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    Questa mia brevissima fan fiction appartiene al 2011, l'ultima che ho scritto sul rapporto tra James e Sirius finora, dopo "Due fratelli" e "Come padre e figlio" che ho già postato qui.Credo sia leggibile anche da chi non conosce l'opera di riferimento. Buona lettura!

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    Hogwarts



    OPERA DI RIFERIMENTO: Harry Potter
    CATEGORIA: bollino verde (per tutti)
    GENERE: Introspettivo
    NOTE AGGIUNTIVE: Canon Fic
    DICHIARAZIONE DI NON RESPONSABILITÀ: I personaggi del mondo di Harry Potter non appartengono a me, ma a J. K. Rowling.

    Sinossi: Com'è stato il primo incontro tra Sirius Black e James Potter, migliori amici di una vita, divisi purtroppo dalla morte prematura di quest'ultimo per mano del signore oscuro Lord Voldemort e l'incarcerazione del primo per una serie di reati mai commessi? J. K. Rowling non ce lo dice. Ho provato a raccontarlo io.







    “Chiuso lì, dentro a quelle mura
    Tra utopie e curiosità
    Senza mai neanche un solo giorno
    Di felicità …”





    Per undici lunghi anni, Sirius Black era stato infelice.
    Prigioniero. Così si era sempre sentito. In trappola , senza alcuna via d’uscita.
    Costretto a obbedire alle rigide regole di famiglia, a riconoscere come vere quelle idee che lui trovava obsolete e irragionevoli.
    Li odiava, i suoi genitori.
    Odiava la loro bieca ignoranza e crudeltà, la loro strenua difesa dell’esistenza di una fantomatica “casta” di maghi superiori agli altri, il loro favore incondizionato verso il potere, la ricchezza e il lato oscuro.
    Sirius si era spesso chiesto il motivo del suo rifiuto così deciso verso quel mondo, da cui non aveva mai fatto marcia indietro.
    Semplicemente, lo sentiva sbagliato. Brutto. Sporco.
    E ci si era sempre ribellato con tutte le sue forze, pagando a caro prezzo la sua insolenza.
    Ma aveva resistito, strenuamente, ogni giorno, dentro a quell’inferno.
    E la sua determinazione nel sopravvivere in quel luogo così ostile, lo aveva profondamente forgiato nel carattere.
    Agli occhi d tutti poteva ancora avere le fattezze d un bambino che s’apprestava a diventare un ragazzo dall’aspetto affascinante.
    Ma la sua anima era estremamente più adulta e già preda di scontri interiori che lo tormentavano fortemente, provocandogli persino orribili incubi notturni.
    Sirius non si era mai sentito felice.
    Non c’era posto nella prigione che lo costringeva per sentimenti del genere.
    Così, quando si era seduto su quel treno che lo avrebbe portato nella scuola di magia e stregoneria più prestigiosa di tutta l’Inghilterra, si era sentito sollevato.
    Non sapeva cosa lo aspettasse, ma era in fuga da quella casa maledetta. Era già qualcosa.
    E il suo cuore, a quel pensiero, si era alleggerito un po’.



    “Oggi io, sotto a queste luci
    Oggi io questo scintillio
    Dentro me capisco che
    È questo il posto mio …”






    Lo capì nell’esatto istante in cui vide stagliarsi il castello della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts davanti a lui.
    Se ne stava lì, seduto sulla sua barca, come era destinato a tutti i ragazzi del primo anno.
    Guardava quelle mura così immense e imponenti, il cielo pieno di stelle a fare da sfondo,illuminate dal riverbero delle luci di tante lanterne.
    Non che un maniero di quelle dimensioni lo impressionasse poi così tanto: era avvezzo a megalomanie di quel genere, tipiche di maghi che si davano una certa importanza. Proprio come i Black.
    Ma a differenza di tutti gli altri, sui cui volti si stagliava un’espressione di assoluto stupore e meraviglia, i suoi profondi occhi grigi parevano brillare, la bocca aperta in un sorriso radioso.
    Il cuore gli martellava furiosamente nel petto, mozzandogli il respiro e, allo stesso tempo, pervadendo il suo corpo di una gioia tanto anelata quanto sconosciuta fino a quel momento.
    Nella mente, un solo pensiero: “Questa è la mia vera casa. Questa sarà la mia vera famiglia, d’ora in poi.”
    Respirò a pieni polmoni quell’aria intrisa di profumi notturni, in cui uno si distingueva da tutti gli altri;
    Sirius, dopo averla a lungo disperatamente cercata, non poteva non riconoscerla: era la libertà.




