Il "problema" dei cattivi

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    CITAZIONE (fanwriter91 @ 23/11/2023, 13:55) 
    Quello della pecorella è un classico esempio di twisted villain, che va di moda oggi.

    Già.
     
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    Ho trovato questo video interessante dove si riflette sui cattivi.

     
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    Che coincidenza, stavo giusto per guardarlo di mio!
     
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    Non conosco lo youtuber, ma guarderò volentieri anch'io il video in questione, dato che m'interessa l'argomento :)
     
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    Chiedo scusa in anticipo se non ho letto tutti i vostri commenti, ne ho letti alcuni giusto per sapere la vostra idea. Metto già le mani avanti perché non so come potrebbe apparire la mia idea.

    Secondo me, il problema delle rappresentazioni dei cattivi di oggi sta nel dover trovare sempre, sempre una giustificazione in tutto! Studiando analisi del testo, e i vari studi fatti sui racconti, Propp, studioso di fiabe che ha permesso di arrivare all'analisi di tutti i tipi di testi (sia letterari che non) ha riscontrato nelle fiabe dei principi che caratterizzavano le società antiche. Mi spiego meglio: in passato si credeva che il mondo fosse governato da due forze contrapposte, il bene e il male (in tutti i contesti culturali e sociali, con le loro sfumature diverse), dove il male agiva per portare disequilibrio nella vita della società e permetteva la crescita -> Il viaggio dell'eroe è costituito da due tipi di storie: il disequilibrio che intacca la società e il disequilibrio che intacca il personaggio che poi diventerà eroe durante il suo cammino per sconfiggere il cattivo. Quindi il male, allo stato puro che genera caos e disordine, è assolutamente necessario per poter permettere la crescita, lo sviluppo: la società sarà riportata a uno stato di equilibrio iniziale, ma non del tutto uguale (esempio nel Signore degli Anelli, la contea viene attaccata e sottomessa da Saruman, lo stregone bianco, che la distrugge. Frodo e gli altri tre Hobbit riescono a radunare le forze di tutti gli altri piccoli abitanti e insorgere contro il cattivo. Dopo ciò l'ordine ristabilito vede: una società di nuovo pacifica come all'inizio, ma ancora più prospera grazie alla fecondazione della terra); così come il personaggio che ha riportato l'equilibrio poi acquista un nuovo status sociale!

    Nelle storie di adesso, mostrare sempre una giustificazione, una scusa, dietro agli atti dei cattivi non fa che rendere debole la narrazione, poiché i testi devono essere caratterizzati da due forze opposte che si scontrano! Ovviamente ci possono essere dei personaggi grigi (come i Trickster e gli Shapeshifter, che hanno una natura ambigua) che hanno una funzione specifica all'interno della storia, ma non devono ricadere nella funzione dell'antagonista, poiché rischia di rendere la narrazione un po' debole e obsoleta. Certo, in una storia ci può essere un personaggio cattivo che poi si redime e diventa buono (o il buono che diventa cattivo), ma:
    1- Sono storie il cui topic è esclusivamente quello di redenzione o caduta (romanzo di formazione o romanzo tragico)
    2- Non può essere legata a una trama il cui topic è un altro, poiché rischierebbe di non trattare bene le due tematiche.

    Altro discorso molto importante: le fiabe (prendo come esempio sempre le fiabe perché hanno svolto una funzione sociale ben precisa per secoli) servivano per mostrare, in modo edulcorato (anche se non troppo, visto la versione dei fratelli Grimm) la realtà, per rendere chiaro fin da subito che il mondo è regolato da forze opposte in perenne contrasto tra loro. Oltre a ciò l'obiettivo primario era quello di veicolare un messaggio universale: comportati bene, così gli Dèi\Provvidenza ti aiuteranno e dai tuoi sacrifici riceverai doni inaspettati; se ti comporti male sciagure ti colpiranno in risposta uguale al male\peccato che hai commesso.
    Se si cerca di trovare sempre una scusa per il comportamento dei cattivi allora si rischia di veicolare un messaggio molto, ma molto sbagliato, es. se tizio ha rubato una persona vuol dire che aveva "problema x" (giusto per fare un esempio non troppo crudo, ma pensate se questo ragionamento si adattasse a un qualsiasi tipo di crimine, anche uno bello pesante e stravolge la vita di altre persone).

