LEGAMI D'AMORE

Nancy Cuomo

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    IL FILO ROSSO D'AMORE
    Lo sapeva. Lo aveva sempre saputo, eppure non riusciva ad accettare che fosse quello il suo destino: allontanarsi da lei, dall'unica persona che gli avesse mai fatto battere forte il cuore, l'unica che gli avesse dato uno scopo. Sapeva che doveva farlo, che doveva allontanarsi da lei per riuscire a conquistarla, per riuscire a dimostrarle il suo amore. Una volta una persona gli aveva detto che si amava veramente una donna solo se si riusciva a capire il suo mondo, ma soprattutto se si riusciva a farlo proprio.
    "Perché dovrei essere io a rinunciare a tutto quello che sono e ad annullarmi per lei?" aveva pensato.
    Era trascorso molto tempo dall'ultima volta che aveva sentito quella frase e anno dopo anno, aveva cercato di dimostrare a sé stesso che l'amore non significava cedere, né significava smettere di coltivare le proprie ambizioni.
    Aveva avuto varie avventure, varie storie che lo avevano reso felice, ma non lo avevano mai soddisfatto completamente.
    La sua storia con Laura sembrava essere destinata alla stessa fine: lui si comportava in maniera dispotica, pretendendo il potere di decidere del futuro della loro storia come se fosse l'unico responsabile.
    Laura era una ragazza così dolce, sensibile, capace di un amore così grande che non era capace di odiare neanche le persone che l'avevano ferita di più, così come avevano fatto i suoi genitori, che l'avevano abbandonata alla nascita. Tutta la sua famiglia era sua sorella minore, che aveva conosciuto solo al compimento dei 18 anni, quando ebbe la lettera dalla direttrice dell'orfanotrofio.
    Lei voleva che anche Salvo potesse accettare questo legame con quella adolescente, che potesse accettare di prendersi cura di lei, dopo che un catastrofico incidente aveva uccisi entrambi i suoi genitori.
    Salvo non amava prendere alcun genere di responsabilità, specie quando il "problema" era stato creato da altri e non aveva mai accettato questo legame "morboso" che sembrava aver travolto Laura, quasi una sorta di filo sottile che le legava in maniera inspiegabile.
    -Si chiama amore!-
    esclamava Laura, ogni volta che Salvo cercava di farle notare a cosa stava rinunciando per aiutare sua sorella, che era testarda e amava mettersi nei guai.
    -Spera solo di non essere mai trascinata nei suoi guai-
    le disse, prima di salutarla in maniera definitiva.

    Laura lo aveva salutato con un sorriso, ma in realtà il suo cuore era scosso da un sentimento che non si poteva spiegare e un'emozione simile alla nostalgia, ma a cui andava mescolata anche un po' di rabbia.

    Salvo pensava che salutandola, si sarebbe finalmente sentito libero, che avrebbe perso ogni responsabilità. Eppure un sentimento che non aveva mai provato prima non lo lasciava respirare.

    Laura era riuscita a rimediare quasi sempre ai suoi piccoli errori, sebbene non fosse riuscita ad allontanare sua sorella da alcune persone che avevano un certo ascendente negativo su di lei.
    -Laura, ho bisogno di aiuto!-.
    -Se me lo chiedi, deve essere una cosa seria.... cosa hai fatto questa volta?-.
    Alice abbassò lo sguardo con le lacrime agli occhi, sapendo che questa volta sua sorella non l'avrebbe potuta aiutare e forse non avrebbe neanche voluto farlo. Laura la osservò attentamente e si rese subito conto che questa volta non si trattava certamente di una "ragazzata".
    -Sì....io...- iniziò a balbettare Alice.
    Laura attese con pazienza che lei potesse proseguire il suo racconto, senza giudicarla, ma guardando con occhi pieni di amore quella ragazza che stava cercando per la prima volta dopo tanto tempo di confidare un suo grave errore.

    -Sai che ho da poco preso la patente e oggi c'è stato un piccolo incidente... credo di aver ucciso un mio amico-.

