancerose esternazioni di stima.
    Ma il caparbio Jim non fu soddisfatto di quella risposta sbrigativa: - E allora? Il kraken?
    - Oh … non mi ricordo più molto … - ribatté lui distogliendo gli occhi in un punto indefinito e lisciandosi le treccine sotto il mento.
    - Non ci credo – mugolò quello incrociando le braccia.
    - È così mocciosetto – lo liquidò Jack con accento aspro, dirigendosi verso i Turner che lo osservavano sospettosi e perplessi.
    - Anamaria se n’è andata e ha voluto a tutti i costi che le rendessi il Codice – lo informò Elizabeth prontamente, immaginando che le chiedesse qualcosa in proposito.
    - Ci ha detto che lo porterà in Madagascar, dai restanti fratelli della Costa – continuò Will – Perché dice che noi non siamo per niente affidabili … - aggiunse un po’ crucciato, venendo cinto con un braccio dall’amata.
    Jack riservò loro una smorfia compiaciuta e altezzosa: - Non ha tutti i torti – proruppe duramente, ma poi la sua espressione cambiò quando si posò sulle loro mani teneramente intrecciate: - Ah! Voi due vi volete talmente bene da far venire il voltastomaco! – asserì ironico dondolando le braccia lungo il busto. Quelli si scambiarono un’occhiata intenerita scuotendo la testa, raggianti e innamorati, al che il solitario pirata abbassò la fronte, sentendosi particolarmente infastidito da quella salda complicità. Chissà perché poi …
    - E vogliamo bene anche a te – gli si gettò incontro Elizabeth in un moto d’affetto – Abbi cura di te – gli raccomandò con sincera amicizia, e Will e suo figlio dovettero iniziare a tossire per indurre Sparrow ad allentare la sua stretta lasciva sulla donna.
    Jack si staccò col solito ghigno spaccone e cominciò ad avviarsi sulla sua nave: - A quanto pare ce l’ho fatta a restare l’ultimo dei pirati – gongolò attraversando spavaldamente la passerella.
    - Ci sono anch’io, veramente – gridò Will di rimando, affacciandosi alla murata, mentre i marinai ritraevano l’asse di legno.
    - Tu continuerai? – si voltò Sparrow sorpreso, sfidandolo.
    - Fino alla morte – proferì senza alcun dubbio quello.
    - Ci scontreremo – ribatté grave Jack, fermandosi anche lui con i gomiti sul parapetto.
    - È probabile – rispose Will altrettanto serio, raggiunto prontamente da Elizabeth e Jim – Potremmo anche non incontrarci più.
    - C’è anche l’altro mare – gli ricordò sibillino il collega, ammiccando irriverente.
    - Lo conosco meglio di te. Non ti converrebbe – lo canzonò Turner, inquietando un po’ i suoi.
    Sparrow si indicò: - Pirata – dichiarò indolente, abbandonando la balaustra per prendere il timone, copiato dal Capitano dell’Olandese.
    - Ma per voi non significa nulla il concetto di pace eterna?! – esclamò estenuato il timorato Gibbs, sollevando le braccia al cielo.
    Le sue parole si sparsero nel vento che si infrangeva sulle vele gonfiandole ampiamente.
    I due vascelli più famosi dei Caraibi si separarono ancora una volta, navigando verso nuovi orizzonti, illuminati dalla calda luce dorata di un nuovo assolato giorno.

    FINE

     
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    Ciao, cara! Ultimamente faccio più fatica del solito a organizzare il mio tempo, perciò eccomi qui molto dopo rispetto a quanto avevo previsto. Come al solito, vado con ordine e rispondo al tuo ultimo intervento prima di passare al commento vero e proprio.


    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 15/3/2024, 17:37) 
    Guarda, a dire il vero, mi pareva abbastanza banale parlare di una danza, poiché la scena del matrimonio/combattimento in tandem in effetti è palesemente (e aggiungerei magnificamente *_* ) coreografata e ritengo che sceneggiatori, regista e insegnante di spada abbiano trovato la maniera perfetta di condensare ed esplicitare in quei pochi minuti l'intesa, la complicità e la forza del legame tra Will ed Elizabeth, dopo averci fatto penare per buona parte del film, tenendoli distanti :D:
    Mi piace molto anche il tuo head-canon circa l'ipotesi che Elizabeth abbia insegnato a Will a danzare, durante il loro fidanzamento.

    Probabilmente hai ragione a dire che si tratta di una cosa banale, ma è uno degli elementi del film a cui solo un vero fan della coppia darebbe risalto. Per me anche un semplice accenno va più che bene e mi fa sciogliere… blush-anim-cl

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 15/3/2024, 17:37) 
    Rileggendo questa storia a distanza di anni da quando la scrissi, mi rendo conto che oggi probabilmente descriverei Calypso in maniera differente, rendendola ancora più ambigua e meno spiccatamente "villain", ma all'epoca avevo questa visione su come avrebbe potuto comportarsi, una volta tornata ad essere l'unica padrona dei mari e ammetto che in parte, per descrivere anche il suo aspetto, i suoi poteri e l'ambiente in cui si muove, ho tratto ispirazione sia da Ursula, la strega del mare de "La sirenetta" (uno dei miei film d'animazione preferiti di sempre <3), sia da Eris, la dea della discordia che compare in un altro film d'animazione che ho molto amato, ovvero "Sinbad - La leggenda dei sette mari" (tra l'altro uscito in contemporanea con il primo Pirati).

    Wow, non pensavo che ti fossi ispirata a Ursula! Fantastico :woot:
    “Sinbad” non l’ho mai visto, lo conosco solo di nome, ma a questo punto mi hai messo una certa curiosità e mi piacerebbe recuperarlo!

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 15/3/2024, 17:37) 
    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/3/2024, 21:19) 
    I riferimenti al cuore di Will m’inteneriscono sempre. È difficile pensare che il pover’uomo sia stato privato a lungo di qualcosa di così vitale, ma per fortuna l’amore di Elizabeth glielo ha restituito intatto e integro cupidarrow

    Ecco, per quanto mi abbia emozionato rivedere congiungersi i nostri amati dopo vent'anni, tuttora il quinto film non so se accettarlo come canonico oppure no (l'ho rivisto di recente e ne salvo davvero soltanto pochissime scene :wacko: ), perciò mi piace quasi continuare a credere che la maledizione si sia estinta dopo dieci anni. In ogni caso, questa mia ff non tiene conto di quanto narrato nel quarto e quinto film della saga e non intendo modificare nulla a tal proposito

    Fai bene! thumbup
    Io mi sto ancora dannando per cercare di far quadrare la scena dopo i titoli di coda del terzo film con quella dell’incontro fra Will e il figlio dodicenne nel quinto. Cioè, quelle scene sono l’antitesi l’una dell’altra. Com’è possibile che i nuovi sceneggiatori non se ne siano accorti? :blink:

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 15/3/2024, 17:37) 
    […] la reazione di Elizabeth, forse avrei potuto gestirla in altra maniera, ma ho immaginato che fosse troppo sopraffatta dal rapido susseguirsi di eventi per lanciarsi a fare qualcosa di inutilmente stupido e avventato ... diciamo che vuole provare ad usare l'astuzia, grazie anche all'appoggio di Anamaria, che tenta di farla ragionare (e, a sua volta, ragiona in maniera molto simile a Jack!).

