Un cuore ferito

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    Un cuore ferito


    OPERA DI RIFERIMENTO: “Pirati dei Caraibi”
    CATEGORIA: bollino giallo (per adolescenti)
    GENERE: Drammatico e Sentimentale con elementi fantasy
    NOTE AGGIUNTIVE: Canon-Fic
    DICHIARAZIONE DI NON RESPONSABILITÀ: “Pirati dei Caraibi” e i suoi personaggi non sono di mia proprietà, ma appartengono alla Walt Disney Company. Questa fanfiction non è stata realizzata a scopo di profitto, ma solo per il piacere di scriverla e di condividerla gratuitamente.

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    Sinossi

    La dea dei mari Calipso sarà pure intrappolata nel corpo di una mortale, ma non ha perso del tutto i suoi poteri ed è capace di intuire chi ha più bisogno di lei dopo la tragedia della morte di Jack Sparrow…





    Erano come orfani sfuggiti a una tragedia, naufraghi scampati a una tempesta. Calipso lo sapeva, già da prima che varcassero la soglia di quella che era diventata la sua dimora. Offrì loro da bere, augurandosi che servisse a confortarli e certa che avrebbero levato i bicchieri per brindare alla memoria di Jack Sparrow.

    Il brillante Jack non c’era più e quel che restava del suo equipaggio era oppresso dal dolore, dalla stanchezza e dalla fatica. Tutti soffrivano per la perdita del loro Capitano: desideravano che fosse ancora vivo, pronto a trascinarli in ogni genere di avventura. Erano legati a lui, nonostante la sua indole lo rendesse libero come il vento e sfuggente come l’acqua fra le dita… o forse proprio per quello. Jack aveva sempre avuto una strana abilità nell’attirare l’interesse delle persone, riuscendo talvolta a conquistarne addirittura l’affetto. Era una rarità tra gli uomini e ancor più fra i pirati.

    Non che questo gli impedisse di suscitare ostilità e antagonismo. Anche a voler ignorare la rivalità con Barbossa e vari altri suoi trascorsi, bastava fare attenzione all’atmosfera creatasi prima, durante e dopo il brindisi. Se nella stanza ci fosse stato unicamente il vecchio mastro Gibbs, insieme con gli altri lupi di mare, solo la nostalgia e la triste consapevolezza del lutto avrebbero aleggiato nell’aria; a esse, invece, si mescolava l’odore della colpa, del risentimento e della confusione. Per Calipso era quasi tangibile, aspro e pungente come il sale marino su una ferita aperta… ma i semplici mortali non avevano idea di quanto le loro anime risultassero trasparenti agli occhi capaci di vedere in profondità.

    Calipso lanciò uno sguardo alla giovane donna in abiti maschili che sedeva a testa china, i lunghi capelli biondi spruzzati d’acqua di mare che le ricadevano ai lati del volto. Era dalla sua esile figura che emanava tutto il senso di colpa, scuro come una nube temporalesca. Quella ragazza aveva fatto qualcosa a Jack – qualcosa di orribile. Calipso non poteva conoscere i dettagli, poiché la forma umana di Tia Dalma le impediva di sapere e vedere tutto ciò di cui l’oceano era testimone, a meno di non essere presente lei stessa su navi, barche e qualsiasi altro mezzo fosse in grado di solcare le onde. Era una condizione frustrante, malgrado essere Tia Dalma non le dispiacesse. In ogni caso, supponeva che prima o poi sarebbe riuscita a scoprire il ruolo della giovane piratessa nella morte di Jack. L’unica certezza del momento era il desiderio di tacere che, insieme a una soffocante vergogna, permeava il cuore di quella ragazza: silenziosa e abbattuta, lei pareva augurarsi di sparire agli occhi di tutti, anche se nessuno dei suoi compagni di viaggio se n’era accorto.

    “No” si corresse Calipso fra sé. “Quasi nessuno.”

    Avrebbe dovuto immaginarlo. Chi poteva essere la ragazza, se non l’oggetto dell’amore e delle attenzioni di colui che si era presentato alla porta di Tia Dalma al fianco di Jack in persona, con la richiesta di saperne di più sulla chiave disegnata sopra un vecchio pezzo di pergamena?

