Ridammi il mio peccato

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    Ridammi il mio peccato


    OPERA DI RIFERIMENTO: “Pirati dei Caraibi”
    CATEGORIA: bollino verde (per tutti)
    GENERE: Sentimentale, Commedia
    NOTE AGGIUNTIVE: Canon-Fic
    DICHIARAZIONE DI NON RESPONSABILITÀ: “Pirati dei Caraibi” e i suoi personaggi non sono di mia proprietà, ma appartengono alla Walt Disney Company. Questa fanfiction non è stata realizzata a scopo di profitto, ma solo per il piacere di scriverla e di condividerla gratuitamente.

    YAmW7yz


    Sinossi

    Cosa desidera una ragazza di quasi diciassette anni innamorata del suo amico d’infanzia? Che lui la ricambi, naturalmente… e anche che sia possibile scambiarsi un bel bacio :shifty: Questo vale oggi come ieri, ma se si è l’unica figlia del Governatore di Port Royal nella Giamaica del XVIII secolo, e l’amico d’infanzia è un ragazzo orfano di bassa estrazione sociale, le cose si complicano alquanto: può una giovane di famiglia nobile e ricca “compromettersi” con l’umile apprendista di un fabbro?

    Elizabeth Swann, la nostra eroina, cerca la situazione adatta per riuscire a passare almeno qualche istante con il ragazzo che ama e consegnargli il regalo di compleanno realizzato per lui… ma è possibile che proprio in quell’occasione si crei sufficiente intimità fra i due vecchi amici da portare a un bacio? Lo scoprirete leggendo…
    ;)




    In un tiepido giorno di marzo, Elizabeth uscì dalla chiesa di Port Royal allo scoccare della campana di mezzogiorno, delusa e un po’ sconfortata. Aveva sperato di vedere Will tra i fedeli che occupavano i banchi per ascoltare il sermone domenicale; purtroppo per lei, le sue aspettative erano andate in fumo. Non che Will fosse un cristiano particolarmente devoto, ma Elizabeth si era augurata che questa potesse essere una delle volte in cui avrebbe partecipato alla funzione mattutina.

    In altri tempi non sarebbe stato necessario attendere occasioni del genere per incontrare Will. Invece, era ormai da qualche anno che la sua vita e quella di Elizabeth si svolgevano su due piani separati – opposti, per così dire. Lontani erano i giochi e le confidenze dell’infanzia.

    Elizabeth sospirò, frustrata. Avrebbe volentieri dato via tutti i gioielli che possedeva pur di trascorrere una giornata intera con Will, come in passato. L’ultima volta che si erano visti – per un periodo ridicolmente breve, fra l’altro – risaliva a più di un mese addietro, quando lei aveva cercato, con scarsi risultati, di convincerlo a chiamarla per nome, anziché rivolgerle il freddo e formale appellativo di “miss Swann”.

    La cosa peggiore era che adesso si avvicinava il diciassettesimo compleanno di Will, portando Elizabeth a rimpiangere più che mai la loro amicizia perduta. Da quando si conoscevano si era sempre premurata di fargli un regalo – tranne l’anno prima, per colpa della febbre che l’aveva tenuta a letto per settimane durante il mese di marzo. All’epoca si era ripromessa di rimediare, coltivando la speranza che lei e Will si riavvicinassero. Ora, malgrado quella speranza si fosse affievolita quasi fino a scomparire, non intendeva venir meno all’impegno preso, ma come avrebbe consegnato a Will il suo regalo? Si era ridotta a dover confidare negli incontri occasionali!

    Ricordò quando gli aveva lasciato un biglietto sotto la porta della fucina in piena notte. Dubitava che sarebbe riuscita a compiere di nuovo un atto simile: anche se non l’avrebbe mai ammesso ad anima viva, talvolta pensare di trovarsi da sola con Will era fonte di disagio per lei. Scrivergli un messaggio allo scopo di organizzare un appuntamento segreto era… era diventato troppo.

    Cercò allora di concentrarsi sugli aspetti più pratici della faccenda. Innanzitutto doveva procurarsi la materia prima per il regalo. Aveva deciso di donare a Will un fazzoletto da collo, perciò le sarebbe toccato chiedere aiuto a Emily. Non che ne fosse infastidita, perché nessuna domestica al servizio del Governatore era più disponibile, comprensiva e materna di quell’anziana donna dalla voce un po’ roca che si prendeva cura di lei da anni… Solo, temeva che avrebbe finito col confessarle i suoi reali sentimenti per Will. Non era comune per una ragazza essere così interessata alla data di compleanno di un ragazzo, a meno che non li legasse qualcosa di “ufficiale”…

    Ad ogni modo, poiché rinunciare a quanto stabilito era fuori discussione, Elizabeth avrebbe corso il rischio. In capo a qualche giorno, dopo che ebbe commissionato a Emily l’acquisto del tessuto, poté affidarle il compito di rifinirlo, in attesa di aggiungere il proprio tocco personale; e rimase guardinga per tutto il tempo, aspettandosi una domanda o un’osservazione imbarazzante.

    Contro ogni suo timore, Emily non le chiese nulla e non fece commenti scomodi. Soltanto quando le depose in mano il fazzoletto quasi pronto si permise una raccomandazione: «State molto attenta, miss Elizabeth. Cercate di non farvi male.» Lo sguardo e la piega seria della bocca lasciavano intendere che non si stava riferendo all’ago stretto fra le sue dita.