    Direi che il ragionamento fila abbastanza. Personalmente avrei fatto una scelta narrativa diversa – quindi capisco benissimo i tuoi dubbi attuali – e forse avrei dedicato una scena dialogica a Jim ed Elizabeth, ma posso comprendere le ragioni che ti hanno spinta, all’epoca, a prendere questa strada.

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 15/3/2024, 17:37) 
    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/3/2024, 21:19) 
    E quindi la nostra bella piratessa mora è innamorata di Jack. Chissà come andrà a finire fra loro… Probabilmente ciascuno andrà per mare per conto proprio, ma di tanto in tanto le loro strade s’incroceranno e i due faranno faville sun

    Mah, che ti posso dire a proposito? Io non so nulla :ph34r: :lol:
    […]
    Grazie ancora di tutto il tempo che mi dedichi, apprezzo ogni singola parola :]

    Continuerò a sperarci :rolleyes:
    Grazie a te, di tutto cuore; senza il tuo contributo, questo forum non sarebbe lo stesso <3


    Dunque, andiamo ai capitoli. L’apparizione di Taft non me l’aspettavo, è stata una bella sorpresa. Il modo in cui l’ha descritto Jim («un tizio mezzo suonato con una strana nave») mi ha divertita, così come le reazioni di Elizabeth e Anamaria:

    CITAZIONE
    - È un tipo eccentrico – costatò la Turner, studiando i suoi gesti e i suoi sguardi trasognati, che davano l’impressione quell’uomo fosse in un mondo tutto suo.
    - Quale pirata non lo è? – sospirò Anamaria abbassando la spada.

    In effetti… lol3
    Devo dire che Anamaria è quella che continua a piacermi di più in questo frangente della storia (scusa, Lizzy! blush ). Adoro il suo sarcasmo, anche se il suo modo di porsi può risultare piuttosto ruvido, a tratti quasi cinico, per esempio quando ricorda a Elizabeth che ha tirato su Jim senza Will, oppure quando non manifesta dispiacere per essere vedova. È chiaramente una donna che ha sviluppato una scorza dura a causa di varie esperienze difficili, ma mi piace pensare che nel suo cuore ci sia ancora spazio per l’affetto e la tenerezza, se capisci cosa intendo. Il fatto che sia riuscita a instaurare un rapporto amichevole con Elizabeth me lo conferma :) e poi c’è il suo legame con Jack (di cui la dea dei mari in persona riconosce l’esistenza nel capitolo successivo)...

    Passiamo a Jim. Ovviamente agisce d’impulso per cercare di salvare suo padre… Questi sono i geni di Will che si manifestano in lui!
    Quando lo descrivi come «un piccolo umano, spaventato e bagnato fradicio», mi ha fatto tenerezza. Ha solo nove anni, dopotutto…
    Calipso all’inizio mi pareva abbastanza ragionevole. Voglio dire, il suo punto di vista sugli umani che pretendono di “sfruttare” il mare per il proprio tornaconto non è così incomprensibile – al contrario. Il problema è che, per risolvere la faccenda, chissà cos’è disposta a fare e a pretendere…

    CITAZIONE
    – […] Mi occorre un alleato, potente e affidabile – affermò alzandosi e tornando davanti a loro – Lo creerò appositamente. È per questo che vi ho chiamato. Mi servite, tutti e quattro. Voi e le vostre navi.
    Li fissò per una manciata di secondi, le labbra inarcate, assaporando le diverse reazioni che alteravano i loro lineamenti.
    - Io non ce l’ho una nave! – protestò Jack con uno strillo più acuto di quanto si aspettasse. Non era mai stato tanto felice di dover ammettere una verità simile […].

    Jack è sempre il solito, non si smentisce mai! E vogliamo parlare di quando, nel quarantesimo capitolo, si lamenta dell’arrivo di Jim?

    CITAZIONE
    - Jim! – gridò Will con un misto di apprensione, incredulità e rabbia.
    - Papà! – vociò di rimando il bambino […].
    - Ci mancava solo lui! – proferì con accento nervoso Jack […].

    :XD: :XD:

    Ora Calipso comincia a inquietarmi, devo riconoscerlo. Il modo in cui si rivolge a Jim è davvero troppo subdolo :ph34r:
    Povero Will, non riesce proprio a dominarsi quando è coinvolto suo figlio! Ho compassione di lui…

    CITAZIONE
    Jack […] ebbe un inatteso fremito di rimorso e umanità rivolgendosi a lui con sincera pena: - Quando siamo stati attaccati dall’Orca, lei mi ha offerto l’immortalità se io l’avessi lasciato morire – trovò la forza di confessare a mezza voce a Turner che stava alla sua destra, evitando di incrociarne il viso.
    - Perché? – impallidì quello, indirizzando la richiesta alla dea che si era girata verso di loro con aria stupefatta.
    Sparrow, sostenne il suo sguardo indagatore e oltraggiato, rispondendo al posto suo: - Perché lui è prova dell’amore vivo che ha tenuto Elizabeth legata a te in questi anni. Non è forse così? – proferì guizzandole un sogghigno astuto.

    Ma che carino che è Jack qui! :lol: :] Cioè, capisco che voglia provare a distrarre Calipso, ma nessuno lo obbligava a parlare di «amore vivo».
    (Ah, c’è una virgola di troppo. Forse volevi inserire un inciso e ti è sfuggito?)
    Certo che Will non sa proprio fingere. Ci ha provato, nel tentativo di dar manforte a Jack… A proposito, sono contenta che si mostri ancora disposto a fidarsene, perfino in un momento di tale incertezza! Ma, comunque stiano le cose, imbrogliare la gente non è art’a soi (traduzione letterale del mio dialetto: “Non è arte sua” :XD: ). Appena Calipso si riavvicina a suo figlio, lui scoppia…

    CITAZIONE
    Gli occhi di Calypso si intorbidirono: - Tutta colpa di quella … donna – si trattenne dall’usare una parola più spudorata – Vi ha raggirati tutti e tre. E considerate me cattiva – li beffeggiò corrugando le sopracciglia e mostrandosi offesa, le guance livide e tese. – Tanto non la rivedrete più! – sbottò poi antipaticamente, scoprendo i canini.

    Qualcosa mi dice che la parola più spudorata inizia con la p.
    Niente, Calipso è un’egoista. Capisco che è una dea, ma questo fatto che voglia tutti ai suoi piedi è davvero fastidioso!
    La scena della crescita accelerata di Jim mi ha fatto un po’ impressione, anche se praticamente non è descritta. Non so perché! X) Lei proprio perfida, non c’è che dire.
    L’asso nella manica di Capitan Taft è stato una svolta sorprendente, non me lo sarei mai aspettata. Non avevo capito subito dove lui intendesse andare a parare, ma è stato piuttosto interessante vedere che hai trovato un ruolo persino al fantasma di Davy Jones! La trovo una scelta originale :) però ti capisco se, a distanza di anni, l’hai giudicata un po’ sbrigativa e semplice. Non ho idea di quale soluzione avrei applicato, se fossi riuscita a dar vita a una storia simile alla tua… D’altronde, imprigionare Calipso in forma umana sarebbe stata una conclusione troppo prevedibile, oltre che un pelino ingiusta, almeno a mio parere. È vero che lei è stata alquanto sgradevole e prepotente, però preferisco che qualcuno la metta di fronte alle sue promesse mancate (e quindi alle sue responsabilità), invece di vederla perdere di nuovo il suo status di dea. Forse in questa tua storia non lo merita, ma c’è da dire che le divinità possono tranquillamente essere rappresentate come molto simili agli umani, con gli stessi difetti o anche peggiori… quindi, in un certo senso, mi va bene una dea che si comporta male, purché non distrugga la felicità della famiglia Turner e di altri personaggi a cui io e te siamo tanto affezionate.

