Sfida di Scrittura 6

Rue Ryuzaki

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Conte degli Elfi-Vampiri

    Group
    Custodi dei Silmaril
    Posts
    870
    Reputation
    +891
    Location
    Errante nei Mondi Fantasy

    Status
    Offline
    Fanny Solomon, buona lettura e revisione!

    »»————-  ————-««




    “Allora il principe serrò la mano sull'elsa della propria spada e piroettò, ora a destra e ora a sinistra, per schivare gli attacchi del drago, fino a che non riuscì a scivolargli in mezzo alle zampe e conficcargli la lama nell'addome. Il mostro ruggì e stramazzò a terra. Il nemico era stato sconfitto e la principessa era finalmente sana e salva, pronta a ricongiungersi al suo amato”, concluse il giovane Hans, posando il pennino tra le pagine del libro e voltandosi verso il fratello, Sigurd, seduto sull'erba al suo fianco. “Allora, quali sono le tue considerazioni in merito a quanto ho letto?”
    Sigurd si portò una mano sul mento e aggrottò la fronte. “Ebbene... credo che non sia del tutto malvagia come fiaba, anzi, direi che sia la migliore che tu abbia mai scritto, giacché c'è lo scontro con il drago. Le altre sono un po' troppo... troppo...” Posò lo sguardo su quello dell'ultimo fratello, i cui occhi silenti fremevano nel ricevere una risposta; allora strinse i denti e continuò: “smielate...?”
    Hans sussultò e sospirò, posando la vista verso l'orizzonte: il Sole primaverile si rispecchiava nel mare che brillava in lontananza, con tanto di vascelli ormeggiati nel porto. Il vento giocoso si dilettava a far danzare i fiori e l'erba, che donavano vita ai prati ormai nel pieno del loro splendore, e a far scompigliare i capelli ai due principi.

    “Grazie per l'onestà, fratello”, intervenne il più piccolo tra i due, il viso sorridente rivolto verso il suo interlocutore, “ma credo che le lascerò in codesto modo; le apprezzo per la loro semplicità e proprio perché sono incentrate solo su genuini sentimenti d'amore. Non gradisco molto i conflitti, a meno che non siano strettamente necessari.”
    “Oh, già... Hans il misericordioso!”, esclamò Sigurd con un sorrisetto beffardo sul candido viso.
    “Spiritoso! Dopotutto non sono io ad aver il nome del leggendario eroe che ha salvato la valchiria Brunilde”, gli rispose di rimando e subito notò Sigurd alzare appena il mento, gonfiando il petto. Allora Hans non poté fare a meno di ridere: avrebbe dovuto avere un'aria alquanto regale e altezzosa, ma il vento giocherellone gli aveva scomposto i fili dorati al tal punto da farli sembrare una matassa tutta arruffata.

    All'improvviso una voce femminile richiamò l'attenzione dei due, che si voltarono e videro una serva avvicinarsi con due destrieri.
    “Principe Sigurd, principe Hans!”, esclamò la giovane donna tra un affanno e l'altro. Non appena fu dinanzi a loro, s'inchinò e riprese a parlare: “Sono spiacente di dovervi disturbare, ma a palazzo è giunta madama Belinda, fra non molto si celebreranno le nozze di vostro fratello maggiore con la signora.”
    Sigurd sbiancò e sussultò nell'udire la notizia: “Non rimembravo che fosse oggi il fatal giorno!”
    Mentre Hans si picchiettò la fronte e scosse il capo. “Ebbene, direi che non c'è tempo da perdere”, esordì e si alzò da terra, poi offrì una mano al fratello, che si rimise in piedi e andò dal proprio cavallo.
    “Avreste potuto usufruire di uno dei due destrieri, Agnes, almeno non sareste giunta con un tale affanno”, aggiunse il biondo, montando sul proprio corsiero nero, seguito da Hans che cavalcò su quello bianco.
    “Non mi sembrava opportuno, non mi appartengono... sono vostri e non volevo incorrere in alcuna punizione.”
    “Non siamo come Frederik lo zotico”, puntualizzò Hans con un piccolo sorriso e porgendole una mano. “Venite, non vorrete tornare a palazzo a piedi, dopo tutta la fatica che avete fatto.”
    La ragazza si perse per un breve attimo nelle sue iridi smeraldine, le guance le si tinsero di un leggero rossore e il cuore le sussultò per un istante. “G-grazie, mio signore...” S'inchinò e subito dopo gli strinse la mano, venendo alzata da terra e fatta sistemare sulla sella del cavallo.

    E così, con una frustata di redini, i due principi cavalcarono verso il castello. Non appena furono abbastanza vicini, costeggiarono le mura di cinta ed entrarono dal cancello sul retro, così da non richiamare l'attenzione di chicchessia e raggiungere le stalle di soppiatto. Smontarono dai destrieri, Hans aiutò la serva a scendere, e di filata s'intrufolarono nel palazzo, sbucando nelle cucine – piene zeppe di leccornie per la grande cerimonia – per poi salire l'ampia scalinata. Approdati al secondo piano, i due fratelli si separarono ed entrarono nelle rispettive camere. Quando fu al sicuro nelle proprie quattro mura, Hans sospirò sollevato, si sgranchì i muscoli e si tolse il soprabito, adagiandolo sul letto. A quel punto riempì il catino con dell'acqua e si diede una rinfrescata al viso. Dopo di che si guardò allo specchio e si diede una sistemata ai fili ramati, scompigliati a opera d'arte dall'inarrestabile vento primaverile. Per finire si cambiò d'abito, indossando il completo da cerimonia rosso con fini decorazioni bianche e argentate.