    Sollevata che non ci fosse traccia di rimprovero negli occhi di Emily, Elizabeth rispose: «Non preoccuparti, conosco i miei limiti.»

    «Molto bene. Allora spero che il giovane signor Turner sia felice del vostro dono. Se posso permettermi, miss Elizabeth, non credo sarà un problema se la consegna dovesse avvenire in ritardo. Non c’è bisogno che vi affanniate a farla nel giorno preciso.»

    Non era altro che un suggerimento tra le righe. Un po’ come dire: non ricorrete a qualche strano stratagemma per incontrare il vostro amico, altrimenti potreste infilarvi in un grosso guaio e non riuscirei a proteggervi! A Elizabeth non piacque quel consiglio, ma dovette riconoscerne la validità, suo malgrado – anche perché non era giusto pretendere troppo da Emily, che aveva già accettato di non rivelare a nessuno il segreto del regalo per Will. Altre domestiche sarebbero andate dritte dritte da suo padre a raccontargli tutto.

    Così Elizabeth annuì di nuovo e iniziò a lavorare in silenzio, sforzandosi di ricamare il nome di Will sul lato sinistro del fazzoletto nel modo più grazioso possibile. Doveva cimentarsi solo con poche lettere, per fortuna! Non era mai stata abile con ago e filo.

    Qualche giorno dopo, quando il ricamo era ultimato e mancava ancora una settimana al compleanno, Will in persona si presentò alla villa del Governatore, per sistemare alcuni ferri di cavallo nuovi per i destrieri della carrozza. Affacciatasi alla finestra, Elizabeth lo vide impegnato in una conversazione con lo stalliere Lewis e il cuore le balzò in gola. Decise seduta stante di incartare il regalo e trovare il modo di darglielo, poiché era ben consapevole che un’opportunità del genere non le sarebbe ricapitata tanto presto.

    Appena tutto fu pronto, corse a cercare Will e, com’era intuibile, lo trovò davanti alle stalle. Salutò sia lui che Lewis e propose loro di prendere un rinfresco in giardino, una volta che avessero terminato il lavoro. Dopo che ebbero acconsentito, andò in cucina ad avvisare le cameriere, preparandosi mentalmente la scusa da usare per trattenere Will alla villa. Dato che suo padre era uscito e sarebbe stato via per l’intera mattinata, si sentiva più audace del solito.

    Al termine del rinfresco, proprio mentre Will era prossimo a congedarsi, lo precedette esclamando: «Se al signor Turner non dispiace, c’è un altro lavoro che esige la sua attenzione… Temo che la porta della biblioteca non funzioni bene.»

    Will abboccò all’amo: «Darò una controllata.»

    Elizabeth scambiò un ultimo saluto con lo stalliere, prima di condurre il suo amico d’infanzia dentro casa. Raggiunsero la biblioteca nel giro di pochi istanti.

    «Qual è il problema con la porta?» domandò Will, accortosi che la maniglia si abbassava con facilità.

    Elizabeth si finse stupita: «Oh, che strano! Adesso sembra a posto, ma fino a ieri non era così.»

    Will si accigliò. Era evidente che qualcosa non gli tornava. Senza fornirgli alcuna delucidazione, Elizabeth recuperò il regalo dallo scaffale in cui l’aveva nascosto e lo tenne dietro la schiena.

    «Accosta la porta e vieni qui, Will.»

    Lui non parve sorpreso dall’abbandono delle formalità, ma divenne nervoso. «Che succede?»

    «Fai come ti ho detto, per favore.» Una volta che le fu vicino, Elizabeth mostrò il pacchetto e glielo porse. «Per te.»

    Gli occhi di Will si spalancarono. «Miss Swann…?»

    «Prendilo, avanti» lo esortò lei, impaziente.

    Will obbedì. Scartò l’involucro con movimenti lenti e delicati, quasi temesse di danneggiarne il contenuto. Tirò fuori il fazzoletto, poi il biglietto d’auguri che Elizabeth aveva lasciato dentro. Si era scervellata a lungo sulle parole da scegliere, conscia che, se avesse seguito ciò che le dettava il cuore, sarebbe venuto fuori un pasticcio. Alla fine aveva optato per un semplicissimo “Buon compleanno, Will”, aggiungendo la sua firma in basso. Quanto al fazzoletto, era a righe arancioni. Elizabeth aveva scelto quel tessuto perché trovava che s’intonasse ai colori caldi e scuri che Will portava di solito, ma non poteva essere sicura che gli piacesse finché lui non l’avesse reso manifesto con le parole o con i fatti.

    «So che manca una settimana, però non ero sicura che saremmo riusciti a vederci e… Insomma, ho pensato fosse meglio dartelo oggi, visto che sei passato» gli spiegò in fretta, mentre il suo amico d’infanzia lasciava scorrere le dita lungo il fazzoletto, come per lisciare delle pieghe inesistenti. «Ebbene, che te ne pare?»

    «Io… non so cosa dire.»

    Elizabeth sbuffò. «Di solito, in situazioni simili, si ringrazia il proprio donatore. Un “grazie, Elizabeth” sarebbe auspicabile.»

    Will arrossì. «Siete stata davvero gentile, ma non dovevate darvi tanta pena per me, miss Swann.»

    «Oh, per amor del Cielo!» sbottò lei, irritata. «Ti ho chiesto di chiamarmi col mio nome di battesimo! E-li-za-beth, Will» soggiunse, scandendo le sillabe con rabbia. «Non mi sembra così difficile da pronunciare!»