    Per oggi ho finito, ma ripasserò per l’epilogo e un altro paio di cosette. A prestissimo (spero!) cupidarrow


    P.S. Adoro che Capitan Taft riconosca di aver «innescato due bombe a orologeria»! lol3
     
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    In quanto alla mancanza di tempo, cara Elizabeth Swann ti capisco benissimo! :D:
    Però proprio oggi ho trovato giusto due minuti per rispondere alla tua come sempre approfondita analisi che mi fa sempre molto piacere leggere :)

    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 7/4/2024, 12:53) 
    Wow, non pensavo che ti fossi ispirata a Ursula! Fantastico :woot:
    “Sinbad” non l’ho mai visto, lo conosco solo di nome, ma a questo punto mi hai messo una certa curiosità e mi piacerebbe recuperarlo!

    Non posso crederci che non conosci Sinbad! :blink: All'epoca ebbe una discreto successo, fecero anche del merchandising (che io ancora conservo :D ) e comunque io sono un caso perso perché dopo Pirati dei Caraibi ho recuperato qualunque film/libro a tema piratesco (continuo a farlo ancora ;P )

    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/3/2024, 21:19) 
    I riferimenti al cuore di Will m’inteneriscono sempre. È difficile pensare che il pover’uomo sia stato privato a lungo di qualcosa di così vitale, ma per fortuna l’amore di Elizabeth glielo ha restituito intatto e integro cupidarrow

    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/3/2024, 21:19) 
    Io mi sto ancora dannando per cercare di far quadrare la scena dopo i titoli di coda del terzo film con quella dell’incontro fra Will e il figlio dodicenne nel quinto. Cioè, quelle scene sono l’antitesi l’una dell’altra. Com’è possibile che i nuovi sceneggiatori non se ne siano accorti? :blink:

    A me il quinto pare tanto una fanfiction scritta da un fan superficiale, smemorato e disattento :( :rolleyes:


    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/3/2024, 21:19) 
    Grazie a te, di tutto cuore; senza il tuo contributo, questo forum non sarebbe lo stesso <3

    Ti ringrazio, ma non condivido: sono abbastanza latitante e monotematica >_<


    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/3/2024, 21:19) 
    Devo dire che Anamaria è quella che continua a piacermi di più in questo frangente della storia (scusa, Lizzy! blush ). Adoro il suo sarcasmo, anche se il suo modo di porsi può risultare piuttosto ruvido, a tratti quasi cinico, per esempio quando ricorda a Elizabeth che ha tirato su Jim senza Will, oppure quando non manifesta dispiacere per essere vedova. È chiaramente una donna che ha sviluppato una scorza dura a causa di varie esperienze difficili, ma mi piace pensare che nel suo cuore ci sia ancora spazio per l’affetto e la tenerezza, se capisci cosa intendo. Il fatto che sia riuscita a instaurare un rapporto amichevole con Elizabeth me lo conferma :) e poi c’è il suo legame con Jack (di cui la dea dei mari in persona riconosce l’esistenza nel capitolo successivo)...

    Sono molto contenta che la mia resa di Anamaria ti piaccia così tanto! :] A differenza dei protagonisti principali, che conosciamo maggiormente attraverso i vari film della saga e sono dunque più definiti caratterialmente, diciamo che con lei ho avuto modo di esprimermi più liberamente, di ricamare su quel poco che vediamo e sappiamo e di caratterizzarla in maniera a tratti un po' autobiografica (non che io sia bella, tosta e simpatica quanto lei, ma almeno a livello di sarcasmo e pragmatismo, ci somigliamo parecchio :D )

    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/3/2024, 21:19) 
    Passiamo a Jim. Ovviamente agisce d’impulso per cercare di salvare suo padre… Questi sono i geni di Will che si manifestano in lui!
    Quando lo descrivi come «un piccolo umano, spaventato e bagnato fradicio», mi ha fatto tenerezza. Ha solo nove anni, dopotutto…
    Calipso all’inizio mi pareva abbastanza ragionevole. Voglio dire, il suo punto di vista sugli umani che pretendono di “sfruttare” il mare per il proprio tornaconto non è così incomprensibile – al contrario. Il problema è che, per risolvere la faccenda, chissà cos’è disposta a fare e a pretendere…

    Il piccolo Jim, come ti ho già detto, è l'altro personaggio quasi originale di questa storia, anche se mi fa piacere che in lui tu riesca a riconoscere i geni dei genitori!

    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/3/2024, 21:19) 
    Niente, Calipso è un’egoista. Capisco che è una dea, ma questo fatto che voglia tutti ai suoi piedi è davvero fastidioso!
    La scena della crescita accelerata di Jim mi ha fatto un po’ impressione, anche se praticamente non è descritta. Non so perché! X) Lei proprio perfida, non c’è che dire.

    Sì, Calypso mi sono divertita a renderla una cattiva alla vecchia maniera, senza possibilità di redenzione :P
    D'altronde sappiamo quanto tutti i marinai la temessero e riverissero e quanto avesse fatto soffrire Davy Jones al punto da farlo diventare tanto crudele. Ma insomma secondo me questi due per innamorarsi in fondo dovevano avere una qualche affinità a livello di indole malvagia.
    Riguardo alla risoluzione finale, se da una parte ho voluto fare una sorta di chiusura del cerchio, inserendo appunto una sorta di vendetta di Davy Jones, dall'altra forse Capitan Taft, per quanto inaspettato, è stato un po' un deus ex machina il cui arrivo era stato appena accennato in maniera parecchio velata in uno dei capitoli precedenti. Anche se su di lui non voglio spendere altre parole, perché se mai mi decidessi a pubblicare il sequel di questa fanfiction ... :ph34r:

    Non vedo l'ora di conoscere il tuo pensiero anche sull'epilogo (che personalmente ritengo ancora soddisfacente, rispetto agli ultimi capitoli)

    A presto e grazie ancora per l'attenzione e la passione con cui arricchisci i tuoi commenti <3

    Edited by Fanny Solomon - 10/4/2024, 17:48
     
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    Ehilà! Sono tornata.
    Mi è piaciuto l’epilogo, anche se diciamo che me l’aspettavo più “definitivo”. D’altra parte, se esiste un seguito, è normale che questo finale sia soltanto una pausa temporanea, che ci lascia con lo sguardo rivolto verso il futuro e un lieve senso di sospensione.
    Come al solito i siparietti di Jack e Anamaria sono adorabili e hanno reso il capitolo molto frizzante, specie in questi due momenti:

    CITAZIONE
    - Sarebbe tutto più facile se avessi un figlio – buttò lì Anamaria che dapprima se n’era rimasta in disparte, attirandosi gli sguardi stupiti dei presenti e in particolare quello interrogativo di Jack: - Era solo un’ipotesi! – si difese arrossendo.
    - Meno male! – proruppe Sparrow, attenuando il rimpicciolimento terrorizzato delle sue pupille.

