Il viaggio dell'amore

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Re(gina) dei Pirati

    Group
    Elfa della Luce
    Posts
    3,832
    Reputation
    +1,635
    Location
    da qualche parte al fianco di Will Turner ❤

    Status
    Offline
    Poiché c’è un’iniziativa di lettura in corso, ho pensato di pubblicare qui sul forum un racconto che ho scritto un po’ di tempo fa, per partecipare a un concorso letterario il cui tema era “il viaggio sostenibile”.
    Il racconto è stato scartato dalla giuria e suppongo non sia un granché, ma non credo sia completamente da buttare. Diciamo che non so bene cosa farmene, perché non posso “riciclarlo” per un altro concorso, data la specificità del tema X) e, se non ricordo male, c’era anche una questione di limite di parole, col risultato che la trama è abbastanza banale e non approfondita. Ad ogni modo, ho fatto una rapida rilettura con revisione e non ci perdo nulla a condividere il racconto qui. Spero che piacerà almeno a qualcuno! Buona lettura ^_^



    Il viaggio dell’amore

    CATEGORIA: bollino verde (per tutti)
    GENERE: Sentimentale


    Sinossi

    Una studentessa universitaria, in vacanza con la sua migliore amica, scopre una nuova prospettiva sugli “amori estivi”...




    Calabria. Il sole abbagliante che avvolgeva cose e persone nel caldo abbraccio dei suoi raggi, il verde che si scindeva in decine di tonalità nei parchi naturali, il mare simile a una sconfinata distesa turchese ricoperta di minuscoli diamanti. L’odore intenso dei cibi piccanti, quello fresco e salato che si respirava in spiaggia, quello aromatico e legnoso degli alberi nei sentieri di montagna. Profumo di libertà, di vacanza, di leggerezza. Tutto ciò di cui Alba aveva bisogno.

    L’idea di trascorrere due settimane giù al Sud era stata di Laura. La sua migliore amica di sempre sapeva bene come impiegare il proprio tempo libero. Del resto, un po’ di giorni lontano dal trambusto della città non potevano che giovare a entrambe: serviva loro una pausa, una tregua dagli impegni universitari.

    Lunghe passeggiate in spiaggia, nuotate, brevi escursioni in campagna o nei boschi… Le due amiche non si erano fatte mancare nulla. Ecco perché avevano promesso che sarebbero tornate in Calabria, non appena il calendario degli esami l’avrebbe permesso.

    Viaggiavano sempre in treno, perché Laura preferiva così. Le piaceva osservare sia l’aspetto delle ferrovie che i paesaggi naturali visti dal finestrino, schiacciare un pisolino sul sedile, leggere un lungo romanzo appassionante. Non per niente studiava ingegneria, era una lettrice vorace e una persona fermamente convinta che andare sempre di corsa nuocesse alla salute. Da un anno s’interessava anche di tematiche ambientaliste, quindi tendeva a evitare gli aerei perché inquinavano di più.

    Da adolescente Alba trovava noiosi i viaggi in treno, ma dopo si era abituata ad apprezzarli. Seguendo l’esempio dell’amica, portava con sé un buon libro e s’immergeva nella lettura per la maggior parte del tempo. Leggeva romanzi d’azione e d’avventura: L’isola del tesoro, Viaggio al centro della terra, Il Corsaro Nero. Laura, invece, passava da Jane Austen a Tolstoj, da Asimov a Louisa May Alcott. Poi, una volta arrivate a destinazione, entrambe mettevano via i libri e pensavano a quali posti avrebbero voluto visitare per primi.

    All’inizio fu una questione di panorami: sceglievano il luogo più pittoresco o più famoso ‒ talvolta il più lontano dall’albergo in cui alloggiavano, per il puro gusto di provare ad arrivare alla meta in giornata. Qualcosa iniziò a cambiare nell’estate del terzo anno di università: una sera le due amiche si fermarono a mangiare in un ristorante affacciato sul mare, dove si godeva di una splendida vista sulla costa tirrenica, e conobbero un gruppo di giovani calabresi, con cui trascorsero il dopocena passeggiando sulla spiaggia. Alba, che a un certo punto era corsa più avanti degli altri, fu raggiunta da Simone, uno dei membri più gioviali della compagnia, e chiacchierare divenne talmente piacevole che le parve di conoscerlo da tutta la vita.