    In capo a qualche minuto, la porta si aprì e la testa biondiccia di Sigurd sbucò, per poi entrare del tutto nella stanza e inondarla con la sua radiosità.
    “Ti sei sistemato in pochissimo tempo!”, constatò Hans, guardando il fratello attraverso lo specchio.
    Sigurd alzò le spalle. “Direi che non sono richieste particolari abilità per codeste cose. E poi ho fatto più in fretta possibile per fantasticare su Belinda insieme a te! Secondo te com'è?”
    “Ebbene... presumo sia una madama raffinata e gentile, magari spiritosa. Me la immagino con una lunga chioma ramata e gli occhi azzurri”, rivelò Hans con aria assorta, una mano sotto il mento e lo sguardo sognante.
    “Non ti ho chiesto qual è la principessa dei tuoi sogni!”, esclamò Sigurd, tra una risata e l'altra, dandogli una gomitata sul fianco. “Di certo non vorrai che nostro fratello si sposi con la nobildonna dei tuoi pensieri.”
    Hans rise di rimando, il viso lievemente arrossato. “No, direi proprio di no.”
    “Ordunque, come ti immagini Belinda? A me dal nome sembra una signora enorme, una di quelle robuste quanto un guerriero, tosta e seriosa. Anche i lineamenti me li immagino marcati, addolciti appena dalla lunghissima chioma rossa.”

    “Da come la descrivi sembra un uomo, non una nobile signora”, sottolineò Hans, trattenendo le risate.
    “Te l'ho detto, è il nome! Be-lin-da, senti come suona ampolloso e massiccio!”, gli fece notare Sigurd con tanto di gesticolazioni, per poi guardarlo in viso. “A te non fa lo stesso effetto?”
    Hans scosse il capo sorridendo. “No, decisamente no. Penso che sia comunque una madama raffinata e composta, magari seria, con uno sguardo glaciale e capelli voluminosi e rossi. Di fisico non la paragonerei a un cavaliere, beninteso, ma più a una donna minuta, forse un poco formosa.”
    “Spero per lei che non sia come dici tu, visto che si deve sposare con Bjørn*: gentile e amabile, grazie a Dio, ma con una stazza da orso! Un nome e una garanzia, insomma”, disse Sigurd e già la mente prese ad abbozzare assurde situazioni, con la povera Belinda schiacciata tra le braccia possenti del fratello maggiore; e allora mormorò: “Quando un lieto matrimonio si trasforma in un triste funerale...”
    “Sigurd!” lo rimproverò Hans, tirandogli una gomitata sul fianco.
    “Chiedo venia!”
    “Sarà meglio che ci accingiamo a raggiungere la cappella, prima di arrivare in ritardo.”
    “Ebbene, fate strada, fratellino”, incitò Sigurd, invitandolo con un gesto di mano.

    Hans si sistemò la giacca e, con passo deciso, si diresse verso la porta, seguito dal fratello. Insieme raggiunsero la chiesetta situata nel giardino nord del castello, gremito di nobili e cavalieri giunti da ogni angolo della Danimarca e Svezia. I due principi presero posto all'interno della cappella, decorata di fiori bianchi e celesti, e dopo una manciata di minuti la cerimonia iniziò. Il coro intonò la canzone tradizionale e Belinda fece il suo ingresso: un sontuoso abito celeste, e ricamato d'argento, quasi la faceva sparire, mentre i capelli fiammeggianti erano strettamente raccolti mettendo in mostra i lineamenti del viso.
    “Alla fine avevamo ragione entrambi...”, sussurrò Sigurd, avvicinandosi al viso di Hans senza distogliere lo sguardo dalla principessa.
    “È così piccola che quasi si perde nel vestito... Come fa a non cadere?”
    “Sarà tutta muscoli... Non mi sorprenderebbe se si sottoponesse a un addestramento da soldato, già il volto serio e duro sembra tipico da guerriero”, ipotizzò Sigurd con un piccolo sorrisetto sulle labbra.
    “Degna donna per Bjørn, anzi, lui in confronto sembra un agnellino.”