    Laura non riusciva a credere a ciò che sua sorella stava dicendo e cercò di trattenersi, astenendosi così dal dare voce ai suoi pensieri. Scese quindi un silenzio assurdo, che fece sentire Alice ancora più preoccupata.
    -Dì qualcosa: arrabbiati, dimmi che sono una criminale, ma non restare così- riprese Alice, mentre Laura cercava di trovare le giuste parole e riuscire a prendere la giusta decisione.

    -Tesoro mio, io sarò al tuo fianco e questo lo sai. Ora raccontami tutto e vedremo cosa fare-.
    Alice la guardò dritta negli occhi e iniziò a raccontare di come quel suo amico voleva costringerla a spingere il loro rapporto di amicizia verso qualcosa di più e come lei, dopo averlo respinto, si era messa alla guida.
    -Io volevo andare via, ma lui si è lanciato davanti la macchina e io non sono riuscita a frenare. Ho avuto paura e...-
    concluse, lasciandosi andare a un pianto dirompente e lanciandosi fra le braccia di Laura.
    -Dove è successo tutto ciò? Dobbiamo assicurarci prima di tutto che il tuo amico stia bene e per il resto vedremo-.
    Alice la guardò con le lacrime che ancora permeavano i suoi occhi e dopo qualche momento, chiese:
    -Finirò in prigione?-.
    Laura la strinse nuovamente a sé, dopodiché le rispose:
    -No, non lo permetterò-.
    -Neanch' io-
    aggiunse poi una voce alle loro spalle.
    Laura si voltò e osservò come Salvo avanzava lentamente verso di lei.
    -Io non voglio lasciarti sola, non potrei permettere che ti capiti qualcosa-
    disse Salvo, baciando Laura e unendosi a quell'abbraccio.
    La polizia bussò qualche minuto più tardi alla porta, dicendo che alcuni testimoni avevano visto un pick-up nero di targa CT-805-SU che aveva investito un ragazzo e che era stata guidata in direzione della casa.
    Laura restò per un attimo interdetta, dopodiché trovo il coraggio di rispondere:
    -Certo quella è la mia auto-.
    -Allora signorina, la dichiaro in arresto!-
    esclamò uno degli agenti.
    Laura non oppose resistenza e mentre l'agente stava leggendo i suoi diritti, Salvo guardò negli occhi Alice e lì comprese il significato delle parole di sua madre: doveva proteggere entrambe da quella situazione e sebbene sembrasse paradossale, ora doveva allontanarsi da lei proprio perché l'amava.
    -Scusate, ma devo confessare che sono stato io-
    disse poi, attirando l'attenzione degli agenti.
    -Io ho preso in prestito l'auto e posso solo dire che si è trattato di un incidente-.
    Gli agenti si scambiarono uno sguardo, dopodiché procedettero all'arresto di Salvo, intimando comunque a Laura e ad Alice di restare a disposizione finché le indagini non si fossero concluse.
    Per portare a termine le indagini, ci volle appena una settimana, dato che Salvo si era autoproclamato colpevole e dopo aver parlato con Laura e sua sorella, le aveva convinte a sostenere la sua versione.
    Alla fine fu condannato per omissione di soccorso e quindi a 4 mesi di reclusione, anche perché il ragazzo si era ripreso ed era in via di guarigione. Salvo ricevette la visita di Laura in prigione e comprese che l'amore, nonostante la distanza, stava crescendo e inoltre che grazie all'amore aveva superato i suoi stessi limiti.
    Laura aveva trovato un uomo che per la prima volta aveva mostrato un amore incondizionato, fatto di sacrifici e di responsabilità.
    -Ti aspetterò e farò il possibile per farti stare meglio. Ti devo anche ringraziare perché per la prima volta mia sorella mi ha dato ascolto-.
    Laura si allontanò, pensando a come l'amore aveva salvato non solo la sua vita, ma anche quella della sorella e aveva ridato una luce nuova a Salvo.

    Trascorso quel periodo, Salvo tornò da lei, facendole la proposta di matrimonio più semplice, ma più bella di tutte e lei accettò, gettandogli le braccia al collo.