    L’estate successiva, quando lo rincontrò sulla stessa spiaggia, lui stava facendo una passeggiata solitaria. Non le disse che nei mesi precedenti aveva pensato a lei, sperando che tornasse e gli camminasse di nuovo al fianco su quell’ampia striscia di sabbia… Le chiese solo come stava e perché Laura non fosse presente.

    «È già rientrata, aveva mal di pancia e voleva riposarsi. Siamo in un Bed & Breakfast poco lontano da qui» spiegò Alba.

    Chiarito quel punto, la conversazione prese vita con la naturalezza della prima volta. Simone le raccontò degli aneddoti sul suo lavoro di cameriere e la informò delle ultime novità sui suoi amici. Alba ascoltò, condivise le sue esperienze di studentessa universitaria di giurisprudenza, rise quando lui faceva battute. Lei stessa scherzò un po’, soprattutto su quei “figli di papà” conosciuti su a Roma durante le lezioni, che si vantavano di avere auto grandi e costose ma non davano mai passaggi ai colleghi.

    «E tu?» chiese poi a Simone. «Piacciono anche a te i macchinoni?»

    Lui ridacchiò. «Sono l’ultimo che puoi chiamare “figlio di papà”, te l’assicuro. Figurati che riesco a permettermi a stento una moto.»

    «Be’, io non ho nemmeno quella! Però non è una questione di soldi… È che i miei genitori odiano le moto, mi hanno sempre fatto una testa così su quest’argomento! Quindi mi sono abituata a viaggiare in autobus, oppure in tram.»

    «E in aereo» ipotizzò Simone. «Per venire qui, no?»

    Alba scosse la testa. «Sono scesa in treno.»

    Prese il via un discorso sulle abitudini di viaggio, sui vantaggi e gli svantaggi di una lunga attesa per arrivare a destinazione, sulle sensazioni diverse che dava un decollo rispetto al fischio di un treno in partenza. Simone era salito su un aereo una sola volta ‒ e aveva girato di meno per l’Italia rispetto ad Alba, perciò attribuiva poca importanza al modo di viaggiare. Era lei a ritenere che percorrere questa o quella strada, scegliendo un mezzo di trasporto anziché l’altro, potesse fare la differenza.

    «Forse mi hai convinto. La prossima volta che prendo un treno penserò a quello che mi hai detto» concluse Simone. Non le confessò quale desiderio si fosse impadronito di lui: viaggiare insieme. Non gli interessava la meta, purché potesse prendere posto su un sedile di fronte ad Alba, parlarle mentre lei ammirava il paesaggio all’esterno, guardarla leggere durante il tragitto. Riusciva fin troppo facilmente a immaginarla intenta a indicare un tratto di costa, una distesa verdeggiante, o una casa coi fiori sui balconi oltre il vetro del finestrino; gli bastava chiudere gli occhi ed era in grado di vedere il suo sorriso, l’interesse e la curiosità nel suo sguardo, le sue mani eleganti che gesticolavano. Altrettanto facile era figurarsi il suo aspetto quand’era immersa nella lettura… Aria assorta, gambe accavallate, fronte che si aggrottava se la trama del libro riservava delle sorprese, mano che di tanto in tanto si alzava per allontanare dal viso una ciocca biondo-rame.

    Se Simone fosse stato un artista, avrebbe dipinto quelle immagini col pennello più fine; se fosse stato uno scrittore, le avrebbe descritte con le parole più sublimi. Ma lui non era né l’uno né l’altro. Era soltanto un ragazzo che viveva alla giornata, perciò il suo modo d’interpretare la situazione poteva riassumersi più o meno così: “Alba è bellissima, vorrei salire su un treno e ridere con lei, guardarla mentre legge, parlarle, baciarla, toccarle i capelli… e farci all’amore, come avrebbe detto mio nonno.”

    Non glielo rivelò perché la conosceva a malapena. Per quanto ne sapeva lui, avrebbe potuto benissimo essere fidanzata. Non che avesse mai parlato di un ragazzo in particolare, ma era sufficiente sperare che fosse single per permettersi di fare lo sfacciato? Ovviamente no.

    Alla fine si salutarono, come possono salutarsi due giovani conosciutisi in vacanza che si giudicano carini e simpatici. Ciononostante, Alba era pensierosa quando rientrò nella camera del Bed & Breakfast. Non l’avrebbe mai ammesso, però aveva proposto a Laura di pernottare lì perché si augurava d’incontrare la piccola comitiva di Simone ‒ lui soprattutto. E dopo averlo visto non aspettava altro che incrociare ancora la sua strada.