    CITAZIONE
    - Anamaria sei una maledetta testarda – disse [Jack] tutto d’un fiato trattenendola per un polso, impedendole di defilarsi come una gatta malfidata. Lei aggrottò la fronte: – Non era un’accusa. E nemmeno un insulto – le bisbigliò con calore, un attimo prima di premere la bocca contro la sua che si dischiuse piano al suo tocco esperto e vellutato.
    - Capitan Sparrow! Anche voi! – lo sorprese Jim nauseato e deluso.
    Quel pidocchio sceglie sempre i momenti meno opportuni”, si lagnò mentalmente Jack.
    - È stata lei a saltarmi addosso! – si discolpò, ricevendo un immediato ceffone che gli girò la testa infuocandogli la guancia. Anamaria si allontanò furiosa, mentre il ragazzino rideva a crepapelle: – Vai a giocare con Gibbs! Aria! – lo cacciò via mimandogli di prenderlo a calci.

    laughing1 laughing1

    Il diverbio con Barbossa è stato anch’esso divertente; forse si è concluso un po’ troppo in fretta, ma non è un problema. Il migliore, però, è Jim con la sua allergia alle moine da innamorati!

    La scena intima che coinvolge Will ed Elizabeth l’ho trovata tenera e dolce. Sono molto contenta che abbiano avuto un momento tutto per loro, gli ci voleva! Ovviamente con le loro facce non ingannano nessuno, nemmeno il figlio di nove anni… :D
    E poi, in ultima battuta, c’è mastro Gibbs che fa un’osservazione di buonsenso e ha tutto il mio appoggio:

    CITAZIONE
    - Ci scontreremo – ribatté grave Jack, fermandosi anche lui con i gomiti sul parapetto.
    - È probabile – rispose Will altrettanto serio, raggiunto prontamente da Elizabeth e Jim – Potremmo anche non incontrarci più.
    - C’è anche l’altro mare – gli ricordò sibillino il collega, ammiccando irriverente.
    - Lo conosco meglio di te. Non ti converrebbe – lo canzonò Turner, inquietando un po’ i suoi.
    Sparrow si indicò: - Pirata – dichiarò indolente, abbandonando la balaustra per prendere il timone, copiato dal Capitano dell’Olandese.
    - Ma per voi non significa nulla il concetto di pace eterna?! – esclamò estenuato il timorato Gibbs, sollevando le braccia al cielo.

    Come lo capisco… Purtroppo, con certa gente è una causa persa! :XP: X)


    Adesso vorrei passare a un commento generale sulla storia e sui personaggi (mica credevi che avessi finito, eh? innocent ), ma prima rispondo alle cose che mi hai detto nel tuo ultimo intervento.

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 8/4/2024, 18:29) 
    Non posso crederci che non conosci Sinbad! :blink: All'epoca ebbe una discreto successo, fecero anche del merchandising (che io ancora conservo :D ) e comunque io sono un caso perso perché dopo Pirati dei Caraibi ho recuperato qualunque film/libro a tema piratesco (continuo a farlo ancora ;P )

    Ebbene sì, ammetto la mia ignoranza! *^^* Ricordo solo di averne sentito parlare, ma non saprei dirti dove né quando… Forse in televisione? Comunque, sono ancora in tempo per rimediare!

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 8/4/2024, 18:29) 
    Sono molto contenta che la mia resa di Anamaria ti piaccia così tanto! :] A differenza dei protagonisti principali, che conosciamo maggiormente attraverso i vari film della saga e sono dunque più definiti caratterialmente, diciamo che con lei ho avuto modo di esprimermi più liberamente, di ricamare su quel poco che vediamo e sappiamo e di caratterizzarla in maniera a tratti un po' autobiografica

    Sì, ti confermo ancora una volta che l’hai rappresentata molto bene! Tornerò sull’argomento fra un po’.

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 8/4/2024, 18:29) 
    Calypso mi sono divertita a renderla una cattiva alla vecchia maniera, senza possibilità di redenzione :P
    D'altronde sappiamo quanto tutti i marinai la temessero e riverissero e quanto avesse fatto soffrire Davy Jones al punto da farlo diventare tanto crudele. Ma insomma secondo me questi due per innamorarsi in fondo dovevano avere una qualche affinità a livello di indole malvagia.
    Riguardo alla risoluzione finale, se da una parte ho voluto fare una sorta di chiusura del cerchio, inserendo appunto una sorta di vendetta di Davy Jones, dall'altra forse Capitan Taft, per quanto inaspettato, è stato un po' un deus ex machina il cui arrivo era stato appena accennato in maniera parecchio velata in uno dei capitoli precedenti. Anche se su di lui non voglio spendere altre parole, perché se mai mi decidessi a pubblicare il sequel di questa fanfiction ... :ph34r:

    Hai assolutamente il via libera per la pubblicazione del seguito! Sono curiosa di scoprire cos’hai escogitato per mandare avanti la storia…
    Riguardo a Calipso, hai detto una cosa che mi ha fatto riflettere e su cui, a ben pensarci, sono d’accordo. Qualcosa deve aver accomunato lei e Davy Jones, oltre alla forte attrazione reciproca, passione, eccetera. In effetti, lui tende spesso a essere compatito, forse un po’ giustificato, da una parte del fandom, ma – se vogliamo essere equilibrati e dire le cose come stanno – ha commesso delle azioni orribili, che non possono essere scusate soltanto perché Calipso lo ha tradito. Allo stesso modo, Calipso non può “cavarsela” sempre e comunque solo perché è una dea. Ha fatto anche lei i suoi errori, se non altro perché è evidente che, fra i due amanti, qualcosa non ha funzionato a livello di comunicazione e fiducia.

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 8/4/2024, 18:29) 
    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/3/2024, 21:19) 
    Grazie a te, di tutto cuore; senza il tuo contributo, questo forum non sarebbe lo stesso <3

    Ti ringrazio, ma non condivido: sono abbastanza latitante e monotematica >_<

    Be’, mettiamola così: se non ci fossi tu, quali fanfiction sui Pirati leggerei? Le mie? :rolleyes:
    A parte gli scherzi, credimi se ti dico che ogni contributo è fondamentale e, quando si fa parte di una comunità virtuale così piccola com’è ESTEL, può fare la differenza. Penso che chi è veramente interessato al forum stia facendo la sua parte per cercare di renderlo vivo, anche senza avere il tempo/modo di intervenire spesso. Per me questo è molto importante; ormai ho capito che non ha senso aspettarsi grandi numeri e tanti utenti, poiché la maggior parte delle persone è troppo abituata alle vetrine social per rimboccarsi un po’ le maniche e contribuire alla formazione di una vera comunità, basata sul dialogo e su un’interazione che va oltre lo scambio di favori e la raccolta di “mi piace”. Quindi, insomma, meglio pochi ma benintenzionati – anche se queste buone intenzioni non sempre si traducono nel livello di partecipazione desiderato e desiderabile. :) <3

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 8/4/2024, 18:29) 
    A me il quinto [film] pare tanto una fanfiction scritta da un fan superficiale, smemorato e disattento

    E niente, con questa frase hai vinto tutto! clapping Sono pienamente d’accordo, non avrei saputo dirlo meglio!


    Ora, finalmente, provo a fare un commento complessivo su “La spada, il corvo, il mare”.

    È stata una lunga avventura, spesso divertente, sempre piacevole e mai noiosa. Se da un lato si percepisce che hai scritto questa storia quando eri un’autrice un po’ più acerba, dall’altro è difficile non notare quanto sei affezionata ai personaggi. Sono certa che la stesura è stata alquanto divertente per te! ;)
    La trama è molto carina, adatta a un racconto di avventura, con varie trovate originali. In più di un’occasione ricordo di essere rimasta spiazzata, o comunque sorpresa, durante la lettura (talvolta per piccole cose, come il trucco dell’“invisibilità” della nave di Fortezza), benché qualcosina sia riuscita a prevederla, perlomeno a livello generale (l’instaurarsi di un rapporto fra Jack e Jim, per fare l’esempio più classico). È stato fantastico assistere ai vari scontri navali e seguire l’entrata in scena dei vari personaggi, man mano che venivano introdotti. Il finale, come ho già detto, lascia un senso di sospensione, ma riesce ugualmente a essere soddisfacente.

