La costruzione dei mondi fantasy

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    Dunque, da come la vedo io, la costruzione dei mondi Fantasy può essere sia divertente che faticosa. Da un lato farlo ti da più libertà perché, non essendo una storia che si svolge nel nostro mondo, puoi decidere tu gli avvenimenti storici e tutto il resto senza dover rimanere in tema con ciò che è accaduto nella vita reale. Ma d'altra parte è faticoso perché, anche se cosa fare è una tua scelta, devi comunque inventarti tutto tutto nel costruire un mondo e deve avere una sua logica e credibilità. Non puoi semplicemente mettere le cose a caso. Quindi la cosa ha dei pro e dei contro. Però se ci si riesce si ha una bella soddisfazione, e sopratutto è bello fantasticare su quello che crei e dare un messaggio più completo invece di limitarti a come funzionano le cose nel nostro mondo. Ovviamente, come ho detto, non è per niente facile. Io lo so.

    All'inizio non sapevo che forma dare al continente immaginario (dato che non volevo fosse troppo pianificata). Ho creato delle mappe con Azgaar's Fantasy Map Generator ed ho salvato mappe di continenti immaginari di libri e videogiochi pensando a cosa potevo fare. Alla fine, guardando un'immagine della Transilvania, ho deciso di provare a disegnare le nazioni a parte e poi metterle iniseme come un puzzle. E questi sono i pezzi che ho disegnato a mano e poi ricalcato digitalmente.



    Poi li ho messi insieme creando questo risultato.

    Prima%20prova%20del%20continente%20della%20mia%20storia

    Dopodiché l'ho fatto modificare con il programma disegno AI "Stable Diffusion"

    [SPOILER]Versione%20Stable%20diffusion


    E infine con Clip Studio paint prima ho creato un pennello usando le montagne di Inkarnate e dopo ho aggiunto foreste e montagne (e il resto della parte verde sono pianure).



    E infine ho cambiato il colore della parte di sopra per renderla una regione artica.



    Per adesso sono arrivato a questo con la forma del continente.

    Poi ho creato anche oggetti e luoghi con il sito per generare immagini ovvero Bing image generator. Così ho potuto creare altri luoghi del mondo che sto creando.

    Questa è la città capitale del continente.



    Questa inveve si trova fuori il continente. Diciamo che è la braavos (se conosci il trono di spade) o Rapture (se conosci Bioshock). L'ho chiamato repubblica della scienza.



    C'è ancora da lavorare, ma questi sono due elementi sicuri.

    Poi questi sono gli artefatti magici della mia storia.

    Libro%20Al%20Azif%20scelto

    [SPOILER]Anello%20magico%20scelto

    Ciondolo%20di%20trasformazione%20scelto

    Spada%20Fragarach%20scelta

    Lancia%20Blocca%20Drago%20scelta

    Sfera%20di%20controllo%20scelta


    Ovviamente c'è altro, ma non so se dovrei metterlo per chi non ha letto. Comunque sto facendo passi da gigante grazie a questo metodo.

    Edit

    Ho appena aggiunto i fiumi alla mappa.



    Edited by l.pallad - 1/3/2024, 18:30
     
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    Per come la vedo io, le cose non vanno lasciate al caso sia nel fantasy che nei romanzi e racconti realistici. Lo scrittore deve fare il possibile affinché la sua storia sia coerente, perciò tutte le sue scelte devono avere una ragion d'essere ^_^
    Sul fantasy nello specifico non ho particolari osservazioni da fare, dato che come autrice ho "abbandonato" questo genere anni fa (e non è che questo non mi dispiaccia, ma ormai è andata così), approdando alla scrittura di qualcosa di più semplice. Perché il punto è questo: scrivere fantasy è difficile, benché alcune persone lo giudichino un genere letterario "di serie B"!

    In ogni caso, partire dalla costruzione geografica del proprio mondo immaginario mi pare una buona idea. Dalla geografia si può passare alla storia e poi alle tradizioni, agli usi, alle tecnologie utilizzate e utilizzabili...
     
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    Elizabeth Swann

    Beh, come ho detto volevo semplicemente che avesse una forma possibilmente credibile, perché non avevo in mente una vera forma. E non potevo dargli la forma di un animale o qualcosa del genere, perché non sarebbe stato compatibile con quello che ho in mente per il mio mondo. E comunque non è che ho accettato incondizionatamente il risultato che è venuto fuori. Ci ho provato e mi è andata bene, ma appunto, se non mi fosse piaciuto semplicemente avrei ritentato di nuovo, dato che anche quando ho fatto i pezzi separati non sapevo ancora come li avrei messi insieme.

