Passeggiata Primaverile

Poesia

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  1. -Laura-
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    Anima Sola e Incompresa

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    "LA MIA SOLA POESIA"



    Categoria: bollino verde
    Genere: poesia sulla natura



    PASSEGGIATA PRIMAVERILE



    Passeggiavo sotto un limpido cielo azzurro,
    cosparso di vaporose, candide nuvole
    screziate di un rubicondo roseo torpore.
    Le leggiadre rondini volavano qua e là,
    fra i tetti rossi della città.
    Gli usignoli cantavano allegri
    la dolce melodia della Primavera.
    Sorridevo alla loro armoniosa melodia.
    Le campagne aride e incolte riposavano,
    abbandonate al gracchio delle cenerine cornacchie,
    le padrone delle brune terre.
    Fra gli alti steli d’erba,
    sbucava una miriade di vermigli papaveri,
    conservavano le sfumature del tramonto,
    ondeggiavano soavi all’aria.
    Camminavo adagio, beandomi della fresca fragranza cumarina
    dell’erba appena recisa, che gridava aiuto.
    Il vento accarezza la pelle secca e cerea,
    avvolgendomi in una tiepida coccola.
    Tra una via e un’altra,
    ammiravo e contemplavo i giardini brulicati di vita.
    Le chiome degli olmi e dei pioppi brillano verdi e rigogliosi.
    Le gazze ladre nascondevano tesori rubati.
    Le fronde ondose e ombrose riparano gli stagni delle graziose ninfee.
    Un pesce rosso guizzava fuori dall’acqua.
    Una libellula baciava la guancia di un grasso rospo.
    L’albicocco era un alveare trapuntato di bianco.
    Il ciliegio era un abito di zucchero filato.
    I prati erano un arcobaleno di fiori variopinti,
    dai petali setosi e delicati
    Le ambrate farfalle svolazzavano incontro alla fugace libertà della vita.
    Le api ronzavano, bramavano il mielato nettare dai gonfi pistilli.
    Voltai lo sguardo,
    una luce abbagliò la vista.
    Un calore riscaldò l’anima.
    Una moltitudine di vanitosi narcisi,
    mi accolse nel loro splendore,
    mostrando l’orgogliosa dorata corolla.
    Il profumo inebriò i sensi di amore e meraviglia.
    Dietro una siepe smeraldina,
    un cane dal pelo color vaglia riposava beato.
    I pavoni misero in mostra le corone di piume blu.
    Il sonoro paupolare echeggiava nella estesa pianura.
    Arrivai alla fine del sentiero.
    Una pioggia di coriandoli viola glicine si posò come un mantello sul mio corpo.
    Innamorata della natura,
    felice del viaggio,
    aspettavo solo l’estate.

     
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