Love is not a victory march

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  1. Elizabeth Swann
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    Re(gina) dei Pirati

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    da qualche parte al fianco di Will Turner ❤

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    È stata una lettura sorprendente, ma soprattutto emozionante.
    All’inizio, quando ho visto in che modo presentavi la fanfiction, ero un po’ perplessa e dubbiosa, per non dire scettica… poi ho deciso di fidarmi del tuo amore per la saga di HP e mi sono immersa nella lettura.
    Ti dico subito che la lunghezza del racconto non mi è pesata affatto: le parole vanno giù che è una meraviglia e il ritmo narrativo è coinvolgente. Inoltre, ho apprezzato la credibilità che sei riuscita a infondere alla situazione rappresentata e ai personaggi. Davvero un bel lavoro, brava! clapping

    Il carattere di Hermione è reso perfettamente, come emerge soprattutto in alcuni passaggi, a mio avviso molto efficaci:

    CITAZIONE
    Lo osserva da lontano, studiandolo, come la sua mente sempre strapiena d' informazioni è abituata a fare, catalogando, formulando ipotesi, tormentandosi nelle più svariate elucubrazioni.

    CITAZIONE
    La ragazza, non senza aver prima effettuato un'attenta analisi della situazione, valutato i pro e i contro, una noiosa mattina come tutte le altre lascia da parte i compiti (i suoi li ha già terminati da tempo, sta cercando di correggere le disastrose ed approssimative esercitazioni di Ron) e si avvia nel posto in cui, oramai, è più facile trovare Sirius: la soffitta dove dimora Fierobecco.

    CITAZIONE
    Sa che c'è Voldemort là fuori, ma ci sono momenti in cui la guerra che alberga nel suo cuore ha più forza di qualunque altra cosa.
    Sarà anche la strega più brillante della sua età, ma è pur sempre una quindicenne.

    La cosa che più mi ha colpita è che hai mantenuto intatti i suoi sentimenti nei confronti di Ron, pur dando molto spazio alla crescente ammirazione e infatuazione per Sirius. Hermione è quindi attratta da entrambi, ma in modo diverso: da una parte c’è uno dei suoi due migliori amici, un ragazzo suo coetaneo, pieno di difetti ma indiscutibilmente di buon cuore; dall’altra c’è un uomo maturo, ancora giovane eppur segnato prematuramente dal dolore e dalla perdita, che è intelligente e affascinante, ma soprattutto molto solo. E tu hai saputo ben mostrare le emozioni e la confusione di un’adolescente che, all’improvviso, si trova a fare i conti con sentimenti nuovi e “scomodi”.
    Riguardo a Sirius, non mi aspettavo un coinvolgimento emotivo così spiccato anche da parte sua, tant’è che il breve dialogo con Lupin mi ha presa in contropiede:

    CITAZIONE
    “Sei impazzito del tutto? È solo una ragazzina Sirius!”
    “É molto di più Remus, e tu lo sai!”
    “Ha quindici anni!”
    “Lo so! E non stavo facendo nulla di quello che pensi!”
    “Non farle del male Sirius, non affascinarla, è già abbastanza complicato...”
    “Qua è TUTTO schifosamente complicato!”
    Ringhia al colmo dell'ira, sentendosi, ancora una volta, prigioniero e disperato, senza riuscire a comprendere come quella giovane strega sia riuscita ad avvicinarsi e aprire la gabbia in cui è rinchiuso, socchiudendone la porta, almeno per poco, quel che basta per riuscire a vedere di nuovo la luce del sole. E Sirius non vuole tornare nel buio, ma sarà mai possibile, per lui che, ironia della sorte, di cognome fa Black?