    Passando alla caratterizzazione dei personaggi, direi che la più riuscita in assoluto è quella di Jack Sparrow, di cui sei riuscita a mostrare le diverse sfaccettature: l’arguzia, la sfacciataggine, la propensione a fuggire dai problemi e a reprimere certi sentimenti (dice che Lizzy e Will in modalità piccioncini gli fanno venire il voltastomaco, ma sotto sotto mi sa che li ha invidiati un po’, chissà perché :rolleyes: ), la vena “affabulatoria”… Insomma, hai tracciato un ritratto completo, che fa sorridere ma a tratti emozionare e riflettere, proprio come avviene nella magnifica trilogia.sun
    Anche i personaggi più secondari, come mastro Gibbs e Sputafuoco Bill, li ho trovati perfettamente rappresentati e fedeli alla loro caratterizzazione originaria. Per quanto riguarda Anamaria, non posso che approvare in pieno la scelta di darle più spazio e cercare di approfondire quei tratti della sua personalità che sono chiaramente accennati sullo schermo, come la determinazione, la schiettezza e la dimestichezza con la “vita da pirata”. Ottima idea anche quella di provare a indagare un po’ il suo rapporto con Jack, il quale, da buon farfallone, non può essere rimasto indifferente a una ragazza così affascinante e grintosa, anche se in generale mette quasi sempre al primo posto sé stesso (ci tengo a sottolineare il “quasi”! Sia tu che io sappiamo bene che il nostro Jackie non è incapace di atti di altruismo!).

    Mi sarebbe piaciuto vedere un po’ di più Calipso, per la quale, come ormai sai, ho un debole. Sono comunque contenta che tu sia riuscita a preservare l’alone di fascino e mistero che la avvolge, indipendentemente dal ruolo di cattiva assegnatole. Barbossa, invece, penso abbia ottenuto lo spazio che meritava. Anche lui lo hai caratterizzato bene, soprattutto nelle scene degli scontri verbali con Jack!
    Fra i personaggi per cui sei dovuta partire da zero, il posto d’onore spetta senza dubbio a Jim, che ha saputo intrattenermi, emozionarmi e intenerirmi. Lo hai rappresentato come un bambino curioso e avventuroso, impaziente di crescere ma non privo del candore infantile che ci si può aspettare da un personaggio della sua età. Ho amato le scene più tenere con suo padre cupidarrow mentre quelle esilaranti con Jack hanno portato sempre una ventata d’allegria e irriverenza assolutamente gradita!
    Capitan Taft, nonostante il poco spazio dedicatogli, mi ha suscitato una certa simpatia. Sarebbe bello conoscere meglio un tipo così svampito! ^_^ :lol: Quanto a Fortezza, è rimasto perlopiù nell’ombra; inizialmente credevo di vederlo occupare la scena più a lungo, ma devo dire che lo scontro diretto con la sua nave mi è rimasto comunque molto impresso e ne ho apprezzato le dinamiche. Tutta la cornice del rapimento di Jim mi è parsa ben ideata, nonché narrata in modo coinvolgente. :b:
    Penso che, in un futuro non troppo lontano, mi piacerebbe rileggere la fanfiction daccapo, per assaporarne ancor meglio i particolari, con calma… senza più il pensiero che ci sarà un colpo di scena destinato a rimanere in sospeso fino al prossimo aggiornamento ;P anche se non posso negare che quel tipo di suspense dà un certo sapore alla lettura! La curiosità è sempre stata la molla che mi spinge a continuare a leggere una storia – a maggior ragione se la storia in questione riguarda dei personaggi che adoro!
    A proposito: finora ho evitato di parlare della caratterizzazione di Will ed Elizabeth, ma solo perché vorrei farlo adesso, alla fine. Sono i miei beniamini e adoro l’idea di concludere il mio commento parlando di loro! :]

    Devo dire che sono rimasta sorpresa quando hai ammesso di avere qualche difficoltà nel portarli in scena, poiché mi eri sempre parsa molto a tuo agio, come narratrice, con tutti e due (anche nelle parti romantiche). Ho amato la loro riunione iniziale e le scene del primo periodo trascorso sull’Olandese, che tracciano un quadro della vita di bordo della famiglia Turner. wub Credo anche che tu abbia fatto bene a non mostrarci un rapporto solo rose e fiori, specie se si considera la lunga separazione che i due coniugi hanno dovuto sopportare, quindi i momenti di tensione sono un inserimento indovinato. Anzi, ti dirò che la scena in cui tale tensione arriva al culmine, nel capitolo ventidue, è una di quelle a cui sono rimasta più legata, benché il comportamento iniziale di Will non mi sia piaciuto molto (ricordo di averne parlato a lungo nel commento apposito che ti ho lasciato).
    Sento, tuttavia, che qualcosa di Will ed Elizabeth mi è mancato durante la lettura. Non so se dipenda dal fatto che gli ultimi capitoli sono stati – giustamente – incentrati sulla risoluzione dei vari problemi creati da Calipso, non so se è una mia percezione soggettiva… Fatto sta che, in queste battute finali, mi sono trovata a essere un po’ più coinvolta da Anamaria e Jack, e anche da Jim, ma di meno da loro due (benché il meritato momento d’intimità, nell’epilogo, sia stato molto bello da leggere).

    Non credo che tu li abbia trascurati e mi è difficile spiegare fino in fondo le mie sensazioni. Magari rileggendo la storia avrò un quadro più chiaro, non so. Quel che è certo è che apprezzo il tuo sforzo per mantenere i personaggi fedeli al loro ritratto originale, cosa non facile dati i dieci anni che separano le ultime due scene che la trilogia dedica alla coppia. Noi spettatori vediamo un minuscolo squarcio di come i due coniugi sono diventati dopo quei dieci anni, quindi possiamo solo immaginare in cosa essi siano cambiati e in cosa, invece, siano rimasti gli stessi. Sappiamo che Will ha avuto un incarico preciso da svolgere in un luogo tetro e solitario, il che potrebbe spiegare la sua difficoltà, in questa tua fanfiction, a “gestire” la mina vagante Jack Sparrow ( X) ), con cui avrei preferito che non avesse tutti quei battibecchi che hai voluto inserire. L’impressione che a tratti ho avuto è che Will, per certi versi, sia rimasto un po’ indietro anziché andare avanti; questo è anche ciò che mi è rimasto, in parte, dalla lettura del capitolo a cui accennavo poc’anzi, durante il quale lui mostra di non aver mai superato l’insicurezza di non sentirsi adatto a Elizabeth. Similmente, alcuni accesi diverbi con Jack mi riportano al Will del primo e del secondo film, ancora non del tutto maturo.
    Attenzione, non è che questo sia di per sé un male. Al contrario, è un modo interessante di raffigurare un personaggio rimasto “bloccato” per dieci anni in una routine che lo costringeva a isolarsi da chiunque non fosse un membro del suo equipaggio. Per tutto quel tempo, Will è stato essenzialmente definito dal suo ruolo di Capitano dell’Olandese Volante; poiché tu hai deciso di non concedergli alcuna forma di contatto con Elizabeth, la sua solitudine dev’essere stata piuttosto acuta e, anche se è un uomo tenace, perseverante e autosufficiente, è impossibile che non abbia accusato il colpo. Credo, insomma, che la tua rappresentazione di Will sia credibile e giustificata, sebbene le reazioni che gli hai attribuito non abbiano incontrato sempre il mio favore. Peraltro, va ricordato che l’impulsività è un tratto distintivo del suo carattere, quindi forse quest’immagine mentale che ho di un Will che si mostra, oltre che più sicuro di sé, più posato e fermo è valida soltanto per la mente bacata della sottoscritta. *^^*