    Lui non rispose, gli occhi fissi sul lato sinistro del fazzoletto.

    «Non ti capisco proprio. So che non siamo più bambini, ma accontentarmi ogni tanto non ti costerebbe nulla!»

    Stavolta Will era sul punto di replicare. Elizabeth lo anticipò di nuovo: «In questi momenti è come se ti trasformassi in un’altra persona.» Il tono le uscì più amaro di quanto avesse voluto.

    Poteva vedere che quelle parole erano state capaci di colpirlo, poiché lui la stava guardando col senso di colpa scritto sul volto. «Mi dispiace» disse, con una sincerità talmente profonda che era quasi palpabile. «Non intendevo causare problemi, davvero. C’è qualcosa che posso fare per rimediare?»

    Elizabeth sostenne il suo sguardo. Non aveva intenzione di farlo sentire colpevole, ma non gli avrebbe mentito al solo scopo di addolcirgli la pillola: preferiva di gran lunga essere sincera anche lei. «Desidero che tu sia il Will che conosco. Non un giovanotto educato e compìto, soltanto… Will.» Fu tentata di dire “il mio Will”, però si trattenne. Quello sarebbe stato troppo.

    «Non sono così cambiato» obiettò lui. «Sono sempre stato “soltanto Will” e continuerò a esserlo.»

    Elizabeth incrociò le braccia sul petto. «Dimostralo.»

    «Bene. Potremmo recitare qualche passo di uno dei tuoi libri, come quando mi aiutavi a migliorare il mio modo di leggere» le suggerì Will.

    «Sei tornato molto indietro con la memoria, vedo.» Quegli esercizi risalivano agli albori della loro amicizia.

    Lui scrollò le spalle.

    «È una bella idea, in ogni modo. Accetto volentieri.» Elizabeth si diresse verso lo scaffale dove prima aveva messo il regalo, che conteneva diversi testi letterari, fra cui le tragedie più famose di Shakespeare. «Sceglierò ancora a occhi chiusi» annunciò allegramente. Quando si rese conto di quale volume avesse toccato senza guardare, le si spense il sorriso sulle labbra e una vampata di calore le affluì alle guance.

    «Romeo e Giulietta?» disse Will dietro di lei. L’aveva raggiunta a passi quasi inudibili.

    Elizabeth non rispose ed evitò il suo sguardo.

    «Ebbene, ci sarà pur qualche scena… facile.»

    La sua voce suonò tranquilla, l’esitazione fu lieve, ma lei ebbe la sensazione che dietro quell’apparenza si celasse un certo disagio. Si voltò e gli porse il libro. «In tal caso cercala tu.» Forse era un gesto un po’ vigliacco; una volta tanto, Elizabeth non riusciva proprio a essere temeraria.

    Will non fece commenti e cominciò a sfogliare il volume. Elizabeth tentò di dargli tutto il tempo che poteva servirgli, eppure si stancò ben presto di aspettare: aveva caldo, era per metà eccitata e per metà imbarazzata, lo stomaco le frullava. Alzò una mano e la posò sopra il libro aperto. «Proviamo con la pagina dopo di questa?» domandò.

    Will sbatté le palpebre. «Uhm… d’accordo.» Sollevò la pagina per sbirciare. «È una scena fra Giulietta e Romeo, siamo verso la fine del primo atto.»

    Elizabeth non sapeva se provare timore o piacere. «Chi inizia?»

    «Romeo.»

    Una pausa di silenzio. Poi Will si schiarì la gola e attaccò:

    «“Avessi profanato con la mia mano indegna
    questo sacro santuario, rimedio al mio peccato:
    queste mie labbra, pellegrini rossi di vergogna,
    con un bacio correggono quel tocco indelicato”


    I suoi occhi andarono dal testo scritto al viso di Elizabeth.

    «“Buon pellegrino, la vostra mano giudicate con più calma
    che solo umile devozione, in fondo, ha mostrato”
    » recitò lei, dopo aver sottratto il libro alla sua presa gentile. Aveva il cuore a mille solo per aver parlato così poco, ma s’impegnò con tutta sé stessa ad andare avanti:

    «“Anche i santi hanno mani che i pellegrini han toccato,
    e chi torna dal Santo Sepolcro usa unire palma a palma”


    Will allungò il braccio destro e aprì la mano, distendendo le dita, mentre riprendeva il libro con la sinistra. Con le guance che bruciavano, Elizabeth appoggiò il palmo contro il suo.

    «“Non hanno labbra i santi? E i devoti palmieri?”» incalzò lui.

    «“Sì, pellegrino, ma le devono usare in devozione”

    «“Oh, cara santa, lascia allora che le labbra imitino la preghiera delle mani,
    se non vuoi che la fede si muti in disperazione”


    Stava diventando sempre più difficile passarsi il libro, anche se da piccoli lo facevano con naturalezza e rapidità. Elizabeth percepiva il calore della mano solida di Will contro la propria, più fine e aggraziata; forse avrebbe dovuto interrompere il contatto e usare entrambe le braccia per reggere il volume di Shakespeare…

    «“Non si muovono i santi,
    anche quando ascoltano le altrui preghiere”
    » mormorò, il battito del cuore che le pulsava nelle orecchie.

