After the truth is revealed

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    After the truth is revealed


    OPERA DI RIFERIMENTO: “After”
    CATEGORIA: bollino giallo (per adolescenti)
    GENERE: Commedia con elementi drammatici e polizieschi
    NOTE AGGIUNTIVE: What if
    DICHIARAZIONE DI NON RESPONSABILITÀ: I personaggi di “After”, cioè Hardin, Tessa e Molly, appartengono ad Anna Todd. Questa è una fanfiction e non sto ricavando alcun profitto pubblicandola, poiché scrivo per condividere le mie idee. Gli altri personaggi sono una mia invenzione. Qualsiasi loro somiglianza con individui fittizi o realmente esistenti che portano lo stesso nome è del tutto casuale.


    Sinossi

    Theresa Young e Hardin Scott sono una coppia che convive da diversi anni. Bianca Somerset è una poliziotta che prende molto sul serio il suo mestiere. Cosa c’entrano i primi con la seconda? In che modo le vicende delle loro vite finiscono per intrecciarsi?





    «Strangolamento» aveva detto il medico legale. «I segni intorno al collo non lasciano dubbi.»

    Quelle parole continuavano a rimbombarmi nel cervello, mentre guidavo per le strade trafficate del mio quartiere. Malgrado non fosse la prima volta che avevo a che fare con un caso del genere, questo non m’impediva di arrabbiarmi. Se solo fosse stato possibile intervenire per tempo, se solo le cose fossero potute andare in maniera diversa…

    Il medico aveva parlato anche di segni che indicavano una colluttazione – un chiaro indice dei tentativi della vittima di difendersi dall’assalto del suo aggressore. Adesso toccava a me e ai miei colleghi agire: dovevamo trovare l’assassino e assicurarlo alla giustizia. Vari dettagli s’intrecciavano nel filo rosso che ci conduceva verso l’indiziato numero uno: il compagno della donna uccisa, il signor Hardin Scott, famoso autore di best-sellers elogiato dal New York Times.

    Per parte mia ero quasi certa che il colpevole fosse lui. Avrei aspettato le prove prima di dare per assodati i miei sospetti, perché sono le prove a contare nel mio mestiere… eppure avevo già visto troppe situazioni simili a questa per fingere che non avessero fatto squillare un campanello d’allarme. Le donne assassinate dai loro partner, mariti o ex fidanzati non erano una rarità; anzi, sembrava che crimini del genere venissero perpetrati d’abitudine. Detestavo quell’orribile realtà.

    Sospirai, parcheggiai l’auto sotto casa e tolsi la cintura di sicurezza. In quell’istante il mio smartphone suonò: la perfetta riproduzione di una delle tante sigle di Detective Conan echeggiò nell’abitacolo.

    «Pronto, Becky?» esclamai, avvicinando il cellulare all’orecchio.

    «Ehilà, come vanno le indagini?» Il tono della mia migliore amica era trepidante e concitato. «Hai scoperto niente di nuovo?»

    «Sto ancora seguendo la pista» spiegai, sintetica. «Perché mi fai queste domande, se sai che al telefono non mi piace parlare di determinate cose?»

    «Forse c’è qualcuno che può esserti d’aiuto per beccare il colpevole. Sei sempre convinta che sia stato il fidanzato, non è vero?»

    Emisi un altro sospiro. «È la conclusione più plausibile. Non lo penso soltanto io, anche un mio superiore…»

    «Va bene, va bene» m’interruppe Becky. «Non è un mistero che quel tipo sia il primo indiziato della lista, lo dicono pure i giornali. Ora, però, sta’ a sentire: ti ricordi mia cugina Violet, quella che sta a Washington? Ecco, è venuto fuori che una sua amica conosce il presunto assassino.»

    Spalancai gli occhi. «Sul serio? E chi sarebbe questa sua amica?»

    «Si chiama Molly e pare che abbia frequentato la stessa università del signor Scott. Magari vale la pena fare due chiacchiere con lei, non trovi? Vuoi che ti procuri il suo numero?»

    «Frena, Becky. Una cosa alla volta. Tanto per cominciare, argomenti del genere vanno trattati di persona.»

    «Lo so, ma ammetto che non ho resistito quando l’ho saputo. Di solito non riesco a esserti utile nelle indagini.»

    Mi sfuggì un sorrisino. «Solo perché non è il tuo campo. Come fumettista sei una campionessa.»

    «Sì – e creerei un detective migliore del tuo Conan, se tu mi permettessi di disegnare quello che succede durante le tue indagini» scherzò Becky.

    Alzai gli occhi al cielo, pur sapendo che lei non poteva vedermi. «Cristoforo Colombo, lo dici ogni volta!»

    «Lo so, ma mi piace troppo ripetertelo. Esattamente quanto a te piace usare quell’esclamazione alla Jo March… Dovresti invocare il vecchio Sherlock Holmes, non un colonialista che si credeva chissà chi.»