    Salvo decise che non sarebbe più scappato dinanzi alle sue responsabilità e scoprì anche che l'amore se diviso, si moltiplica, cosa che insegnò al suo piccolo Mattia e alla dolce Linda. Laura aveva finalmente coronato il suo sogno: sapere di essere amata e poter condividere quell'amore.
    Trascorsero tutta la vita insieme e insieme si ritrovarono nel momento della morte, osservando felici da lassù, coloro che restavano e che sulla scia di quell'amore, conducevano le proprie vite portandone ancora il frutto.


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    Ciao, Nancy! Ho letto la tua storia una volta e le mie prime annotazioni riguardano principalmente l’uso della punteggiatura e le eccessive ripetizioni di termini (che indicherò in rosso). In un secondo momento, se sarai d’accordo, potremo affrontare altre questioni sul modo di scrivere in generale, ma per ora mi limito alle cose più semplici e immediate :*:

    CITAZIONE
    Lo sapeva. Lo aveva sempre saputo, eppure non riusciva ad accettare che fosse quello il suo destino: allontanarsi da lei, dall'unica persona che gli avesse mai fatto battere forte il cuore, l'unica che gli avesse dato uno scopo. Sapeva che doveva farlo, che doveva allontanarsi da lei per riuscire a conquistarla, per riuscire a dimostrarle il suo amore.

    Dunque, qui abbiamo più di una ripetizione, ma penso che quella del termine “unica” possa essere lasciata. Dopotutto, le ripetizioni talvolta si usano per enfatizzare un concetto; questo potrebbe benissimo essere uno di quei casi :)
    Per quanto riguarda “riuscire” e “allontanarsi da lei”, invece, eviterei di ripeterli due volte e li utilizzerei una volta sola. Il primo termine puoi proprio eliminarlo (scrivendo direttamente per dimostrarle il suo amore), mentre per “allontanarsi da lei” potresti cercare un sinonimo ;)

    CITAZIONE
    "Perché dovrei essere io a rinunciare a tutto quello che sono e ad annullarmi per lei?" aveva pensato.

    Qui aggiungerei il soggetto sotto forma di pronome. È un semplice suggerimento, non sei obbligata; ti do questo consiglio per ragioni di massima chiarezza del testo.

    CITAZIONE
    Era trascorso molto tempo dall'ultima volta che aveva sentito quella frase e anno dopo anno, aveva cercato di dimostrare a sé stesso che l'amore non significava cedere, né significava smettere di coltivare le proprie ambizioni.

    Dato che c’è la virgola dopo “anno”, va messa anche dopo la e congiunzione, in modo tale da creare un inciso.

    CITAZIONE
    La sua storia con Laura sembrava essere destinata alla stessa fine: lui si comportava in maniera dispotica, pretendendo il potere di decidere del futuro della loro storia come se fosse l'unico responsabile.

    C’è una ripetizione. Usa un sinonimo (relazione, rapporto…).

    CITAZIONE
    Laura era una ragazza così dolce, sensibile, capace di un amore così grande che non era capace di odiare neanche le persone che l'avevano ferita di più, così come avevano fatto i suoi genitori, che l'avevano abbandonata alla nascita. Tutta la sua famiglia era sua sorella minore, che aveva conosciuto solo al compimento dei 18 anni, quando ebbe la lettera dalla direttrice dell'orfanotrofio.

    Anche qui ci sono ripetizioni di termini. Magari puoi lasciare “così” le prime due volte ed evitare di ripeterlo una terza; per “capace”, invece, cerca un sinonimo ;)
    Più avanti non mi convince l’uso del passato remoto. Penso sia più appropriato il trapassato prossimo, ma dato che l’hai già utilizzato per coniugare il verbo “conoscere” puoi ricorrere al gerundio:
    Tutta la sua famiglia era sua sorella minore, che aveva conosciuto solo al compimento dei 18 anni ricevendo una lettera dalla direttrice dell'orfanotrofio.

    Oppure potresti scrivere così:
    Tutta la sua famiglia era sua sorella minore, che aveva conosciuto solo al compimento dei 18 anni grazie a una lettera della direttrice dell'orfanotrofio.


    CITAZIONE
    Lei voleva che anche Salvo potesse accettare questo legame con quella adolescente, che potesse accettare di prendersi cura di lei, dopo che un catastrofico incidente aveva uccisi entrambi i suoi genitori.