    Sono contenta, però, del modo in cui hai raffigurato i suoi sentimenti – con empatia e delicatezza (non meno di quanto hai fatto con altri personaggi del racconto, a cominciare dalla protagonista). :)
    Ho la netta impressione che la figura di Sirius ti sia molto cara: cerchi spesso di esplorare le sue emozioni, le sue sofferenze e le sue esperienze di vita, provando a tracciarne un ritratto complesso e completo. Sai come rendere il personaggio riconoscibile, familiare attraverso i rimandi alla caratterizzazione originaria (il suono della risata è l’esempio più emblematico), ma al tempo stesso un po’ “tuo”, grazie all’inedita situazione in cui lo collochi (la lettura dei libri di Hermione e tutto ciò che ne consegue). E ho adorato le sue battute e la sua ironia, su “Romeo e Giulietta”, sul suo stesso nome, su Fierobecco…

    La cosa più commovente, però, è stata il regalo finale di Hermione – e la rappresentazione della dolorosa nostalgia in vista della commemorazione dei morti nella guerra contro Voldemort.

    CITAZIONE
    Dieci anni senza Voldemort.
    Dieci anni di miracolosa, insperata, solida pace.
    Ma non basterebbero tutti gli anni del mondo per dimenticarsi chi è caduto in battaglia.
    Per questo devono partire. Per la celebrazione in memoria di quei cari amici, maghi coraggiosi, persone straordinarie, che hanno lottato fino all'estremo sacrificio perché il mondo magico diventasse un posto migliore per i figli del domani.
    Silente, Remus, Tonks, Dobby, Fred, Malocchio... Tutti quei volti si affastellano davanti agli occhi di Hermione, che sente il cuore stretto in una morsa, e le lacrime lottare per uscire.
    Stringe forte la mano di Ron, voltandosi a guardarlo: l'amore di una vita.
    […]
    Una manciata di Metropolvere ed eccoli lì ricongiunti ad Harry […].
    I tre si abbracciano a lungo, in silenzio: la stessa inquietudine, lo stesso nodo alla gola, perché il ricordo può essere un esercizio dolcissimo e insopportabile.
    La morte non è nulla per chi se ne va, ma è tanto, a tratti troppo, per chi resta.

    Hai proprio scelto le parole perfette per descrivere questo momento della storia! :cry: <3
    E infine, la ciliegina sulla torta: la scena finale fra Hermione e Ron wub

    Come accennavo prima, ho amato il fatto che Ron fosse comunque presente nella vita di Hermione; è splendido che lei abbia trovato in lui un compagno nel senso più bello della parola, capace di offrirle sostegno e comprensione.

    CITAZIONE
    Resta appena dietro, alle sue spalle, una sorta di riverenza mista a protezione, e le cinge le spalle con un braccio. Non ha mai smesso di essere goffo e insieme dolce.
    “Stai bene?” Le chiede timoroso, e Hermione sa che ci sono momenti in cui lui la guarda e può scorgere nei suoi occhi la paura di vederla cadere a pezzi senza poterlo impedire, il terrore che se ne vada, che lo lasci per sempre, perché di quei momenti di malinconia in tanti anni suo marito ancora non è riuscito a trovare la chiave.
    Come quella mattina, quando lei ha deciso, dopo anni e finte dimenticanze, di indossare la collana con lo smeraldo, la collana di lei quindicenne a Grimmauld Place, la collana di Srius, e Ron è entrato in camera e l'ha guardata riflessa nello specchio, sapendo perfettamente di non avergliela mai vista prima al collo, eppure le ha solamente detto: “Ti sta d'incanto”.
    Hermione non riesce a rispondergli e si limita ad affondare il viso tra il suo collo e la spalla, come fa ogni volta che ha bisogno di conforto.
    Allora Ron fa quello che fa da una vita intera da quando sta con lei: la sorprende.
    Le cinge la mano che impugna la bacchetta e le fa fare piccoli movimenti circolari, sussurrando qualcosa tra i denti, così che ai piedi della lapide commemorativa appare una splendida ghirlanda con rose bianche. Hermione ha le lacrime agli occhi.
    “É bellissima.” Sussurra, baciandolo e stringendosi più forte a lui.
    “Portami via, adesso.”
    Ed eccoli allontanarsi, mano nella mano, a raggiungere i bambini e il loro più caro amico.
    Hermione pensa che, dopotutto, Sirius aveva ragione. L'amore aveva solo bisogno di tempo.

    Che meraviglia ;_; ;_; <3 <3

    Grazie, cara Charly, per aver concluso la tua storia in maniera così tenera e commovente :]
     
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5 replies since 7/3/2024, 18:15   68 views
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