    «Anche questo lo dici ogni volta» replicai, divertita. «Che vuoi farci? Le vecchie abitudini sono dure a morire.»

    «E Jo March è stata il tuo primo idolo. Solite robe, insomma. Adesso devo andare, ci sentiamo nei prossimi giorni, così approfondiamo la questione di Molly. D’accordo?»

    «D’accordo» assentii. «A presto, allora.»

    «Ciao, salutami Dan.»

    «Sì, te lo saluto. Ciao.»

    Finita la telefonata, intascai il cellulare e scesi dall’auto, pronta a entrare nel condominio dalle pareti grigio perla che svettava davanti ai miei occhi. Io e Daniel convivevamo ormai da due anni, in un appartamento situato al quarto piano, un po’ piccolo ma munito di una cucina adorabile e di un delizioso balconcino. Non vedevo l’ora di spaparanzarmi sul vecchio divano color ciliegia e rilassarmi, per dimenticare le fatiche della giornata.

    Varcai l’enorme porta a vetri dell’ingresso, ammirando come sempre la giustapposizione di lastre verdi e blu, i miei colori preferiti. Nell’atrio non incontrai nessuno, di sicuro la maggior parte degli inquilini stava cenando. Chissà se Daniel aveva già preparato qualcosa di buono, o si stava ancora arrabattando coi fornelli. Non era un cattivo cuoco, però talvolta si metteva in testa delle strane idee. Ricordavo fin troppo bene il suo rotolo ripieno di zucchine – che di zucchine sapeva ben poco, essendo pieno di besciamella fino a scoppiare. Oppure la mousse al prezzemolo dominata dal gusto pungente dell’aglio. Come dimenticare poi l’intruglio al cioccolato da me scambiato per crema al caffè, che in realtà era solo rimasto sul fuoco per troppo tempo e aveva rischiato di bruciarsi?

    Con un lieve sorriso sulle labbra, salii le scale di marmo bianco fino al quarto piano. Ero così abituata a quella sorta ginnastica serale che non mi sarei mai sognata di ricorrere all’ascensore, a meno che non fossi proprio stanchissima. Raggiunsi il portone di legno e infilai la mano nella tasca più interna della mia borsa a tracolla. Estrassi il portachiavi argentato a forma di pistola, che dondolò allegramente: dopo sette anni che Becky me l’aveva regalato, era ancora in ottimo stato e sembrava quasi nuovo, al di là di qualche leggera rigatura ai bordi. Non potevo che apprezzare l’abilità della mia migliore amica nel saper scovare ottimi prodotti a buon prezzo.

    «Sono a casa» annunciai, appena la chiave ebbe girato nella serratura.

    «Bentornata!» La voce di Daniel mi raggiunse dalla cucina, assieme all’odore succulento del pollo cotto al forno. Mentre mi liberavo della borsa e del cappotto, lui si affacciò oltre la soglia, con le guance arrossate e i capelli in disordine, come se avesse appena finito di passarci le dita in mezzo. Il che era molto probabile, conoscendolo.

    «Bello rivederti, amore.» Si avvicinò e mi diede un bacio sulla tempia. «Tra un po’ è pronta la cena.»

    «Il profumo è invitante» ammisi, «ma non parlare come se non ci incontrassimo da secoli, abbiamo preso il caffè al nostro tavolo soltanto stamattina!»

    «Se è per quello, passiamo tutte le notti nello stesso letto» osservò lui, divertito. «Non cominciare ad abbaiare, però. So bene che adori le romanticherie, in fondo.»

    Gli diedi un buffetto sulla guancia. «Molto in fondo. Attento solo a non montarti la testa per questo. Ora dammi il tempo di cambiarmi e sono da te.»

    Annuì. «Non c’è fretta, il pollo è al sicuro. Vorrei dire che è “al fresco”, ma non sarebbe corretto, dato che si trova nel forno.»

    Le sue pessime battute non mi facevano ridere quasi mai, eppure lui era adorabile quando le pronunciava, perlomeno ai miei occhi. Cosa può provocare l’amore al cervello umano…

    Ad ogni modo, di lì a una mezz’ora sedemmo insieme nella piccola cucina, fra le pareti color pesca e i mobili di legno di ciliegio. Il lampadario diffondeva una calda luce dorata e sulla tavola spiccava una tovaglia bianca, con ricami floreali rosa pallido, una delle nostre preferite. Al centro troneggiava la teglia di metallo coi pezzi di carne ancora fumanti, accompagnati da una generosa dose di patate e carote.

    «Attenta a non sporcare» mi ammonì Daniel, mentre lasciavo cadere una coscia di pollo nel mio piatto. «Stavolta è il mio turno di mandare la lavatrice e ci sono già abbastanza panni da caricare, a quanto ho visto.»