    Era trascorso poco tempo da allora, eppure sembrava moltissimo. L’uomo incontrato da Tia Dalma per la prima volta era stato risoluto, determinato, consapevole di quali fossero i suoi punti di riferimento: non gli era crollato d’un tratto il mondo addosso. Oh, attualmente si dimostrava bravo a mascherare i suoi tormenti… ma non abbastanza. E così, affondando il coltello nel legno del tavolo di fronte a sé, cercava di non pensare a come fossero affondate le sue certezze. C’era un profondo dolore in lui; si mescolava col disorientamento e col rancore che iniziava a mettere radici nella sua anima. Calipso si sentì toccata da quella sofferenza. Avrebbe dovuto parlargli, prima o poi, perché non poteva permettergli di lasciarsi consumare da emozioni tanto distruttive.

    Attese quindi che i pirati si preparassero per la notte – compreso Barbossa, dopo aver fatto un’apparizione in grande stile che aveva sconvolto gli altri – e prese in mano la situazione. Come si era aspettata, l’oggetto dei suoi pensieri si era appartato lontano da tutti, quasi non avesse intenzione di dormire e preferisse restare all’aperto a contemplare le stelle.

    Gli si avvicinò, sapendo che lui aveva udito i suoi passi. Credeva che si sarebbe voltato per rivolgerle un cenno, invece non fu così: le parlò senza guardarla, gli occhi fissi sul cielo notturno.

    «Dunque si può tornare dalla morte?»

    Si riferiva a Barbossa, ovviamente… ma anche a Jack. Calipso accennò un sorriso. «Ne hai appena avuto la prova. Perché dubiti?»

    Stavolta non ci fu risposta. Lei scrutò il volto del suo interlocutore: aveva un’espressione tesa, turbata. In quel frangente era difficile credere a ciò che il fato aveva in serbo per lui, eppure Calipso nutriva ben pochi dubbi. Le era bastato vederlo una volta per rendersi conto che il mare lo amava. Del resto, seppur derubata della sua sovranità, era ancora in grado di capire cosa fosse meglio per il suo regno…

    Hai la mano del destino sopra di te, William Turner.”

    Questo gli aveva detto – e avrebbe potuto dirglielo di nuovo, ma non lo fece. Non era il momento.

    «Penso che tu abbia bisogno di riposare» osservò. «Domattina vedrai tutto più chiaramente, ne sono sicura.»

    Lui iniziò a scuotere la testa, poi storse la bocca in una smorfia e si portò una mano alla fronte. C’era un piccolo sfregio sulla sua tempia e almeno un livido sulla guancia, coperta di sudore e sporcizia. Dal suo corpo emanava l’odore del sangue, che si confondeva col profumo dell’oceano. «Vorrei stare qui da solo per qualche tempo, se non ti spiace» mormorò.

    «C’è una stanza in cui potresti soggiornare» replicò lei. «Lì rimarrai da solo quanto vuoi, se tale è il tuo desiderio.»

    Questa volta lui la guardò. Fu tentata di accarezzargli i capelli, ma intuì che non avrebbe gradito il gesto, quindi non mosse un dito.

    «Ti sarei grato se mi permettessi di sistemarmi per conto mio. Non… non mi sono mai abituato a dormire con altra gente.»

    «Certo, capisco. Vieni con me.»

    Al piano di sotto, nella stanza principale, Barbossa e gli altri dormivano già, sdraiati su alcune stuoie. Qualcuno mormorava nel sonno, rigirandosi inquieto. Al piano di sopra, dove c’erano altre tre camere, una era già occupata dalla ragazza ancora sveglia: il rumore dei suoi stivali risuonava oltre la porta chiusa. Per un attimo Calipso ponderò l’idea di coglierla alla sprovvista, mandando il suo innamorato diritto dritto da lei… Sarebbe stato interessante assistere alle reciproche reazioni. Tuttavia, era preferibile lasciare che se la sbrigassero da soli – che avessero delle incomprensioni era lampante – e non intromettersi: anche il loro amore doveva fare i conti col volere del fato.

    «William» chiamò Calipso a bassa voce, quando notò che lui si era distratto proprio per ascoltare i passi dell’amata al di là del battente. «Da questa parte.»

    Lo condusse nella stanza che usava come guardaroba e agitò un braccio con un gesto teatrale. «Ecco, puoi stare qui.»

    «Grazie» disse lui.

    Calipso posò il lume che aveva in mano sopra il vecchio cassettone collocato all’angolo. «Troverai una stuoia nell’armadio. Buonanotte.»