    Per quanto riguarda la storia del continente ho già qualche idea.
     
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    CITAZIONE
    Per quanto riguarda la storia del continente ho già qualche idea.

    Ottimo thumbsup

    Erfea e fanwriter91 mi piacerebbe molto vedervi intervenire in questa discussione, ovviamente se voi siete disposti. L'argomento mi sembra nelle vostre corde :)
     
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    Dunque... le creazioni sono sempre state per me croce e delizia: inizio con piccole cose, poi amplio sempre di più, fino a creare un universo immenso che mi sfugge di mano.

    Un errore che avevo fatto tanto tempo addietro era di inserire troppe forme di magia, perché mi ero basato molto sui videogiochi e troppo poco sui libri.



    Comunque ho fatto delle guide in proposito e i fattori sono:
    - tecnologia (inizio medioevo? Fine? Napoleonica?)
    - geografia (io la odio, quindi l'abbozzo, tanto per creare barriere naturali)
    - ecosistemi
    - forme di governo
    - influenza della magia sul mondo (questo è più ampio: trasporti, tecnologie, governi...)


    Il rapporto tra magia e tecnologia deve essere valutato il prima possibile: stabilisce chi sono i maghi nel contesto in cui ci muoviamo

    La geografia può influenzare moltissimo la mentalità: se non ci sono barriere geografiche è più facile l'unità e che nasca una mentalità collettivista (o almeno che cerca di omologare) se ci sono barriere e divisioni è più probabile che subentri un individualismo svantaggioso in principio ma utile nel lungo andare.
    Es: in un impero unito, se chi comanda decide che la ricerca va bloccata così sarà, se ci sono tanti regni basta che uno si rifiuti di fermarsi e tutti gli altri dovranno adeguarsi o venire travolti/danneggiati.

    L'ecosistema non deve essere dettagliato, ma devi considerare l'impatto che il drago ha sull'ecosistema. Sulle creature, bisogna fare la distinzione tra domabili (come gli elefanti) e addomesticabili (come i cavalli). Una specie addomesticabile può essere presente negli allevamenti/guerre su vasta scala, quella solo domabile no.

    Sulle forme di governo, è consigliabile non fare democrazia=bene e impero=malvagio, è troppo abusato, si possono esprimere i lati positivi e negativi di entrambi, oppure creare shock culturali. In un libro che ho letto un alieno imperialista rimaneva sconvolto quando sapeva che sulla Terra non solo non c'erano esclusivamente monarchie, addirittura i russi avevano ucciso il loro imperatore.
     
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    Ringrazio Elizabeth per avermi invitato a prendere parte a questa discussione molto interessante ^_^
    Un buon fantasy, secondo me, è quello che replica la realtà, anziché alterarla: può sembrare apparentemente un controsenso, ma non lo è nella misura in cui gli elementi che contribuiscono a renderlo tale si ispirano a situazioni credibili. Ben vengano, perciò, maghi che scoprono progressivamente di avere grandi poteri, imparando a gestirli anche a costo di fare grandi errori (vedasi Ged, il protagonista de Il Mago di U. Le Guin); o, ancora, ottimo un personaggio come Frodo Baggins che, nel momento di ricevere una delle lame dei tumuli, ammette con molta sincerità di non aver mai pensato di usare un'arma, perché, in fondo, non era un guerriero e non era stato addestrato alla guerra.
    Un buon fantasy, come qualunque altro prodotto creativo, può certamente avere delle eccezioni alla norma ma devono essere ben congegnate: anni fa, a questo proposito, lessi una bella postfazione alla serie a fumetti di ambientazione steam-punk (Elizabeth, credo ti sarebbe piaciuta ;) ) intitolata "Greystorm", nella quale gli autori spiegavano la necessità di inserire un personaggio femminile di umile estrazione sociale nell'Inghilterrra vittoriana senza cappello, vale a dire con i capelli sciolti...una cosa impensabile per la rigida morale dell'epoca, ma compatibile con i gusti di un pubblico moderno che si aspetta che una ragazza - per di più di aspetto fisico gradevole - sia ritratta con la capigliatura visibile. Il problema è che costruire queste eccezioni non è semplice e richiede scelte ponderate.
    Concludo che, personalmente, ho sempre ritenuto il fantasy un'allegoria della società umana, soprattutto di quella contemporanea, perché credo sia più facile costruire personaggi che possono muoversi anche in un mondo di draghi, ma posseggono una sensibilità simile alla nostra.
     
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    fanwriter91 Erfea

    Quelle che avete detto sono tutte buone cose.

    Ah, mi è stato detto che i fiumi erano troppo dritti così ho corretto.