    «Eh, che sarà mai una tovaglia in più» lo punzecchiai, pur cercando di non seminare macchie d’olio sul tessuto candido. Ben presto, però, fui troppo impegnata a mangiare per preoccuparmi di parlare, perciò scambiammo solo poche parole. La cena era squisita: il pollo ben speziato, le patate croccanti, le carote delicate fino al punto da sciogliersi in bocca. Ripulii tutto fino all’ultima briciola.

    Daniel e io dividemmo una mela, dopodiché lo aiutai a sparecchiare e lavai i piatti. Appena ebbi finito, lo raggiunsi sul divano del minuscolo soggiorno e mi rannicchiai accanto a lui, sistemando il suo braccio intorno alle mie spalle.

    «Hai voglia di coccole, stasera?» chiese Daniel con un sorriso.

    «Anche i cuori più duri si sciolgono, di tanto in tanto» dichiarai, il viso premuto contro il suo petto.

    Rise. «Se il tuo è un cuore duro, allora non oso immaginare come sia quello degli assassini che spedisci in galera.»

    «Ehi, mica dipende tutto da me. Non sono che una delle tante molle dell’ingranaggio.»

    «E sei una poliziotta in gamba.» Daniel mi sollevò il viso e baciò la punta schiacciata del mio naso. «I criminali non hanno scampo con te, proprio come con Conan nei tuoi vecchi manga.»

    «Dai, non fare l’adulatore!»

    Rise di nuovo e tornò a baciarmi, stavolta sulla bocca. «Scommettiamo che risolverai in tempi record il caso dell’organizzatrice di matrimoni uccisa?»

    «Be’, quella non mi sembra un’indagine complicata. Te l’ho detto, secondo me è stato il fidanzato. Ringrazio che il figlio e la figlia fossero fuori casa, altrimenti chissà cosa poteva succedere…»

    «E se non è stato lui, invece?» obiettò Daniel.

    «Se non è stato lui, troveremo il vero assassino. Mi pare logico.»

    «Tu continui a essere convinta che sia colpevole. Te lo leggo in faccia.»

    Inarcai un sopracciglio. «Sto indagando. È normale che abbia dei sospetti, ma non li confonderò con la verità finché non troverò le prove.»

    «Questo lo so. Non incastreresti mai qualcuno senza essere sicura di ciò che fai… però vedo che la morte di quella donna ti fa arrabbiare.»

    Raddrizzai la schiena. Fissai Daniel negli occhi verde-nocciola sormontati da sopracciglia folte e nere. Di solito quegli occhi mi trasmettevano dolcezza e comprensione; ora vi scorgevo delle tracce d’ansia. Gli accarezzai il lato del viso. «Certo che mi fa arrabbiare» dissi con fermezza. «Uccidere qualcuno è un crimine. Se poi ad ammazzarla è stato il suo compagno, mi arrabbio doppiamente perché lui avrebbe dovuto amarla. Invece, ha scelto di agire come agiscono molti altri uomini… troppi uomini. Vorrei tanto che questo genere di avvenimenti non capitasse più.»

    Daniel emise un lungo sospiro. «Quello che dici ha senso, ma… amore, non puoi raddrizzare tutti i torti del mondo da sola. Capisco la tua vocazione per la giustizia, però a volte mi sembri così… così coinvolta. Neanche si trattasse di torti personali, subìti da te. Non voglio che tu stia male per colpa di qualche imbecille psicopatico che uccide sua moglie, la sua ragazza o quel che è.»

    «“Raddrizzare tutti i torti del mondo” mi suona familiare. Dove l’ho già sentito?» esclamai, tentando di smorzare l’apprensione di Daniel.

    «È una citazione del Gobbo di Notre Dame» spiegò lui senza sorridere.

    Gli scostai i capelli ribelli dalla fronte e presi il suo volto fra le mani. «Sei carino a preoccuparti, davvero. Non è necessario, però. Sono forte abbastanza da reggere il peso di determinate situazioni – e non voglio assuefarmi alla violenza o alle ingiustizie. Forse voi giornalisti riuscite a vedere le cose in maniera un po’ più distaccata, dovendo solo raccontarle…»

    «Oh, non credere. Ci sono alcuni miei colleghi che hanno una gran curiosità morbosa per qualsiasi evento di cronaca nera» commentò Daniel. «Altro che distacco»

    «Sì, be’, non è comunque lo stesso che lavorare nella polizia.»

    Lui mi sfiorò le nocche. «Il succo del tuo discorso quale sarebbe?»

    «Che me la caverò» risposi. «E che la giustizia è giustizia. Non smetterò di indignarmi se un maschilista violento toglie la vita a una donna.»

    «Bisognerebbe cambiare la mentalità. Troppe persone sono convinte che “amore” sia uguale a “possesso”, almeno nei fatti. Il punto è che un simile cambiamento richiede secoli.»