    «“E allora”…» La voce di Will si spezzò per un momento, come se la sua gola fosse ostruita. Ritirò la mano, deglutì e ricominciò la lettura del verso:

    «“E allora resta immobile, mentre colgo il frutto
    delle mie preghiere”


    Elizabeth sapeva bene quale azione avesse compiuto Romeo a quel punto. Sentì il proprio corpo formicolare dalla testa ai piedi: Will sarebbe riuscito a fare altrettanto, o avrebbe gettato tutto alle ortiche, dichiarando di non poter trasgredire alle regole del buon costume?

    Il tempo parve dilatarsi, mentre i due giovani restavano in silenzio a scrutarsi. Elizabeth dovette sforzarsi di tenere sotto controllo il respiro, che altrimenti sarebbe andato a briglia sciolta come un cavallo imbizzarrito. Infine, Will avanzò di un passo e si sporse di lato. Posò un leggerissimo bacio sullo zigomo di Elizabeth. «Così il mio peccato è tolto» le sussurrò, ma non sembrava più che recitasse: la sua voce suonava meno impostata – e lei ricordava che la battuta di Romeo fosse un po’ diversa, anche se non avrebbe saputo recitare le parole precise senza leggerle. Forse avrebbe potuto rammentarle riflettendoci su, ma era incapace di mettere alla prova la propria memoria in quel frangente, perché le girava la testa, era sicura di essere rossa come un geranio, il vestito che indossava si era fatto d’un tratto pesante e scomodo.

    Si ritrovò fra le dita il libro chiuso: per Will la sessione di lettura pareva terminata. Lui non parlava ancora, però le sue labbra erano serrate in una linea sottile, i suoi occhi ansiosi si spostavano da quelli di Elizabeth alla porta socchiusa della biblioteca. Indietreggiò. Con tutta probabilità, stava per prodursi in un saluto educato ed era pronto ad andarsene. Lei capì che non gliel’avrebbe permesso – non se poteva evitarlo.

    «C’è un’altra battuta di Giulietta» disse. Cercò la pagina giusta e la mostrò a Will.

    Lui esitò… e fece un piccolo cenno d’assenso. Trepidante, Elizabeth lesse il verso: «“Allora le mie labbra hanno il peccato che han tolto”

    «“Il peccato dalle mie labbra? Oh, colpa dolcemente denunziata”

    Elizabeth fissò Will, che teneva di nuovo il libro in mano. Era emozionato quasi quanto lei, le guance in fiamme e le labbra dischiuse, come in attesa di ricevere un bacio… o di baciare.

    “Baciami, Will” pensò Elizabeth, certa che il desiderio le si leggesse negli occhi. “Fallo per davvero, stavolta.”

    «“Ridammi il mio peccato”» proseguì lui. Le si avvicinò e si chinò appena. La sua bocca toccò delicatamente quella di Elizabeth…

    Il tipico rumore di qualcosa che cade e va in pezzi provocò un sussulto a entrambi: doveva essersi verificato qualche incidente al piano di sotto, forse una cameriera aveva rovesciato un vaso o un piatto. Will si allontanò, lasciando scivolare per sbaglio Romeo e Giulietta sul tappeto. D’impulso, Elizabeth si chinò a raccogliere il volume. L’incanto creatosi fra loro si ruppe.

    «Devo andare» annunciò lui, precipitoso. «Io… grazie per i regali.» Infilò il fazzoletto sotto la giacca. «Arrivederci.»

    Elizabeth non riusciva quasi a parlare: era stordita. «Arrivederci, Will.» Soltanto quando fu da sola la delusione le rovinò addosso. Oh, erano stati così vicini! Chiunque li avesse interrotti meritava una bella ramanzina. Lasciò di corsa la biblioteca, per scoprire di chi fosse la colpa del danno e per sincerarsi che non si fosse rotto alcun oggetto di valore.

    ~*~*~*~


    Negli anni a venire, a Elizabeth capitò spesso di ripensare a quella mattina in cui Will era stato sul punto di baciarla – in genere per fantasticarci su. Immaginava che lui continuasse l’opera e concludeva speranzosa che, forse, era innamorato a sua volta, visto che si era mostrato disposto a imitare Romeo. C’era poi la strana frase che aveva pronunciato prima di accomiatarsi: “Grazie per i regali”. Non il regalo, come sarebbe stato più logico. E se avesse considerato l’opportunità di baciare Elizabeth al pari di un secondo dono di compleanno?

    In qualche modo, la risposta arrivò il giorno della mancata esecuzione di Jack Sparrow. Sebbene Will non spiegasse perché aveva parlato al plurale, dopo aver baciato Elizabeth – un bacio dolce, ma non casto – le bisbigliò all’orecchio: «Ridammi il mio peccato.»

    Ed Elizabeth capì al volo. Stavolta fu lei a posare la bocca sulla sua, con la certezza che le proprie speranze erano state ben riposte: Will aveva davvero pensato alla possibilità di baciarla come a un regalo. E da quel momento avrebbe ricevuto il dono ogni volta che voleva, non solo nel periodo del suo compleanno!