    Giusto per rimanere sull'esempio fatto poc'anzi: Aladdin è un personaggio buono, che ricade nella funzione dell'eroe, la cui vita era molto "mai una gioia", orfano, senza alcun soldo, si deve fare in quattro per un pezzo di pane ogni giorno. Avrebbe tutte le scuse del mondo per essere un ladro infame, ammazzare la gente per potersi prendere quello che gli serve e vivere in modo decente, eppure non lo fa! Anzi, nel cartone animato, lo vediamo dare il suo unico pezzo di pane a due poveri bambini ridotti nella povertà!
    Nel live action di Aladdin il personaggio di Jafar ha subito il processo di "diamo una spiegazione per la sua cattiveria": era nelle stesse condizioni di Aladdin, quindi ha perseguito la via malvagia per potersi dare una vita decente. In questo caso si prova un po' pena per lui, ma perde il gusto e il fascino che aveva il Jafar del film di animazione: uno stregone assetato di potere che vuole solo accumulare su di sé tutto quanto <- era affascinante perché completamente opposto all'eroe e all'uomo comune, ma rispecchia comunque il mondo fatto di persone che sono assetate di potere e se ne fregano degli altri, ma anzi le manipolano senza alcun ritegno, perché, purtroppo, nella vita ci sono persone che, volente o nolente, tendono verso il lato malvagio (indipendentemente dal fatto che gli sia successo qualcosa di brutto oppure no!) Caligola ha nominato senatore il suo cavallo e di certo non l'ha fatto perché era l'unico vero amico fidato che aveva, ma semplicemente era folle! :XD: La guerra tra Troia e Sparta è scoppiata per sete di potere da parte di Agamennone e non di certo perché suo padre lo ha sempre ritenuto un fallito.

    Ovviamente ci possono essere dei personaggi (e persone) che agiscono in un determinato modo perché hanno subito una qualche forma di violenza e ingiustizia che li ha resi cattivi, ma in una narrazione ci deve sempre essere un cattivo\antagonista che si oppone al protagonista senza troppe motivazioni psicologiche se non per peccati di qualche tipo. La cosa bella degli antagonisti è proprio il loro essere puro male, che solleticano quella parte oscura che c'è dentro di noi e che teniamo a bada con la nostra morale. Servono per dare uno sfogo emotivo allo spettatore\lettore che, se caratterizzato bene, riesce a pensare "chissà cosa si prova a non avere alcun freno come lui\lei", e allo stesso tempo ti spinge a riconfermare te stesso e la tua morale.

    Altra cosa, a furia di trovare scuse\motivazioni per spiegare l'agire del malvagio, questi personaggi stanno arrivando ad appiattirsi e essere tutti identici e a una certa... basta! Che lascino la funzione dei personaggi grigi ai Trickster e Shapeshifter e ridiano lo scettro di malvagità allo stato puro all'antagonista!

    Non mi soffermo sulla figura dell'eroe, perché potrei dire molto altro e mi sembra di aver già scritto abbastanza. Sta di fatto che la figura dell'eroe è altrettanto interessante, al contrario di quello che vogliono far passare le narrazioni di adesso, dove sembra che l'eroe sia piatto e privo di sfumature, perché ci si deve concentrare sull'antagonista grigio con le sue scuse.
    Non è facile essere eroi, andare avanti a perseguire la propria strada con i propri principi anche quando tutto ti rema contro! E Frodo del Signore degli Anelli ne è la prova: ogni giorno, per un anno di viaggio (senza contare i primi anni nella contea) a piedi, senza cibo abbondante e acqua e un giaciglio confortevole dove riposare le membra, riuscire a resistere alla minaccia mentale del puro male (che chissà quali torture gli mostrava)... non è per niente facile, nemmeno scontato e nemmeno inferiore ai "cattivoni con la scusa".