    «Buonanotte anche a te. Hai un posto abbastanza comodo dove sdraiarti, non è vero? Non vorrei che ti avessimo portato via gli spazi migliori.»

    Lei sorrise. «Hai uno spirito generoso, ma non devi preoccuparti per me. So sempre dove andare.»

    La risposta lo aveva lasciato un po’ perplesso, glielo si leggeva in faccia. La sua fronte era aggrottata e una leggera ruga gli era comparsa anche fra le sopracciglia. Lei si scoprì ad amare quella sua espressione.

    «Uh… bene. Ti chiedo un ultimo favore: hai dell’acqua pulita?»

    Calipso annuì. «Te la porto.»

    «Grazie ancora.» Il suo viso era più disteso, malgrado nessun sorriso aleggiasse sulle labbra.

    Dopo che gli ebbe consegnato un catino pieno, lei avrebbe dovuto allontanarsi, eppure non riuscì a farlo. Rimase nel corridoio, come se prevedesse che presto sarebbe tornata indietro. Se fosse stata una qualunque donna mortale, avrebbe attribuito una simile sensazione alla mera lussuria, ma non si trattava di quello. Un sesto senso la stava preparando a qualcosa…

    I passi della ragazza ormai non si sentivano più: doveva essersi decisa a coricarsi. Calipso restò in attesa per qualche altro istante… ed ecco che alcune imprecazioni le giunsero all’orecchio. Naturalmente provenivano dalla camera adibita a guardaroba.

    Si avvicinò alla porta e la dischiuse appena. L’illuminazione era scarsa, ma sul pavimento le parve di scorgere uno straccio bianco insanguinato. Convinta di dover offrire il proprio aiuto, varcò la soglia. Subito incontrò due occhi allarmati, il cui sguardo divenne presto sospettoso, quasi ostile.

    «William, non ti stavo spiando» gli assicurò Calipso con voce morbida e tranquillizzante. Dopotutto, avrebbe potuto dare una sbirciata ben prima, solo per vederlo denudarsi…

    Lui era ancora guardingo. Le ricordava un cervo braccato dai cacciatori, alla ricerca di una via di fuga. Calipso si chinò a raccogliere lo straccio coperto di sangue – la sua camicia, si accorse – e gli rivolse un cenno incoraggiante. «Se sei ferito, permettimi di alleviare il tuo dolore. Posso farlo.»

    «Non ne ho bisogno. Io…» Le parole gli morirono in gola: era troppo onesto per mentire e forse anche la stanchezza lo metteva in difficoltà, erodendo le mura delle sue difese.

    «D’accordo» si rassegnò infine, dopo una pausa di silenzio. «Non desideravo disturbarti, ma… temo che mi servirà una mano.»

    Calipso non si scompose. Aiutare era proprio quello che voleva, al di là delle sensazioni che le provocava trovarsi davanti William Turner nudo fino alla cintola. Così, quando lui le mostrò gli squarci che gli deturpavano la schiena, prese seduta stante un fazzoletto per pulirli. Non c’era bisogno di chiedere quale fosse la causa di quelle lesioni, considerando che chi le aveva subìte era stato sull’Olandese Volante. Calipso immerse il fazzoletto nell’acqua e cominciò a lavare via il sangue, sia quello fresco, sia quello rappreso. Le era fin troppo chiaro il motivo delle imprecazioni di William: il tessuto della camicia doveva essersi attaccato alle ferite, rendendogli difficile spogliarsi. Inoltre, la quantità di sabbia trapelata sotto i vestiti aveva peggiorato la situazione; la pelle era infiammata, segno che un’infezione era prossima.

    La stanza divenne silenziosa, a eccezione del gocciolio intermittente dell’acqua nel catino e degli occasionali sibili di dolore che William non riusciva a trattenere. Quando ebbe finito, Calipso si recò al piano di sotto per recuperare un barattolo di unguento cicatrizzante. Non era preoccupata: aveva l’abilità di creare rimedi infallibili, perciò la guarigione sarebbe stata rapida. No, per la verità era sorpresa dal moto di compassione che la stava invadendo. Anche se non era la prima volta che un mortale risvegliava in lei quel sentimento di pietà, di solito non ne veniva colpita in maniera così intensa…