    Quando le loro labbra si separarono, lei gli accarezzò il viso. I suoi occhi non le erano mai parsi tanto luminosi e fu assai lieta di trovarsi nella situazione perfetta per fare eco a Giulietta, di cui ricordava a memoria l’ultima battuta rivolta a Romeo nel primo atto. Così, stringendo Will fra le braccia e pregustando già il prossimo bacio, gli sussurrò con sentimento: «Tu baci a regola d’arte…»


    Fine




    Qualche precisazione…

    L’idea che Elizabeth regalasse a Will un fazzoletto da collo mi è venuta dopo aver rivisto il primo film, in cui lui ne porta uno in diverse scene.

    saGzPEO


    Come si può notare qui sopra, il fazzoletto non si distingue certo per la sua raffinatezza :D Ho pensato che il suo aspetto “spartano” potesse essere dovuto sia alla semplicità del modello, sia a un utilizzo molto frequente da parte di Will… perciò ho immaginato che sarebbe stato carino se Elizabeth gli avesse regalato il fazzoletto in passato e lui lo avesse indossato spesso, magari perché portandolo riusciva a sentirla vicina ;) <3

    Per quanto riguarda Shakespeare, ammetto che la scelta di far leggere “Romeo e Giulietta” ai due giovani innamorati non è farina del mio sacco: si tratta di un espediente già usato su Fanfiction.net dalla fan-writer KeatsLove, nel suo racconto inglese “You kiss by the book”. Chi vuole leggerlo mi scriva in privato… Sappiate, però, che ho fatto del mio meglio per differenziarmi!

    Grazie per aver letto questa fanfiction, spero che il troppo zucchero non vi abbia fatto cariare i denti X)

    Edited by Elizabeth Swann - 7/4/2023, 10:07
     
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    Ciao Elizabeth Swann.
    Bellissoma, tenera e dolce fanfiction. 3_3
    Ho adorato il momento in cui Elizabeth gli ha dato il regalo e sopratutto quando hanno recitato "Romeo e Giulietta" nella biblioteca: davvero molto romantico, mi è dispiaciuto però per il bacio non dato subito dopo.
     
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    Eh, non li ho fatti baciare perché volevo che il loro primo bacio fosse quello mostrato nel film!
    Comunque sì, questa è una fanfiction molto dolce, tant'è che all'inizio pensavo fosse "troppo romantica" :XD: Infatti non ero sicura se sarebbe stata apprezzata o considerata un po' sdolcinata...
     
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    Ciao Elizabeth Swann , eccomi a leggere e commentare un'altra delle tue ff Willabeth :wub:

    Questa l'ho trovata davvero adorabilmente fluffosa e sono riuscita benissimo ad immaginare i nostri due amati beniamini, combattuti dal loro disperato bisogno di stare insieme e allo stesso tempo dalla triste consapevolezza di non poter superare i limiti imposti dalla società alla loro relazione "illecita" per così dire.

    Mi piace pensare che Elizabeth negli anni abbia cercato di mantenere e coltivare l'amicizia con Will, scoprendo poi di provare qualcosa di più di un semplice affetto nei suoi riguardi, e che comunque sia stata sempre quella meno intimorita dal fare la prima mossa. E naturalmente Will, sentendosi quasi inferiore a lei, cerca di mantenere le distanze, ma ne è allo stesso tempo attratto e non riesce a dirle di no e a deluderla.

    E non poteva esserci lettura più calzante di un grande classico romantico come Romeo e Giulietta a rispecchiare i loro sentimenti in questo momento.

    Altra chicca che ho apprezzato è la sciarpa, che dai colori mi ricorda quella che Will indossa proprio nel primo film, quando si imbarca insieme a Jack per tentare di salvare Miss Swann <3

    Insomma, ho adorato questo missing moment! Col tempo confido di recuperare anche le altre storie che hai dedicato loro, perché sei davvero molto brava nel saperli riportare con coerenza ;)
     
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    Ehilà, Fanny! Bello vederti da queste parti ;)


    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 11/9/2022, 15:27) 
    eccomi a leggere e commentare un'altra delle tue ff Willabeth :wub:

    Questa l'ho trovata davvero adorabilmente fluffosa e sono riuscita benissimo ad immaginare i nostri due amati beniamini, combattuti dal loro disperato bisogno di stare insieme e allo stesso tempo dalla triste consapevolezza di non poter superare i limiti imposti dalla società alla loro relazione "illecita" per così dire.

    Grazie! Questa è forse la fanfiction più "tenera" che ho scritto: romantica, dolce e così via... Non ti nascondo, infatti, che temevo risultasse un po' sdolcinata, soprattutto nell'ultima parte *^^* Ma sembra che, tutto sommato, non sia così e che la lettura risulti apprezzabile.

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 11/9/2022, 15:27) 
    Mi piace pensare che Elizabeth negli anni abbia cercato di mantenere e coltivare l'amicizia con Will, scoprendo poi di provare qualcosa di più di un semplice affetto nei suoi riguardi, e che comunque sia stata sempre quella meno intimorita dal fare la prima mossa. E naturalmente Will, sentendosi quasi inferiore a lei, cerca di mantenere le distanze, ma ne è allo stesso tempo attratto e non riesce a dirle di no e a deluderla.

    Esattamente quello che penso anch'io! (In parte lo esprimo nella mia fanfiction a capitoli "Troppi cambiamenti", ambientata durante la prima adolescenza di Will ed Elizabeth.) Di sicuro Elizabeth non voleva troncare il rapporto, anzi. Mentre Will era continuamente combattuto fra dover stare "al suo posto" e rimanere vicino a lei :lol: E come puoi vedere, in questo racconto ho cercato di "bilanciare" le cose: è lei a prendere l'iniziativa, lui dapprima si mantiene sfuggente... però poi le dà un bacio sulla guancia (un gesto che, per l'epoca, suppongo fosse parecchio audace :D) e, una volta incitato ulteriormente («C'è un'altra battuta di Giulietta»), arriva addirittura a cercare di darle un bacio sulla bocca. Se non fossero stati interrotti, mi sembra ovvio che l'avrebbe sbaciucchiata per bene ;) 3_3

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 11/9/2022, 15:27) 
    E non poteva esserci lettura più calzante di un grande classico romantico come Romeo e Giulietta a rispecchiare i loro sentimenti in questo momento.