    Concludo dicendo che ogni narrazione, per essere bella e forte, deve avere personaggi che svolgono una funzione precisa nell'arco della storia. Se poi si vuole fare una storia di redenzione, allora soffermarsi solo su quel topic e non accozzaglia di troppe cose. Le funzioni narrative ci sono per una ragione e non per creare paletti, che gli scrittori e sceneggiatori di adesso andassero a studiare a fondo le cose!
     
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    Questo tuo discorso mi fa pensare al film di Sailor Moon Crystal: hanno aggiunto un passato tragico a Sailor Galaxia, mostrandoci che era stata abusata/torturata prima di risvegliare il potere e cercarne uno superiore.

    Il fatto è che, per me, questo background può funzionare in due casi principali:
    1) stai creando un personaggio con evidenti disturbi (che devi studiare!)
    2) crei un antagonista grigio (es: ha un obiettivo nobile, rispetta i sottoposti, eccetera)
    Il terzo caso che potrei accettare è un villain che usa la sua tragedia passata per giustificarsi, non a sé stesso ma per manipolare/ingannare gli eroi.

    Purtroppo galaxia non cade in queste categorie, perché la vedi che s'impegna per fare le cose più crudeli possibili, e ci gode. Quindi quest'aggiunta non solo non rende il personaggio più complesso, ma lo banalizza. Per renderla coerente avrebbero dovuto sfaccettarla parecchio.


    Intendiamoci, io penso che i cattivi sfaccettati che credono di essere gli eroi della loro storia siano i migliori. Ma se fai il male che hai subito agli innocenti, sei migliore di chi ti ha fatto del male? Sei certo che non avresti fatto lo stesso anche se non ti avessero fatto nulla?
     
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    CITAZIONE (fanwriter91 @ 7/5/2024, 18:50) 
    Intendiamoci, io penso che i cattivi sfaccettati che credono di essere gli eroi della loro storia siano i migliori. Ma se fai il male che hai subito agli innocenti, sei migliore di chi ti ha fatto del male? Sei certo che non avresti fatto lo stesso anche se non ti avessero fatto nulla?

    fanwriter91 credo che tu abbia centrato il nocciolo della questione. È un po' come la differenza tra legittima difesa e omicidio: nel primo caso si risponde a un'aggressione subita, nell'altro caso no. Lì entra in gioco la volontà di ferire, di prevaricare.
    La verità è che, a un certo punto, compiere il male diventa una scelta. Poi ci sono i casi di patologia, disturbi mentali, ecc., che andrebbero analizzati con molta attenzione. Sicuramente è giusto osservare e comprendere. Però una linea, un confine bisogna tracciarlo comunque. Non sto dicendo che sia semplice, solo che è necessario. Altrimenti si relativizza il male, si relativizza il bene e si alimenta il caos, che favorisce la cosiddetta "legge del più forte".

    Per me chi passa da vittima a carnefice sfogando il proprio dolore sugli innocenti non è giustificabile. Penso che, se crediamo nella possibilità di redenzione dei personaggi, allora dobbiamo anche riconoscere che chi compie il male ha delle responsabilità. Proprio in "Sailor Moon", l'anime storico anni '90, ricordo che le Sorelle Persecutrici si sono redente, ovvero hanno scelto il bene invece del male a un certo punto della loro vita. Tutti, prima o poi, almeno una volta, sono chiamati a compiere un tipo di scelta simile; e ciascuno sceglie in base alla propria coscienza.


    Rue Ryuzaki grazie per aver citato Frodo, la sua umanità e la sua forza sono sempre una grandissima ispirazione. <3
    Approfitto del tuo post per farti una domanda "tecnica": che tu sappia, in base a quanto hai studiato finora, il termine "antagonista" e il termine "cattivo" hanno lo stesso significato?
     