    Sigurd si portò le mani davanti alla bocca, cercando in tutti i modi di trattenere le risate e ritrovare il giusto contegno per un principe; dopo di che rimasero entrambi in silenzio. La cerimonia fluì e Bjørn e Belinda furono uniti nel sacro vincolo del matrimonio, sotto la benedizione di Dio e la testimonianza dei presenti. Quando il rito fu concluso, le campane suonarono a festa, portando l'annuncio della lieta novella in tutto il Regno. Allora la celebrazione continuò a palazzo, dove fiumi di birra e idromele scorrevano accompagnati da leccornie di ogni tipo.
    Verso sera, l'orchestra diede inizio alle danze e a quel punto Sigurd, rimasto in disparte insieme ad Hans, incominciò a guardarsi intorno.
    “Mmh... qual modesta donzella sarà la mia madama per codeste danze?”
    Hans sorrise e scosse il capo. “Sigurd, scegline una qualsiasi, è solo un ballo.”
    Il biondo si voltò verso il fratello minore, le sopracciglia arcuate e le labbra schiuse. “Ma non eri tu il principe romantico?”
    Il rosso distolse lo sguardo dal proprio libro e lo guardò, alzando le spalle. “Non credo che troverai la tua consorte qui, anche perché deve essere approvata prima da nostro padre, e dubito gli aggraderebbe una contessa come figlia acquisita.”

    “Sangue di Giuda!”, sospirò Sigurd, le spalle curve e una mano sul viso. “Il re potrebbe pure chiudere un occhio sui suoi ultimi figli... Che ci lasciasse fare qualcosa a noi gradito.”
    “Ebbene... non son certo se il mio pensiero sia affine a quello di nostro padre, potrei anche essere in errore e quindi... potrebbe anche gradire una contessa. Ho solo parlato per esperienza, in base ai nostri oneri nei confronti del nostro Regno...”, precisò Hans, lo sguardo fisso sul quello implorante e in cerca di approvazione del fratello. “Ordunque, credo che tu possa anche considerare codeste danze come un modo per conoscere la tua futura consorte, anche se non mi aspettavo un tal desiderio da parte tua. Credevo volessi unirti alla marina.”
    “Non voglio precludermi...”, informò Sigurd, tornando con lo sguardo sulla sala. “Mi lascio libero a ogni esperienza. Oh! Eccola!”, si alzò di scatto e si sistemò capelli e vestito, poi si voltò verso il fratello. “Tu non vieni?”
    Hans alzò il capo su di lui e gli sventolò il manoscritto: “No, voglio annotare di Belinda e Bjørn, ho avuto un'idea.”
    “Ebbene, a dopo!”

    Hans lo guardò allontanarsi, fino a che non raggiunse una giovane donzella, fine e delicata come una rosa, vestita con un semplice abito turchese. Allora tornò con il viso sul suo libro e, armato di pennino, riprese a comporre di Belinda la ninfa e Bjørn il principe orso. Rimase quasi per una buona parte della serata da solo, immerso in quel fiume di parole che andava, via via, a imprimere nelle pagine, quando la sua quiete solitaria non fu disturbata.
    “O guarda... il giovane Hans tutto solo, in compagnia del suo solito scribacchiare”, proferì Frederik, scambiando un'occhiata complice con l'altro fratello, Erik. “Chissà cosa scarabocchia.”
    Hans li guardò entrambi, la fronte corrugata e lo sguardo serio e le labbra assottigliate. Alzò appena il mento e parlò: “Frederik, Erik... spero che la serata sia di vostro gusto.”
    Erik alzò le spalle e accennò un piccolo sorriso. “Non posso lame-”, non ebbe il tempo di concludere la frase che il fratello più grande s'intromise.
    “Invero ci annoiavamo”, disse Frederik, richiamando l'attenzione di entrambi su di sé, “per questo siamo qui!” Allora strappò il manoscritto dalle mani di Hans, che subito scattò in piedi, ma si bloccò.
    “Vi chiedo di ridarmelo, Frederik.”
    “Non prima di aver letto qualcheduna delle tue storielle”, specificò il fratello maggiore, nel mentre sfogliava qualche pagina. “O ma che premura, il nostro fratellino ha scritto un racconto su Belinda e Bjørn!” Allora lesse qualche riga di Belinda la ninfa e Bjørn il principe orso, per poi scoppiare in una fragorosa risata.

    Erik aggrottò le sopracciglia e si voltò verso Hans, il capo chino celava il viso arrossato mentre le mani erano strette in un ferreo pugno. “Frederik, per favore, restituisci il libro ad Hans...”
    Il giovane principe guardò Erik e questi gli accennò un piccolo sorriso, mentre Frederik sbuffò e roteò gli occhi, per poi lanciare l'oggetto al proprietario.
    “Ad ogni modo, fai bene a trovarti un'altra occupazione, fratellino, visto che non c'è alcuna corona destinata al tuo capo!”, esclamò il maggiore con un ghigno sul pallido viso.
    “Dite il vero, non ho alcuna speranza di regnare, ma condividiamo lo stesso destino, caro fratello, essendo voi il settimo nella linea di successione. E con il matrimonio di Bjørn, il vostro diritto al trono si fa ancora più lontano”, puntualizzò Hans con un sorriso soddisfatto, il mento appena alzato e il libro stretto al petto.
    Frederik serrò i denti e strinse i pugni, le gote arrossate e la fronte increspata; l'ira trasudava da ogni parte del suo essere a tal punto che Hans era quasi certo che lo avrebbe visto tramutarsi in un drago. Dopo aver infilzato per bene il fratellino con il suo sguardo micidiale, Frederik alzò i tacchi e se ne andò.
    “I miei complimenti, Hans. Sei proprio un brillante e intelligente oratore”, disse Erik, posandogli una mano sulla spalla, mentre un sorriso gentile gli illuminava il viso lentigginoso e gli occhi azzurri, donandogli un tocco di tenerezza nello sguardo.
    “Grazie, Erik, spero che l'arte oratoria possa essermi utile in futuro.”
    “Se si vuole mantenere la pace tra i popoli, è certo che troverà un buon impiego. Non è la spada che
    mantiene l'armonia tra i regni, ma la parola”, lo rassicurò il fratello maggiore.
    “Vedrò di ricordarmelo.”
    E così la serata continuò, tra danze e brindisi, fino a che la luna non brillò alta nel cielo, pronta a condurre nel regno dei sogni ogni anima del castello.