    È corretto usare il plurale “uccisi”, ma ti consiglio di sostituirlo con “ucciso”, che ai giorni nostri è più utilizzato. Trattandosi, infatti, di un participio passato preceduto dall’ausiliare “avere”, non c’è alcun problema nel tenerlo al singolare.

    CITAZIONE
    -Si chiama amore!-
    esclamava Laura, ogni volta che Salvo cercava di farle notare a cosa stava rinunciando per aiutare sua sorella, che era testarda e amava mettersi nei guai.
    -Spera solo di non essere mai trascinata nei suoi guai-
    le disse, prima di salutarla in maniera definitiva.

    Anche qui c’è una ripetizione evitabile :)

    CITAZIONE
    Salvo pensava che salutandola, si sarebbe finalmente sentito libero, che avrebbe perso ogni responsabilità. Eppure un sentimento che non aveva mai provato prima non lo lasciava respirare.

    Togli la virgola dopo “salutandola”, perché spezza degli elementi del periodo che non andrebbero separati.
    Al limite puoi creare un inciso formulando il periodo così:
    Salvo pensava che, salutandola, si sarebbe finalmente sentito libero, che avrebbe perso ogni responsabilità.

    CITAZIONE
    -Laura, ho bisogno di aiuto!-.
    -Se me lo chiedi, deve essere una cosa seria.... cosa hai fatto questa volta?-.

    Altra ripetizione.
    Inoltre, hai messo quattro puntini sospensivi anziché tre.

    CITAZIONE
    Alice abbassò lo sguardo con le lacrime agli occhi, sapendo che questa volta sua sorella non l'avrebbe potuta aiutare e forse non avrebbe neanche voluto farlo. Laura la osservò attentamente e si rese subito conto che questa volta non si trattava certamente di una "ragazzata".
    -Sì....io...- iniziò a balbettare Alice.

    Idem come sopra.

    CITAZIONE
    -Sai che ho da poco preso la patente e oggi c'è stato un piccolo incidente... credo di aver ucciso un mio amico-.

    Qui ti do semplicemente un consiglio: anziché mettere la e congiunzione per collegare le due proposizioni, penso sia meglio separarle con un punto. In questo modo il personaggio fa una pausa in più nel suo breve discorso, cosa che può essere utile per trasmettere la sua difficoltà ad affrontare l’argomento.

    CITAZIONE
    - qualcosa: arrabbiati, dimmi che sono una criminale, ma non restare così- riprese Alice, mentre Laura cercava di trovare le giuste parole e riuscire a prendere la giusta decisione.

    Altra ripetizione evitabile.
    Inoltre, anche se “dì” come seconda persona singolare dell’imperativo del verbo “dire” si sta diffondendo, è più corretto usare l’apostrofo anziché l’accento (di’).

    CITAZIONE
    -Tesoro mio, io sarò al tuo fianco e questo lo sai. Ora raccontami tutto e vedremo cosa fare-.
    Alice la guardò dritta negli occhi e iniziò a raccontare di come quel suo amico voleva costringerla a spingere il loro rapporto di amicizia verso qualcosa di più e come lei, dopo averlo respinto, si era messa alla guida.

    Anche qui c’è una ripetizione.
    Per quanto riguarda i due verbi che ho evidenziato senza metterli in rosso, vanno al congiuntivo imperfetto e non all’indicativo.

    CITAZIONE
    -Dove è successo tutto ciò? Dobbiamo assicurarci prima di tutto che il tuo amico stia bene e per il resto vedremo-.

    Ripetizione.

    CITAZIONE
    Alice la guardò con le lacrime che ancora permeavano i suoi occhi e dopo qualche momento, chiese:
    -Finirò in prigione?-.

    Come in altri casi, va sistemata la punteggiatura. Togli la virgola dopo “momento”, oppure, nel caso tu voglia mantenerla, aggiungine un’altra dopo la congiunzione.

    CITAZIONE
    La polizia bussò qualche minuto più tardi alla porta, dicendo che alcuni testimoni avevano visto un pick-up nero di targa CT-805-SU che aveva investito un ragazzo e che era stata guidata in direzione della casa.

    Dato che “pick-up” è maschile, il verbo successivo va accordato al maschile.