    Ammetto di aver preso in prestito l'idea da un'altra fanwriter, che ha scritto una storia simile ("You kiss by the book") sul sito Fanfiction.net :) Però poi ho gestito la cosa a mio modo, diciamo!

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 11/9/2022, 15:27) 
    Altra chicca che ho apprezzato è la sciarpa, che dai colori mi ricorda quella che Will indossa proprio nel primo film, quando si imbarca insieme a Jack per tentare di salvare Miss Swann <3

    La sciarpa è proprio quella :D Ho scritto questo racconto poco dopo aver rivisto il primo film e mi sono detta: potrebbe essere un regalo di Elizabeth? Perché no?
    Non ci sono le note d'autore a fine racconto, quindi non ho specificato la cosa... ma, ora che ci penso, potrei farlo...

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 11/9/2022, 15:27) 
    Insomma, ho adorato questo missing moment! Col tempo confido di recuperare anche le altre storie che hai dedicato loro, perché sei davvero molto brava nel saperli riportare con coerenza ;)

    Grazie ancora, questo tuo commento è davvero bello e incoraggiante! A presto, allora ^_^
     
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    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 11/9/2022, 16:45) 
    Esattamente quello che penso anch'io! (In parte lo esprimo nella mia fanfiction a capitoli "Troppi cambiamenti", ambientata durante la prima adolescenza di Will ed Elizabeth.)

    Uh! Questa non vedo l'ora di leggerla! Ho sempre sperato che qualcuno scrivesse di loro due prima degli eventi canonici che noi tutti conosciamo ... Sfortunatamente non mi sono mai imbattuta in niente del genere finora (almeno non sui siti italiani).

    Spero di riuscire presto a ritagliarmi un po' di tempo per dedicarmici ;)
     
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    ODDIOOOO!! Ma perché c'ho messo così tanto a leggere questa storia stupenda!!!! Mio dio, sono senza parole! Credo che sia la mia fan fiction su Will ed Elizabeth che preferisco in assoluto (anche se ancora devo leggere le altre, quindi per ora rimane questa! E nonostante anche His Hands mi fosse piaciuta tantissimo!)
    Non so davvero cosa dire: è stata una lettura goduriosa, un po' come gustarsi un cioccolatino e lasciarlo sciogliere lentamente in bocca. Le parole usate sono perfette per il contesto, non solo per l'epoca in cui è ambientata la storia, ma anche per i riferimenti a Shakespeare! C'è davvero tantissima cura e ho apprezzato tantissimo! è stato bellissimo il parallelismo tra Romeo e Giulietta con Will ed Elizabeth: entrambi giovani, impossibilitati a stare insieme a causa della propria famiglia, ma che comunque si amano tantissimo. E poi è stupendo il pezzo che hai scelto, in quel semplice: "Ridammi il mio peccato" c'è racchiuso tutto: la differenza sociale, il buon costume, la compostezza di Will che per amore va a farsi benedire in un piccolo istante, il desiderio e l'amore che provano entrambi :wub: Per non parlare dell'attesa! Sei riuscita a crea una magica attesa carica di desiderio: casto, puro ma allo stesso tempo sensuale, un po' come nella scena della prigione dove Elizabeth è dietro le sbarre e guarda Will con una tale intensità che lascia intendere molte cose.
    Da come me ne avevi parlato pensavo fosse diabetica e invece l'ho trovata molto aggraziata, più che dolce\romantica. Oltra a stampo Shakespeariano, come palesato, mi ricorda anche un po' Jane Austen (anche se io non ho mai letto nulla, ma ho visto solo il film e quindi mi ha ricordato quest'ultimo)

    CITAZIONE
    Una pausa di silenzio. Poi Will si schiarì la gola e attaccò:

    «“Avessi profanato con la mia mano indegna
    questo sacro santuario, rimedio al mio peccato:
    queste mie labbra, pellegrini rossi di vergogna,
    con un bacio correggono quel tocco indelicato”.»

    Questo è un esempio della tua bravura, a parer mio, nel creare quella dolce attesa... riuscivo a vedermeli nella mia mente, con le inquadrature che indugiavano prima su di lui e poi su di lei e poi nel dettaglio delle loro mani!

    CITAZIONE
    «“E allora”…» La voce di Will si spezzò per un momento, come se la sua gola fosse ostruita. Ritirò la mano, deglutì e ricominciò la lettura del verso:

    «“E allora resta immobile, mentre colgo il frutto
    delle mie preghiere”.»

    E mamma mia qui!!!! Mi sono commossa per la poeticità della scena! Ormai la gente non scrive più scene del genere, non ti fanno assaporare questi momenti.