    Le giornate seguenti filarono nel pieno della quotidianità, con Hans e Sigurd che trascorrevano il loro tempo in compagnia della natura selvaggia e incontaminata della Danimarca, ove il minore si dilettava a narrare al maggiore una qualche favola composta da poco. Ma un tale privilegio, essendo principi, non sarebbe durato per sempre: gli oneri, prima o poi, giungono sempre a reclamare il loro tempo. Erano i primi giorni di giugno, quando ciò avvenne e Hans fu convocato alla corte del Re. Non appena venne annunciato, il giovane principe varcò l'ingresso della sala del trono e, giunto in prossimità del Re, s'inchinò.
    “Volevate vedermi, mio Re?”, chiese Hans, ancora piegato in riverenza.
    “Ebbene, sì, figlio. Odo molti dire che ti diletti nell'arte dello scrivere e lo stesso Erik, venuto qui prima di te, ha elogiato le tue doti dialettiche. Per questo motivo ti ho convocato. Ho un'importante mansione da affidarti e solo tu, grazie a codeste abilità intellettive, puoi essere utile al Regno.”
    “In che modo, Sire?”, domandò il principe, lo sguardo fisso sulla figura imponente e fiera del padre.
    “Diplomazia. Il Regno di Arendelle è pronto a incoronare la sua nuova regina, la principessa Elsa. Il tuo compito sarà quello di assicurarti buone relazioni con quelli che, un tempo, erano nostri alleati.”
    Hans sussultò e il cuore perse un battito, scosse il capo e sbatté più volte le palpebre: “Mio signore, non credo che... che le mie doti oratorie possano essere all'altezza per una siffatta incombenza.”

    “Mi fido del giudizio di Erik, avrei potuto mandare lui, ma ha insistito nell'affidare a te codesto impiego, poiché ti ritiene più adatto alla situazione.”
    “Oh... Vi sono grato, padre, mio Re, per avermi scelto”, ringraziò Hans con un nuovo inchino, questa volta ancora più sommesso.
    “Partirai con le prime luci dell'alba. Sarai accompagnato da alcuni consiglieri e cavalieri. Ora va' a prepararti.”
    Detto ciò, Hans si congedò e tornò nella propria camera dove era certo avrebbe trovato un Sigurd curioso e frenetico.
    “Allora? Cosa voleva il Re?”, chiese il fratello, girandogli intorno e con lo sguardo fisso su di lui.
    “Domani partirò per Arendelle, affari diplomatici. La nuova regina verrà incoronata e io devo mantenere buoni rapporti con il suo Regno, per il bene del nostro”, rivelò Hans, mentre si apprestava a preparare il baule da portare con sé.
    “E fino a quando starai via?”, domandò Sigurd, una nota di tristezza diluita nella voce.
    Il rosso scosse il capo e alzò le spalle. “Non lo so, spero di cavarmela in un paio di giorni, al massimo due settimane.”
    “Pensami, quando danzerai con le madame norvegesi!”
    “Non credo che avrò tempo per le danze, Sigurd. È la prima mansione importante che mi affida nostro padre, non voglio di certo distrarmi troppo.”
    “Che principe esemplare. Dai, ti aiuto con la roba...”, mormorò, infine, Sigurd, armeggiando con qualche capo del fratello.
    “Grazie, Sigurd. Vedrai che tornerò presto.”
    Così alle prime luci dell'indomani, Hans s'imbarcò sul veliero reale e partì alla volta di Arendelle.



    *Bjørn: In norvegese vuol dire orso.

    Edited by Rue Ryuzaki - 31/1/2024, 15:47
     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Cantastorie

    Group
    Signori di Andúnië
    Posts
    197
    Reputation
    +252
    Location
    Spanish Main

    Status
    Offline
    Ciao Rue Ryuzaki ti scrivo in questo momento solo per rassicurarti del fatto che ho già letto la tua storia e ho fatto una prima revisione (anche se non ho trovato tantissimo da correggere).

    Prima di pubblicare le mie osservazioni, però, vorrei fare una seconda analisi a mente più lucida.

