Morte sulla collina di Shackelton

Storia Horror

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    Titolo: Morte sulla collina di Shackelton
    CATEGORIA: bollino giallo (per adolescenti)
    GENERE: Horror

    Sinossi: Beatrice ha un futuro promettente, ma un incidente cambierà le cose.

    Qualunque cosa abbiate da dire sappiate che questa storia è stata scritta per un contest di Wattpad in cui avevo un limite massimo di 1000 parole e ho scritto tutto in un pomeriggio, anche se mia madre e mio fratello mi hanno aiutato con la revisione


    Morte sulla collina di Shackelton

    Beatrice ammirava felicemente l'anello con diamante che portava al dito, quel giorno non poteva essere più bello anche se pioveva.
    Il suo ragazzo Dante le aveva fatto la proposta e lei aveva accettato.
    Alla sua famiglia il ragazzo piaceva, era bello, gentile, onesto e con un lavoro rispettabile.
    Voleva comunicare a tutti la bella notizia di persona. Salì in macchina ma la fretta di arrivare le fece premere troppo l'acceleratore e a una curva l'auto slittò sul bagnato e finì contro un albero.

    “Oh, mio dio.” disse respirando affannosamente. “Come ho potuto rovinare una così bella giornata? Quanto costerà questo disastro.”

    Prese il cellulare per chiamare il carro attrezzi ma non c'era campo.

    “Fantastico.” commentò seccata. “Ho dimenticato l'ombrello! Non posso aspettare che spiova devo chiamare qualcuno o i miei si preoccuperanno, ma l'unico posto dove potrei trovare un telefono è...” abbassò tristemente lo sguardo “Chi me lo ha fatto fare?!”

    Respirò profondamente, e uscì dalla macchina correndo.
    Poteva rimanere sulla strada asfaltata ma, tagliando per i boschi, avrebbe fatto prima. Il terreno diventava sempre più fangoso, rallentandole i movimenti. Con qualche difficoltà, nonostante fosse stanca, bagnata, e infreddolita, riuscì a raggiungere la cima di una collina da dove vide in lontananza una grande villa antica in stile rinascimentale.
    Era del professor Davor Bernard.
    Si diresse verso di essa e si avvicinò al cancello pronta a suonare il campanello, ma lo trovò aperto e, non volendo perdere altro tempo sotto la pioggia, si affrettò a entrare.
    All'interno del giardino c'era un auto della polizia.

    “Bene, la polizia mi potrà aiutare a contattare la mia famiglia.”

    Avvicinandosi alla porta di casa vide che era aperta ed entrò.

    “Scusate il disturbo. Ho avuto un'incidente con la macchina e...” In quel momento si accorse di un cadavere con la gola tagliata e urlò.

    “Si calmi signorina” disse un poliziotto andandole incontro tentando di fermarla.

    “Stare calma? C'è un tizio morto stecchito, sono stanca, bagnata, e infreddolita, come faccio a stare calma?” Urlò esasperata. Dopo un po' i poliziotti riuscirono a tranquillizzarla. “Ma che diamine è successo?” chiese.

    Un altro poliziotto raccontò che il professor Davor Bernard li aveva chiamati dicendo di essere in pericolo, arrivati per controllare la situazione lo avevano trovato morto.

    “Abbiamo chiamato i rinforzi. Nel frattempo non tocchi niente.”

    “Oh, di sicuro non voglio stare qui più del necessario. Fatemi chiamare casa e poi me ne vado.”

    “Non credo sia una buona idea. L'assassino potrebbe essere la fuori.”

    Quella prospettiva fu inquietante.

    “Ok. Resto qui buona buona.”

    “Ci dica,” chiese un poliziotto. “Lei che legame aveva con la vittima?”

    “Nessuno, anche se Davor lo conoscevamo tutti era un tipo strambo fissato per l'occulto.
    Ho avuto un incidente con la macchina, e questa era l'unica casa in cui avrei potuto chiamare aiuto.”

    “Quindi lei non ha un alibi?”

    “Non crederete mica che sia stata io?”

    “Se è innocente non ha niente di cui preoccuparsi.”

    “Comunque non può biasimarci se sospettiamo di lei. L'arma del delitto è qualcosa di piccolo duro e sottile, come il diamante sul suo anello.” Spiegò indicandole l'anulare.

    “Posso garantire che non ho mai usato questo anello per ferire qualcuno.”

    “Vedremo.”