    “Ora vedo la realtà
    E la nebbia si è dissolta
    Anche nell’oscurità
    Tutto è chiaro intorno a me..”




    Quando la professoressa McGrannitt aveva chiamato il suo nome, Sirius si era diretto con passo sicuro verso lo sgabello posto al centro della stanza, consapevole della moltitudine di sguardi fissa su di lui.
    Si era seduto e, sorridendo baldanzoso, aveva indossato il Cappello Parlante.
    Sapeva bene come celare le proprie emozioni, reprimerle, anche le più violente.
    Quante volte aveva affrontato con durezza gli occhi di suo padre, appena dopo aver ricevuto un sonoro schiaffo, la guancia ancora bruciante?
    Stringeva forte i pugni, si mordeva il labbro a sangue e le lacrime non uscivano.
    Ma riguardo a quel nodo sgradevole allo stomaco che sentiva in quel momento, Sirius non sapeva proprio che fare.
    Improvvisamente, il cappello gli parlò:
    “E così, abbiamo il nuovo erede dell’antica e nobilissima casata dei Black, vero?
    Serpeverde ti accoglierà con tutti gli onori ragazzo..”
    E Sirius pensò con tutte le sue forze che ogni posto lì dentro gli sarebbe andato bene, non gli importava, ma di certo non avrebbe accontentato la sua famiglia.
    A lui della tradizione non importava un bel niente.
    E se suo padre e sua madre vi erano appartenuti, allora lui non sarebbe mai stato tra i Serpeverde.
    Il Cappello, inizialmente sorpreso, ma compiaciuto delle mille qualità che riconosceva nel ragazzo, scelse allora per lui un’ altra collocazione: “Grifondoro!”
    Sirius si sedette al tavolo della casa assegnatagli con aria trionfale.
    La notizia avrebbe mandato su tutte le furie i parenti, soprattutto i suoi genitori.
    E la cosa lo soddisfaceva immensamente.



    “So cos’è la libertà
    Ora per la prima volta …”