    Conto di risponderti non più tardi della metà della prossima settimana ;)
     
    Top
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Conte degli Elfi-Vampiri

    Group
    Custodi dei Silmaril
    Posts
    870
    Reputation
    +891
    Location
    Errante nei Mondi Fantasy

    Status
    Offline
    Fanny Solomon Grazie mille! Fai pure con comodo 🤗
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Cantastorie

    Group
    Signori di Andúnië
    Posts
    197
    Reputation
    +252
    Location
    Spanish Main

    Status
    Offline
    Ciao Rue! Eccomi con i miei appunti e suggerimenti :)

    Premetto che, come avevo già avuto modo di notare leggendo altre tue composizioni, scrivi in maniera molto lineare, chiara e scorrevole. Non ho infatti riscontrato, come già ti anticipavo, grossi errori a livello verbale o sintattico, quanto piuttosto qualche refuso qui e là e delle inesattezze nella punteggiatura, specialmente quando introduci o chiudi il discorso diretto.

    Mi sento più che altro di suggerirti di cercare di variare un po' di più i verbi con cui descrivi proprio le linee di dialogo, perché c'è una ridondanza di "disse" anche a distanza di poche righe, che può essere sostituito con dei sinonimi, per rendere meno ripetitivo il testo.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    [...]Il mostro ruggì e stramazzò a terra. Il nemico era stato sconfitto e la principessa era finalmente sana e salva, pronta a ricongiungersi al suo amato,” concluse il giovane Hans, posando il pennino tra le pagine del libro e voltarsi voltandosi verso il fratello, Sigurd, seduto sull'erba al suo fianco. “Allora, quali sono le tue considerazioni in merito a quanto ho letto?”
    Sigurd si potrò portò una mano sul mento e aggrottò la fronte. “Ebbene... credo che non sia del tutto malvagia come fiaba, anzi, direi che sia la migliore che tu abbia mai scritto, giacché c'è lo scontro con il drago. Le altre sono un po' troppo... troppo...” Posò lo sguardo su quello dell'ultimo fratello, i cui occhi silenti fremevano nel ricevere una risposta; allora strinse i denti e continuò: “smielate...?”

    A parte i due refusi, che ho corretto in neretto, ritengo che sia più corretto continuare la frase subordinata con il congiuntivo, che già avevi usato nella proposizione principale; inoltre, volendo riportare un linguaggio un po' antico e ricercato, trovo che "giacché" suoni meglio rispetto a "visto che".


    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    Hans sussultò e sospirò, posò posando la vista verso l'orizzonte il sole primaverile si rispecchiava nel mare che brillava in lontananza, con tanto di vascelli ormeggiati nel porto[...]

    Qui metterei un gerundio, anziché un altro passato remoto, solo per questione di musicalità della frase: non è un errore di concordanza.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    “Grazie per l'onestà, fratello”, intervenne il più piccolo tra i due [...]
    “Oh, già... Hans il misericordioso!”, esclamò Sigurd con un sorrisetto beffardo sul candido viso.

    Una correzione che ti consiglierei di apportare in tutto il testo è quella che vedi sopra: dopo il discorso diretto, che tu hai deciso di racchiudere tra le virgolette ad apice, la virgola andrebbe messa per separare appunto la frase pronunciata dal personaggio rispetto al commento del narratore, proprio per distinguere dialoghi e descrizioni.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    “Spiritoso! Dopotutto non sono io ad aver il nome del leggendario eroe che ha salvato la valchiria Brunilde,” gli rispose di rimando e subito notò Sigurd alzare appena il mento, gonfiando il petto. Allora Hans non poté fare a meno di ridere: avrebbe dovuto avere un'aria alquanto regale e altezzosa, ma il vento giocherellone gli aveva scomposto i fili dorati al tal punto da farli sembrare una matassa tutta arruffata.

    Qui, credo che ci siano un paio di refusi: l'apostrofo mancante dopo un e il verbo farli che dà un senso più compiuto al "sembrare una matassa" riferito ai capelli.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    “Non mi sembrava opportuno, non mi appartengono... sono vostri e non volevo incorrere ad in alcuna punizione.”

    Il verbo incorrere si accompagna sempre alla preposizione "in".

    Altri due refusi:

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    E così, con una frustata di redini, i due principi cavalcarono verso il castello.

    Quando fu al sicuro nelle proprie quattro mura, Hans sospirò sollevato, si sgranchì i muscoli e si tolse il soprabito, adagiandolo sul letto.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    “Da come la descrivi sembra un uomo, non una nobile signora,” sottolineò Hans, trattenendosi le risate.

    Non occorre il riflessivo in questo caso, perché dopo trattenere hai inserito un complemento oggetto.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    “Sarà meglio che ci accingiamo a raggiungere la cappella, prima di giungere in ritardo.”
    “Ebbene, fate strada, fratellino,” disse Sigurd, invitandolo con un gesto di mano.

    Nella prima frase, per evitare la ripetizione di un verbo quasi identico, suggerirei di sostituire "giungere" con "arrivare"; la frase seguente ho evidenziato il "solito" disse che può anche in questo caso essere sostituito da un sinonimo, o anche da un verbo che enfatizzi il significato di invito, come "spronò", "incitò".