    CITAZIONE
    -Certo quella è la mia auto-.
    -Allora signorina, la dichiaro in arresto!-

    Mancano due virgole: una dopo “certo”, l’altra dopo “allora”.

    CITAZIONE
    Laura non oppose resistenza e mentre l'agente stava leggendo i suoi diritti, Salvo guardò negli occhi Alice e comprese il significato delle parole di sua madre

    Togli “lì”, non serve.
    In precedenza vale lo stesso discorso che ho fatto in altre occasioni: togli la virgola scorretta o aggiungine una per creare l’inciso :)

    CITAZIONE
    Per portare a termine le indagini, ci volle appena una settimana, dato che Salvo si era autoproclamato colpevole e dopo aver parlato con Laura e sua sorella, le aveva convinte a sostenere la sua versione.

    La virgola che ho evidenziato non è necessaria.

    CITAZIONE
    Salvo ricevette la visita di Laura in prigione e comprese che l'amore, nonostante la distanza, stava crescendo e inoltre che grazie all'amore aveva superato i suoi stessi limiti.

    Qui, invece, riscontro una carenza di virgole. Che ne dici di formulare diversamente?
    Esempio: Salvo ricevette la visita di Laura in prigione e comprese che l'amore, nonostante la distanza, stava crescendo. Anzi, proprio grazie all'amore lui aveva superato i suoi limiti.

    CITAZIONE
    Trascorso quel periodo, Salvo tornò da lei, facendole la proposta di matrimonio più semplice, ma più bella di tutte e lei accettò, gettandogli le braccia al collo.

    Questo è uno dei casi in cui la virgola prima di “ma” si può evitare. Per il resto ti consiglio di mettere il punto al posto della congiunzione, separando così le due proposizioni; credo che il passaggio ne guadagnerebbe in scorrevolezza ^_^

    CITAZIONE
    Salvo decise che non sarebbe più scappato dinanzi alle sue responsabilità e scoprì anche che l'amore se diviso, si moltiplica, cosa che insegnò al suo piccolo Mattia e alla dolce Linda.

    Dopo “amore” va assolutamente aggiunta la virgola.
    Che ne dici di aggiungere l’aggettivo possessivo prima di “dolce”? Visto che l’hai usato per Mattia, puoi usarlo anche per Linda. Scegli tu, in base a cosa ti suona meglio :*:

    CITAZIONE
    Trascorsero tutta la vita insieme e insieme si ritrovarono nel momento della morte, osservando felici da lassù, coloro che restavano e che sulla scia di quell'amore, conducevano le proprie vite portandone ancora il frutto.

    La ripetizione in questo caso enfatizza un concetto, quindi lasciala pure :) ma non separare il verbo (“osservando”) dal complemento oggetto (“coloro che restavano”) con la virgola, poiché è un errore.
    Più avanti forma l’inciso:
    […] osservando felici da lassù coloro che restavano e che, sulla scia di quell'amore, conducevano le proprie vite portandone ancora il frutto.


    Bene, spero di esserti stata utile! Per qualsiasi chiarimento sono a disposizione bye1

    Edited by Elizabeth Swann - 22/1/2024, 21:32
     
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    Ti ringrazio per i tuoi consigli, come sempre molto utili. Cercherò di correggere alcune cose, probabilmente domani sera, anche se in parte ci tengo a sottolineare (giusto per correttezza e per farti comprendere il motivo di alcune cose che ho scritto) che molte ripetizioni sono presenti in quanto sono elementi importanti al fine di capire i concetti fondamentali e quindi come rafforzativi (sebbene questo in qualche punto tu lo hai riportato). Farò il prima possibile nell'aggiustare tutto e ti ringrazio ancora 3_3 <3
     
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    Nancy Cuomo scusa l’enorme ritardo! Ecco alcuni suggerimenti che vanno oltre una mera questione di grammatica ^_^