    «Voglio essere più ottimista. Facciamo decenni.»

    L’espressione seria di Daniel si ammorbidì e le sue labbra piene si tesero verso l’alto. «Scommettiamo?»

    «Non essere stupido, non scommetterei mai su questo. Sono argomenti troppo importanti e delicati per essere banalizzati.»

    «D’accordo, scusa. Cerca soltanto di non perdere la serenità e il buonumore, a furia di trovarti davanti assassini e morti. Voglio che tu sia felice, nient’altro.»

    Mi strinsi a lui e chiusi gli occhi. «Sto per dire una cosa terribilmente sdolcinata» l’avvisai.

    «Wow, il mio compleanno dev’essere arrivato in anticipo! Avanti, spara.»

    «Ecco… mi sento fortunata per averti accanto. Molto, molto fortunata. In una realtà migliore, di uomini come te ne esisterebbero un bel po’, ma in questo mondo schifoso …»

    «… io sono l’eccezione» completò Daniel. «Giusto?»

    «Giustissimo. Cristoforo Colombo, mi leggi nel pensiero» ridacchiai. Premetti le labbra contro la sua spalla.

    Lui mi diede un colpetto affettuoso sulla testa, mentre con l’altra mano mi massaggiava i fianchi. «Ogni tanto sei prevedibile, signora poliziotta.»

    «Spero di non essere anche noiosa.»

    «Naah. Piuttosto, spiegami meglio come stanno le cose: mi consideri l’uomo ideale?»

    «Più o meno.»

    «Anche se ho le maniglie dell’amore e la brutta abitudine di russare la notte?»

    «La perfezione non esiste, meno che mai quella fisica» replicai. «E non è che io creda esattamente al ragazzo ideale, all’anima gemella e tutto il resto. Il punto qui è un altro.»

    «Quale?»

    Alzai la testa e il mio tono si fece serio, risoluto: «Che sei un brav’uomo, Daniel Garner. Questo è ciò che più conta.»

    Lui posò un lieve bacio sulla mia fronte. «Detto da te vuol dire molto, Bianca Somerset.» Mi circondò con le braccia e mi abbandonai al suo tocco ormai familiare. Per un po’ riuscii a dimenticare il caso su cui stavo lavorando, che l’indomani sarebbe tornato a essere il mio primo pensiero.

    ***


    Qualche settimana dopo, le indagini diedero i loro frutti e Hardin Scott venne arrestato. Era stato proprio lui a strangolare la compagna, a seguito di un litigio. I due figli della coppia, che il giorno dell’omicidio erano andati in palestra e non avevano visto niente, erano affidati ai servizi sociali, in attesa che si trovasse una sistemazione idonea per loro.

    L’assassino, dal canto suo, continuava a cercare di giustificarsi.

    «Io non farei del male alla mia Tessa, per nessuna ragione» ripeteva. «Abbiamo litigato un sacco di volte, in questi anni, ma non le ho mai fatto del male. Ho solo voluto proteggerla e tenerla con me. Noi dovevamo stare insieme e basta.»

    Quando la polizia riuscì a cavargli di bocca dell’altro, Scott confermò che la vittima aveva deciso di lasciarlo («però non lo voleva davvero, lei non ha mai voluto allontanarsi da me» ribatté, con gli occhi pieni di rabbia), che in precedenza era stata avvicinata da un uomo («uno stronzo figlio di puttana, ovviamente voleva portarsela a letto e lei era troppo ingenua per capirlo, ma io non gli avrei permesso nemmeno di sfiorarla») e che, tre mesi prima dell’assassinio, le liti in casa erano aumentate, sia per frequenza sia per intensità. Ricostruendo il puzzle, la situazione appariva piuttosto chiara: stanca delle continue discussioni, provata dall’aggressività verbale e fisica del compagno, Theresa Young aveva pensato di porre fine al loro rapporto – e lui si era rifiutato di accettare l’idea. La prospettiva che lei lo lasciasse, magari per avvicinarsi a quell’altro uomo con cui sembrava andare abbastanza d’accordo, ne aveva scatenato la furia, esasperata dall’assunzione eccessiva di alcol. Il desiderio di possesso e una mania di controllo mai sopita erano esplose in violenza omicida, fino all’inevitabile conclusione.

    Il New York Times pubblicò la cronaca del delitto, come fecero tanti altri giornali, compreso quello nella cui redazione lavorava Daniel. La notizia destò scalpore, vista la fama di romanziere di Scott, nonostante il suo ruolo nella vicenda fosse intuibile sin dall’inizio. Quanto a me, una delle ultime volte che affrontai l’argomento fu in compagnia della mia migliore amica, durante una veloce merenda domenicale.

    «Ho sentito Violet, mi ha detto che Molly è sconvolta, solo che cerca di non darlo a vedere» mi riferì Becky, prima di assaggiare la cioccolata calda che avevo preparato. «Doveva essersi proprio presa una sbandata per quel verme, ai tempi del college.»

