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La collezione
CATEGORIA: bollino verde (per tutti)
GENERE: Fantascienza
Sinossi: Si aprono i battenti sulla grande mostra, forse la migliore di tutti i tempi.
La grande mostra era quasi pronta all'apertura. Capolavori vari sarebbero stati portati da tanti paesi, così tanti che sarebbe stata unica nel suo genere.
“Mi domando se tutto andrà bene”, disse De Antonini, detto Rock per il carattere impeccabile e preciso. “Sono anni che punto ad ottenere questi pezzi per il museo.”
“Non preoccuparti”, disse Giovannelli, il curatore dell'esibizione. “Tutto arriverà per tempo, non dubitarne.”
De Antonini si grattò la testa, facendo il punto della situazione.
“Cosa abbiamo?”
“Tutto quello che hai richiesto. E qualcosina di extra, giusto per rendere la mostra più interessante.”
“Spero di non sbagliare. Sono oggetti un po' di nicchia, sono preoccupato che non attirerà gente.”
Giovannelli diede una pacca sulla spalla di De Antonini, sorridendogli.
“Non darti pena. Molte persone saranno incuriosite. La pubblicità farà il suo dovere.”
De Antonini sospirò, fissando il catalogo. Lo sfogliò, vedendoci errori che probabilmente esistevano solo nella sua testa.
“Non è abbastanza esaustivo. Non spiega in maniera ottimale...”
“Basta così,” disse togliendogli il catalogo di mano, “QUESTO catalogo è perfetto. QUESTA mostra è meravigliosa. Quindi non angosciarti.”
Giovannelli si accarezzò il mento, riflettendo.
“So che ultimamente i musei sono... pezzi da museo, appunto. Questa mostra sarà la nostra rivincita. Fidati di me.”
Arrivò così il fatidico giorno. Non c'era la folla, ma almeno una ventina di persone si erano presentate. De Antonini si grattò la guancia, nervoso.
“Dici che piacerà?”
“Oh, sicuramente,” rispose Giovannelli, “a chi non interessa il passato?”
E così la gente entrò, iniziando il giro. Rimasero a bocca aperta, osservando ogni pezzo con interesse e commentando con ardore. De Antonini si avvicinò a Giovannelli, fissandolo.
“Sembra stia andando bene.”
“Ovvio che sì. Hai portato cose interessanti. Pezzi da musei di un passato lontano.”
L'anno era il 3200.
E la gente discuteva davanti a una caffettiera come se fosse un oggetto misterioso.
Edited by Elizabeth Swann - 17/3/2024, 11:45. -
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È una storia molto carina e ho apprezzato il simpatico colpo di scena finale! Complimenti anche per lo stile scorrevole . -
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Cuore di cane Ciao. Sono passata a leggere la tua storia. Non penso sia autoconclusiva, penso sia appena iniziata, perché è molto breve e non dice praticamente nulla, quindi mi aspetto un continuo molto bello e coinvolgente. Come Incipit, diciamo, mi ha già abbastanza intrigato, forse perché io amo le mostre d'arte e le opere d'arte e l'ARTE in generale. Quindi, anche se il genere fantascientifico non è uno dei miei preferiti in assoluto, penso che comunque questa storia potrebbe piacermi.
A presto!. -
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AHAHAHA oddio il finale è bellissimo! Io ero convinta di trovarmi in una mostra con le classiche opere: pittori, scultori etc e invece! È stata una trovata geniale, per il mio punto di vista! Richiama quasi le Fiere Expo all'insegna dell'originalità e innovazione per poi trovarsi in oggetti di uso comune e, per i loro occhi del 3200, oggetti di antiquariato . -
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Mi sa che al 3000 non ci arriviamo.
Intelligente l' idea di chi proietta la fantascienza molto lontano. Non al 2001, 1999, 2020 ecc.... -
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Il colpo di scena finale è grazioso, mi hai fatto pensare al celebre "Sentinella" (quello di fantascienza). . -
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Una cosa davvero molto simpatica. .