    “Potter, James!”
    A sentire quel nome, Sirius si voltò di scatto, seguendo con lo sguardo un ragazzo occhialuto dall’aria vivace, una smorfia irriverente sul volto e una testa di disordinati capelli corvini.
    Lo aveva conosciuto in treno.
    Nonostante il suo iniziale proposito di passare il viaggio in solitudine, aveva permesso al nuovo arrivato di sedersi con lui nello scompartimento altrimenti vuoto.
    Aveva un’aria un po’ spaccona e sembrava esageratamente sicuro di sé, ma era un tipo simpatico.
    Oltre ogni previsione di Sirius, non lo aveva giudicato quando era venuto a conoscenza del suo cognome.
    “Cavolo, e dire che mi sembravi uno a posto!” Aveva ironizzato sorridendo.
    Questo gli aveva fatto apprezzare il nuovo arrivato più di ogni altra cosa.
    E ora, mentre il cappello era sulla sua testa, si trovò a desiderare ardentemente che James Potter potesse essere assegnato a Grifondoro. Voleva qualcuno accanto a sé. Voleva un amico.
    Fu il primo ad alzarsi ad applaudire quando il suo desiderio venne realizzato un attimo dopo.
    “Ce l’hai fatta eh?” Lo richiamò.
    James gli aveva confessato sul treno che, se avesse potuto scegliere, quella sarebbe stata la Casa cui avrebbe voluto appartenere.
    “Ehi,anche tu qui!” Rispose l’altro sorridente, mollandogli una pacca sulla spalla e andando a sedercisi vicino.
    “L’avevo detto io, che eri uno a posto!” Continuò, ridendo divertito.
    Col passare del tempo, l’amicizia tra i due andò ben oltre le aspettative di Sirius.
    A loro si erano uniti Remus Lupin, un giovane dall’aria malaticcia, intelligente e d’animo buono, e Peter, fifone e imbranato, ma molto affezionato ai compagni.
    Ma il rapporto tra Sirius e James era ancora più profondo e vero: erano come fratelli.
    A entrambi bastava un secondo per capire lo stato d’animo dell’altro.
    Non c’era paura, sogno, desiderio, segreto reciproco più profondo di cui non fossero a conoscenza.
    Sirius aveva potuto essere pienamente se stesso accanto a James, confidandogli ogni singola cosa, condividendo qualunque emozione provasse.
    James lo aveva salvato, senza saperlo.
    Dalla sua famiglia, dal peso della scelta difficile che aveva fatto, dagli incubi notturni che lo affliggevano e ancor di più dai fantasmi dell’anima che lo tormentavano.
    Ma forse, più di tutto, da se stesso.
    Sirius avrebbe voluto far comprendere all’amico quanto aveva fatto per lui e quanto gli sarebbe stato grato per il resto della vita, ma non riusciva mai a trovare le parole giuste senza che risultassero banali o stucchevoli.
    Gli vennero in mente una notte, mentre contemplava il cielo dalla finestra del suo dormitorio.
    Ripensò all’inizio di quella splendida avventura, a quella magica sera stellata, alla risata d James..
    Per paura che a voce non gli riuscisse, scrisse ciò che sentiva su un pezzo di carta, lasciandolo sul comodino accanto al letto dell’amico fraterno che si trovava già nel mondo dei sogni.



    “Tutto ormai è così diverso
    Solo grazie a te …”


    Edited by Magic_Charly - 22/4/2024, 20:03
     
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    Eccomi qui a leggere un'altra tua fan fic! 3_3 Confesso che non ho mai - non sento mai - la necessità di leggere e scrivere sul fandom di Harry Potter (anche se ultimamente mi è capitato di scrivere una sola fan fic :XD:), però ammetto che le tue storie mi piacciono molto! Anche se non sono una fan della serie, non ho necessità di alcun tipo in merito alla saga, ciò che scrivi mi piace parecchio! Trovo la lettura delle tue fan fiction molto scorrevoli, piacevoli e introspettive, quindi non posso fare a meno di gradiere ciò che leggo.

    Detto ciò, voglio aprire una piccola parentesi su una svista e due punti migliorabili! Niente di troppo eccessivo ;)

    CITAZIONE
    Sirius si voltò di scatto, seguendo con lo sguardo un ragazzo occhialuto

    In questo punto trovo che sia più scorrevole formulare la frase in questo modo: Sirius si voltò di scatto e seguì con lo sguardo il ragazzo occhialuto. Questo perché, mentre leggevo, ho visto la scena svolgersi in questo modo: -Sirius sente il nome di James e sussulta -> quindi volta il capo e segue con lo sguardo James. Sono due azioni che avvengono una di seguito all'altra e non nello stesso momento. Cioè il gerundio viene utilizzato per esprimere concetti che avvengono nello stesso momento, quindi mi sembra più fluido e corretto sostituirlo ;)

    CITAZIONE
    alla risata d James..