    Per fortuna di entrambi, non fu l’ultima volta che si rividero in quei giorni. Simone cedette ai suoi impulsi, almeno in parte, e promise che sarebbe andato sulla spiaggia ogni estate, sempre nello stesso periodo, pronto ad avvistare Alba in quella zona; dapprincipio lei non era sicura di potersi fidare, ma imbattersi in lui l’anno seguente le confermò che non le aveva fatto una promessa a vuoto.

    «Stessa spiaggia, stesso mare» scherzava Laura in quel periodo, citando la celebre canzone degli anni Sessanta. «Alba, non trovi che sia molto romantico? Quel ragazzo ti aspetta, ti cerca.»

    Alba non poteva negarlo, eppure rimaneva scettica sulle possibilità di una relazione: nella sua esperienza gli amori “estivi” erano effimeri per definizione. Lei non voleva rischiare di affezionarsi troppo e soffrire, anche se Simone le era piaciuto subito e andare in vacanza in Calabria non le pesava affatto.

    La sera prima di ripartire, sapendo che lui e i suoi amici avrebbero partecipato a una festa con falò, decise di raggiungerlo assieme a Laura. Chiacchierarono quasi tutta la notte, lei lo esortò a ballare, bevvero un cocktail dallo stesso bicchiere con due cannucce diverse. Era impossibile non lasciarsi contagiare dall’atmosfera spumeggiante e movimentata che regnava intorno a loro, perciò Alba s’impose di non pensare a nulla fuorché divertirsi.

    «Sai che succede di solito nei film, in momenti come questo?» le chiese Simone in tono divertito, mentre contemplavano le luci bianche e gialle del porto, che luccicavano in lontananza come stelle di diverse dimensioni. Si erano allontanati dal falò ‒ intorno al quale la gente saltava, cantava, brindava e batteva le mani ‒ per ritagliarsi un momento di tranquillità.

    Alba non si lasciò cogliere impreparata dalla domanda. «Il ragazzo e la ragazza si baciano» replicò, calma ma consapevole che il cuore aveva iniziato a batterle più forte.

    La voce di lui si ridusse a un sussurro appena udibile: «Ti piacerebbe?»

    «Forse. E a te?»

    «Un sacco.»

    Alba sussultò di fronte a quell’ammissione schietta. Lanciò a Simone uno sguardo. La notte tingeva di nero i suoi occhi marroni, ma c’era una luminosità in lui che non si spegneva mai. Forse era il suo sorriso spontaneo, forse tutta l’espressione. Le era successo di rado di incontrare un ragazzo così aperto e amichevole.

    «Anche a me piacerebbe, però… non so se posso. Non voglio legarmi a qualcuno, se capisci cosa intendo» gli confessò.

    Lui non rispose. Accigliato, si fermò e scrutò l’ombra scura del mare sul bagnasciuga.

    «Non è che tu non mi piaccia» tenne a precisare Alba. «Anzi, in realtà… in realtà mi piaci tanto.» Arrossì e rise per scacciare l’imbarazzo. «Forse troppo. Insomma, abitiamo distanti e ci vediamo solo in estate… È un po’ complicato, mi spiego?»

    Simone annuì lentamente. «Non vuoi una storia con me. Non te la senti» dedusse.

    «Be’… sì, è più o meno così.»

    «Ma non dobbiamo metterci insieme se non ti va. Sei qui in vacanza, no? Che vuoi che sia un bacio con un ragazzo qualunque nel mezzo di un falò sulla spiaggia?»

    «È proprio questo il punto: tu non sei uno qualunque per me.»

    Simone assunse un’espressione meditabonda, le labbra che si univano in una linea sottile. Fissò Alba con occhi seri, solenni, indagatori. Lei fu scossa da un brivido caldo, simile a una folata di vento. Non poteva saperlo, ma lui stava lottando con sé stesso, indeciso se tradire i suoi sentimenti o meno.

    «Secondo te sto esagerando, non è vero?» azzardò Alba a quel punto. «Faccio sembrare un bacio molto più importante di quel che è.»

    Simone scosse il capo. «No, ma penso che puoi lasciarti andare. Solo per questa sera» si risolse a dire, nel tentativo di trovare un compromesso fra i suoi desideri e la presa di posizione ‒ del tutto comprensibile ‒ di lei. La considerava una ragazza seria, onesta, con le idee chiare. E di certo non voleva convincerla a fare qualcosa di cui si sarebbe pentita, soltanto perché se n’era follemente innamorato…

    Alba tentennava. «Per questa sera» ripeté, incerta. «Della serie: tanto poi non ci rivediamo più?»

