La Strega del Bosco

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    Conte degli Elfi-Vampiri

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    La Strega del Bosco



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    CATEGORIA: Bollino Giallo.
    GENERE: Fiaba Dark



    Sinossi: Tutto ebbe inizio il pomeriggio del 31 Ottobre, uno strano e inspiegabile evento scuote i Reami in ogni angolo della Terra, ma con i raggi del primo giorno di Novembre tutto torna alla normalità, almeno così credevano gli umani in festa...

    Note Autore: All'interno della storia viene nominata la festività Samhain, che è la festa pagana dei morti, il velo dei due mondi si fa sottile e le anime dei defunti tornano a camminare sulla terra. La storia si basa principalmente sul culto pagano e il significato della festa.
    La storia ha partecipato al Contest di Halloween 2023, parole guida per la storia: Bosco oscuro, strega, biscotti di marzapane, vendetta, malizia

    »»————- ⚝ ————-««





    Era il freddo pomeriggio del 31 Ottobre. I raggi infuocati del Sole tinteggiavano il cielo ormai pronto ad accogliere il buio e dare, così, il benvenuto alla Notte di Samhain, quando all'improvviso la terra incominciò a tremare: l'astro del mattino si oscurò, il vento soffiò feroce in ogni Reame e grosse palle di ghiaccio si schiantarono in ogni dove, accompagnate da fulmini e saette. La Terra sembrava precipitata in un inferno e in molti pensarono di essere giunti alla Fine.

    Eppure, il mattino seguente, il Sole riprese posto sul suo trono celestiale, neppure una nuvola osava contaminare il suo Regno. L'aria soffiava leggiadra e pungente tra gli alberi aranciati che danzavano insieme ad essa, mentre alcuni impavidi uccellini cantavano armoniosi; così in molti si riversarono nelle strade e, cantando e danzando, portarono allegria fino ai margini del bosco, dove alcuni, sia grandi che piccini, si inoltrarono per condividere la gioia della vita insieme agli animali.

    Furono tre ragazzini a trovarla, o forse fu lei a trovare loro...

    “O che dolce spensieratezza è giunta fino a codesti luoghi lontani” disse la donna, sbucando tra i rami degli alberi per mostrarsi ai giovani, che quasi ebbero l'impressione di averla chiamata con il loro canto. “Ditemi, fanciulli, cosa vi ha donato tanta gaiezza nel cuore?” chiese ella con tono dolce e soave.
    I tre adolescenti rimasero silenti per un breve istante, troppo ammaliati dall'incantevole bellezza della giovane donna: alta e formosa, con un abito lungo e nero che le esaltava le curve; lunghi e setosi capelli infuocati, la pelle più candida della neve su cui risaltavano rosse labbra, a forma di cuore, e gli occhi dorati. Gli sguardi rapiti dei tre non passarono inosservati alla donna che, con un mezzo sorriso sul viso, gli si avvicinò e con un dito accarezzò la guancia a uno di loro, che sbatté ripetutamente le palpebre e si schiarì la gola.

    “V-voi... voi non avete sentito nulla di quanto è accaduto ieri notte?” chiese il ragazzino risvegliato dalla signora.
    “Ieri?”
    “Sì, ieri! Sembrava fosse giunto il finimondo, mia signora, e ora festeggiamo con gioia la vita!” esclamò il giovane, seguito dagli altri due compagni che annuirono con enfasi.
    Nello sguardo della donna brillò una strana scintilla rossastra e, per un fulmineo attimo, una gelida espressione le si tinse sul viso, poi sussultò e si portò una mano sul petto: “O cielo, che cosa tremenda! Lo credo bene che per voi, oggi, è un dì di festa. Tutto il Regno festeggia?”
    “Certo, vossignoria!”
    “Tutti i Regni del mondo festeggiano!” esclamò il secondo.
    “Sì, senza alcun dubbio!” aggiunse l'ultimo e tutti e tre si scambiarono degli sguardi complici e felici, mentre la donna alzò appena il mento e li guardò con occhi glaciali, fino a che un ghigno le illuminò il viso per un'istante.