    Qui, invece, c'è la svista! Ti sei mangiata la " i " X)

    CITAZIONE
    scrisse ciò che sentiva su un pezzo di carta, lasciandolo sul comodino accanto al letto dell’amico fraterno

    Anche in questo caso, come il primo punto, ti direi di togliere il gerundio, poiché lascia il pezzo di carta dopo che ha finito di scrivere quanto deve. Quindi sarebbe: Scrisse ciò che sentiva su un pezzo di carta , poi lo lasciò sul comodino accanto al letto dell'amico fraterno.
    Oppure: Scrisse ciò che sentiva su un pezzo di carta e lo lasciò sul comodino accanto al letto dell'amico fraterno.

    Chiusa questa piccola parentesi.

    La storia mi è piaciuta tanto perché sembrava di leggere una specie di poesia o una canzone, per com'è strutturata, e io adoro questo tipo di testi :XD: In più ho apprezzato il fatto che Sirius sia molto simile a Harry! Ancora una volta mi piace questo richiamo, mi stai facendo capire come mai ho apprezzato parecchio il loro legame, quasi fossero padre e figlio :] :wub: E anche perché, non essendo fan della saga e quindi non avendo cercato informazioni su personaggi e sul mondo, non ho mai fatto caso che Sirius potesse sentirsi a casa a Hogwarts... Per come lo si vede nei film e nei libri ho sempre pensato che provasse gusto nel far arrabbiare i suoi e fosse molto intraprendente e sicuro, insomma una corazza e invece... :woot:

    Ad ogni modo... complimenti ancora! Non vedo l'ora di leggere altro!

    P.S: I versi in corsivo a cosa fanno riferimento? Quale poesia o canzone?
     
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    Ciao cara!
    Sai che invece io ti facevo proprio una fan della saga? Allora i tuoi complimenti valgono il doppio, anzi, il triplo!
    La tua ff l'ho intravista e spero di leggerla a breve <3
    Grazie delle correzioni (dannati refusi!), a volte abuso del gerundio.

    I versi sono della canzone "Il mio nuovo sogno" tratta dal film "Rapunzel" (Disney), credo descriva molto bene come io ho immaginato si sentisse il piccolo Sirius, in fondo, per quanto coraggioso e anche spaccone sa essere da grande, a inizio scuola ha solo undici anni. Se non sei amato dalla tua famiglia d'origine e non ti trovi bene in quel contesto (piccoli accenni ne abbiamo nell'Ordine della Fenice) credo che gli amici diventino per te la tua famiglia, James in particolare.
    Che bello che trovi delle similitudini tra Sirius e Harry <3 sempre nell'Ordine si percepisce quanto i due siano legati e Sirius riveda nel ragazzo l'amico perduto, l'ho sempre trovata una cosa dannatamente struggente. Alla prossima!
     
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    Sai che invece io ti facevo proprio una fan della saga? Allora i tuoi complimenti valgono il doppio, anzi, il triplo!

    :XD: Beh, essendo pagana potrebbe ingannare in effetti! Diciamo che mi piace il mondo che ha creato Rowling, quindi il contesto magico etc, ma la storia di per sé preferivo Animali Fantastici se fosse stata sviluppata meglio!
    :wub: E contenta che pensi che i miei commenti possano valere il triplo per questo piccolo particolare!

    CITAZIONE
    La tua ff l'ho intravista e spero di leggerla a breve <3

    ;)

    CITAZIONE
    Grazie delle correzioni (dannati refusi!), a volte abuso del gerundio.

    Pergo! E tranquilla, anche io abuso del gerundio, sto migliorando solo di recente dopo le annotazioni di Ellie :XD:

    CITAZIONE
    I versi sono della canzone "Il mio nuovo sogno" tratta dal film "Rapunzel" (Disney), credo descriva molto bene come io ho immaginato si sentisse il piccolo Sirius, in fondo, per quanto coraggioso e anche spaccone sa essere da grande, a inizio scuola ha solo undici anni. Se non sei amato dalla tua famiglia d'origine e non ti trovi bene in quel contesto (piccoli accenni ne abbiamo nell'Ordine della Fenice) credo che gli amici diventino per te la tua famiglia, James in particolare.