    «Ci rivedremo la prossima estate. Se vorrai» puntualizzò Simone. «Se non vorrai… pazienza.»

    “Mi toccherà rassegnarmi” aggiunse fra sé.

    Lei restò in silenzio. In verità moriva dalla voglia di ricevere quel bacio ‒ anzi, di darlo. Di prendere l’iniziativa in prima persona. Forse valeva la pena rischiare, anche se poi lui le sarebbe mancato il doppio. Del resto, non poteva pretendere di iniziare una relazione se non era convinta che potesse funzionare. «Allora… un bacio e via?» esclamò, la gola secca per l’eccitazione.

    «Un bacio e via» confermò Simone. Si voltò, in modo che fossero l’uno di fronte all’altra. A un cenno di lei, le prese il viso fra le mani. Il suo tocco era dolce, la pelle asciutta e tiepida. Inclinò appena la testa e le sfiorò le labbra con le sue.

    Alba lo baciò di slancio e affondò le dita tra i suoi folti capelli bruni. Percepì il contatto col suo corpo slanciato attraverso i vestiti leggeri, l’emozione che rendeva irregolare il suo respiro, il calore della sua bocca. Sapeva di birra, carne alla brace e un pizzico di sale marino… Sapeva di amore per la vita, di spensieratezza, ma anche di passione e desiderio d’intimità.

    Alba sentì il bisogno di qualcosa di più. “Sono solo ormoni” cercò di convincersi alla fine del bacio, mentre Simone appoggiava la fronte contro la sua. Eppure non era più un’adolescente: avrebbe dovuto essere capace di controllarsi almeno un po’…

    Rimasero a guardarsi a lungo, ciascuno si perse nella contemplazione del viso dell’altro. Poi Simone mormorò: «Sai già se vuoi tornare la prossima estate?»

    L’impulso di dare una risposta affermativa fu immediato. Alba tentò di frenarlo e scelse di fare una mediazione: «Tornerò, ma mi aspetto che restiamo amici. Possiamo?»

    Lui esitò. «Sì, certo» disse con un debole sorriso.

    “Che altro mi aspettavo?” si rimproverò mentalmente.

    «Grazie. Ora andiamo verso il falò, ti va?»

    Simone acconsentì senza obiettare, benché il suo cuore fosse in tumulto. Aveva la sensazione che Alba ostentasse una falsa naturalezza, ma non poteva esserne sicuro. Quella notte, molto più tardi, andò a dormire irrequieto.

    Nella tarda mattinata lei ripartì con Laura, come previsto. Il fischio del treno le risuonò nelle orecchie, simile a un ultimo richiamo, a un segno d’addio. Subito la nostalgia la ghermì, acuendosi man mano che il paesaggio cambiava al di là del finestrino. Non si era sbagliata: Simone le mancava già un sacco ‒ e il ricordo del loro bacio la stava già ossessionando. Sbuffò nel vedere il cielo azzurro e luminoso, che non s’intonava affatto al suo stato d’animo.

    «Alba, hai mai pensato a cosa significherebbe andare a piedi da qui a Roma?» le chiese Laura, seduta accanto a lei con un libro in mano. Questa volta era il turno del Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien.

    «No. Che razza di domanda è?»

    Laura alzò le spalle, per nulla turbata dalla reazione brusca dell’amica. «Be’, nella Terra di Mezzo la gente va in giro a piedi.» Picchiettò con le unghie la copertina del volume. «O a cavallo. Molto ecologico, no?»

    Alba fece una smorfia. «Se credi che possiamo riportare indietro secoli di evoluzione tecnologica…»

    «Mica ho detto questo. È ovvio che per noi funziona tutto diversamente» specificò Laura. «Volevo solo darti un’idea di quanto fosse faticoso il percorso dei personaggi del libro. E viaggiare a piedi resta comunque una scelta ecologica.»

    «Già, peccato che a piedi non si arrivi lontano. Sul serio, adesso cosa vuoi che m’interessino i viaggi sostenibili?!»

    «Ora non t’interessano perché consideri il nostro viaggio insostenibile. Tutto a causa di un certo Simone.»

    Alba arrossì e abbassò la testa.

    «Vorresti tornare da lui già domani, non è vero?» proseguì Laura. «In treno, in aereo, in auto, a cavallo… Non importa come.»

    «Be’, ecco, a cavallo magari no. Ti sei scordata dell’incidente al maneggio di due anni fa?» Alba tentò di sdrammatizzare e sviare il discorso.

