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.’Sera! 
È da qualche mese che non scrivo fanfiction, ma un paio di giorni fa ho sentito il desiderio di riprovarci, perciò ho buttato giù questo racconto breve (meno di 700 parole). Spero vi piaccia almeno un po’
Purtroppo non è accessibile a tutti, ma mi consola sapere che la maggior parte di voi conosce e ama l’opera di riferimento
C’è qualche elemento disturbante, quindi attenzione se siete sensibili alle scene in cui scorre sangue… ma il bollino giallo dovrebbe bastare, non mi sono soffermata sui particolari.
Buona lettura
~ Sguardo di dea ~
🌊
OPERA DI RIFERIMENTO: “Pirati dei Caraibi”
CATEGORIA: bollino giallo (per adolescenti)
GENERE: Drammatico, Fantasy
NOTE AGGIUNTIVE: Canon-Fic
DICHIARAZIONE DI NON RESPONSABILITÀ: “Pirati dei Caraibi” e i suoi personaggi non sono di mia proprietà, ma appartengono alla Walt Disney Company. Questa fanfiction non è stata realizzata a scopo di profitto, ma solo per il piacere di scriverla e di condividerla gratuitamente.
Sinossi
Calipso assiste agli eventi cruciali che cambiano le sorti dell’Olandese Volante.
Sentiva i respiri agonizzanti che gli uscivano dalla bocca, vedeva quanto gli costasse sforzarsi di non perdere conoscenza. Naturalmente Elizabeth era con lui e lo esortava ad aggrapparsi alla vita, ma questo non sarebbe servito a facilitargli il trapasso. Solo Jack Sparrow poteva cambiare le cose, poiché la mano del destino, in quel preciso istante, si era fusa con la sua…
E Jack fece ciò che andava fatto, mettendo da parte qualsiasi desiderio d’immortalità per provare a salvare un amico.
«Calipso» sussurrò Davy Jones, prima di cadere oltre il parapetto dell’Olandese, nell’oceano che lo aspettava a braccia aperte. Con la morte, la sua anima aveva una speranza di purificarsi dal male compiuto in tanti anni… ma sulla nave c’era quell’altra anima, la cui forza si esauriva a ogni doloroso tentativo di respirare, che meritava premura e attenzione. Di certo Calipso non aveva smesso di percepirne l’agonia, profonda quanto un abisso oscuro da cui non c’è modo di riemergere.
Non poteva abbandonare un figlio del mare, per giunta prossimo a prestarle servizio per almeno un decennio. Non poteva volgere gli occhi altrove mentre lui soffriva a dismisura…
Eppure sapeva che il sacrificio di un cuore puro era il prezzo da pagare, necessario per porre rimedio agli errori commessi da lei e Davy. Non avrebbe impedito le conseguenze degli eventi in corso: non le era concesso di ostacolare un disegno ancor più grande degli stessi dèi, voluto dal Fato. Le restava solo l’opportunità di risparmiare al suo protetto ulteriori sofferenze fisiche.
La tempesta continuò a infuriare, ma un dolce alito di vento si posò sulla fronte di colui che aveva attirato lo sguardo impietosito della dea dei mari. Era un soffio magico, mandato da lei in persona, che gli fece perdere i sensi, imprigionandolo in un sonno inesorabile in grado d’immobilizzare il suo corpo ormai sospeso fra mortalità e immortalità. Quando il pugnale destinato a rimuovergli il cuore squarciò le sue carni, il ferito non mosse un muscolo, né patì alcun dolore. Le onde avvolsero le sue membra e l’intera nave, fino a trascinarla sul fondo dell’oceano con una brusca giravolta, che disperse qua e là tutta la ciurma.
Ed eccolo lì, il futuro Capitano dell’Olandese Volante: disteso supino sul ponte con gli occhi chiusi, il volto cereo e un orrido buco nel petto imbrattato di sangue. L’acqua non riusciva a lavar via ogni singola goccia scarlatta, così come la transizione verso l’immortalità non riusciva a compiersi fintanto che l’anima era ospitata da un involucro danneggiato. Né vivo né morto, ma incapace di morire: in questo stato versava il giovane che giaceva inerme e solo, tanto lontano dai viventi quanto dai defunti, mentre altrove la sua amata Elizabeth, trascinata via a forza da Jack e condotta sulla Perla Nera, non aveva più lacrime per esprimere la propria disperazione…
Ma il danno non era insanabile per una dea con poteri taumaturgici.
Una processione di granchi in fila indiana si arrampicò lungo lo scafo dell’Olandese. Riversatasi sul ponte, raggiunse il corpo esanime e zampettò sul torso straziato. Le chele tirarono la pelle lacerata, affinché i lembi della ferita combaciassero…
Quando Calipso veleggiò verso la nave, la guarigione poteva dirsi completa. Restava una cicatrice, simbolo del sacrificio che avrebbe portato rinascita e rinnovamento per tutti. Impalpabile come l’acqua, leggera come l’aria, sensuale come una ninfa, la dea scivolò con grazia sulle assi di legno. I granchi le s’infilarono sotto la gonna trasparente e si dissolsero in una pioggia di goccioline salate.