    *



    Beatrice si buttò sul letto di una stanza che i poliziotti le avevano assegnato. Dopo aver chiarito di non sapere nulla, aveva potuto chiamare i suoi genitori spiegando l'accaduto e, dopo essersi presa una bella ramanzina per aver guidato imprudentemente, l'avevano rassicurata che sarebbero andati a prenderla.
    Dopo qualche ora, non riuscendo più a sopportare l'ansia dell'attesa decise di fare quattro passi dentro quella villa.
    Decise di andare prima di tutto nell'ufficio di Davor, pensando di trovare qualcosa di interessante da raccontare una volta fuori di lì. Tutti si chiedevano cosa facesse quel tipo tutto solo in quella casa, e adesso avrebbe avuto la possibilità di scoprirlo. Durante il tragitto trovò una finestra rotta con dei brandelli di stoffa nera impigliati tra i pezzi di vetro.

    “Non ho visto niente.” disse andandosene. Meno sapeva sull'omicidio e meglio era. Tanto quei poliziotti dovevano averli già notati.

    La stanza era piena di libri sull'occulto e, cercando tra essi, ne trovò uno su Sherlok Holmes.

    “Almeno questo non sarà strambo da leggere” lo abbassò e subito si aprì un passaggio segreto tra i libri con delle scale che portavano verso il basso. “E ti pareva.” commentò.

    Scese di sotto per vedere cosa ci fosse, e si ritrovò in una piccola stanza, su un tavolo c'era un anello nero con una pietra di ossidiana appuntita sporca di un liquido rosso che capì essere sangue.

    “Forse è questa l'arma del delitto. Ma chi può uccidere una persona con un anello?”

    Guardandosi intorno notò una radio portatile che accese.
    Udì la voce del professore dire:

    “Finalmente! Dopo anni di ricerca ho trovato il modo di evocare una creatura soprannaturale: Il mietitore, si nutre delle anime delle sue vittime, impedendogli di trovare pace dopo la morte.” ci fu un attimo di silenzio... poi riprese, ma con terrore “Come ho potuto essere così stupido?! Ho evocato il mietitore e non andrà via. Ho toccato il suo anello e non si arrenderà finché non mi ucciderà. Se sentite questo messaggio non toccate quell'anello.”

    In quel momento Beatrice si rese conto di averci inconsciamente giocherellato. Terrorizzata lo buttò a terra. Non sapeva se fosse vero quanto udito ma non intendeva correre rischi. Iniziò a correre per tornare nella stanza rimpiangendo di non esserci rimasta. Improvvisamente sentì un rumore e voltandosi vide un essere ammantato di nero che indossava l'anello. Spaventata continuò a correre, non fece in tempo a risalire le scale che si trovò quell'essere davanti. Ebbe una colluttazione e gli levò il cappuccio, quel che vide la fece urlare con tutto il fiato che aveva in corpo.
    I poliziotti arrivarono udendo le grida, e trovarono Beatrice morta. In seguito l'autopsia confermò che la causa del decesso non fu un infarto dettato dalla paura.

    Edited by l.pallad - 30/4/2024, 22:38
     
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    Non è malaccio come storia, considerando che avevi un limite di mille parole da rispettare. Ci sono un po' di errori e imperfezioni qua e là (specialmente nell'uso della punteggiatura, se vuoi posso dirti quali sono), ma niente che un'attenta revisione non possa risolvere ;)
    Direi anche che la parte finale risulta troppo frettolosa; se snellisci quella iniziale, puoi soffermarti un po' di più sugli eventi che portano alla conclusione. Inoltre, non capisco bene quest'ultima frase:
    CITAZIONE
    In seguito l'autopsia confermò che la causa del decesso non fu un infarto dettato dalla paura.

    Ho la sensazione che ci sia un "non" di troppo. Sbaglio? Perché, dalla situazione che hai descritto in precedenza, sembrerebbe che la protagonista sia effettivamente morta di paura... o forse non è stato così?
     
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    Ciao!
    Allora, sì, penso anch'io che la storia sia frettolosa, e vorrei darti qualche consiglio per rendere la storia più scorrevole:

    - in primo luogo, ti suggerisco di saltare la parte della polizia. Se Beatrice è la potenziale assassina, di certo non la lasceranno andare in giro, e non possono aver già trovato prove della sua innocenza;

    - aggiungi piano piano gli elementi: per esempio, il cellulare potrebbe non prendere per via del rituale, magari con beatrice che commenta "Strano, fino a ieri qui prendeva!" Poi arriva dinnanzi alla casa e vede delle impronte che vanno in entrambe le direzioni, segno che Davor è uscito di corsa e poi è rientrato, lasciando tutto aperto; magari Davor potrebbe aver lasciato qualche nota in giro, che gli è caduta nella corsa;

    - potresti aggiungere che Davor è parente di Beatrice, così motivi di più il suo voler indagare. Insomma, ha appena trovato un cadavere e poi si mette a frugare per la casa, sapendo di poter lasciare false prove del suo coinvolgimento?




    Qualche consiglio generale(pignoleria:

    "Si diresse verso di essa"

    Verso di essa ed espressioni del genere non mi suonano molto bene, suggerisco qualcosa tipo "si diresse in cima alla villa", che secondo me risulta più scorrevole.