    Abbassai lo sguardo per un attimo. Purtroppo, Becky aveva ragione. Essendo riuscita a parlare io stessa con Molly, prima della conclusione delle indagini, mi ero resa conto quasi subito che Scott doveva aver significato qualcosa per lei. La nostra conversazione era stata poco rivelatoria da un punto di vista investigativo, perché avrei potuto benissimo risolvere il caso senza sapere niente da Molly… ma a livello emotivo era un’altra storia. Il tentativo di fare la dura e l’indifferente era soltanto una maschera: scoprire che Scott aveva ucciso la propria compagna era fonte di grande turbamento per lei. La notizia la inorridiva, molto più di quanto fosse disposta ad ammettere.

    «A me dispiace» continuò Becky. «Per quei poveri ragazzini, per la loro madre e anche per Molly. Insomma, è una brutta storia. So che tu ne hai viste parecchie così, o addirittura peggiori, ma…»

    «… è comunque uno schifo.» Storsi le labbra in una smorfia, intanto che afferravo un biscotto al caffè.

    «Pensi che Scott otterrà uno sconto sulla pena?» domandò la mia amica.

    «Vedremo quali saranno le richieste del suo avvocato. Per quel che mi riguarda, non ha nessuna attenuante. Era convinto che la compagna fosse una sua proprietà, non contemplava affatto la possibilità che si rifacesse una vita, o che semplicemente non stesse più bene con lui. Tu non hai idea di quante volte abbia ripetuto robe del tipo “lei è sempre stata mia”, “lei non voleva davvero lasciarmi”, “lei non sarebbe andata via senza tornare da me”, “lei mi perdonava tutto”. Immagino che fosse certo di averla in pugno. D’altra parte, stavano insieme da parecchi anni…»

    «Già» disse Becky. «Senza contare i figli. Forse lei ha provato a resistere per loro, finché ha potuto.»

    «Penso che fosse succube di lui. Poi ha cominciato a capire la pericolosità della loro relazione, ha tentato di prendere le distanze… e lui ha deciso di punirla per questo.» Serrai i denti e strinsi il manico di porcellana della tazza.

    Becky mi accarezzò il braccio. «Dai, Bianca, non prendertela. L’importante è che adesso tu l’abbia incastrato. Se non altro, pagherà per quello che ha fatto.»

    «Vorrei che fosse stato possibile intervenire prima. Troppe donne vengono uccise così.»

    «Sono sicura che il problema verrà risolto, prima o poi. C’è sempre più sensibilizzazione riguardo alla piaga della violenza maschile, anche se i giornali continuano ad avere un pessimo modo di raccontare casi del genere… tranne se gli articoli li scrive il tuo Daniel, o qualche altro giornalista illuminato» commentò Becky. Mi fece l’occhiolino dopo l’ultima frase.

    «Diciamo che non tutto è perduto» riconobbi, mentre mi rilassavo sulla sedia.

    Lei sorrise e scese il silenzio per alcuni minuti. Assaporammo il resto della merenda, spazzolando i biscotti e finendo di bere la cioccolata. L’atmosfera, nella mia cara cucina dalle pareti color pesca, era distesa come al solito: la luce allegra illuminava i nostri visi, la temperatura era calda e confortevole, l’odore di legno dei mobili si fondeva col profumo di cacao e cannella che aleggiava nelle tazze.

    «Sto pensando a una cosa» disse Becky d’un tratto, quando mi alzai per lavare le stoviglie sporche.

    «Cioè?»

    «A Molly è andata bene, alla fine. Certo, è uno shock scoprire da un giorno all’altro che un tuo vecchio amico, o comunque una persona con cui hai avuto rapporti, è un criminale… però, se sei riuscita ad allontanarti da lui già da tempo, hai evitato il peggio. A Molly piaceva molto Scott, perciò avrebbero potuto mettersi insieme, se fosse stato disposto. Buon per lei se non lo era, non trovi? Mille volte meglio una delusione amorosa o la perdita di uno scopamico, piuttosto che morire strangolata. Molly ha invidiato Tessa Young, ci scommetto, ma adesso starà ringraziando tutti i santi del Paradiso per non essersi trovata al suo posto.»

    Dalla finestra accanto al lavandino fissai il cielo serale, rischiarato dagli imponenti lampioni del quartiere. Con gli occhi della mente rividi il cadavere di Theresa Young, pieno di graffi e lividi intorno al collo, coi capelli biondi arruffati e il sangue sul labbro inferiore, gli occhi vuoti e fissi, spalancati in un’espressione di incredulo terrore. Rabbrividii, nonostante l’acqua del rubinetto fosse calda.