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    Rue Ryuzaki

    Riguardo alla differenza tra il Jafar del remake e quello originale quello a cui danno spiegazione non è perché sia cattivo in sé, ma perché sia un avaro incontentabile. Dopotutto ricorda un dettaglio. Il Jafar originale viene sconfitto perché Aladdin gli fa notare che il genio è più potente di lui, inducendolo a desiderare di essere un genio a sua volta. Avrebbe potuto fregarsene perché dopotutto aveva vinto, era il sultano di Agrabah, e lo stregone più potente del mondo. Poteva accontentarsi ma non lo ha fatto. E così si è tirato la zappata da solo. E questo lato di Jafar viene accentuato nel remake proprio perché, nonostante il suo passato tragico aveva raggiunto degli ottimi risultati, ma non gli bastavano perché il suo non avere niente lo aveva indotto a pretendere di volere tutto (uno stereotipo abbastanza classico quello che vuole tutto ed è incontentabile perché non ha nulla), insinuando in lui l'ossessione di non voler essere secondo a nessuno, ed è stata quest'ossessione che lo ha rovinato.
     
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    fanwriter91 concordo con quanto hai detto! Infatti, anche se non ho visto il film di Sailor Moon, da quello che dici Galaxia risulta solo un personaggio meschino e debole, perché il trauma che ha subito non è stato affrontato nel modo più giusto!
    Trovare la giustificazione: "mi hanno fatto soffrire allora uccido tutti/faccio male agli altri" (senza aver approfondito) rende il cattivo debole e privo di spessore, perché è facile fare del male agli altri dopo che hai sofferto tanto, ma se non c'è una giusta spiegazione approfondita (perché la psiche umana non è lineare e semplice) risulti solo un personaggio piatto e infantile!
    E come ha anticipato Ellie, hai afferrato il nocciolo della questione: a un certo punto hai una scelta da fare.
    Frodo poteva benissimo scegliere di ammazzare tutti quanti, specie Gollum, ma non l'ha fatto perché ha scelto di perseguire il bene, che è molto più difficile rispetto al cedere al male.
    Ma giusto per legarmi a quanto hai detto, in Maleficent, Malefica se la prende anche con il suo popolo perché le hanno strappato le ali... non trovo che vi sia una connessione, visto che il problema è nato da Stefano, quindi al massimo doveva prendersela solo con gli umani, non con tutti! In questo caso si vede che la narrazione è carente perché manca una spiegazione, non ti fa vedere il perché è cattiva pure con il popolo della brughiera che doveva proteggere. (E non basta dirlo, se magari l'hanno accennato in voice over, ma dovevi mostrarlo perché il cinema deve mostrare, proprio per far cadere nei panni del personaggio).

    Elizabeth Swann Concordo con quanto hai detto pure tu!
    Per la domanda che hai fatto... dipende sicuramente dallo studioso 😆 perché ognuno usa i suoi termini. Però il fondatore dello studio dei testi narrativi, cioè Propp, parlava semplicemente di "cattivo" che svolge la funzione di portare disequilibrio nel mondo e che si oppone al protagonista (quindi di fatto è antagonista, perché la parola corrisponde all'opposto del ruolo/funzione dell'eroe/protagonista), poi c'è anche il "falso eroe" che, nel momento della fase di ritorno, si spaccia per lui.
    Per un altro studioso, Greimas, non si parla proprio di cattivo o antagonista ma di "opponente".
    Mentre Vogler distingue: "l'ombra" che è il cattivo, l'entità da sconfiggere; "Il guardiano della soglia" che ostacola il protagonista (ma svolge la funzione di mettere alla prova il protagonista); "trikster e shapeshifter" che sono personaggi grigi, quindi dipende da come vengono scritti, e possono opporsi al protagonista.
    Credo che la distinzione tra Villain e Antagonista sia per semplificare le molteplici sfumature che hanno creato gli studiosi. Forse è una distinzione più o meno recente.
    Spero di essere stata chiara. 😆

    l.pallad Quello che volevo dire era:
    Il jafar classico agisce per sete di potere.
    Il jafar con la scusa è partito dal desiderare una vita migliore, commettendo scelte discutibili, che hanno alimentato la sua sete di potere. È partito dalla stessa condizione di Aladdin, ma Aladdin ha scelto di perseguire la via del bene, anche se ha sempre sofferto nella sua vita. Quindi la giustifica di Jafar non è sufficiente o comunque è inutile ai fini della trama, anzi lo rende più scontato.
     