    "un auto della polizia."

    L'apostrofo! :)


    "L'assassino potrebbe essere la fuori.”

    Là fuori.


    Spero ti esserti stato d'aiuto!
     
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    Avete ragione sugli errori. Anche se comunque, avevo solo 1000 parole a disposizione e un pomeriggio di tempo per scriverla e revisionarla. Per questo può risultare frettolosa.
     
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    Eh, il limite dei caratteri è una vera spina nel fianco :(
     
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    CITAZIONE (l.pallad @ 5/12/2023, 16:12) 
    Avete ragione sugli errori. Anche se comunque, avevo solo 1000 parole a disposizione e un pomeriggio di tempo per scriverla e revisionarla. Per questo può risultare frettolosa.

    l.pallad be’, potresti cominciare a migliorarla dando un’aggiustata alla punteggiatura e a un altro paio di cose. Che ne dici? ;)

    CITAZIONE
    “Fantastico.” commentò seccata. “Ho dimenticato l'ombrello! Non posso aspettare che spiova devo chiamare qualcuno o i miei si preoccuperanno, ma l'unico posto dove potrei trovare un telefono è...” abbassò tristemente lo sguardo “Chi me lo ha fatto fare?!”

    Aggiungi la virgola fra “spiova” e “devo”, poi metti il punto dopo “sguardo”.

    CITAZIONE
    Poteva rimanere sulla strada asfaltata ma, tagliando per i boschi, avrebbe fatto prima. Il terreno diventava sempre più fangoso, rallentandole i movimenti.

    Qui meglio scrivere così:
    Poteva rimanere sulla strada asfaltata, ma tagliando per i boschi avrebbe fatto prima.

    CITAZIONE
    “Si calmi signorina” disse un poliziotto andandole incontro tentando di fermarla.

    Prima di “signorina” ci vuole la virgola. Metti poi la e congiunzione fra “incontro” e “tentando” :)

    CITAZIONE
    Un altro poliziotto raccontò che il professor Davor Bernard li aveva chiamati dicendo di essere in pericolo, arrivati per controllare la situazione lo avevano trovato morto.

    Qui ti direi di formulare così:
    Un altro poliziotto raccontò che il professor Davor Bernard li aveva chiamati dicendo di essere in pericolo. Arrivati per controllare la situazione, lo avevano trovato morto.

    CITAZIONE
    “Non credo sia una buona idea. L'assassino potrebbe essere la fuori.”

    Il termine “la” qui indica un luogo, scrivi “là” con l’accento.

    CITAZIONE
    “Nessuno, anche se Davor lo conoscevamo tutti era un tipo strambo fissato per l'occulto.
    Ho avuto un incidente con la macchina, e questa era l'unica casa in cui avrei potuto chiamare aiuto.”

    Metti la virgola o i due punti fra “tutti” e “era” :)
    Più avanti puoi togliere la virgola prima della congiunzione.

    CITAZIONE
    “Comunque non può biasimarci se sospettiamo di lei. L'arma del delitto è qualcosa di piccolo duro e sottile, come il diamante sul suo anello.”

    Aggiungi la virgola fra “piccolo” e “duro”.

    CITAZIONE
    Beatrice si buttò sul letto di una stanza che i poliziotti le avevano assegnato. Dopo aver chiarito di non sapere nulla, aveva potuto chiamare i suoi genitori spiegando l'accaduto e, dopo essersi presa una bella ramanzina per aver guidato imprudentemente, l'avevano rassicurata che sarebbero andati a prenderla.
    Dopo qualche ora, non riuscendo più a sopportare l'ansia dell'attesa decise di fare quattro passi dentro quella villa.

    Hai ripetuto tre volte il termine “dopo” nel giro di poche frasi. Prova a usare dei sinonimi, ad esempio “in seguito”.

    CITAZIONE
    La stanza era piena di libri sull'occulto e, cercando tra essi, ne trovò uno su Sherlok Holmes.

    Sherlock, con la c prima della k ;)

    CITAZIONE
    “Almeno questo non sarà strambo da leggere” lo abbassò e subito si aprì un passaggio segreto tra i libri con delle scale che portavano verso il basso. “E ti pareva.” commentò.

    Direi di mettere il punto dopo “leggere” e scrivere “lo” in lettera maiuscola.

    CITAZIONE
    Scese di sotto per vedere cosa ci fosse, e si ritrovò in una piccola stanza, su un tavolo c'era un anello nero con una pietra di ossidiana appuntita sporca di un liquido rosso che capì essere sangue.

    Inserisci la virgola fra “appuntita” e “sporca”.
     