    Per quanto riguarda Elizabeth, l’ho trovata coerente con il personaggio originale, di cui mantiene il coraggio e la combattività, ma anche la propensione a evitare scontri inutili allorché un buon negoziato e/o un po’ di buonsenso risultano più auspicabili. Ho parteggiato per lei quando Will era troppo ripiegato su sé stesso per ricordare quanto sia forte il loro legame! :f: Inoltre, l’ho vista ben calata nel ruolo di madre affettuosa che è capace d’imporsi se è necessario, e mi è piaciuto come hai gestito il suo rapporto con Jim. Avrei apprezzato moltissimo una scena dedicata a mamma e figlio quando Will è tra le grinfie di Calipso, anche perché mi è parso che, in quel frangente, Elizabeth perdesse un po’ la testa… ma è una reazione abbastanza comprensibile e, in ogni caso, non ha senso attribuirvi chissà quale importanza, soprattutto perché poi lei ritrova la lucidità necessaria per cercare di escogitare un piano. :)
    Nel complesso, direi che non ho da lamentarmi del trattamento che hai riservato ai miei personaggi del cuore. ;) :] Grazie per la fantastica lettura che mi hai regalato, spero che anche altri fan dei Pirati vogliano immergersi fino in fondo in questa bella avventura. Un abbraccio! emoticon_abbraccio

    Edited by Elizabeth Swann - 21/4/2024, 18:31
     
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    Eccomi! Elizabeth Swann Avevo letto già diversi giorni fa il tuo post, ma approfitto della tranquillità domenicale per cercare di risponderti quanto più esaustivamente a questo tuo lungo e dettagliatissimo commento di cui ti ringrazio :wub:

    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/4/2024, 21:44) 
    Mi è piaciuto l’epilogo, anche se diciamo che me l’aspettavo più “definitivo”. D’altra parte, se esiste un seguito, è normale che questo finale sia soltanto una pausa temporanea, che ci lascia con lo sguardo rivolto verso il futuro e un lieve senso di sospensione.

    Nell'universo di Pirati dei Caraibi di definitivo non c'è neppure la morte! Perciò non so esattamente come tu (o altri lettori) immaginassi questo finale, ad ogni modo a me piace pensare che i personaggi che ho amato vedere in azione continuino a vivere altre avventure e che tutto possa continuare a cambiare e ad evolversi per loro. L'idea di un sequel mi sorse qualche mese dopo aver concluso questa storia, ma semplicemente perché avevo cominciato a provare nostalgia per la scrittura e per la loro "compagnia" :D
    Comunque se lo leggerai quando lo pubblicherò, ti posso anticipare, sperando di non rovinarti già la sorpresa, che il finale del seguito, come spirito, è molto simile a questo (:

    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/4/2024, 21:44) 
    È stata una lunga avventura, spesso divertente, sempre piacevole e mai noiosa. Se da un lato si percepisce che hai scritto questa storia quando eri un’autrice un po’ più acerba, dall’altro è difficile non notare quanto sei affezionata ai personaggi. Sono certa che la stesura è stata alquanto divertente per te! ;)
    La trama è molto carina, adatta a un racconto di avventura, con varie trovate originali. In più di un’occasione ricordo di essere rimasta spiazzata, o comunque sorpresa, durante la lettura (talvolta per piccole cose, come il trucco dell’“invisibilità” della nave di Fortezza), benché qualcosina sia riuscita a prevederla, perlomeno a livello generale (l’instaurarsi di un rapporto fra Jack e Jim, per fare l’esempio più classico). È stato fantastico assistere ai vari scontri navali e seguire l’entrata in scena dei vari personaggi, man mano che venivano introdotti. Il finale, come ho già detto, lascia un senso di sospensione, ma riesce ugualmente a essere soddisfacente.

    Ho evidenziato le parole che più mi hanno rallegrata. Questa è stata in realtà la seconda long che scrissi in piena fase da febbre piratesca, ma sicuramente quella che mi impegnò di più nella stesura, sia per la lunghezza (è tutt'ora la più lunga ff in capitoli in cui mi sia mai imbarcata!), sia per la quantità di personaggi e fatti che ho cercato di introdurre e mettere in scena. Qui su Estel la pubblicazione, malgrado i miei buoni propositi, è stata parecchio lenta mentre paradossalmente all'epoca andai più veloce :D: Principalmente perché rileggendola mi sono resa conto di alcune ripetizioni e passaggi farraginosi o troppo superficiali che ho cercato di correggere, avendo maturato uno stile più complesso e spero meno banale. Tuttavia devo dire che nel complesso mi ci ritrovo ancora abbastanza e mi lusinga sapere che abbia divertito anche te e sia riuscita ad intrattenerti e sorprenderti.

    Riguardo il tuo giudizio sulle caratterizzazioni dei personaggi canonici, sono immensamente felice delle tue parole di stima e ti ringrazio per l'attenzione con cui ti sei soffermata ad esprimere il tuo parere su ciascuno :]

    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/4/2024, 21:44) 
    di Jack Sparrow, di cui sei riuscita a mostrare le diverse sfaccettature: l’arguzia, la sfacciataggine, la propensione a fuggire dai problemi e a reprimere certi sentimenti (dice che Lizzy e Will in modalità piccioncini gli fanno venire il voltastomaco, ma sotto sotto mi sa che li ha invidiati un po’, chissà perché :rolleyes: ), la vena “affabulatoria”… Insomma, hai tracciato un ritratto completo, che fa sorridere ma a tratti emozionare e riflettere, proprio come avviene nella magnifica trilogia.

    <3 Quell'imbroglione dal cuore d'oro è un personaggio per il quale provo un affetto e una stima che vanno oltre l'infatuazione, non ho mai - passami questa espressione - "fangirleggiato" per lui quando ho voluto provare a scrivere sul suo conto (ad esempio accoppiandolo con donne a caso/autoritratto di me stessa, come si usava parecchio fare negli anni d'oro del fandom), al contrario ho cercato di capirlo e interpretarlo, studiando pedissequamente tutto ciò che Johnny in primis con la sua indimenticabile interpretazione, ma anche gli sceneggiatori e gli autori dei libri canonici sulla sua infanzia e adolescenza avevano raccontato di lui. Non è un semplice personaggio comico e strambo, ha tantissime sfumature, ha un suo codice d'onore ed è anche molto sentimentale e romantico nel profondo. Purtroppo per una serie di circostanze, negli ultimi due capitoli della saga (soprattutto nel quinto) è stato svilito e appare quasi l'ombra di se stesso. Ma, come già detto tante volte, questa mia fanfiction nacque quando ancora non c'erano sequel all'orizzonte (né menzioni ad altre ex fiamme - vedi Angelica, sulla quale pure ho scritto abbastanza :lol: ).
    E anche per questo l'ho voluto mettere al confronto con un personaggio femminile non del tutto inventato, ma che comunque non aveva avuto lo giusto spazio, ovvero Anamaria.
    Mi fa piacere che tu sia riuscita ad apprezzare - oltre ai tuoi adorati Will ed Elizabeth - quest'altra coppia che ho tentato di mettere in scena, dandogli delle connotazioni più ironiche.

