Qualche Consiglio di Scrittura

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  1. l.pallad
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    Avventori di Brea
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    Elizabeth Swann

    Ma questa volta non ho messo la scena di un film o di una serie televisiva. Ho messo un video illustrativo di una persona che spiega le cose. Quindi non rischia di essere rimosso per copyright. Poi non mi sembrava di aver fatto qualcosa di sbagliato. Volevo solo rendermi utile ed aiutare nella discussione.

    fanwriter91

    Se vuoi saperlo George RR Martin sulla magia pensa questo.

    CITAZIONE
    «È un elemento essenziale del genere, ma bisogna saper dosare la magia. È come il sale nella minestra: un pizzico le dà un buon sapore, ma troppo sale la rovina».

    «Anche in Tolkien c’è pochissima magia, mentre nei suoi imitatori abbonda. Questa è veramente una grande differenza tra me e chi ha voluto prendere la “parte peggiore” dell’autore inglese. Per me è fondamentale il realismo. La mia è una Fantasy con un basso contenuto di magia. In questo senso, ho seguito le orme di Tolkien perché, se si legge bene Il Signore degli Anelli come feci io quando stavo scrivendo i miei libri, si vede benissimo che la Terra-di-mezzo è un mondo magico nel senso che è un mondo pieno di meraviglie, ma in realtà c’è pochissima magia. Non si vede mai Gandalf lanciare un incantesimo o sparare una palla di fuoco! Se c’è un combattimento, lo stregone tira fuori la spada… Certo, crea fuochi d’artificio e il suo bastone brilla nel buio. Ma si tratta di cose minime. Anche gli anelli magici, anche il potentissimo Unico Anello: tutto quel che vediamo è che rende le persone invisibili. Si suppone che l’Unico Anello abbia un grande potere di dominio, ma quando Frodo se lo infila non può dare ordini ai Nazgul che lo circondano. Non è così semplice. È un potere sconosciuto, un potere pericoloso. È questo tipo di magia che va descritta. Un errore grave che ho visto fare da un’enormità di imitatori di Tolkien è proprio l’abuso di magia, la creazione di mondi ad alto contenuto di magia. Ci sono mondi in cui maghi, streghe e stregoni possono distruggere interi eserciti, ma appunto in cui esistono ancora eserciti! È un controsenso: se qualcuno può dire “abracadabra” e distruggere un esercito di diecimila guerrieri, perché c’è bisogno ancora di radunare un esercito? Questi scrittori non si curano del realismo: se esistono dei maghi così potenti come possono esistere ancora re e signori? Perché non sono i maghi che dominano quel mondo?».


    “Il fantasy necessita di magia, ma cerco di controllare l’elemento magico molto rigorosamente. Puoi facilmente rischiare di avere troppa magia nel fantasy, e quindi fare in modo che questo sommerga tutto il resto e perdere ogni senso di realismo, Provo a mantenere la magia “magica”, qualcosa di misterioso, oscuro e pericoloso, qualcosa che non si comprende mai appieno. Non voglio percorrere la strada delle scuole di magia e di classi dove, se dici sei parole, qualcosa automaticamente succede. La magia non funziona in quel modo. La magia consiste nel gestire forze che non capisci del tutto. E, magari, avere a che fare con esseri e divinità che non comprendi. Dev’esserci un senso di pericolo.”.

    Ed infatti alla domanda del giornalista della testata russa Meduza, che gli ha chiesto “quindi niente Hogwarts?” Martin ha risposto con un secco no e una risata. Ma sinceramente alla domanda di Martin:
    CITAZIONE
    se qualcuno può dire “abracadabra” e distruggere un esercito di diecimila guerrieri, perché c’è bisogno ancora di radunare un esercito? Questi scrittori non si curano del realismo: se esistono dei maghi così potenti come possono esistere ancora re e signori? Perché non sono i maghi che dominano quel mondo?

    Penso che un fantasy che vi abbia dato una buona risposta è il ciclo dell'eredità di Christopher Paolini.

    Edited by l.pallad - 28/12/2023, 06:37
     
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