    Il tema del racconto è bello; per questo ti consiglio di dare maggiore rilievo ai momenti-chiave, affinché restino più impressi al lettore.
    Ad esempio, tu presenti così questo passaggio:
    CITAZIONE
    La sua storia con Laura sembrava essere destinata alla stessa fine: lui si comportava in maniera dispotica, pretendendo il potere di decidere del futuro della loro storia come se fosse l'unico responsabile.
    Laura era una ragazza così dolce, sensibile, capace di un amore così grande che non era capace di odiare neanche le persone che l'avevano ferita di più, così come avevano fatto i suoi genitori, che l'avevano abbandonata alla nascita. Tutta la sua famiglia era sua sorella minore, che aveva conosciuto solo al compimento dei 18 anni, quando ebbe la lettera dalla direttrice dell'orfanotrofio.
    Lei voleva che anche Salvo potesse accettare questo legame con quella adolescente, che potesse accettare di prendersi cura di lei, dopo che un catastrofico incidente aveva uccisi entrambi i suoi genitori.

    Al di là di qualsiasi ripetizione, modo in cui formuli le frasi, eccetera, perché non provi a mostrare l’atteggiamento di Salvo anziché limitarti a menzionarlo? Magari lui è a cena fuori con Laura, ha organizzato la serata nei particolari perché vuole fare bella figura e desidera che tutto sia perfetto, ma l’atmosfera romantica viene interrotta quasi subito da una telefonata di Alice, che ne ha combinata una delle sue. Laura perciò si vede costretta a uscire dal ristorante in tutta fretta, mentre Salvo, contrariato dalla situazione, resta al tavolo con l’aria corrucciata. In seguito si risente apertamente con Laura e la accusa di essere troppo protettiva con la sorella, che secondo lui avrebbe bisogno d’imparare a cavarsela da sola. Magari Salvo specifica che vuole avere con Laura “una storia normale” (così la chiamerebbe lui, suppongo), senza doversi occupare contemporaneamente di qualcuno che non sa badare a sé stesso (Alice)?
    Alla fine potresti riagganciarti a questo tuo brevissimo dialogo:
    CITAZIONE
    -Si chiama amore! […]
    -Spera solo di non essere mai trascinata nei suoi guai […]

    e poi concludere aggiungendo qualcosa a questo passaggio:
    CITAZIONE
    Salvo pensava che salutandola, si sarebbe finalmente sentito libero, che avrebbe perso ogni responsabilità. Eppure un sentimento che non aveva mai provato prima non lo lasciava respirare.

    per rafforzare il concetto espresso. Esempio:
    Salvo pensava che salutandola si sarebbe finalmente sentito libero, che avrebbe perso ogni responsabilità. Eppure un sentimento che non aveva mai provato prima non lo lasciava respirare, facendo vacillare il terreno solido sotto i suoi piedi, scuotendo i suoi nervi e i suoi sensi, pulsando in mille battiti agitati dentro il suo petto.

    Sono solo idee che ti do, poi devi provare tu a metterle in pratica… sempre se le trovi buone, è chiaro! ;)
    Non c’è bisogno di dilungarsi, vanno bene dialoghi brevi e un paio di dettagli in più; l’importante è che siano incisivi.

    Altro momento-chiave: la confessione di Alice.
    Potresti arricchire la scena con qualche piccolo particolare sulle reazioni di Laura, in modo da esprimerne meglio gli stati d’animo.
    Esempi:

    CITAZIONE
    Laura attese con pazienza che lei potesse proseguire il suo racconto, senza giudicarla, ma guardando con occhi pieni di amore quella ragazza che stava cercando per la prima volta dopo tanto tempo di confidare un suo grave errore.

    Così hai scritto tu. Questa potrebbe essere una versione alternativa:
    Laura attese che lei proseguisse il racconto. In silenzio, con le mani intrecciate in grembo e il principio di un sorriso d’incoraggiamento sulle labbra, guardò con occhi pieni di amore quella ragazza che, per la prima volta dopo tanto tempo, stava cercando di confidare un suo grave errore.

    CITAZIONE
    -Sai che ho da poco preso la patente e oggi c'è stato un piccolo incidente... credo di aver ucciso un mio amico-.

    Laura non riusciva a credere a ciò che sua sorella stava dicendo e cercò di trattenersi, astenendosi così dal dare voce ai suoi pensieri. Scese quindi un silenzio assurdo, che fece sentire Alice ancora più preoccupata.