Senza indugio, Calipso estrasse da una tasca invisibile un rettangolo di stoffa grigioverde, solido quanto lei era eterea, e con esso coprì la fronte del giovane, alla quale accostò le labbra diafane in segno di benedizione.
«Destati, William Turner, Capitano dell’Olandese Volante» gli sussurrò all’orecchio, dopo aver allacciato la bandana dietro la sua testa. «Qualcuno ha bisogno di te là fuori.»fine 🌊
Nota dell’autrice
Mi rendo conto che la mia rappresentazione di Calipso è abbastanza personale e può non corrispondere all’idea di lei che vi siete fatti voi. Non dubito che la dea del mare fosse capace di azioni insensibili, o addirittura crudeli nei confronti dei mortali… ma non riesco proprio a immaginarla cattiva con Will
Dopotutto, nei film tende a essere benevola con lui; la prima volta è maliziosa, gli fa delle avances, ma non si può certo dire che lo tratti male, mentre le altre volte gli si rivolge con una certa solennità, o addirittura con compassione (per esempio alla fine del secondo film, dopo che Jack è stato mangiato dal Kraken).
Vedo Calipso come un’entità capace di racchiudere in sé ogni aspetto e sfaccettatura della femminilità: è madre, è amica, è amante… ed è donna, nel senso che esiste da sé e per sé, indipendentemente dal rapporto che instaura con gli uomini, mortali o immortali che siano. Indipendentemente da come loro scelgono di definirla.
Questo è il modo in cui cerco di caratterizzarla, in particolare nelle interazioni con Will, che in qualità di suo “servitore” – se così possiamo chiamarlo – mi permette di esplorare un po’ più a fondo il personaggio di lei
Edited by Elizabeth Swann - 2/1/2024, 20:31
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Bello il finale!!! E molto poetico il modo in cui descrivi Calipso, sempre nel finale. Anche se ti sembra che sia un personaggio differente da quello creato dagli autori, sei riuscita comunque a dare un che di solennità e grandezza. Sembra quasi che all'inizio il vecchio Will fosse morto e poi lei lo chiama e dona vita al nuovo Will! 
Davvero molto figo e interessante, complimenti!
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Che bello, sono molto contenta che ti sia piaciuta questa piccola storia ![:]](https://img.forumfree.net/html/emoticons/new/love.svg)
Come ho detto nelle note, do un'interpretazione personale di Calipso e del suo rapporto con Will... ma cerco comunque di non dimenticare che lei è una dea, anzi, lascio trasparire la cosa meglio che posso!CITAZIONESembra quasi che all'inizio il vecchio Will fosse morto e poi lei lo chiama e dona vita al nuovo Will! Davvero molto figo e interessante, complimenti!
In un certo senso si può dire che sia così. Sicuramente quella di Will è un'apoteosi nel senso campbelliano del termine, al di là del ruolo che Calipso potrebbe aver avuto nella faccenda
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Elizabeth Swann Posso dirlo? Wow 
Diciamo che è uno dei miei momenti preferiti della saga, ricco di tensione come adoro io. Allo stesso tempo è anche un momento delicatissimo, dove bisogna scegliere. Non è sempre facile scegliere....
Lo hai raccontato molto bene, mi piace il tuo stile di scrittura.
Secondo me. hai descritto la scena molto bene. Hai fatto un buon lavoro. Traspare tutto quello che succede in davvero pochi istanti. Ancora Complimenti!
A volte è bello anche leggere certe scene piuttosto che guardarle e basta.. -
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Grazie mille, -Laura- 
Sì, la scena è incredibile nel film! Con le mie parole ho solo provato ad aggiungere un piccolo tocco personale, facendo intervenire la dea del mare e i suoi granchi. Spero che, in questa versione più amorevole e comprensiva, Calipso sia riuscita a piacerti almeno un po'
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Mi fa sempre un immenso piacere leggere qualcosa di nuovo a tema Pirati, poi se è scritto da un'autrice così rispettosa, sensibile e appassionata come te, sono sempre certa di non restare delusa
E infatti questo componimento, nella sua brevità, riesce ad essere esaustivo e significativo, i toni e le atmosfere che hai saputo ricreare con le tue parole e descrizioni addolciscono la drammaticità del momento, non senza privarlo di quel senso epico, solenne e fantastico.
Non mi ero mai soffermata più di tanto ad immaginare un "dietro le quinte" della resurrezione di Will come Capitano dell'Olandese, anzi sinceramente non avevo mai preso in considerazione un intervento di Calypso, che pure avrà percepito o meglio osservato gli eventi, ma ho trovato molto interessante questa tua ricostruzione che la vede protagonista e in un certo senso artefice della rinascita completa del suo nuovo servitore.