    AH! Ecco perché la canzone mi sembrava familiare! Si, credo che la canzone calzi a pennello!
    E hai fatto una giusta osservazione su Sirius... sarebbe stato bello conoscere qualcosa di più! Rowling ha inventato tanti bei personaggi che, però, non sono stati approfonditi... sarebbe stato bello leggere di Sirius e la sua famiglia, dei Lestrange, di Silente (di questi due fatto in modo più decente) e di Piton!
    Non a caso il libro che ho apprezzato di più della saga è stato Il principe mezzosangue, perché permetteva di analizzare la figura di Voldemort e il suo passato!

    CITAZIONE
    Che bello che trovi delle similitudini tra Sirius e Harry <3 sempre nell'Ordine si percepisce quanto i due siano legati e Sirius riveda nel ragazzo l'amico perduto, l'ho sempre trovata una cosa dannatamente struggente.

    Concordo! Infatti è tenero e triste quando nel combattimento (mi ricordo nel film, ma non con precisione nel libro), poco prima che morisse Sirius, quest'ultimo chiama James al posto di Harry. E mi sarebbe piaciuto vedere Harry e Sirius un po' come padre e figlio...
     
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    da qualche parte al fianco di Will Turner ❤

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    Ho letto questa storia alcuni giorni fa, ma tra una cosa e l'altra non ero riuscita a commentare. Per fortuna posso farlo adesso! :)

    Le citazioni tratte da "Rapunzel" mi fanno sorridere, sia perché ho rivisto il film di recente, sia perché considero quella canzone in particolare adatta a un contesto romantico... ma qui tu sei riuscita a metterla in una nuova luce, scegliendo accuratamente i passi da citare per associarli agli eventi da te narrati. Quindi, innanzitutto, complimenti per la scelta interessante! :b:
    Sirius si vede proprio che è un personaggio che ti piace: esplori con naturalezza, anche in poche e semplici parole, la sua interiorità, i suoi conflitti, il suo bisogno di sentirsi capito. Ho apprezzato molto la parte in cui ha difficoltà a esprimere la sua gratitudine verso James, ma teme di non riuscire a farlo nel modo giusto e di risultare banale o stucchevole ^_^ <3
    James, d'altro canto, l'ho trovato favolosamente descritto:
    CITAZIONE
    [...] Sirius si voltò di scatto, seguendo con lo sguardo un ragazzo occhialuto dall’aria vivace, una smorfia irriverente sul volto e una testa di disordinati capelli corvini.
    Lo aveva conosciuto in treno.
    Nonostante il suo iniziale proposito di passare il viaggio in solitudine, aveva permesso al nuovo arrivato di sedersi con lui nello scompartimento altrimenti vuoto.
    Aveva un’aria un po’ spaccona e sembrava esageratamente sicuro di sé, ma era un tipo simpatico.
    Oltre ogni previsione di Sirius, non lo aveva giudicato quando era venuto a conoscenza del suo cognome.

    Ecco, è proprio così che me lo immagino: sfacciato e disinvolto, ma non certo cattivo o pieno di pregiudizi... Sono sempre stata convinta che fosse una brava persona, checché ne abbiano da ridire i fan di Piton :XD: Anzi, già che ci sono ti chiedo: hai mai pensato di scrivere una storia in cui compare Lily, in modo da dedicare un po' di spazio al suo rapporto con James (e magari con gli altri Malandrini)?
     
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    Elizabeth Swann Ti ringrazio di cuore per i bellissimi complimenti cara <3 Contenta che ti siano piaciuti i "miei" James e Sirius. Chissà, forse prima o poi scriverò qualcos'altro come hai detto tu. ;)
     
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    Magic_Charly
    La storia è stata molto bella da leggere, in quanto scorrevole e piuttosto introspettiva. Forse però per la sua brevità, sfortunatamente non mi è sembrato che il centro della storia fosse l'incontro tra i due ragazzi, perché si è sviluppato il tutto troppo velocemente. Forse era troppo bella che è un peccato che sia durata così poco :]
     
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