    «Questo non cambia i fatti. Sei innamorata di lui e ti manca.»

    «E allora?» Alba si mise sulla difensiva. «Che dovrei fare secondo te? Saltare giù alla prossima fermata, cercare un treno per tornare indietro, presentarmi al bar dove lavora e dirgli che sono pazza di lui? Che mi piace da matti e ci andrei a letto alla prima occasione? Oh, sì, senza dubbio funzionerebbe nell’immediato, ma quanto durerebbe? Un mese, due mesi?» Si lasciò cadere contro il sedile, rossa in viso e corrucciata.

    Laura mise giù il libro, tenendo il segno con l’indice infilato tra le pagine. «Stavolta potrebbe essere diverso. Sai come si dice, no? Finché non provi, non sai. Hai avuto delle avventure in vacanza, ma chi ti garantisce che non riuscirai a tenere in piedi una relazione seria con Simone? La lontananza si può affrontare. Insomma, pensa a quando si usavano i gettoni per telefonare! Non vivete mica in quel periodo lì.»

    Ad Alba sfuggì un sorriso. L’amica riusciva davvero a risollevarle l’umore con poco. «Non posso comunque tornare da lui domani» ribatté, di nuovo seria. «Inutile fingere il contrario.»

    «Però puoi vivere la situazione in un altro modo. Per esempio, invece di pretendere la sua amicizia, sarebbe meglio proporgli di rimanere sempre in contatto, frequentarvi il più possibile, baciarvi senza problemi.»

    Alba aggrottò la fronte. «Dovrei chiedergli di metterci insieme?»

    «Be’, sì» rispose Laura, «ma rinunciando alle grandi aspettative e prendendo tutto così come viene.»

    «Ammetto che ci avevo pensato, però continuo ad avere dei dubbi. E se si stanca subito di me, se mi tradisce? Magari l’ha già fatto…»

    «Se è stato con qualcuna non puoi considerarlo un tradimento. Non siete ancora una coppia» osservò Laura con buonsenso. «Ti consiglio anche di non fargli pesare la tua mancanza d’interesse verso gli altri ragazzi, che è cresciuta esponenzialmente in questi tre anni… Non è mica colpa sua.»

    «L’ingegnera è diventata esperta di affari di cuore, eh?» commentò Alba.

    «Futura ingegnera. E ambientalista» sottolineò Laura senza perdere il sorriso. «Ti sto solo dando dei suggerimenti, devi essere tu a decidere se vuoi seguirli e trasformare la tua relazione in un viaggio sostenibile.»

    Alba sgranò gli occhi. «Che intendi dire?»

    «Vedi, se c’è un insegnamento che dovremmo imparare dalla natura è che ogni cosa ha i suoi tempi. Certo, noi invecchiamo molto più in fretta di lei, però le nostre vite sono troppo frenetiche: siamo sempre di corsa, siamo stressati, vorremmo delle ore in più per riposarci o per dedicarci a ciò che ci piace. È il mondo umano, il mondo che abbiamo costruito, che ha questi ritmi assurdi… Ritmi non sostenibili. Spesso si pensa alla sostenibilità come a una questione di impatto ambientale, riduzione dell’inquinamento, risparmio energetico. In relazione alla natura e al futuro del pianeta, è giusto. Ma anche i rapporti fra noi sono importanti e dovremmo prendercene cura. Dovremmo renderli sostenibili nel senso di “gestibili”, dandoci il tempo di andare avanti un passo alla volta… per capire meglio noi stessi e chi ci sta accanto.»

    Seguì un lungo silenzio.

    «Mi hai insegnato ad amare i viaggi in treno, ora m’insegni addirittura ad amare in generale! E senza impormi nulla ‒ solo aiutandomi a riflettere. Dove la trovo un’amica come te?» esclamò Alba infine.

    Laura le strizzò l’occhio. «Mi piace aiutare quando posso, tutto qui.»

    «Farò tesoro dei tuoi consigli. Promesso.»

    «Quindi parlerai con Simone?»

    «Sì. Appena possibile» garantì Alba.

    Così fu. I due giovani finirono per dichiararsi i reciproci sentimenti e decisero di provare a essere una coppia, anche se potevano vedersi di persona tre o quattro volte l’anno. Simone andò a trovare Alba a Roma e lei continuò a trascorrere le sue vacanze in giro per la Calabria, senza mai trascurare un soggiorno nel paese dove lui viveva e lavorava.