     
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    Il genere fantasy è il mio preferito proprio per questo motivo: ti permette di creare mondi, realtà diverse e originali, simili alla realtà o che si dissociano completamente da essa. Il fantasy è un genere letterario che, a mio modesto parere, è superiore perché puoi inventarti tutto quello che desideri, non ti poni margini, limiti di inventiva. La creatività è infinita come anche sono infinite le storie che nascono. Ovviamente deve avere un senso logico.
    Come ha detto I.pallad è sia un momento divertente, m anche un momento di pensiero, calcolo e molto ma molto ragionamento, poiché ci sono infinite possibilità, bisogna valutare e scegliere sempre la strada migliore.
    Nella mia esperienza posso dire che ho appena iniziato questo mio percorso nella creazione di un world building fantasy abbastanza efficace. Attualmente sono alle prese con lo studio del mio secondo romanzo e sono proprio ferma all'ambientazione e anche agli altri aspetti elencati da fanwriter91
    È un lavoro divertente ma anche molto tosto.
    Nel fantasy l'elemento fantastico e l'ambientazione, secondo me, giocano un ruolo davvero davvero fondamentale anche perché migliore sono essi, migliore e originali sarà il romanzo o la saga.
     
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    Dopo una chiacchierata che mi ha ridato la carica ho continuato la progettazione del continente di Faustos. Questa volta ho dato i nomi alle quattro nazioni che lo compongono e i nomi delle città capitali. Ho anche deciso delle possibili culture.

    Nazioni%20Faustos%20con%20capitali

    Doragona: Ovviamente, visto che è invernale punterò sull'alaska e il polo, e sopratutto penso che farò che era lì che vivevano i draghi prima che se ne andassero, e quindi quel luogo è passato dall'essere vulcanico a glaciale.

    Tajali: Essendo ovviamente Jarasia la capitale di tutto, che è anche la roma e l'approdo del re della nazione, penso che punterò sulle culture italiane.

    Bandaria: Beh, penso che lì ci sarà la cultura indiana, e per le antiche civiltà punterò sugli aztechi e i maya.

    Koachin: Per questo penso che punterò a un mix tra la Cina e il Giappone.
     
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    Ho fatto anche questo di recente.

    Isola%20del%20lupo

    All'inizio doveva essere un continente desertico, ma mentre lo sistemavo mi sono reso conto che non funzionava, e quindi adesso sarà semplicemente un'isola tropicale.

    Poi sono riuscito a creare il continente desertico che volevo.

    Continente%20morto%20nuova%20versione

    E nel mentre ho pensato che Faustos non è un regno, ma un impero, perché funziona meglio. Ho qualcosa in più rispetto al passato, ma devo ancora pensare agli eventi storici e a come collegarli con il presente.
     
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    Caspita! Dovrai fare un sacco di ricerche per delineare le caratteristiche di tutte le quattro nazioni! :o:
     
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    Elizabeth Swann

    Non farò proprio copia e incolla, ma so che in effetti sarà faticoso. Ma se ci riesco ne varrà la pena.
     
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    Credo che impiegherai molto tempo, ma se sei determinato a seguire questa strada... be', non ti resta che tentare!

    Penso che costruirsi un "proprio" mondo, con le sue regole, sia estremamente difficile (come ho già detto nel mio post di mesi fa), quindi bisogna anche vedere se si è portati a farlo. In questo senso, è un po' come se il romanzo realistico sia la strada più facile rispetto al fantasy... X)
    Con ciò, naturalmente, non voglio sminuire gli scrittori che si dedicano alla letteratura realistica (professionisti o dilettanti che siano). Ogni genere ha le sue potenzialità e i suoi pregi. Dico solo che creare un fantasy può essere un processo più laborioso. Penso sempre a Tolkien, che ha dedicato alla Terra di Mezzo buona parte della sua vita, e mi chiedo quanta costanza gli ci sia voluta per fare quello che ha fatto...

    A proposito (e qui mi rivolgo a tutti gli utenti, non solo a Luciano): chi sono i vostri autori fantasy di riferimento, quelli che vi hanno colpito di più e ai quali tendete a ispirarvi? :)
     
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    Per ora martin e tolkien, anche se, anni fa, mi sono ispirato tantissimo ai souls like, che non sono romanzi ma videogiochi
     
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    Qualsiasi cosa può essermi di ispirazione. Lo è stato Martin sull'ispirarsi nella vira reale per il worldbuilding, lo è stata la Rowling per un possibile sistema magico, lo è stata Licia Troisi per prendere i nomi dalle stelle, e quindi può esserlo qualunque cosa.
     
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