    Pareva che il cuore le si fosse gonfiato dentro la gabbia toracica, come le vele di una nave vengono gonfiate dal vento. Eppure non era abituata alla compassione verso gli uomini: in genere li derideva, o cercava di sedurli. Avrebbe potuto benissimo provare a sedurre William Turner – era tutt’altro che inconsapevole della reazione fisica che le suscitava la sua bellezza – e trasformare il proprio tocco curativo in una carezza sensuale. Avrebbe potuto divertirsi un po’ e concedergli una tregua dai cattivi pensieri, una consolazione per i suoi guai. Chissà, forse lui si sarebbe arreso con facilità. Ciononostante, non se la sentiva di agire in quel modo; ne era attratta, ma al tempo stesso provava una sorta di affetto materno nei suoi confronti, quasi volesse proteggerlo dai mali del mondo. D’altra parte, benché ne fosse ignaro, era un figlio del mare.

    Mentre lei recuperava dall’armadio un tessuto che potesse fungere da bendaggio, William sollevò le braccia per darle la possibilità di legare la fasciatura. Gli sorrise, lo sguardo che indugiava sui suoi pettorali. Aveva un corpo tonico e proporzionato, con una carnagione pressoché perfetta, rovinata solo dalle tracce di qualche bruciatura. La muscolatura era evidente e ben modellata, anche se la sua costituzione era sottile. Dovevano averlo temprato lunghi periodi di duro lavoro, dedusse Calipso.

    Gli avvolse la stoffa intorno al busto e fece un paio di nodi sul davanti. Avvertì i suoi occhi su di sé e alzò la testa per incontrarli. Erano caldi, accattivanti e scuri, però trasmettevano tutto il disagio del loro proprietario, non avvezzo a trovarsi così esposto e vulnerabile di fronte a una donna. All’improvviso le parve di vedere Davy – il Davy del passato. Non c’era alcuna somiglianza esteriore tra lui e William, ma quell’aura di innocenza che ammantava i suoi giovani lineamenti era la stessa dell’uomo che Calipso aveva amato più di ogni altro. Possibile che pure questo fosse un segno del destino?

    D’impulso, gli posò una mano sul torace fasciato, in corrispondenza del cuore. William sussultò, ma non si ritrasse.

    Il battito era forte e costante, come quello di qualsiasi essere umano sano. Forse appena un po’ accelerato. Calipso chiuse gli occhi. Poteva sentire le emozioni che si agitavano in quel petto: erano tumultuose quanto una burrasca. Il cuore, però, era tenero e malleabile. Si aprì come i petali di un fiore e lei ebbe una visione netta di ciò che era successo: il doppio gioco di Jack, le frustate a opera di Bill Turner, l’adrenalina della battaglia contro il Kraken… e il tradimento della ragazza, Elizabeth. Quest’ultimo era il ricordo più fresco, nonché il peggiore in assoluto.

    William fece un passo indietro, quasi si fosse accorto che la sua anima era diventata un libro aperto. Calipso gli posò un dito sulle labbra prima che parlasse.

    «So che fa male» gli disse in tono comprensivo. «Passerà, vedrai. Non sarà sempre così acuto.» Indietreggiò anche lei e ritirò la mano.

    «Il mio unguento fa miracoli per le ferite» soggiunse. «Stanotte riposerai tranquillo.» Non voleva turbarlo rivelandogli che conosceva tutte le sue pene, perciò gli lasciò credere di aver sempre alluso alle piaghe sulla sua schiena.

    Lui annuì, finalmente più rilassato. «D’accordo. Io… ti ringrazio per la tua premura.» Sembrava non sapere che altro aggiungere.

    «Dovrai tenere le bende per due giorni. Nell’armadio ci sono abiti di colore scuro, se desideri coprirle bene e non mostrarle a nessuno.»

    Un altro cenno d’assenso.

    «Sogni d’oro, William. E sappi che il tuo cuore sa cos’è giusto, anche quand’è ferito. Ascoltalo sempre.» Con quest’ultima frase, tanto enigmatica per lui quanto non lo era per lei, Calipso si congedò.

    Più tardi, appena fu da sola, si ritrovò ad accarezzare il medaglione argenteo che era il più prezioso dei suoi tesori – il simbolo dell’amore che l’aveva legata a Davy. Si sentiva piuttosto malinconica, come se lui le mancasse più di quanto le fosse mancato in tanti anni… e come se lei stessa fosse da biasimare, non soltanto per il dolore di lui, ma anche per quello di William. Non che Davy non avesse i propri torti, beninteso; ormai era diventato tutt’altro che innocente. Poi c’era quella ragazza…

    “È andata con un altro uomo, nonostante fosse già molto amata” rifletté Calipso. “Dunque non è solo la dea dei mari a essere indomabile e incostante come il mare?”