    CITAZIONE
    Il tempo parve dilatarsi, mentre i due giovani restavano in silenzio a scrutarsi. Elizabeth dovette sforzarsi di tenere sotto controllo il respiro, che altrimenti sarebbe andato a briglia sciolta come un cavallo imbizzarrito. Infine, Will avanzò di un passo e si sporse di lato. Posò un leggerissimo bacio sullo zigomo di Elizabeth. «Così il mio peccato è tolto» le sussurrò, ma non sembrava più che stesse recitando: la sua voce suonava meno impostata – e lei ricordava che la battuta di Romeo fosse un po’ diversa, anche se non avrebbe saputo recitare le parole precise senza leggerle. Forse riflettendoci su avrebbe potuto rammentarle, ma era incapace di mettere alla prova la propria memoria in quel frangente, perché le girava la testa, era sicura di essere rossa come un geranio, il vestito che indossava si era fatto d’un tratto pesante e scomodo.

    Poi questo pezzo! La prima parte (quella in grassetto) non so se è voluto ma sei riuscita a creare una musicalità idilliaca, tant'è che hai pure fatto la rima! Non credo che sia apprezzato dagli editor, perché se non ricordo male a me l'editor aveva detto di evitare certe cose credo (ma non sono sicurissima eh) però chissene! io adoro creare rime anche in racconti, rendono molto più raffinato e poetico e, va beh, adoro! e poi l'uso delle parole, come l'altra evidenziata, è talmente azzeccata che l'ho notato subito e ho detto: "ah! grazie!!! Adoro!!"
    Ormai la gente non scrive più così, soprattutto nei film! Ma anche i libri se la giocano bene, non prestando attenzione all'uso dei termini da usare (e sai che io odio profondamente quando si riesce a creare una certa atmosfera per poi essere rovinata da parole messe a cavolo, senza alcuna analisi!) Se potessi spiattellerei in faccia questa tua storia con tanto di: "Guardate la cura, scrittori da strapazzo e apprendete, prego!" (di recente solo Neil Gaiman non mi ha disturbato con la sua scrittura, il resto che ho letto... mamma mia, avrei bruciato tutto!)
    Quindi davvero, grazie infinite per la cura che hai dato nello scrivere questa storia. Credo che Shakespeare avrebbe apprezzato l'omaggio e il Prof ti avrebbe fatto i complimenti per la musicalità delle parole!
     
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    da qualche parte al fianco di Will Turner ❤

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    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 1/1/2023, 12:34) 
    ODDIOOOO!! Ma perché c'ho messo così tanto a leggere questa storia stupenda!!!! Mio dio, sono senza parole! Credo che sia la mia fan fiction su Will ed Elizabeth che preferisco in assoluto

    c9156d5998136e44a806ec6dd11fe187


    Rue Ryuzaki non immagini quanto mi abbiano fatta felice queste tue parole! So che adori Shakespeare, ma non prevedevo un simile entusiasmo da parte tua *_*

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 1/1/2023, 12:34) 
    Non so davvero cosa dire: è stata una lettura goduriosa, un po' come gustarsi un cioccolatino e lasciarlo sciogliere lentamente in bocca. Le parole usate sono perfette per il contesto, non solo per l'epoca in cui è ambientata la storia, ma anche per i riferimenti a Shakespeare!

    Addirittura "perfette"... Wow!!

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 1/1/2023, 12:34) 
    è stato bellissimo il parallelismo tra Romeo e Giulietta con Will ed Elizabeth: entrambi giovani, impossibilitati a stare insieme a causa della propria famiglia, ma che comunque si amano tantissimo. E poi è stupendo il pezzo che hai scelto, in quel semplice: "Ridammi il mio peccato" c'è racchiuso tutto: la differenza sociale, il buon costume, la compostezza di Will che per amore va a farsi benedire in un piccolo istante, il desiderio e l'amore che provano entrambi :wub:

    La frase su Will è fantastica :woot:
    Ho pensato che sarebbe stato interessante "rivelare" l'indole dei personaggi durante un momento insolito, ma comunque abbastanza ordinario e "semplice", come piace a me *^^* Credo che, leggendo il racconto, sia possibile intuire il carattere di entrambi: Elizabeth è apertamente insofferente alle convenzioni, mentre Will si adegua, ma in realtà tutti e due vorrebbero mettere da parte le imposizioni dell'etichetta e stare insieme. Non a caso, lei è abbastanza intraprendente da creare l'occasione per rimanere da sola con lui e incitarlo («C’è un’altra battuta di Giulietta»), però è lui che prova a baciarla, da bravo Romeo della situazione :lol:

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 1/1/2023, 12:34) 
    Sei riuscita a crea una magica attesa carica di desiderio: casto, puro ma allo stesso tempo sensuale, un po' come nella scena della prigione dove Elizabeth è dietro le sbarre e guarda Will con una tale intensità che lascia intendere molte cose.

    Quella della prigione è una scena che dice moltissimo in poco tempo! Io la adoro 3_3
    Sono contenta che hai percepito il senso d'attesa, perché è molto importante in questa fanfic.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 1/1/2023, 12:34) 
    Da come me ne avevi parlato pensavo fosse diabetica e invece l'ho trovata molto aggraziata, più che dolce\romantica.

    Non so, fin da quando l'ho scritta ho sempre avuto paura che risultasse sdolcinata, soprattutto nell'ultima parte! Meno male che finora ha ricevuto solo apprezzamenti ^_^

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 1/1/2023, 12:34) 
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    Una pausa di silenzio. Poi Will si schiarì la gola e attaccò:

    «“Avessi profanato con la mia mano indegna
    questo sacro santuario, rimedio al mio peccato:
    queste mie labbra, pellegrini rossi di vergogna,
    con un bacio correggono quel tocco indelicato”.»