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    Ciao :)
    Eccomi qui a leggere un'altra tua opera.
    È stata una lettura molto breve, ma carina.
    Forse il limite delle parole ha ostacolato molto il tuo potenziale, poiché non è una delle tue opere migliori. Ma potresti riprenderla in mano adesso e sistemarla, se ne hai voglia.
    Io credo che arrivati a questo punto, non credo abbi la giusta percezione e capacità di scrivere storie horror. Questa storia si avvicina di più a un giallo paranormale, niente di più. È molto distante sia dal genere horror, sia da un ipotetico thriller paranormale. Anche qui cambierei il genere, perché ha tutto tranne che elementi appartenenti all'horror. L'horror poi è nato per avere una funzione ben precisa: ovvero quello di spaventare o almeno far rabbrividire in parte il lettore. Non ci sei mai riuscito adesso, mi dispiace. Il primo racconto che ho letto si avvicinava un po' all'horror, ma le scene splatter non bastano per definirlo comunque tale.
    Ti consiglio molto di leggere libri horror, come quelli di Stephen King o del grande maestro Edgar Allan Poe. Potrebbero aiutarti entrambi.
    La storia è coinvolgente, ma non l'ho trovata originale come le due precedenti. Pecca molto il fattore limite parole, purtroppo.
    Non ha molti colpi di scena, come mi aspettavo, l'evoluzione della trama è abbastanza prevedibile.
    Nonostante l'hai fatta revisionare dalla famiglia (sconsiglio sempre di affidarsi ai lettori caldi o a persone che si conoscono il parere è sempre soggettivo) ho trovato molte imprecisioni che su un testo così breve stonano molto di più. Ci sono refusi, la sintassi un po' superficiale, sembra proprio essere stata scritta di fretta e l'abuso delle virgole è davvero lacunoso. Consiglio qui un bell'editing. Il testo non è molto scorrevole.
    Come ho già detto è un po' sistemare in generale: descrizioni, i personaggi sono un po' stereotipati visti e rivisti. Hanno maggior bisogno di caratterizzazione (carattere, personalità, pensiero ed emozioni)
    Come anche i dialoghi e anche le emozioni vanno più approfonditi come ti ho già spiegato.
    Ovviamente, poi, sei libero di fare quello che vuoi.
     
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    CITAZIONE (-Laura- @ 23/4/2024, 15:55) 
    Ciao :)
    Eccomi qui a leggere un'altra tua opera.
    È stata una lettura molto breve, ma carina.
    Forse il limite delle parole ha ostacolato molto il tuo potenziale, poiché non è una delle tue opere migliori. Ma potresti riprenderla in mano adesso e sistemarla, se ne hai voglia.
    Io credo che arrivati a questo punto, non credo abbi la giusta percezione e capacità di scrivere storie horror. Questa storia si avvicina di più a un giallo paranormale, niente di più. È molto distante sia dal genere horror, sia da un ipotetico thriller paranormale. Anche qui cambierei il genere, perché ha tutto tranne che elementi appartenenti all'horror. L'horror poi è nato per avere una funzione ben precisa: ovvero quello di spaventare o almeno far rabbrividire in parte il lettore. Non ci sei mai riuscito adesso, mi dispiace. Il primo racconto che ho letto si avvicinava un po' all'horror, ma le scene splatter non bastano per definirlo comunque tale.
    Ti consiglio molto di leggere libri horror, come quelli di Stephen King o del grande maestro Edgar Allan Poe. Potrebbero aiutarti entrambi.
    La storia è coinvolgente, ma non l'ho trovata originale come le due precedenti. Pecca molto il fattore limite parole, purtroppo.
    Non ha molti colpi di scena, come mi aspettavo, l'evoluzione della trama è abbastanza prevedibile.
    Nonostante l'hai fatta revisionare dalla famiglia (sconsiglio sempre di affidarsi ai lettori caldi o a persone che si conoscono il parere è sempre soggettivo) ho trovato molte imprecisioni che su un testo così breve stonano molto di più. Ci sono refusi, la sintassi un po' superficiale, sembra proprio essere stata scritta di fretta e l'abuso delle virgole è davvero lacunoso. Consiglio qui un bell'editing. Il testo non è molto scorrevole.
    Come ho già detto è un po' sistemare in generale: descrizioni, i personaggi sono un po' stereotipati visti e rivisti. Hanno maggior bisogno di caratterizzazione (carattere, personalità, pensiero ed emozioni)
    Come anche i dialoghi e anche le emozioni vanno più approfonditi come ti ho già spiegato.
    Ovviamente, poi, sei libero di fare quello che vuoi.

    Sì. è stato limitante avere un limite minmo di parole e avevo anche un limite di tempo per farla. Di Stephen King ho letto Mysery, Stagioni diverse e On Writhing. Poi avevo letto una raccolta di Edgar Allan Poe, ma non me la ricordo.
     
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