    Il risultato era che William aveva ricevuto un vero colpo al cuore. Malgrado questo, Calipso credeva fermamente in ciò che gli aveva detto, poiché lui era forte abbastanza da riprendersi… e proprio il cuore sarebbe stato la bussola che gli occorreva. William era tenuto a seguirlo e ad ascoltarlo, per lasciarsi condurre fino al compimento del suo destino; si sarebbe indurito un po’ lungo la strada, ma avrebbe continuato a battere e a indicargli la giusta rotta, persino nella più terribile delle tempeste.


    ~fine~



    Edited by Elizabeth Swann - 15/3/2024, 18:40
     
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    Ciao Elizabeth Swann :)
    Ho appena finito di leggere questa breve fanfiction.
    Mi è piaciuta tantissimo, perché ho percepito molto il dolore di Will e anche quello di Calipso, per aver perso Davy.
    Inoltre scrivi molto bene e amo le tue descrizioni con l'uso di metafore a volte. Bellissime ed evocative. 3_3
     
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    Ti ringrazio molto ^_^
    Tia Dalma/Calipso è un personaggio interessante, provare a calarmi nei suoi panni è stata una bella sfida. Sono contenta di essere riuscita a trasmettere sia i suoi sentimenti che quelli di Will; e se per caso sei interessata a veder interagire ancora questi personaggi, sappi che c'è una scena dedicata a loro nella mia fanfiction "Armi e cicatrici".
    Per quanto riguarda le metafore, in questo caso ho cercato di legarle il più possibile al mare (il "regno" di Calipso :) )
     
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    Ciao Elizabeth Swann !

    Poco a poco sto volendo recuperare tutte le tue ff a tema pirati e anche questa non ha deluso le mie aspettative: era davvero da tantissimo tempo che non trovavo un'autrice capace di restituire alla perfezione questi personaggi, nei pensieri, nelle parole e nei gesti.

    Ho trovato questo missing moment davvero ben scritto, molto intimo, malinconico e anche un pizzico sensuale: Calypso/Tia Dalma è un personaggio molto carismatico e affascinante per la sua aura di mistero e per le sue frasi enigmatiche che fanno intuire sappia e intuisca molto di più di quanto non rivela. E mi è piaciuto molto che tu l'abbia fatta interagire con Will, in un momento in cui lui si sente smarrito, tradito e ferito, ma per amor proprio, per timore e per riservatezza, preferisce tenersi tutto dentro.

    E lei arriva, quasi come una sirena a tentare di consolarlo dai suoi patemi, fisici e sentimentali, non riuscendo però a sedurlo, come ha fatto in passato con tanti altri uomini.

    CITAZIONE
    All’improvviso le parve di vedere Davy – il Davy del passato. Non c’era alcuna somiglianza esteriore tra lui e William, ma quell’aura di innocenza che ammantava i suoi giovani lineamenti era la stessa dell’uomo che Calipso aveva amato più di ogni altro. Possibile che pure questo fosse un segno del destino?

    Condivido questo pensiero, sin dal loro primo incontro la dea sembra mostrare una sorta di attrazione che sconfina però nella volontà di protezione del ragazzo.

    Insomma, ho apprezzato tantissimo questo spaccato non visto, che ritengo assolutamente plausibile.

    Alla prossima!)
     
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    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 2/9/2022, 18:18) 
    Ciao Elizabeth Swann !

    Poco a poco sto volendo recuperare tutte le tue ff a tema pirati e anche questa non ha deluso le mie aspettative: era davvero da tantissimo tempo che non trovavo un'autrice capace di restituire alla perfezione questi personaggi, nei pensieri, nelle parole e nei gesti.