    Questo è un esempio della tua bravura, a parer mio, nel creare quella dolce attesa... riuscivo a vedermeli nella mia mente, con le inquadrature che indugiavano prima su di lui e poi su di lei e poi nel dettaglio delle loro mani!

    L'elemento delle mani ritorna sempre, in un modo o nell'altro... anche di sfuggita! Mi viene spontaneo *^^*
    Comunque, riesco facilmente a immaginare questa scena; in base a ciò che dici, sono riuscita a rendere la narrazione abbastanza "visiva" da farla immaginare a chi legge, cosa che mi incoraggia molto! Non sarò brava con lo show don't tell, ma in qualche maniera me la cavo!

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 1/1/2023, 12:34) 
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    Il tempo parve dilatarsi, mentre i due giovani restavano in silenzio a scrutarsi. Elizabeth dovette sforzarsi di tenere sotto controllo il respiro, che altrimenti sarebbe andato a briglia sciolta come un cavallo imbizzarrito. [...]

    Poi questo pezzo! La prima parte (quella in grassetto) non so se è voluto ma sei riuscita a creare una musicalità idilliaca, tant'è che hai pure fatto la rima! Non credo che sia apprezzato dagli editor, perché se non ricordo male a me l'editor aveva detto di evitare certe cose credo (ma non sono sicurissima eh) però chissene! io adoro creare rime anche in racconti, rendono molto più raffinato e poetico e, va beh, adoro!

    Oddio, ci credi che, pur avendo riletto il testo ad alta voce e fatto varie revisioni, non me n'ero mai accorta? :XD: :XD:
    Di norma evito di inserire rime nelle frasi, ma per qualche strano motivo stavolta non ho notato la cosa... Forse era destino!
    A questo punto la lascerei, ah ah X)

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 1/1/2023, 12:34) 
    Ormai la gente non scrive più così, soprattutto nei film! Ma anche i libri se la giocano bene, non prestando attenzione all'uso dei termini da usare (e sai che io odio profondamente quando si riesce a creare una certa atmosfera per poi essere rovinata da parole messe a cavolo, senza alcuna analisi!) Se potessi spiattellerei in faccia questa tua storia con tanto di: "Guardate la cura, scrittori da strapazzo e apprendete, prego!" (di recente solo Neil Gaiman non mi ha disturbato con la sua scrittura, il resto che ho letto... mamma mia, avrei bruciato tutto!)
    Quindi davvero, grazie infinite per la cura che hai dato nello scrivere questa storia. Credo che Shakespeare avrebbe apprezzato l'omaggio e il Prof ti avrebbe fatto i complimenti per la musicalità delle parole!

    Sei troppo buona con me... Addirittura i complimenti del Prof :cry: <3
    Ti capisco perfettamente per i termini fuori luogo o "stonati" (come sai, questo è uno dei motivi per cui non ho apprezzato la nuova traduzione di ISdA)! In ogni caso, sono contentissima di averti regalato una lettura piacevole con questo raccontino... Inutile dire che ho amato il tuo commento e che mi ha incoraggiata davvero tanto! Grazie di <3
     
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    Elizabeth è apertamente insofferente alle convenzioni, mentre Will si adegua, ma in realtà tutti e due vorrebbero mettere da parte le imposizioni dell'etichetta e stare insieme. Non a caso, lei è abbastanza intraprendente da creare l'occasione per rimanere da sola con lui e incitarlo («C’è un’altra battuta di Giulietta»), però è lui che prova a baciarla, da bravo Romeo della situazione

    Sono adorabili! Lei è proprio irritata da tutte le regole che le tappano le ali, mi ha ferito nel leggere che le parole di lei hanno ferito Will però poi la situazione si è evoluta nel migliore dei modi 😍
    CITAZIONE
    Non so, fin da quando l'ho scritta ho sempre avuto paura che risultasse sdolcinata, soprattutto nell'ultima parte! Meno male che finora ha ricevuto solo apprezzamenti

    È romantica al punto giusto 😉
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    Oddio, ci credi che, pur avendo riletto il testo ad alta voce e fatto varie revisioni, non me n'ero mai accorta?

    Il maestro ti ha contagiato nella sua poetica e quindi ti è parsa naturale la rima 🤣 Direi che in questo caso, comunque, ci sta!
    E grazie a te per la storia, davvero una delle cose migliori lette di recente! Ho iniziato l'anno molto bene 🤣
     
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    Dolcissima questa tua fanfiction <3 Ogni tanto un po' di romanticismo ci vuole! ;) tranquilla, nulla di troppo smielato... Poi trovo che leggere insieme un libro sia una cosa veramente romantica da fare!
     
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    da qualche parte al fianco di Will Turner ❤

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    Per qualche motivo mi ero convinta che fosse una storia sdolcinata al massimo ^U^ Per fortuna i vari commenti di chi l'ha letta mi stanno convincendo che non è così!
    Immaginare Elizabeth e Will adolescenti mi suscita una grande tenerezza, quindi forse è per quello che mi viene naturale infilarli in qualche situazione romantica condita da parole dolci. Poi, be', in questo caso l'ispirazione mi è stata servita su un piatto d'argento da una fan-writer inglese, che per quanto ne so è stata la prima a descrivere una scena in cui Lizzy e Will leggono Shakespeare assieme :]
     
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10 replies since 31/5/2022, 20:55   150 views
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