    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/4/2024, 21:44) 
    Anche i personaggi più secondari, come mastro Gibbs e Sputafuoco Bill, li ho trovati perfettamente rappresentati e fedeli alla loro caratterizzazione originaria.

    Mi sarebbe piaciuto vedere un po’ di più Calipso, per la quale, come ormai sai, ho un debole. Sono comunque contenta che tu sia riuscita a preservare l’alone di fascino e mistero che la avvolge, indipendentemente dal ruolo di cattiva assegnatole. Barbossa, invece, penso abbia ottenuto lo spazio che meritava. Anche lui lo hai caratterizzato bene, soprattutto nelle scene degli scontri verbali con Jack!

    Gibbs è un altro personaggio che adoro scrivere, lui è un po' lo zio saggio, paziente e ragionevole, ma con quella irresistibile vena da sognatore che lo rende il tipico uomo di mare scisso tra opportunismo e idealismo. Sputafuoco Bill invece non ero sicura di saperlo inquadrare bene, è abbastanza ombroso come personaggio ...
    Barbossa è un altro dei personaggi imprescindibili quando penso a Pirati dei Caraibi: bello sapere che anche lui nella mia versione ti sia piaciuto! :D

    Su Calypso ti capisco, essendo la vera antagonista principale, in effetti compare poco anche se diciamo che la sua presenza occulta aleggia sin dall'inizio. Interessante sapere anche che attraverso la mia versione sia riuscita a farti riflettere su questo punto.

    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/3/2024, 21:19) 
    Riguardo a Calipso, hai detto una cosa che mi ha fatto riflettere e su cui, a ben pensarci, sono d’accordo. Qualcosa deve aver accomunato lei e Davy Jones, oltre alla forte attrazione reciproca, passione, eccetera. In effetti, lui tende spesso a essere compatito, forse un po’ giustificato, da una parte del fandom, ma – se vogliamo essere equilibrati e dire le cose come stanno – ha commesso delle azioni orribili, che non possono essere scusate soltanto perché Calipso lo ha tradito. Allo stesso modo, Calipso non può “cavarsela” sempre e comunque solo perché è una dea. Ha fatto anche lei i suoi errori, se non altro perché è evidente che, fra i due amanti, qualcosa non ha funzionato a livello di comunicazione e fiducia.

    Io ho sempre considerato la loro relazione un po' tossica, non ho mai avuto la propensione di giustificare né l'uno né l'altra.
    In verità per me i personaggi della saga sono tutti molto sfaccettati, non c'è nessuno spiccatamente buono o spiccatamente cattivo (tutti quanti commettono i loro sbagli) però lo sono in maniera meno didascalica e semplicistica di quanto non vengano scritti nelle opere cinematografiche più recenti, soprattutto in quelle d'animazione.

    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/4/2024, 21:44) 
    Fra i personaggi per cui sei dovuta partire da zero, il posto d’onore spetta senza dubbio a Jim, che ha saputo intrattenermi, emozionarmi e intenerirmi. Lo hai rappresentato come un bambino curioso e avventuroso, impaziente di crescere ma non privo del candore infantile che ci si può aspettare da un personaggio della sua età. Ho amato le scene più tenere con suo padre cupidarrow mentre quelle esilaranti con Jack hanno portato sempre una ventata d’allegria e irriverenza assolutamente gradita!

    :wub: Mi onora sapere che il piccolo Jim ti abbia conquistata, diciamo che in fin dei conti è lui il protagonista non dichiarato della storia e nel seguito (che sì, pubblicherò!) lo sarà ancora di più ^_^ ;)

    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/4/2024, 21:44) 
    Capitan Taft, nonostante il poco spazio dedicatogli, mi ha suscitato una certa simpatia. Sarebbe bello conoscere meglio un tipo così svampito! ^_^ :lol: Quanto a Fortezza, è rimasto perlopiù nell’ombra; inizialmente credevo di vederlo occupare la scena più a lungo, ma devo dire che lo scontro diretto con la sua nave mi è rimasto comunque molto impresso e ne ho apprezzato le dinamiche. Tutta la cornice del rapimento di Jim mi è parsa ben ideata, nonché narrata in modo coinvolgente. :b:

    Su questi ultimi due, ho avuto forse un po' meno fantasia, ma ti ringrazio per avermi comunicato che sono stati funzionali al ruolo.

    Il parere che attendevo maggiormente di conoscere da parte tua, ovviamente riguardava i Turner, che tu sai trattare e caratterizzare con rara verosimiglianza e abilità

    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/4/2024, 21:44) 
    Credo anche che tu abbia fatto bene a non mostrarci un rapporto solo rose e fiori, specie se si considera la lunga separazione che i due coniugi hanno dovuto sopportare, quindi i momenti di tensione sono un inserimento indovinato. Anzi, ti dirò che la scena in cui tale tensione arriva al culmine, nel capitolo ventidue, è una di quelle a cui sono rimasta più legata, benché il comportamento iniziale di Will non mi sia piaciuto molto (ricordo di averne parlato a lungo nel commento apposito che ti ho lasciato).
    Sento, tuttavia, che qualcosa di Will ed Elizabeth mi è mancato durante la lettura. Non so se dipenda dal fatto che gli ultimi capitoli sono stati – giustamente – incentrati sulla risoluzione dei vari problemi creati da Calipso, non so se è una mia percezione soggettiva… Fatto sta che, in queste battute finali, mi sono trovata a essere un po’ più coinvolta da Anamaria e Jack, e anche da Jim, ma di meno da loro due (benché il meritato momento d’intimità, nell’epilogo, sia stato molto bello da leggere).

    Ho dovuto rileggere brevemente il capitolo da te citato, perché in questo momento non lo ricordavo proprio X)
    Eh sì, in effetti ho fatto discutere parecchio Will ed Elizabeth in questa storia, ma, come hai giustamente compreso e osservato, nel mio canon i due hanno vissuto separati per dieci anni, non hanno avuto contatti e dunque è come se la loro relazione di coppia fosse rimasta ancora un po' idealizzata, cristallizzata, incompleta. Forse è anche vero che nell'ultima parte, con l'ingresso di altri personaggi e lo spostamento della narrazione sulla lotta all'antagonista, ho finito per metterli un po' da parte.
    Abbiamo già avuto modo di condividere come per me il finale del terzo film difetti nella risoluzione finale dei vari rapporti tra i personaggi, oltre a Will ed Elizabeth, per cui molto si immagina avvenga fuori dallo schermo, anche Wil e Jack non hanno avuto alcun momento di dialogo - per quel che ne sappiamo, e il quinto film ha perso la grande occasione di rimediare :rolleyes: a questa mancanza - e dunque pure loro si erano lasciati in rapporti parecchio ambigui. Anche per questo ho voluto dedicare molti capitoli ai dialoghi tra i personaggi, se sono riuscita o meno a sciogliere certi nodi e questioni irrisolte, sta poi ai lettori giudicarlo. Dalle tue parole comunque ho compreso di essere riuscita a trasmettere ciò che avevo in mente.
    Elizabeth, nonostante tu l'abbia trovata riconoscibile, anche nella sua maturazione, ribadisco che per me resta per molti versi la più sfuggente dei tre da caratterizzare! :XD:


    Concludo ringraziandoti ancora una volta oltre che per l'apprezzamento e l'incoraggiamento, per la grande attenzione con cui hai sviscerato ogni personaggio, è sempre molto interessante e stimolante conoscere il parere di un'altra appassionata dei film, oltre che sensibile osservatrice delle varie sfumature che si tenta di immettere in un racconto,. Ogni tuo commento sincero e puntuale anche nelle critiche, sempre espresse in maniera equilibrata e costruttiva, ti garantisco che mi ha pienamente appagata della scelta di pubblicare qui questo vecchio racconto cui, tra pregi e difetti, resto molto affezionata. :]


    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/4/2024, 21:44) 
    Be’, mettiamola così: se non ci fossi tu, quali fanfiction sui Pirati leggerei? Le mie? :rolleyes:
    A parte gli scherzi, credimi se ti dico che ogni contributo è fondamentale e, quando si fa parte di una comunità virtuale così piccola com’è ESTEL, può fare la differenza. Penso che chi è veramente interessato al forum stia facendo la sua parte per cercare di renderlo vivo, anche senza avere il tempo/modo di intervenire spesso. Per me questo è molto importante; ormai ho capito che non ha senso aspettarsi grandi numeri e tanti utenti, poiché la maggior parte delle persone è troppo abituata alle vetrine social per rimboccarsi un po’ le maniche e contribuire alla formazione di una vera comunità, basata sul dialogo e su un’interazione che va oltre lo scambio di favori e la raccolta di “mi piace”. Quindi, insomma, meglio pochi ma benintenzionati – anche se queste buone intenzioni non sempre si traducono nel livello di partecipazione desiderato e desiderabile. :)

    Hai creato davvero un rifugio ideale per gli amanti della scrittura e lettura, piccolo ma sicuro e con gente realmente interessata alla condivisione e allo scambio. ;)

    Al prossimo approdo!) :D
     
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    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 21/4/2024, 19:53) 
    Nell'universo di Pirati dei Caraibi di definitivo non c'è neppure la morte! Perciò non so esattamente come tu (o altri lettori) immaginassi questo finale, ad ogni modo a me piace pensare che i personaggi che ho amato vedere in azione continuino a vivere altre avventure e che tutto possa continuare a cambiare e ad evolversi per loro.

    È vero, hai ragione! :XD:
    Cerco di spiegarmi un po’ meglio. Nella trilogia abbiamo tre esempi di finale: finale chiuso (quello del primo film, che sembra sciogliere ogni nodo), finale aperto (quello del secondo film, che ci lascia sul filo del rasoio in attesa della prossima avventura)… e finale che non può definirsi né chiuso né aperto, bensì un misto di tutt’e due. Ovviamente mi riferisco alla conclusione del terzo film, che come sai contiene elementi ambigui e cose lasciate in sospeso, pur ponendo termine alla guerra contro Beckett e portando Will ed Elizabeth al tanto agognato matrimonio.
    Ora, il suddetto finale a me lascia sempre una gran malinconia addosso, unita però a un senso di ineluttabilità. Della serie: è andata così e non poteva andare diversamente. Mi riferisco soprattutto al ruolo di Will come Capitano dell’Olandese Volante, che a ben guardare è preannunciato già dal secondo film. Sento che c’è qualcosa di definitivo nella conclusione della vicenda, poiché so con certezza dove sarà lui per i prossimi dieci anni. I percorsi di Elizabeth e Jack sono più nebulosi, ma si può intuire con facilità che lui non rinuncerà a cercare di riprendersi la Perla, mentre Lizzy non tornerà alla sua condizione di aristocratica e sarà fondamentalmente libera di scegliere dove e come costruirsi una nuova vita. La scena dopo i titoli di coda ci svela che lei ha avuto un figlio, quindi per lo spettatore diventa ovvio che ha trascorso parte del suo tempo a fare la mamma (un ruolo impegnativo che, per certi versi, può essere difficile quanto quello di traghettatore delle anime affidato a Will!).

    Ecco, diciamo che per la fine della tua storia immaginavo qualcosa che mi trasmettesse una simile sensazione di solennità e, appunto, ineluttabilità, pur lasciando delle finestre aperte sul futuro. Hai puntato, invece, su un’atmosfera più spensierata e allegra – che, del resto, sembra rispecchiare lo spirito dell’intera fanfiction – abbastanza diversa da quella del terzo film, perciò mi è parso che il finale fosse più aperto. Non si avverte quella punta di tristezza, quella malinconia che fa pensare: “Adesso si è proprio chiusa una pagina della storia/vita di questi personaggi”. Però il tuo è un finale che fa respirare di più, se capisci cosa intendo. :) Forse è anche più in linea con ciò che “Pirati dei Caraibi” era in origine: qualcosa di divertente. Certo, i temi importanti non sono mai mancati (in primis la libertà), ma c’era sempre quel senso di leggerezza che aleggiava intorno alle vicende e ai personaggi. È stato il terzo film a cambiare un po’ la rotta, trasformandosi in un’avventura a tinte più cupe e drammatiche, a tratti quasi epiche… Sarà anche per questo che è il più imperfetto dei tre (mi piace definirlo così ;) )?
    Ad ogni modo, tornando sui binari, non posso dire di non aver apprezzato il tuo finale. Mi piace l’impronta che hai dato alla fanfiction e trovo che tu sia rimasta coerente durante la narrazione. thumbsup

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 21/4/2024, 19:53) 
    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 13/3/2024, 21:19) 
    Riguardo a Calipso, hai detto una cosa che mi ha fatto riflettere e su cui, a ben pensarci, sono d’accordo. Qualcosa deve aver accomunato lei e Davy Jones [...].

    Io ho sempre considerato la loro relazione un po' tossica, non ho mai avuto la propensione di giustificare né l'uno né l'altra.

    Sei una donna di buonsenso, non c’è che dire!
    All’epoca mi ero bevuta la storia del grande amore senza rifletterci troppo su, anche se condannavo comunque le azioni malvagie di Davy (diamine, mi ha quasi ammazzato Will!) e non mi piaceva la volubilità di Calipso. Riflettendoci meglio nel corso degli anni, mi sono resa conto che, se qualcosa non ha funzionato in quel rapporto, probabilmente il legame non era destinato a evolversi in amore vero e duraturo, in parte a causa della natura incostante di lei e in parte a causa dell’indole vendicativa e rancorosa di lui.

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 21/4/2024, 19:53) 
    Elizabeth, nonostante tu l'abbia trovata riconoscibile, anche nella sua maturazione, ribadisco che per me resta per molti versi la più sfuggente dei tre da caratterizzare! :XD:

    È una donna complessa, non è vero?
    Personalmente penso di aver impiegato tanto tempo a capirla fino in fondo, ma alla fine spero di esserci riuscita. L’ho “studiata” parecchio durante la stesura della mia fanfiction incentrata sul suo rapporto con Will nel terzo film (“Tra me e la beatitudine”, che a quanto ricordo ti è piaciuta molto :] ). Credo che l’unico modo per tentare di entrare nella testa di un personaggio sia osservarlo ripetutamente, con attenzione e da varie angolazioni, in maniera simile a quanto hai fatto tu con Jack (approvo in pieno il tuo metodo *_* ). Forse, però, qualcosa d’inafferrabile rimane sempre… Chissà!

    Scusa la risposta lunga, prevedevo di essere più sintetica! È che, quando si tratta dei Pirati, mi viene fin troppo facile lasciarmi trascinare dall’entusiasmo… *^^*
    Grazie ancora di tutto, ci vediamo alla prossima storia! <3
     
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