    Oddio, questo è il tipo di complimento più bello che mi possa essere fatto :woot: Sono un po' purista e perfezionista quando si tratta di fanfiction (probabilmente te l'avevo già detto!). Cerco quindi di "ricalcare" il più possibile le caratterizzazioni originali, anche quando descrivo scene totalmente inventate da me *^^*


    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 2/9/2022, 18:18) 
    Ho trovato questo missing moment davvero ben scritto, molto intimo, malinconico e anche un pizzico sensuale: Calypso/Tia Dalma è un personaggio molto carismatico e affascinante per la sua aura di mistero e per le sue frasi enigmatiche che fanno intuire sappia e intuisca molto di più di quanto non rivela. E mi è piaciuto molto che tu l'abbia fatta interagire con Will, in un momento in cui lui si sente smarrito, tradito e ferito, ma per amor proprio, per timore e per riservatezza, preferisce tenersi tutto dentro.

    E lei arriva, quasi come una sirena a tentare di consolarlo dai suoi patemi, fisici e sentimentali, non riuscendo però a sedurlo, come ha fatto in passato con tanti altri uomini.

    Concordo, Calipso/Tia Dalma è un personaggio fantastico, mi piace un sacco! Ammetto che quando vedevo i film le prime volte non le prestavo troppa attenzione, presa com'ero da Jack X) Però col tempo mi sono interessata molto a lei, anche in virtù del "rapporto" che ha con Will. È pur vero che i due non hanno tanti contatti nel corso della storia, ma sin dall'inizio è chiaro che lei presagisce qualcosa sul suo destino di futuro Capitano dell'Olandese Volante. Infatti, uno dei motivi per cui non amo il quinto film è che di Calipso non si parla più, quasi come se lei non esistesse :huh: Eppure Will, in qualità di traghettatore dei morti in mare, ha per forza di cose una sorta di "legame" con questa dea...

    Una "chicca" un po' frivola, infine: non so se lo sai, ma il doppiatore di Will e la doppiatrice di Tia Dalma sono stati sposati (sicuramente lo erano ai tempi dell'uscita della saga), quindi confesso che mi diverto a far interagire i personaggi anche per questo motivo :lol: Sono appassionata di doppiaggio, perciò quando scrivo i miei dialoghi tendo a immaginare le voci che li recitano :rolleyes:


    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 2/9/2022, 18:18) 
    CITAZIONE
    All’improvviso le parve di vedere Davy – il Davy del passato. Non c’era alcuna somiglianza esteriore tra lui e William, ma quell’aura di innocenza che ammantava i suoi giovani lineamenti era la stessa dell’uomo che Calipso aveva amato più di ogni altro. Possibile che pure questo fosse un segno del destino?

    Condivido questo pensiero, sin dal loro primo incontro la dea sembra mostrare una sorta di attrazione che sconfina però nella volontà di protezione del ragazzo.

    Esatto! E penso che il tema fosse interessante da affrontare, perché credo che Calipso possa essere vista in molti modi; non solo come donna, amante (infedele) e dea, ma anche come madre, a suo modo - o perlomeno come protettrice :)


    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 2/9/2022, 18:18) 
    Insomma, ho apprezzato tantissimo questo spaccato non visto, che ritengo assolutamente plausibile.

    Alla prossima!)

    Grazie di cuore per aver commentato <3 Sono davvero molto felice che tu abbia gradito così tanto la lettura! Spero di leggere la tua fanfiction il prima possibile, perché non vedo l'ora di sapere cos'hai architettato ;)
     
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    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 2/9/2022, 18:49) 
    Una "chicca" un po' frivola, infine: non so se lo sai, ma il doppiatore di Will e la doppiatrice di Tia Dalma sono stati sposati (sicuramente lo erano ai tempi dell'uscita della saga), quindi confesso che mi diverto a far interagire i personaggi anche per questo motivo :lol: Sono appassionata di doppiaggio, perciò quando scrivo i miei dialoghi tendo a immaginare le voci che li recitano :rolleyes:

    Scusa Elizabeth Swann , mi ero dimenticata di risponderti che sì, ero a conoscenza di questa curiosità ;) anch'io sono appassionata di doppiaggio, mi affascina molto questo mestiere. Qualche anno fa ho scoperto un sito molto completo e aggiornato che mi ha permesso di conoscere molti retroscena sul tema.
    Il sito è questo www.antoniogenna.net/doppiaggio/doppiaggio.htm
     
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    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 4/9/2022, 12:50) 
    Scusa Elizabeth Swann , mi ero dimenticata di risponderti che sì, ero a conoscenza di questa curiosità ;) anch'io sono appassionata di doppiaggio, mi affascina molto questo mestiere. Qualche anno fa ho scoperto un sito molto completo e aggiornato che mi ha permesso di conoscere molti retroscena sul tema.
    Il sito è questo www.antoniogenna.net/doppiaggio/doppiaggio.htm