Dopotutto, credo che lei, dall'istante stesso in cui Turner è entrato nella sua capanna, abbia sempre saputo che avrebbe ereditato quel ruolo per volere del Fato, questa misteriosa e ineludibile forza superiore cui anche una dea deve obbedire.. -
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Che parole meravigliose, Fanny! Mi scaldano il cuore, grazie 
Mi sono chiesta varie volte cosa potesse essere accaduto in quei brevi ma cruciali attimi in cui Will è stato incosciente, prima di riemergere al timone dell'Olandese... e far intervenire Calipso mi è parso coerente con la situazione, anche se lui, con tutta probabilità, non riuscirà a ricordarsi della sua presenza (così immagino, perlomeno!).CITAZIONE[...] credo che lei, dall'istante stesso in cui Turner è entrato nella sua capanna, abbia sempre saputo che avrebbe ereditato quel ruolo per volere del Fato, questa misteriosa e ineludibile forza superiore cui anche una dea deve obbedire.
Penso che tu abbia fatto un'ottima sintesi della questione
Non vedo Calipso come un essere onnipotente, benché sia di natura divina... Peraltro, è lei stessa che parla di «mano del destino» in presenza di Will, quindi sono certa che avesse intuito qualcosa sul futuro che lo attendeva, senza per questo essere la "forza superiore" che ha scelto quel futuro per lui. In ogni caso, mi piace immaginare che si sia affezionata a questo giovane uomo che, per dirla nel linguaggio di Shakespeare, wears his heart on his sleeve
Grazie ancora per aver letto! Questa è la prima fanfiction che riesco a scrivere dopo un blocco dello scrittore che ho fatto una gran fatica ad affrontare; i commenti di chi mi legge valgono il doppio
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Elizabeth Swann
Il tuo stile e tocco personale aggiungono sempre quel qualcosa in più a questi racconti. Mi piace il tuo modo di vedere il suo rapporto con Will, benché in un certo senso, io credo che sia un po' troppo "benevolo": Will (nonostante sia il protagonista) non ha grandi meriti nei suoi confronti e in fondo la sua storia con Elizabeth potrebbe quasi ricordare la sua storia con Davy Jones (cosa che potrebbe anche darle un accenno di nostalgia e quindi farle provare il sentimento opposto). Tuttavia mi piace come un personaggio possa essere fonte di tante diverse ispirazioni e di come tu sia in grado di mostrarle tutte. -
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Nancy Cuomo è vero, Will non ha fatto nulla di particolare per Calipso (forse l'unica azione che conta è il fatto che le riveli il "tradimento" di Davy Jones ai suoi danni, quando lei credeva ancora che la decisione di imprigionarla fosse stata del Consiglio della Fratellanza). Penso, tuttavia, che la mia interpretazione, nonostante rimanga personale, abbia qualche fondamento nella saga Oltre all'atteggiamento generalmente benevolo - o comunque non ostile - di Tia Dalma nei confronti di Will, c'è da considerare che lui sopravvive a due naufragi di cui risulta l'unico superstite; nel secondo film, dopo l'assalto del Kraken, vediamo chiaramente che è il solo a salvarsi (benché lo scopo del Kraken fosse proprio ucciderlo!), mentre all'inizio del primo film, nel sogno/ricordo di Elizabeth, non ci vengono mostrati altri sopravvissuti all'attacco della Perla oltre a lui. Diciamo che li interpreto come segnali che il mare lo "ama" e tende a proteggerlo in quanto futuro Capitano dell'Olandese Volante... quindi Calipso, che è il mare, fa più o meno lo stesso 
CITAZIONE[...] in fondo la sua storia con Elizabeth potrebbe quasi ricordare la sua storia con Davy Jones (cosa che potrebbe anche darle un accenno di nostalgia e quindi farle provare il sentimento opposto).
Questo è possibile e non lo nego Però potrebbe pure provare compassione verso di loro perché sono costretti a separarsi e lei sa cosa sia la lontananza da un amore, no?CITAZIONEIl tuo stile e tocco personale aggiungono sempre quel qualcosa in più a questi racconti. [...]
mi piace come un personaggio possa essere fonte di tante diverse ispirazioni e di come tu sia in grado di mostrarle tutte
Ti ringrazio molto per i complimenti
Un personaggio che mantiene un alone di mistero, come Calipso, è interessante proprio perché il suo carattere può essere interpretato in modi diversi!
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Hai descritto in maniera esemplare una delle scene più intense di tutta la saga! Inoltre, trovo molto interessante la tua idea di un intervento "fisico" di Calipso, quasi fosse un rito di passaggio, nel condurre Will verso l'immortalità e il ruolo che dovrà ricoprire. .
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