    Alla laurea di Alba, Simone era ancora il suo ragazzo. Quello che avrebbe dovuto essere un semplice “amore estivo” era diventato una storia seria, un legame profondo… un vero e proprio viaggio insieme. Dopo la discussione della tesi e la proclamazione, gli innamorati si appartarono accanto all’entrata del ristorante in cui si svolgevano i festeggiamenti, per concedersi un momento tutto per loro.

    «Cosa vorresti adesso?» chiese Simone, mentre cercava di allontanare una foglia d’alloro dalla tempia di Alba.

    «Almeno un’ora da passare con te, solo noi due. Tu?»

    «Io stavo pensando a quello che hanno detto i tuoi: “Presa la laurea, fa’ un bel viaggio”.»

    Lei ridacchiò. «E dove dovrei andare? A trovarti, non è vero? Non appena sarai tornato giù…»

    Simone scosse la testa e le diede un lieve bacio sulle labbra. «Dove vuoi tu, Alba.» Il suo sguardo era caldo, intenso. «Scegli una meta, sali sul treno… e portami con te.»


    fine

     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Penna d'argento

    Group
    Amici degli Elfi
    Posts
    508
    Reputation
    +595

    Status
    Offline
    Elizabeth Swann
    La storia si presenta piuttosto interessante e trasforma quel classico cliché delle storielle estive che non durano, in un'occasione tutta nuova. Credo che forse sia stata scartata perché poco inerente alla tematica della gara "il viaggio sostenibile" ma comunque è una storia molto valida. Complimenti
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Re(gina) dei Pirati

    Group
    Elfa della Luce
    Posts
    3,832
    Reputation
    +1,635
    Location
    da qualche parte al fianco di Will Turner ❤

    Status
    Offline
    Nancy Cuomo il tema l'ho affrontato a modo mio, forse in maniera poco "evidente" e quindi un tantino approssimativa. Probabilmente era il caso di approfondire, ma non sapevo come fare (e non lo saprei fare neppure adesso, a dirla tutta!). È stato comunque un tentativo interessante e sono lieta che tu sia riuscita ad apprezzare i risultati ^_^
     
    Top
    .
  4.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    ~E adesso cercate di sognare, solo chi sogna può volare~

    Group
    Hobbit della Contea
    Posts
    334
    Reputation
    +86
    Location
    ~Dal regno delle fate 🧚❤️

    Status
    Offline
    Il titolo e la sinossi della tua storia mi hanno incuriosita tantissimo,anch'io amo la natura e il tuo amore per i paesaggi(complimenti per la descrizione realistica del paesaggio calabrese😍) e per la pace che la natura trasmette è evidente sin dall'inizio. Anch'io ho sempre ambito a vivere lontano dal tram tram quotidiano della città e immersa nella natura(e quando viaggio porto anch'io un libro,anche se non leggo in macchina perché se no mi viene il mal d'auto😂). Mi piace moltissimo il legame d'amicizia che si è instaurato tra i ragazzi,ho trovato molto tenero l'amore insicuro ma anche fresco e semplice di Simone,che non sa come esprimere i propri sentimenti. Mi è dispiaciuto un po'che non si sono subito lasciati andare,ma l'insegnamento che possiamo ricavare dalla natura è davvero il più saggio(bella la battuta"viaggio insostenibile"😂).Ho apprezzato l'amicizia tra Alba e Laura e sono felice che quell'amore estivo,nato quasi per caso,sia diventato un amore profondo❤Ho trovato originale la tua idea dei rapporti sostenibili non solo verso l'ambiente ma anche verso gli altri.
    La tua storia mi ha infuso la gioia e la libertà delle vacanze e ho sentito l'atmosfera del mare e della spiaggia(che secondo me è il luogo perfetto per i nuovi amori)e anche di avventura che ho percepito anche alla fine.Complimenti😘
     
    Top
    .
  5.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Anima Sola e Incompresa

    Group
    Signori di Andúnië
    Posts
    692
    Reputation
    +640
    Location
    Multiverso, insieme a Loki, il Dio delle Storie

    Status
    Offline
    Ciao! :)
    Ti lascio come sempre alcuni commenti.

    Calabria. Il sole abbagliante che avvolgeva cose e persone nel caldo abbraccio dei suoi raggi, il verde che si scindeva in decine di tonalità nei parchi naturali, il mare simile a una sconfinata distesa turchese ricoperta di minuscoli diamanti. L’odore intenso dei cibi piccanti, quello fresco e salato che si respirava in spiaggia, quello aromatico e legnoso degli alberi nei sentieri di montagna. Profumo di libertà, di vacanza, di leggerezza. Tutto ciò di cui Alba aveva bisogno.
    Bell’Incipit. Adoro quando le opere iniziano subito con una descrizione che ti trasporta subito nel luogo in cui è ambientata la storia. Il sud Italia ha dei sapori stupendi. Peccato che non ci sono mai stata.