    Nessun problema per la risposta ^_^ È bello sapere che ti piace il doppiaggio! E anch’io visito spesso il sito di Antonio Genna :)
     
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    Molto bella questa fan fic! Mi piace tanto come scrivi di Tia Dalma, ti viene proprio bene! Sarà che conosci e ami tanto l'opera da esserne un tutt'uno 🤣 ma ti viene proprio bene! Tutti i personaggi che ho visto finora.
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    Erano legati a lui, nonostante la sua indole lo rendesse libero come il vento e sfuggente come l’acqua fra le dita… o forse proprio per quello.

    Questa è la parte che ho adorato di più... non so, ma mi sembra che le tue fan fiction siano molto più introspettive rispetto alle storie originali che ho letto 🤔 almeno, è una mia sensazione e basandomi su ciò che ho letto fino ad ora (che non è tantissimo) e devo dire che mi piace! C'è tanta raffinatezza e cura introspettiva, poetica ma in giusta misura. Insomma un Canova letterario, se mi spiego 😍. Magari questo effetto è dato proprio dal fatto che conosci bene l'opera di riferimento e i personaggi e li ami tanto! Complimenti, Ellie! Credo che per adesso sia la fan fiction che preferisco (senza contare "Ridammi il mio peccato")

    Pian piano recupero anche le altre! Non vedo l'ora di leggerle, ma pian piano (prima che finiscono 🤣)
     
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    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 18/5/2023, 15:41) 
    Molto bella questa fan fic! Mi piace tanto come scrivi di Tia Dalma, ti viene proprio bene! Sarà che conosci e ami tanto l'opera da esserne un tutt'uno 🤣 ma ti viene proprio bene! Tutti i personaggi che ho visto finora.

    Grazie! Che bei complimenti *^^*

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 18/5/2023, 15:41) 
    CITAZIONE
    Erano legati a lui, nonostante la sua indole lo rendesse libero come il vento e sfuggente come l’acqua fra le dita… o forse proprio per quello.

    Questa è la parte che ho adorato di più... non so, ma mi sembra che le tue fan fiction siano molto più introspettive rispetto alle storie originali che ho letto 🤔 almeno, è una mia sensazione e basandomi su ciò che ho letto fino ad ora (che non è tantissimo) e devo dire che mi piace!

    Probabilmente dipende dal fatto che, quando scrivo storie originali, sono più concentrata sulla trama e sull'esigenza di portarla avanti... mentre le mie fanfiction, di solito, hanno una trama così semplice che si dispiega in poche righe, quindi è più facile "perdere tempo" a soffermarsi sui personaggi. Anzi, talvolta una trama non c'è proprio, dato che riprendo scene esistenti nell'opera originale e semplicemente vi aggiungo un tocco personale X)

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 18/5/2023, 15:41) 
    C'è tanta raffinatezza e cura introspettiva, poetica ma in giusta misura. Insomma un Canova letterario, se mi spiego 😍.

    Aaaw :]
    Dico la verità, se si tratta di Tia Dalma tendo a usare più metafore del solito, il personaggio m'ispira a farlo... Sarà perché è una dea!

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 18/5/2023, 15:41) 
    Magari questo effetto è dato proprio dal fatto che conosci bene l'opera di riferimento e i personaggi e li ami tanto!

    Come ho detto, penso dipenda perlopiù dalla semplicità delle trame, che mi consente di indugiare di più su altri aspetti della narrazione. Considera anche che le mie fanfiction sono prevalentemente racconti, non storie a capitoli... La lavorazione è meno complessa...

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 18/5/2023, 15:41) 
    Complimenti, Ellie! Credo che per adesso sia la fan fiction che preferisco (senza contare "Ridammi il mio peccato")

    Pian piano recupero anche le altre! Non vedo l'ora di leggerle, ma pian piano (prima che finiscono 🤣)

    Non preoccuparti, fai coi tuoi tempi ;)
    Se tutto va bene, riuscirò a pubblicare una nuova fanfiction in occasione dell'anniversario dell'uscita del terzo film... Incrocia le dita per me!
     