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    Insieme raggiunsero la chiesetta, situata nel giardino nord del castello gremito di nobili e cavalieri, giunti da ogni angolo della Danimarca e Svezia.

    In questo paragrafo sposterei le due virgole che ho evidenziato nel seguente modo: Insieme raggiunsero la chiesetta situata nel giardino nord del castello, gremito di nobili e cavalieri giunti da ogni angolo della Danimarca e Svezia.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    Verso sera, l'orchestra diede inizio alle danze e a quel punto Sigurd, rimasto in disparte insieme ad Hans, incominciò a guardarsi intorno.

    Non è certo un errore, né credo una dimenticanza, ma l'aggiunta del verbo suggerito mi dà l'idea di rafforzare il concetto. Scegli tu, ovviamente, se inserirlo o meno.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    Il rosso distolse lo sguardo dal proprio libro e lo guardò, alzando le spalle. “Non credo che troverai la tua consorte qui, anche perché deve essere approvata prima da nostro padre, che e dubito gli aggrada aggraderebbe una contessa come figlia acquisita.”

    Dato che si sta riportando un'ipotesi, una probabilità, è più appropriato esprimerlo con un condizionale; il che invece come pronome relativo in questo caso è proprio scorretto grammaticalmente perché non può sostituire il complemento di termine che si lega al verbo "dubitare"; io lo ometterei del tutto sostituendolo con la congiunzione "e" o al limite da un "a cui".

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    Oh! Eccola!”, si alzò di scatto e si sistemò capelli e vestito, poi si voltò verso il fratello. “Tu non vieni?”
    Hans alzò il capo su di lui e gli sventolò il manoscritto: “No, voglio annotare di Belinda e Bjørn, ho avuto un'idea.”

    Qui c'è sempre da correggere la mancanza della virgola dopo la chiusura delle virgolette e in questo caso non occorre mettere una maiuscola, anche se è presente il punto esclamativo.
    Nella seconda frase invece il discorso diretto va introdotto con due punti.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    Rimase quasi per una buona parte della serata da solo, immerso in quel fiume di parole che andava, via via, a imprimere nelle pagine, quando la sua quiete solitaria non fu disturbata.

    Oltre alla possibilità di aggiungere un "fino a" per rimarcare l'interruzione dell'azione, si potrebbe togliere quel "non" per indicare lo stesso concetto.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    “O guarda... il giovane Hans tutto solo, in compagnia del suo solito scribacchiare”, disse Frederik, scambiando un'occhiata complice con l'altro fratello, Erik. “Chissà cosa scarabocchia.”

    “Invero ci annoiavamo,” disse Frederik, richiamando l'attenzione di entrambi su di sé, “per questo siamo qui!”

    Nessun errore, semplicemente la ripetizione del verbo "disse" che già è comparso diverse volte nel testo e riutilizzi poco dopo. Nel primo caso ci potrebbe stare bene ad esempio un "proferì", nel secondo "affermò".

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    Frederik serrò i denti e strinse i pugni, le gote arrossate e la fronte increspata; l'ira trasudava in da ogni parte del suo essere a tal punto che Hans era quasi certo che lo avrebbe visto tramutarsi in un drago.

    Il verbo "trasudare" è un intransitivo che implica un movimento dall'interno verso l'esterno, perciò la preposizione corretta da associargli è "da".

    Altri due refusi, un apostrofo e una virgola mancanti:

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    “Ebbene, sì, figlio. Odo molti dire che ti diletti nell'arte dello scrivere e lo stesso Erik, venuto qui prima di te, ha elogiato le tue doti dialettiche. Per questo motivo ti ho convocato. Ho un' importante mansione da affidarti e solo tu, grazie a codeste abilità intellettive, puoi essere utile al Regno.”

    “In che modo, Sire?”, domandò il principe, lo sguardo fisso sulla figura imponente e fiera del padre.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    Hans sussultò e il cuore perse un battito, scosse il capo e sbatté più volte le palpebre: “Mio signore, non credo che... che le mie doti oratorie possono possano essere all'altezza per una siffatta incombenza.”

    Qui è più corretto un congiuntivo, perché si sta esprimendo una possibilità.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    “Oh... Vi sono grato, padre, mio Re, per avermi scelto,” disse Hans con un nuovo inchino, questa volta ancora più sommesso.
    “Partirai con le prime luci dell'alba. Sarai accompagnato da alcuni consiglieri e cavalieri. Ora va' a prepararti.”

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    “Domani parto partirò per Arendelle, affari diplomatici.

    L'uso del futuro è più corretto, anche se ormai nel parlato tendiamo un po' tutti a usare il presente.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26) 
    Così alle prime luci dell'indomani, Hans s'imbarcò sul veliero reale e partì verso Arendelle.

    In quest'ultima frase non ci sono errori, bensì un suggerimento che puoi accogliere o meno: anziché "verso Arendelle", secondo me si potrebbe usare l'espressione "alla volta di Arendelle" proprio per suggerire l'idea di un viaggio lungo.