    «Sì» mormorai, rivolta a Becky, «Molly almeno si è salvata.»

    fine



    La saga di “After” non mi piace e non ne faccio mistero. Al contrario: la considero una delle opere più insulse e sgradevoli che siano state partorite nel XXI secolo. Beninteso, non giudico l’autrice come persona, né le sue fan (uso il femminile perché in maggioranza sono ragazze, si sa). Se adorano questo tipo di storie, pace e amen. Io non riesco a fare altrettanto.

    Ritengo che i romanzi per adolescenti possano dare di più, molto di più, di quanto dà “After”. Parliamoci chiaro, quella descritta da Anna Todd non è davvero una storia d’amore. Gusti personali e soggettività quanto si vuole, ma con un po’ di raziocinio e capacità di analisi si capisce che fra Tessa e Hardin c’è un rapporto disfunzionale, che si basa esclusivamente su una forte attrazione e su una malsana dipendenza reciproca. Stando con Hardin, Tessa non fa che umiliarsi e autodegradarsi; lui, invece, viene continuamente giustificato per le sue azioni violente e aberranti solo perché ha avuto un passato difficile. Una roba allucinante, per quanto mi riguarda
    -_-

    In definitiva, un rapporto malato come quello fra Tessa e Hardin ha molte più probabilità di finire con un’aggressione o con un femminicidio, anziché con “e vissero felici e contenti”. Ecco perché ho deciso di scrivere una fanfiction “what if” che ribaltasse il finale della saga – solo che ho inventato una protagonista tutta mia, dato che i personaggi di “After” mi fanno venire l’orticaria, nessuno escluso, quindi non sarei mai riuscita a dedicar loro troppo spazio all’interno di un mio racconto!

    Spero che questa lettura vi sia piaciuta, ci becchiamo ai commenti
    ^_^
     
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  2. TheMemesQueen
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    Questo è il finale che Anna Todd si rifiuta di scrivere

    Lo sapevi che ha scritto un retelling in chiave moderna di "Piccole donne"?
     
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    CITAZIONE (TheMemesQueen @ 19/11/2022, 19:08) 
    Questo è il finale che Anna Todd si rifiuta di scrivere

    Perché la sua narrazione, purtroppo, ha lo scopo di far credere al lettore che Tessa e Hardin si amino =_=

    CITAZIONE (TheMemesQueen @ 19/11/2022, 19:08) 
    Lo sapevi che ha scritto un retelling in chiave moderna di "Piccole donne"?

    Sì - e ne ho sentito parlare abbastanza male X) Non ho avuto il coraggio di leggerlo, sinceramente!
     
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    Finalmente sono riuscita a leggere questa storia! Ogni volta che leggevo il titolo non ricordavo che l'avessi scritta tu :XD: visto che è in inglese, anche se capisco la scelta della lingua anglosassone per richiamare la parola After

    Parto con il dire che io non ho mai letto seriamente storie di questo genere (solo un libro spin-off del manga Death Note) però devo dire che mi ha preso tantissimo, anche se di fatto non ha molto di investigativo mi ha comunque preso tanto! Speravo che fosse più lunga e seguire le indagini più da vicino :XD: però non mi è dispiaciuto come hai strutturato la storia. Si capisce il tuo intento dietro la storia, quindi mi è piaciuta tanto.

    CITAZIONE
    In quell’istante il mio smartphone suonò: la perfetta riproduzione di una delle tante sigle di Detective Conan echeggiò nell’abitacolo.

    Mi ha fatto sorridere il riferimento a Detective Conan all'interno della storia, infatti mi ha fatto sorridere parecchio! Anche la conversazione con la migliore amica di Bianca mi è piaciuta! Ma il meglio è stato:

    CITAZIONE
    «Non c’è fretta, il pollo è al sicuro. Vorrei dire che è “al fresco”, ma non sarebbe corretto, dato che si trova nel forno.»

    Ho riso tantissimo!!! Mi ha spezzata completamente :XD: :XD: soprattutto dopo quello che la protagonista dice sul marito, leggere "il pollo è al sicuro" lascia quasi presupporre l'opposto, ma anche il gioco di parole mi è piaciuto tantissimo!
    CITAZIONE
    Le sue pessime battute non mi facevano ridere quasi mai

    Come fai a non ridere alle battute di questo tipo! A me ha fatto morire :XD:

    CITAZIONE
    è uno shock scoprire da un giorno all’altro che un tuo vecchio amico, o comunque una persona con cui hai avuto rapporti, è un criminale… però, se sei riuscita ad allontanarti da lui già da tempo, hai evitato il peggio

    Concordo con quanto hai riportato, a me è successa una cosa simile e la persona in questione non era proprio un mio vecchio amico, ma comunque lo conoscevo perché era compagno di classe di mio fratello e ho interagito con lui qualche volta. Un giorno al tg passa la notizia che aveva ucciso un suo amico di sempre e collega perché quest'ultimo aveva osato provarci con la sua ragazza... è stato uno shock, e conoscendo il contesto familiare che aveva ha reso la cosa peggiore. :(