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    Ciao Elizabeth Swann!
    Come promesso tempo fa, sono passata a recuperare questa fanfic.
    Questa sera sono a letto con l'emicrania, ma ho deciso di provare a iniziare questo testo, perché io sono sempre stata convinta che, se una storia è scritta bene, si legge da sola. Bene, questa si legge da sola. Grazie, perché mi ha fatto compagnia mentre stavo male <3
    Purtroppo le mie condizioni non mi permettono di formulare il commento che il tuo lavoro si meriterebbe, ma posso dirti che in generale è molto scorrevole e mi piace lo spunto. Mi piace vedere il mondo con gli occhi di Calipso e sentirne i pensieri, soprattutto mi piace l'interpretazione che ci hai dato tu: ti è venuta proprio bene! Complimenti ;)
     
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    Serenella 11 ti ringrazio di cuore ^_^ Sono davvero felice che tu abbia gradito la lettura!

    CITAZIONE (Serenella 11 @ 23/6/2023, 21:14) 
    Purtroppo le mie condizioni non mi permettono di formulare il commento che il tuo lavoro si meriterebbe, ma posso dirti che in generale è molto scorrevole e mi piace lo spunto. Mi piace vedere il mondo con gli occhi di Calipso e sentirne i pensieri, soprattutto mi piace l'interpretazione che ci hai dato tu: ti è venuta proprio bene! Complimenti ;)

    Non preoccuparti, qualsiasi commento è bene accetto! :)
    Lo spunto per la storia non ricordo come l'ho avuto, perché ormai è passato un po' di tempo dalla stesura... Ad ogni modo, mi sono calata volentieri nei panni di Calipso, un personaggio che - come ho avuto occasione di spiegare ad altre lettrici - mi affascina parecchio.
    Grazie ancora e rimettiti presto <3
     
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    Elizabeth Swann
    un altro capolavoro legato al mondo dei pirati dei caraibi (che ammetto mi mancava). Che dire, la descrizione dei sentimenti dei personaggi è, come sempre, una profonda introspezione che non lascia nulla al caso: ogni più piccolo particolare serve per completare il "puzzle" della personalità di una persona tanto complessa e dalle sfaccettature più varie. Mi è piaciuta anche l'idea che lei si sia calata per un momento nei "panni di Davy", attraverso gli occhi di Will: a distanza di tanto tempo, ha avuto modo di interagire con la persona che è stata "ferita al cuore", venendo sicuramente pervasa da un mare di emozioni. Spero di leggere ancora altre tue fanfic su questo meraviglioso personaggio
     
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    Oooh, addirittura un capolavoro! Grazie mille, troppo gentile *^^*

    L'opera originale stessa suggerisce un parallelismo fra la tragica storia di Calipso e Davy Jones e l'amore fra Elizabeth e Will; ho solo cercato di riprendere questa tematica mettendomi nei panni della dea del mare ^_^
     
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    Davvero originale questa missing moment, ammetto che non mi sarebbe mai venuto in mente di fare interagire Will e Tia Dalma/Calipso, ma il modo in cui l'hai resa (di Will già sapevo, non mi ripeto) è davvero IC, soprattutto nel modo di parlare. Concordo sul fatto che sia un personaggio estremamente interessante e che, fin da subito, venga colpita da Will, intuendo l'importante ruolo nel destino del ragazzo e il compito che dovrà affrontare in seguito, proprio quello del suo stesso amato. Complimenti!

    Edited by Magic_Charly - 11/3/2024, 22:41
     
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    ammetto che non mi sarebbe mai venuto in mente di fare interagire Will e Tia Dalma/Calipso

    Pensa che io, invece, adoro farli interagire! Will è il personaggio che amo di più in tutta la saga e Calipso... be', quel suo alone di mistero è intrigante, non trovi? La scena in cui s'incontrano per la prima volta, quando lei gli fa delle avances non troppo velate, è una delle mie preferite del secondo film, anche perché mi fa sempre sorridere pensare che i loro doppiatori italiani, Massimiliano Manfredi e Stella Musy, all'epoca erano probabilmente marito e moglie :lol:
    In linea generale trovo interessante questa sorta di "filo invisibile" che sembra unire i due personaggi, benché Will ne sia ignaro. Ovviamente il suo cuore è tutto per Elizabeth, non potrebbe essere altrimenti, ma mi piace pensare che Calipso, talvolta, possa essere per lui una figura di supporto nel suo difficile cammino verso l'acquisizione del ruolo di Capitano dell'Olandese Volante ^_^
     
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14 replies since 13/6/2022, 21:18   171 views
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