    Qui potresti scrivere che Laura sussulta ed è sul punto di aprir bocca, però si trattiene. Che ne pensi? :)

    CITAZIONE
    -Dove è successo tutto ciò? Dobbiamo assicurarci prima di tutto che il tuo amico stia bene e per il resto vedremo-.

    Posso suggerire una formulazione diversa? Così da dare la precedenza all’elemento più importante (assicurarsi delle condizioni del ragazzo investito):
    — Dobbiamo assicurarci che lui sia ancora vivo e che starà bene. Ma dov’è successo tutto ciò?

    Poco prima, quando Alice piange e si butta fra le braccia della sorella, potresti specificare che Laura le accarezza la schiena con mano confortante, oppure in segno di conforto, di rassicurazione… Insomma, anche qui rafforza i concetti espressi tramite la descrizione di un gesto in linea con il contesto rappresentato.

    CITAZIONE
    -No, non lo permetterò-.
    -Neanch' io-
    aggiunse poi una voce alle loro spalle.
    Laura si voltò e osservò come Salvo avanzava lentamente verso di lei.
    -Io non voglio lasciarti sola, non potrei permettere che ti capiti qualcosa-
    disse Salvo, baciando Laura e unendosi a quell'abbraccio.

    Questa parte è bella e significativa; ecco perché ti consiglio d’intervenire pure qui! ;)
    Personalmente ho pensato a questo tipo di soluzione:
    — No, non lo permetterò.
    — Neanch’io.
    Laura si voltò di scatto al suono della voce di Salvo. Lo vide avanzare verso di lei, e le balzò il cuore nel petto per la gioia quando lo sentì parlare di nuovo: — Io non voglio lasciarti sola, non potrei permettere che ti capiti qualcosa.
    Quelle parole furono suggellate dal bacio più tenero che Laura avesse mai ricevuto, coronato da un abbraccio commosso che la univa sia alla sorella che a Salvo.


    Più avanti, secondo me, potresti specificare qual è stata la reazione di Laura nel vedere che Salvo veniva portato via dagli agenti. Anche se fosse rimasta impietrita, incapace di reagire, credo che il lettore debba saperlo.
    Allo stesso modo, sarebbe meglio mostrare come Salvo riesce a persuaderla a non intervenire quando lui si assume definitivamente la responsabilità dell’atto di Alice. Tu scrivi:
    CITAZIONE
    […] dato che Salvo si era autoproclamato colpevole e dopo aver parlato con Laura e sua sorella, le aveva convinte a sostenere la sua versione.

    In che modo Salvo ha convinto Laura? Con quali motivazioni? È stato difficile?
    Lei, secondo me, potrebbe essere combattuta: divisa fra l’amore e la gratitudine che prova per lui e il senso di colpa (sa che è innocente, quindi soffre nel vederlo rinchiuso in carcere).

    CITAZIONE
    Laura aveva trovato un uomo che per la prima volta aveva mostrato un amore incondizionato, fatto di sacrifici e di responsabilità.
    -Ti aspetterò e farò il possibile per farti stare meglio. Ti devo anche ringraziare perché per la prima volta mia sorella mi ha dato ascolto-.

    Magari puoi descrivere il tono con cui Laura pronuncia queste parole. È dolce? Sommesso? Amorevole? Tremante per l’emozione e incrinato da un vago senso di colpa? Vibrante d’amore e ammirazione per il coraggio di Salvo nel sacrificarsi per Alice?
    Sarebbe bello, inoltre, se mostrassi un contatto fisico fra i due innamorati, con Laura che tiene la mano di Salvo e gliela stringe, oppure alza il braccio per accarezzargli i capelli o la guancia…

    CITAZIONE
    Trascorso quel periodo, Salvo tornò da lei, facendole la proposta di matrimonio più semplice, ma più bella di tutte e lei accettò, gettandogli le braccia al collo.

    Cosa rende questa proposta la “più semplice ma più bella di tutte”? Ci hai pensato? Se sì, potresti delineare in poche parole lo scenario che avevi in mente ;)


    C’è, infine, una questione tecnica sull’uso più appropriato dei trattini al posto delle virgolette, ma non so se ti può interessare. Fammi sapere e a presto! bye1
     
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    Nancy Cuomo a che punto sei con la revisione? Sei riuscita a dedicarci almeno un po' di tempo?
     
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