    Comunque mi è piaciuto il contrasto tra Daniel e Scott, la speranza che ci sono uomini per bene come Daniel alleggerisce il tema pesante della storia, insomma un po' come Il Signore degli Anelli che, nonostante l'oscurità della vicenda, brilla di speranza e alleggerisce il cuore. Mi è piaciuto anche come hai reso la scena della risoluzione del caso, la parentesi con il dialogo di Scott mi è piaciuta tantissimo sembrava proprio di vedere una scena di un film poliziesco :wub:
     
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    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 13/5/2023, 15:44) 
    Finalmente sono riuscita a leggere questa storia! Ogni volta che leggevo il titolo non ricordavo che l'avessi scritta tu :XD: visto che è in inglese, anche se capisco la scelta della lingua anglosassone per richiamare la parola After

    Be', è un riferimento ai titoli della saga originale!

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 13/5/2023, 15:44) 
    Parto con il dire che io non ho mai letto seriamente storie di questo genere (solo un libro spin-off del manga Death Note) però devo dire che mi ha preso tantissimo, anche se di fatto non ha molto di investigativo mi ha comunque preso tanto! Speravo che fosse più lunga e seguire le indagini più da vicino :XD: però non mi è dispiaciuto come hai strutturato la storia. Si capisce il tuo intento dietro la storia, quindi mi è piaciuta tanto.

    Sono negata coi gialli, purtroppo X) Non sarei riuscita a descrivere le indagini, anche se mi sarebbe piaciuto farlo!

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 13/5/2023, 15:44) 
    CITAZIONE
    In quell’istante il mio smartphone suonò: la perfetta riproduzione di una delle tante sigle di Detective Conan echeggiò nell’abitacolo.

    Mi ha fatto sorridere il riferimento a Detective Conan all'interno della storia

    Diciamo che Conan è il mio detective preferito, quindi ho voluto riservargli una menzione ;)

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 13/5/2023, 15:44) 
    Anche la conversazione con la migliore amica di Bianca mi è piaciuta! Ma il meglio è stato:

    CITAZIONE
    «Non c’è fretta, il pollo è al sicuro. Vorrei dire che è “al fresco”, ma non sarebbe corretto, dato che si trova nel forno.»

    Ho riso tantissimo!!! Mi ha spezzata completamente :XD: :XD: soprattutto dopo quello che la protagonista dice sul marito, leggere "il pollo è al sicuro" lascia quasi presupporre l'opposto, ma anche il gioco di parole mi è piaciuto tantissimo!
    CITAZIONE
    Le sue pessime battute non mi facevano ridere quasi mai

    Come fai a non ridere alle battute di questo tipo! A me ha fatto morire :XD:

    Wow, sono contenta che ti abbia fatto ridere! Non immagino Daniel come un mago con le battute, anzi :lol: Ma evidentemente risulta simpatico lo stesso (e questo lo speravo!).

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 13/5/2023, 15:44) 
    CITAZIONE
    è uno shock scoprire da un giorno all’altro che un tuo vecchio amico, o comunque una persona con cui hai avuto rapporti, è un criminale… però, se sei riuscita ad allontanarti da lui già da tempo, hai evitato il peggio

    Concordo con quanto hai riportato, a me è successa una cosa simile e la persona in questione non era proprio un mio vecchio amico, ma comunque lo conoscevo perché era compagno di classe di mio fratello e ho interagito con lui qualche volta. Un giorno al tg passa la notizia che aveva ucciso un suo amico di sempre e collega perché quest'ultimo aveva osato provarci con la sua ragazza... è stato uno shock, e conoscendo il contesto familiare che aveva ha reso la cosa peggiore. :(

    Che brutta storia! Mi dispiace :cry:

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 13/5/2023, 15:44) 
    Comunque mi è piaciuto il contrasto tra Daniel e Scott, la speranza che ci sono uomini per bene come Daniel alleggerisce il tema pesante della storia, insomma un po' come Il Signore degli Anelli che, nonostante l'oscurità della vicenda, brilla di speranza e alleggerisce il cuore. Mi è piaciuto anche come hai reso la scena della risoluzione del caso, la parentesi con il dialogo di Scott mi è piaciuta tantissimo sembrava proprio di vedere una scena di un film poliziesco :wub:

    La figura di Daniel serve proprio a dimostrare che gli uomini possono essere molto migliori di Hardin Scott, anche se esteticamente meno fighi. Intendiamoci, per me Hardin ha il fascino di una patata lessa :XD: Il vero problema, però, è che è un individuo problematico, possessivo e violento, con cui è impossibile avere una storia d'amore (checché ne dica l'autrice!). Daniel sarà un tipo normale, ma è una brava persona ed è questa la cosa più importante.
    Per quanto riguarda le tinte poliziesche del racconto, sono lieta di essere riuscita a farle emergere almeno un po'! Grazie mille per il tuo bel commento <3
     
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    Ho scoperto oggi questa storia e ho appena finito di leggerla!