    Bene spero di essere stata chiara e non troppo pignola! Se hai domande, ovviamente non esitare a scrivermi ;)
     
    Top
    .
  5.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Conte degli Elfi-Vampiri

    Group
    Custodi dei Silmaril
    Posts
    870
    Reputation
    +891
    Location
    Errante nei Mondi Fantasy

    Status
    Offline
    Ciao Fanny! Contenta di leggere la tua revisione!

    Inizio con il dirti grazie per i refusi che mi hai segnalato, alcuni proprio non li avevo letti nonostante le revisioni che ho fatto :XD: la dislessia gioca un brutto tiro! Grazie anche per avermi segnalato la ripetizione di "disse", credo di essere stata influenzata dal libro che stavo leggendo e che ripeteva parecchie volte, anche vicine, quel termine, quindi non l'ho proprio notato mentre correggevo!

    CITAZIONE
    Una correzione che ti consiglierei di apportare in tutto il testo è quella che vedi sopra: dopo il discorso diretto, che tu hai deciso di racchiudere tra le virgolette ad apice, la virgola andrebbe messa per separare appunto la frase pronunciata dal personaggio rispetto al commento del narratore, proprio per distinguere dialoghi e descrizioni.

    Provvederò a sistemare i discorsi diretti con la virgola ;)

    CITAZIONE
    Il verbo incorrere si accompagna sempre alla preposizione "in".

    Questo non lo sapevo, grazie per avermelo detto!

    CITAZIONE
    In questo paragrafo sposterei le due virgole che ho evidenziato nel seguente modo: Insieme raggiunsero la chiesetta situata nel giardino nord del castello, gremito di nobili e cavalieri giunti da ogni angolo della Danimarca e Svezia.

    Mi piace come l'hai messo! Correggo ;)

    CITAZIONE
    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26)
    Il rosso distolse lo sguardo dal proprio libro e lo guardò, alzando le spalle. “Non credo che troverai la tua consorte qui, anche perché deve essere approvata prima da nostro padre, che e dubito gli aggrada aggraderebbe una contessa come figlia acquisita.”

    [...] il che invece come pronome relativo in questo caso è proprio scorretto grammaticalmente perché non può sostituire il complemento di termine che si lega al verbo "dubitare"; io lo ometterei del tutto sostituendolo con la congiunzione "e" o al limite da un "a cui".

    il "che" lo sostituisco con la "e"... in effetti ora che l'ho riletto non so perché avevo messo il "che" relativo X)

    CITAZIONE
    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 12/1/2024, 16:26)
    Oh! Eccola!”, si alzò di scatto e si sistemò capelli e vestito, poi si voltò verso il fratello. “Tu non vieni?”
    Hans alzò il capo su di lui e gli sventolò il manoscritto: “No, voglio annotare di Belinda e Bjørn, ho avuto un'idea.”

    Qui c'è sempre da correggere la mancanza della virgola dopo la chiusura delle virgolette e in questo caso non occorre mettere una maiuscola, anche se è presente il punto esclamativo.

    Vorrei chiederti come mai il la "s" di "si alzò" non va in maiuscolo? Cioè capisco il perché, visto che è preceduto dalla virgola, ma allo stesso tempo non mi è chiaro perché l'anno scorso mi era stato fatto notare che:
    i verbi del "dire" legati al discorso diretto vanno in minuscolo, mentre gli altri verbi che non sono verbi del dire vanno in maiuscolo. Quindi io ho ragionato: c'è il punto esclamativo e dopo di esso va la maiuscola, anche perché non è un verbo del dire.
    Spero di essere stata chiara :XD:

    CITAZIONE
    In quest'ultima frase non ci sono errori, bensì un suggerimento che puoi accogliere o meno: anziché "verso Arendelle", secondo me si potrebbe usare l'espressione "alla volta di Arendelle" proprio per suggerire l'idea di un viaggio lungo.

    Ah! Mi piace il tuo suggerimento, credo che lo raccoglierò volentieri!

    Ho una domanda generale, secondo te la storia è fluida ed è comprensibile anche a chi non ha visto l'opera originale?
     
    Top
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Cantastorie

    Group
    Signori di Andúnië
    Posts
    197
    Reputation
    +252
    Location
    Spanish Main

    Status
    Offline
    Guarda, i refusi sono abbastanza frequenti anche su testi pubblicati da case editrici, perciò non fartene un cruccio ;)

    Ma sai che anch'io sto leggendo in questi giorni un libro, tradotto dall'inglese, in cui ogni due righe c'è un "disse, dissi", che un po' mi ha fatto storcere il naso: la lingua italiana è così ricca di vocaboli che mi pare un pigro non sfruttare dei sinonimi. :)

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 31/1/2024, 15:29) 
    Vorrei chiederti come mai il la "s" di "si alzò" non va in maiuscolo? Cioè capisco il perché, visto che è preceduto dalla virgola, ma allo stesso tempo non mi è chiaro perché l'anno scorso mi era stato fatto notare che:
    i verbi del "dire" legati al discorso diretto vanno in minuscolo, mentre gli altri verbi che non sono verbi del dire vanno in maiuscolo. Quindi io ho ragionato: c'è il punto esclamativo e dopo di esso va la maiuscola, anche perché non è un verbo del dire.
    Spero di essere stata chiara :XD:

    Questa regola sinceramente non la conoscevo :blink:
    Non reputo sbagliato né il maiuscolo né il minuscolo, a dire il vero. Ammetto che dovrei fare qualche ricerca in proposito per dirimere la questione.
    Comunque io avrei inserito una minuscola solo per uniformare al resto del testo.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 31/1/2024, 15:29) 
    Ho una domanda generale, secondo te la storia è fluida ed è comprensibile anche a chi non ha visto l'opera originale?