    Viaggiavano sempre in treno, perché Laura preferiva così. Le piaceva osservare sia l’aspetto delle ferrovie che i paesaggi naturali visti dal finestrino, schiacciare un pisolino sul sedile, leggere un lungo romanzo appassionante. Non per niente studiava ingegneria, era una lettrice vorace e una persona fermamente convinta che andare sempre di corsa nuocesse alla salute. Da un anno s’interessava anche di tematiche ambientaliste, quindi tendeva a evitare gli aerei perché inquinavano di più.
    Questa Laura sono io. Siamo molto simili. Mi ha fatto piacere. :)

    Alba scosse la testa. «Sono scesa in treno.»
    Fatto bene. Anche perché in aeroporto ci sono sempre tanti controlli. Si perde solo tanto tempo…

    Se Simone fosse stato un artista, avrebbe dipinto quelle immagini col pennello più fine; se fosse stato uno scrittore, le avrebbe descritte con le parole più sublimi. Ma lui non era né l’uno né l’altro. Era soltanto un ragazzo che viveva alla giornata, perciò il suo modo d’interpretare la situazione poteva riassumersi più o meno così: “Alba è bellissima, vorrei salire su un treno e ridere con lei, guardarla mentre legge, parlarle, baciarla, toccarle i capelli… e farci all’amore, come avrebbe detto mio nonno.”
    Simone mi ha fatto subito una buona impressione. Assomiglia molto al mio personaggio Nicholas del mio romanzo. Anche lui vive “alla giornata”.

    «Non è che tu non mi piaccia» tenne a precisare Alba. «Anzi, in realtà… in realtà mi piaci tanto.» Arrossì e rise per scacciare l’imbarazzo. «Forse troppo. Insomma, abitiamo distanti e ci vediamo solo in estate… È un po’ complicato, mi spiego?»
    Secondo me il loro sembra più un amore estivo, una cotta che va e viene solo d’estate. Quelle cotte che durano solo tre mesi e poi appena ritorni alla tua normale routine si scordano presto.

    «È proprio questo il punto: tu non sei uno qualunque per me.»
    Ah ma lei fa sul serio… Forse è veramente innamorata.

    Alba lo baciò di slancio e affondò le dita tra i suoi folti capelli bruni. Percepì il contatto col suo corpo slanciato attraverso i vestiti leggeri, l’emozione che rendeva irregolare il suo respiro, il calore della sua bocca. Sapeva di birra, carne alla brace e un pizzico di sale marino… Sapeva di amore per la vita, di spensieratezza, ma anche di passione e desiderio d’intimità.
    Ah quindi hai ceduto? Be’ hai fatto bene, hai saputo cogliere l’attimo. E poi è solo un bacio…
    Anche qui hai descritto bene le sensazioni del bacio, redendo la scena viva e inebriante anche per il lettore. Mi hai fatto assaporare un bel momento di piacere. :wub:

    Alba sentì il bisogno di qualcosa di più. “Sono solo ormoni” cercò di convincersi alla fine del bacio, mentre Simone appoggiava la fronte contro la sua. Eppure non era più un’adolescente: avrebbe dovuto essere capace di controllarsi almeno un po’…
    AHAHAHA :XD: di solito ci si sente così in Primavera! <3

    «Vorresti tornare da lui già domani, non è vero?» proseguì Laura. «In treno, in aereo, in auto, a cavallo… Non importa come.»
    Abbiamo capito: lei è innamorata cotta. Punto.