    Anche io non sono un'amante di After, ma ammetto di aver visto solo i film: la storia mi va abbastanza di traverso, non penso troverei mai la voglia di leggerne i libri ^U^

    Una cosa che io ho sempre pensato, guardando i film, è che la relazione fra 'sti due personaggi sarebbe finita in tragedia, per cui sono sempre rimasta molto colpita dal fatto che il finale, invece, sia un e vissero tutti felici e contenti. In questa coppia vedo tutte le caratteristiche di una relazione tossica, stesse caratteristiche che Elizabeth Swann tu hai riportato. Penso che la tua conclusione della storia sia molto più realistica di quella originale.

    In più, la coppia formata da Bianca e Daniel è carinissima! Sono davvero super dolci 3_3
    E concordo con Rue: quella di inserire dialoghi e riferimenti dell'interrogatorio è stata un'idea vincente!

    Come sempre, lettura piacevole e scritta molto bene :]
     
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    Serenella 11 ti ringrazio molto per il commento!
    Non ho visto i film di "After", mi sono rifiutata: so abbastanza dei libri da non voler prolungare la tortura sorbendomi gli adattamenti cinematografici :XD: Anche se, a giudicare dalle recensioni, i realizzatori dei film hanno "ridimensionato" la figura di Hardin...
    Per esempio non girando la scena (orribile :sick: ) in cui si scopre che ha mostrato agli amici le sue lenzuola, sporche del sangue perso da Tessa durante il loro primo rapporto, per confermare che aveva vinto la scommessa di portarsela a letto. E non so se sia stato detto esplicitamente che in passato lui si è reso colpevole di revenge porn.

    Se ti sei accorta già dai film che la relazione è malsana, immagino cosa diresti leggendo i libri! Purtroppo, questa cosa viene molto sottovalutata e minimizzata dalle fan, che giustificano o difendono il personaggio di Hardin :|

    CITAZIONE (Serenella 11 @ 15/5/2023, 14:35) 
    [...] sono sempre rimasta molto colpita dal fatto che il finale, invece, sia un e vissero tutti felici e contenti. In questa coppia vedo tutte le caratteristiche di una relazione tossica [...]. Penso che la tua conclusione della storia sia molto più realistica di quella originale.

    Il mio intento era proprio quello di essere realistica, o almeno provarci ^_^

    CITAZIONE (Serenella 11 @ 15/5/2023, 14:35) 
    In più, la coppia formata da Bianca e Daniel è carinissima! Sono davvero super dolci 3_3

    Come avrai intuito, la relazione fra Bianca e Daniel serve a fare da contraltare a quella fra Tessa e Hardin. Detesto la romanticizzazione dell'abuso e avevo bisogno di introdurre una coppia "normale" ed equilibrata nella vicenda.

    CITAZIONE (Serenella 11 @ 15/5/2023, 14:35) 
    E concordo con Rue: quella di inserire dialoghi e riferimenti dell'interrogatorio è stata un'idea vincente!

    Come sempre, lettura piacevole e scritta molto bene :]

    Mi sembra di capire che anche tu, come me, sei sensibile a certe tematiche, quindi il tuo apprezzamento mi gratifica particolarmente <3 Grazie ancora!

    Edited by Elizabeth Swann - 16/5/2023, 20:52
     
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    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 16/5/2023, 20:34) 
    Anche se, a giudicare dalle recensioni, i realizzatori dei film hanno "ridimensionato" la figura di Hardin...

    Se già nel film è ridimensionato, non voglio sapere com'è nei libri! Un motivo in più per non leggerli ^U^
    CITAZIONE
    Per esempio non girando la scena (orribile :sick: ) in cui si scopre che ha mostrato agli amici le sue lenzuola, sporche del sangue perso da Tessa durante il loro primo rapporto, per confermare che aveva vinto la scommessa di portarsela a letto. E non so se sia stato detto esplicitamente che in passato lui si è reso colpevole di revenge porn.

    AH- Tutto normale, insomma...
    CITAZIONE
    Come avrai intuito, la relazione fra Bianca e Daniel serve a fare da contraltare a quella fra Tessa e Hardin.

    Avevo notato, e posso dire che è stata un'idea riuscita! Mette in evidenza proprio le differenze fra le due relazioni, rendendo chiaro quale delle due sia quella sana.
    CITAZIONE
    Mi sembra di capire che anche tu, come me, sei sensibile a certe tematiche, quindi il tuo apprezzamento mi gratifica particolarmente <3 Grazie ancora!

    Grazie a te! È sempre un piacere leggere i tuoi testi :]
     
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7 replies since 14/11/2022, 16:18   80 views
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