    “Ebbene, un lieto evento come questo va festeggiato con qualcosa di appropriato” disse la sconosciuta, il cui volto mutò e si fece più dolce e premuroso non appena i giovani tornarono su di lei. Mise una mano nella tasca dell'abito nero e, dopo aver mosso appena le dita all'interno, vi tirò fuori un sacchettino. “Prendete”, aggiunse, “vi addolcirà ancora di più questo giorno di festa” concluse con un tenero sorriso.
    Il primo fanciullo prese la piccola bisaccia tra le proprie mani e guardò la donna: “Non dovevate disturbarvi...”
    “Nessun disturbo, sono solo dei biscotti di marzapane che mi sono avanzati. Ve li cedo volentieri” puntualizzò la signora misteriosa, il cui sorriso si macchiò di una lieve punta di malizia.
    “Vi ringraziamo per il vostro dono, allora” disse il ragazzino che fece un mezzo inchino, seguito dagli altri due.
    “Ora sarà meglio che torniate dai vostri, oppure la notte vi renderà difficoltosa la via del ritorno” disse la donna con un delicato cenno di mano.
    “Venite con noi” propose il secondo fanciullo con aria infatuata.
    “Mi rincresce, ma ho degli affari qui che richiedono la mia presenza, ma grazie per il pensiero.” Fece un piccolo inchino e li esortò nuovamente ad affrettarsi con un gesto di mano.

    I tre ragazzini si congedarono dalla donna e s'incamminarono verso l'uscita, poco dopo, il terzo di loro, si voltò indietro per ammirare un'ultima volta l'incantevole sconosciuta, ma di lei non vi era più alcuna traccia.
    Una volta raggiunto il gruppo in festa, i tre giovani condivisero con gli altri i biscotti speziati, che continuavano a moltiplicarsi all'interno del sacchettino, non appena uno di essi veniva gustato da qualcuno. Era giunta la sera e, uno ad uno, i paesani incominciarono ad accasciarsi a terra privi di vita.

    Il mattino seguente un gruppo di soldati in ricognizione videro i corpi esangui, perlustrarono la zona e portarono al castello ogni possesso dei morti – compresa la piccola bisaccia piena di biscotti. Fu in quel momento che la Corte Reale incominciò a fare luce sul mistero; voci provenienti da altri Regni – anche molto lontani – riportavano di un simile evento: paesani morti misteriosamente e popolazione decimata senza precedenti. Solo una coincidenza risultava alquanto strana: in mezzo alla Morte vi era una strana piccola bisaccia verde e dorata con biscotti allo zenzero.
    “I morti sono stati tutti rinvenuti nelle vicinanze del bosco, quindi... dobbiamo perlustrare ogni angolo della foresta!” esclamò il Re del Regno del Nord.
    Al sorgere del nuovo Sole le truppe lasciarono il castello e nel primo pomeriggio raggiunsero la meta. Oltrepassarono i primi alberi per poi inoltrarsi sempre di più nel fitto della vegetazione. All'improvviso udirono una voce soave echeggiare tutt'intorno a loro, fino a che non videro la donna sbucare nel nulla.

    “Non dovreste essere qui, signora, il bosco è pericoloso. Vi siete perduta?” chiese il sovrano.
    “Non temo la foresta, giovane Sire, essa è la mia casa e quindi no, non mi sono dispersa.”
    “Se vivete qui, allora potreste aver visto qualcosa di sospetto!”
    Seguì un momento di silenzio, lo sguardo del Re puntato sulla donna il cui volto, prima impassibile, mutò: un sorriso malizioso e una scintilla rossa illuminò i suoi occhi.
    La giovane signora schiuse le labbra scarlatte e la voce uscì come un leggero e delicato soffio primaverile: “Invero sì, ho veduto qualcosa di sospettoso, molto, molto pericoloso.”