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    @Rue Ryuzaki

    Non so se hai visto una mia analisi, ma come contrapposizione citavo anche Vergil di Devil May Cry: come galaxia ha subito il trauma, ma:
    - lui è vuoto dentro e si vede, galaxia gode nel fare del male, vergil lo fa con indifferenza
    - vergil è mezzodemone e si sente diviso tra due mondi
    - vergil, almeno nel terzo titolo, è post adolescente (quindi giovane e forse confuso)
    - vergil vive davvero in un contesto con vari esseri che possono sfidarlo, galaxia è la più forte escluso chaos e sailor moon (quest'ultima non ostile) quindi non ha quasi nulla da temere.

    Ho fatto delle ricerche sull'enneagramma (una pseudo teoria) e Vergil ricorda il 6 controfobico, ossia impostato sullo "spara per primo", divorato dalla paura e bramoso di essere al sicuro. Ma già il farcelo vedere freddo e chiuso ci mostra che tipo è.

    Emblematica la frase:
    "Sei uno sciocco, Dante. Il potere controlla tutto. E senza la forza, non puoi proteggere niente. Nemmeno te stesso".



    Parlando di Jafar, il suo avere un passato simile a quello di Aladdin può servire a renderlo "speculare", nel senso che Jafar ha scelto la via del male, e Aladdin quella del bene, a dimostrare che le scelte non erano obbligate.

    C'è da dire che il suo passato da ladro può giustificare come mai è così bravo nei travestimenti e coi passaggi segreti, ma poteva anche essere qualche trucco magico appreso studiando.


    Se volessimo prendere un cattivo fatto bene, c'è Raoul, il re di hokuto/della lotta: lui ha i suoi traumi passati, MA non li usa mai per giustificare ciò che ha fatto. E per quanto lui sia malvagio, fa anche delle cose buone (sotto i suoi domini non imperversano i predoni). Il problema è che è chiuso di mente e pensa che solo la violenza estrema possa portare ordine. Cassandra, la città-prigione in cui rinchiude i maestri a cui ha rubato le arti, serve a poco, perché tali maestri non possono fare nulla contro di lui, anche in massa.
    Il vero problema è che il personaggio è piaciuto così tanto ai fan che gli sceneggiatori hanno voluto riabilitarlo sempre più. Globalmente potremmo dire che segue la filosofia "pace attraverso la tirannia", ed è diviso tra la folle ambizione e l'amore per Julia e i suoi fratelli (amore che ha rinnegato perché credeva che lo rendesse debole), unito al fatto che è convinto di essere la persona di cui il mondo ha bisogno, e per questo indossa la maschera del demone che, alla lunga, diviene il suo stesso volto.
     
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    Il problema del Jafar del live action, a mio avviso, è che è troppo poco carismatico come personaggio. Ci può stare l'idea di renderlo speculare ad Aladdin, similmente a com'è stato fatto con la matrigna ed Ella nel live action di "Cenerentola"... però, raga, Cate Blanchett ha un carisma che buca lo schermo, la sua Lady Tremaine rimane fortemente impressa allo spettatore! L'attore che interpreta Jafar, mi spiace dirlo, ma non sembra avere una grande presenza scenica. Personalmente l'ho trovato abbastanza scialbino...
    L'unica cosa che apprezzo è che la sua cattiveria non pare essere giustificata nel corso del film, ma solo spiegata, come appunto accade con la Lady Tremaine interpretata da Cate Blanchett.
     
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    L'attore che interpreta Jafar, mi spiace dirlo, ma non sembra avere una grande presenza scenica. Personalmente l'ho trovato abbastanza scialbino...

    Sì... l'attore non è stato un granché, cioè bravo eh! Ma il personaggio sembrava solo un pazzo, a una certa, e che non viene considerato da nessuno se non da Iago :XD:
     
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