    A mio parere la storia è scorrevole, leggera, ironica e fino ad un certo punto, precisamente fino a quando non hai menzionato Arendelle, io l'avrei reputata del tutto originale. Tra l'altro la tua predilezione per le ambientazioni e le leggende Nordiche, che hai già trattato in altri scritti, la rende riconoscibile come tua opera.
    Inoltre hai trattato l'argomento dei legami d'amore in maniera molto trasversale, puntando più sulla fratellanza e anche questo non mi ha rimandato subito alla trama di Frozen.
     
    Top
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Conte degli Elfi-Vampiri

    Group
    Custodi dei Silmaril
    Posts
    870
    Reputation
    +891
    Location
    Errante nei Mondi Fantasy

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Ma sai che anch'io sto leggendo in questi giorni un libro, tradotto dall'inglese, in cui ogni due righe c'è un "disse, dissi", che un po' mi ha fatto storcere il naso: la lingua italiana è così ricca di vocaboli che mi pare un pigro non sfruttare dei sinonimi.

    Uuh! Che libro stai leggendo?
    Comunque da quel che so l'inglese privilegia il verbo "say" o "said" perché i verbi del dire non vengono percepiti come da noi, sono quasi anonimi e anche perché ci sono pochi sinonimi, almeno così mi era stato detto da una traduttrice. Anche nella nuova traduzione di Harry Potter ci sono un sacco di "disse", mi ricordo che in una pagina piena di dialogo erano uno dietro l'altro! E proprio perché in inglese passano in osservato.

    CITAZIONE
    Questa regola sinceramente non la conoscevo
    Non reputo sbagliato né il maiuscolo né il minuscolo, a dire il vero. Ammetto che dovrei fare qualche ricerca in proposito per dirimere la questione.
    Comunque io avrei inserito una minuscola solo per uniformare al resto del testo.

    Grazie per la spiegazione 🤗

    Sono contenta che la storia ti abbia dato quelle impressioni! La storia è stata scritta per introdurre una long fic: riscrivere Frozen 🤣
     
    Top
    .
  8.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Cantastorie

    Group
    Signori di Andúnië
    Posts
    197
    Reputation
    +252
    Location
    Spanish Main

    Status
    Offline
    Sto leggendo "La vera storia del pirata Long John Silver" di Bjorn Larsson, scaricato in formato e-book tantissimo tempo fa, cominciato e poi lasciato a metà nei meandri del PC :XD:
    Capisco che lo stile è volutamente molto "grezzo" e schietto, in quanto l'autore immagina che a raccontare sia proprio il pirata in questione in prima persona, però a volte tutte quelle ripetizioni mi urtano. Per il resto, a me che sono appassionata dell'argomento, sta piacendo molto.

    Veramente vorresti riscrivere Frozen?! Ammetto che io non l'ho amato particolarmente, né il primo né il secondo, visti più che altro perché sono affezionata al brand Disney e perché se ne faceva un gran parlare come di un qualcosa di rivoluzionario, cosa che ho colto solo in parte.
    Beh, sarò curiosa di leggere la tua versione ;)
     
    Top
    .
  9.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Conte degli Elfi-Vampiri

    Group
    Custodi dei Silmaril
    Posts
    870
    Reputation
    +891
    Location
    Errante nei Mondi Fantasy

    Status
    Offline
    Il libro sembra interessante 😍

    Comunque sì, ho voglia di riscrivere Frozen perché mi ha fatto schifo e non è giusto che una ciofeca del genere abbia vinto l'Oscar quando ha un sacco di buchi di trama!
    E soprattutto non trovo giusto distruggere un personaggio, Hans, solo perché l'autrice odia i Principi 😒 (per poi dargli pure il nome dell'autore della fiaba "La Regina delle Nevi", povero Hans Andersen 😔)
     
    Top
    .
  10.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Conte degli Elfi-Vampiri

    Group
    Custodi dei Silmaril
    Posts
    870
    Reputation
    +891
    Location
    Errante nei Mondi Fantasy

    Status
    Offline
    Fanny Solomon Se per te va bene, pubblico la storia con le tue correzioni nel post della sfida! :)
     
    Top
    .
  11.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Cantastorie

    Group
    Signori di Andúnië
    Posts
    197
    Reputation
    +252
    Location
    Spanish Main

    Status
    Offline
    Ciao Rue! Io non ho altre correzioni da segnalarti, per me puoi pure pubblicare :)
     
    Top
    .
10 replies since 12/1/2024, 16:26   72 views
  Share  
.