    Il Re e l'intero esercito rimasero in attesa, poi all'improvviso la strega alzò le braccia al cielo, che si oscurò d'un solo colpo, e la sua figura prese a fluttuare nell'aria: “Voi! Esseri immondi e ignobili! Siete voi l'orrore e la minaccia che corrode queste Terre!” esclamò con una voce talmente diabolica e micidiale da raggelare il sangue di tutti i presenti. I cavalli si sbizzarrirono e si liberarono dei loro destrieri, per poi correre andando oltre la figura della donna. Alcuni soldati urlarono in preda al panico, altri tentarono la fuga, ma la Terra, come quel dì di Samhain, prese a tremare.
    “Voi, che con le vostre guerre ed egoismo, la vostra sete di potere e possesso, la vostra indifferenza e superficialità, siete il male del Mondo! Pensate che tutto vi sia dovuto, senza nemmeno imparare dai più gravi e profondi dolori!” Ad un tratto la quiete tornò, impregnata di tensione e freddezza. “Voi non meritate nulla, nemmeno il dono più sacro che vi ho concesso...” concluse la strega quasi con un gelido sussurro che, nonostante tutto, raggiunse tutti i presenti.

    Allora la Terra tornò a oscillare: gli alberi presero vita e con i loro rami stroncarono quella di alcuni soldati; gli animali si ribellarono e attaccarono altri cavalieri; il vento, con il suo soffio vorticoso e violento, soffocò qualcun altro, mentre la grandine colpiva, qua e là, chiunque le capitasse a tiro.
    In quello stesso momento, la donna si avvicinò al Re, intrappolato nella morsa nodosa di un arbusto, gli accarezzò il viso con due dita e lo guardò con freddezza.
    “Vi... vi prego!” implorò il sovrano, lo sguardo sofferente e voce rotta.
    La giovane chiuse le palpebre, fece un lungo respiro e poi tornò a guardarlo. Un lieve velo di malinconia le contaminava gli occhi glaciali e fiammeggianti di disprezzo. “Io vi ho donato tutto e voi... tutti voi non avete avuto alcun ritegno nel portare Morte e Distruzione. Non avete avuto alcun rispetto nei confronti della Mia Vita, quindi avete perso il diritto alla vostra.” Detto ciò, posò una mano sul volto del sovrano urlante, chiude gli occhi e, con un respiro profondo, l'arto le si illuminò; il corpo del Re si afflosciò come se fosse addormentato.

    La stessa sorte toccò a tutti gli altri Regni, fino a che la pace dominò indisturbata e tutta la Terra si riempì di fiori, piante e animali.
    Quanto alla strega, una volta ristabilita l'armonia, si distese in una radura e si dissolse nel nulla.
     
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    Non male! Immagino che la strega sia una sorta di Madre Natura, rappresentata però come un'entità neutrale con momenti di crudeltà, perché in realtà la natura è davvero così. Me la sono immaginata in stile galadriel oscura!

    Solo un paio di consigli: a volte i periodi sono troppo lunghi (come nell'introduzione) e forse i dialoghi tra le strega e gli adolescenti all'inizio sono un po' innaturali, perché lei ha un lessico fin troppo forbito. Però stiamo parlando di un'entità superiore, al limite specifica che i ragazzi pensano subito che sia una nobildonna e temono che ci sia la sua scorta nei paraggi.

    Per il resto tutto a posto!
     
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    fanwriter91 Scusa la risposta tardiva, ma non mi è arrivata la notifica del tuo commento!

    CITAZIONE
    Non male! Immagino che la strega sia una sorta di Madre Natura, rappresentata però come un'entità neutrale con momenti di crudeltà, perché in realtà la natura è davvero così. Me la sono immaginata in stile galadriel oscura!

    La strega è proprio la personificazione di Madre Natura neutrale! E mi piace che te la sei immaginata come Galadriel :XD:

    Per i dialoghi cerco sempre di renderli più appropriati al contesto dove ambiento le storie, quindi se mi immagino la situazione ambientata nel medioevo allora uso un linguaggio più ricercato e affine al contesto, come in questo caso. Il primo dialogo della strega ho voluto che fosse appositamente più poetico e altisonante per richiamare l'effetto di un incantesimo e più raffinato, così da ammaliare ancora di più i ragazzini.

    Grazie per le annotazioni, comunque! E soprattutto per aver letto :)
     
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    Rue Ryuzaki

    Decisamente una storia interessante con un'ottima morale. Ed è più che giusto che chi non ha rispetto per la vita non abbia alcun diritto alla propria.
     
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3 replies since 20/11/2023, 12:44   40 views
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