    «Se è stato con qualcuna non puoi considerarlo un tradimento. Non siete ancora una coppia» osservò Laura con buonsenso. «Ti consiglio anche di non fargli pesare la tua mancanza d’interesse verso gli altri ragazzi, che è cresciuta esponenzialmente in questi tre anni… Non è mica colpa sua.»
    Molta paranoica e ansiosa devo dire…

    «Vedi, se c’è un insegnamento che dovremmo imparare dalla natura è che ogni cosa ha i suoi tempi. Certo, noi invecchiamo molto più in fretta di lei, però le nostre vite sono troppo frenetiche: siamo sempre di corsa, siamo stressati, vorremmo delle ore in più per riposarci o per dedicarci a ciò che ci piace. È il mondo umano, il mondo che abbiamo costruito, che ha questi ritmi assurdi… Ritmi non sostenibili. Spesso si pensa alla sostenibilità come a una questione di impatto ambientale, riduzione dell’inquinamento, risparmio energetico. In relazione alla natura e al futuro del pianeta, è giusto. Ma anche i rapporti fra noi sono importanti e dovremmo prendercene cura. Dovremmo renderli sostenibili nel senso di “gestibili”, dandoci il tempo di andare avanti un passo alla volta… per capire meglio noi stessi e chi ci sta accanto.»
    Molto saggia la nostra amica Laura. Appoggio il suo pensiero.

    Lei ridacchiò. «E dove dovrei andare? A trovarti, non è vero? Non appena sarai tornato giù…» Simone scosse la testa e le diede un lieve bacio sulle labbra. «Dove vuoi tu.
    Che finale stupendo! Degno di una storia d’amore che fa battere gli occhi a cuore. :wub: <3 3_3

    Eccomi ha lasciare una breve impressione. :)
    Non voglio offenderti, ma questa è una delle tue opere che mi è piaciuta di meno, forse un po' per la brevità e forse un po' per la trama non originale e, secondo la mia esperienza da lettrice, rivista un milione di volte.
    Ma oggettivamente rimane comunque una storia breve e carina di due giovani che vogliono innamorarsi e vogliono provare a vedere se possono funzionare come una coppia. Non c'è nulla di male. :D
    Per il resto lo stile narrativo è lineare, semplice e buono.
    La sintassi, grammatica e punteggiatura è buona.
    Anche i personaggi li ho trovati sempre apprezzabili e realistici.
    Realistiche sono anche sempre i loro pensieri, i loro dubbi, perplessità e soprattutto le loro paure ed emozioni.
    In sintesi l'ho apprezzata lo stesso! :)
     
    Top
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Re(gina) dei Pirati

    Group
    Elfa della Luce
    Posts
    3,832
    Reputation
    +1,635
    Location
    da qualche parte al fianco di Will Turner ❤

    Status
    Offline
    -Laura- ma no, figurati se mi offendo! La storia l'ho scritta inizialmente per esercitarmi (in quel periodo non riuscivo a dedicarmi a qualcosa di più impegnativo, perciò ho deciso di concentrarmi su un racconto piuttosto semplice... Non che di solito scriva cose complicate, eh! X)). Dopodiché ho avuto l'occasione di adattare il mio lavoro al tema di un concorso letterario, fondendo insieme "amore" e "viaggio sostenibile".

    Lieta che ti sia piaciuto l'incipit, lo adoro anch'io. <3 Per quanto riguarda i personaggi, diciamo che Laura è l'amica saggia della situazione, quindi penso sia facile andare d'accordo con lei. ;) E l'ho chiamata così pensando alla Laura di Petrarca, dato che la caratterizzo come un'amante della letteratura.

    CITAZIONE (-Laura- @ 5/5/2024, 16:51) 
    Simone mi ha fatto subito una buona impressione. Assomiglia molto al mio personaggio Nicholas del mio romanzo. Anche lui vive “alla giornata”.

    Sì, è un ragazzo semplice... Uno di quelli che sanno cogliere la bellezza nelle piccole cose! :)
    Alba, invece, come avrai notato, deve imparare a lasciarsi andare un po', ma per fortuna questo non tarda a succedere.

    Grazie per il commento ^_^
     
    Top
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Re(gina) dei Pirati

    Group
    Elfa della Luce
    Posts
    3,832
    Reputation
    +1,635
    Location
    da qualche parte al fianco di Will Turner ❤

    Status
    Offline
    ~Sweet Dreamer~ scusami, sono da smartphone e non avevo notato il tuo commento! Provvedo subito a risponderti.

    La descrizione iniziale dei paesaggi piace molto anche a me. Di solito, in realtà, non sono brava con queste cose X) ma talvolta qualche buona ispirazione mi viene!
    Sono davvero contenta che i personaggi ti abbiano trasmesso qualcosa tramite le loro interazioni e i loro legami (sia amorosi che amicali). Diciamo che la tematica degli amori estivi è abbastanza comune, ma ho fatto del mio meglio per dare un mio tocco personale ^_^

    CITAZIONE (~Sweet Dreamer~ @ 5/5/2024, 13:36) 
    La tua storia mi ha infuso la gioia e la libertà delle vacanze e ho sentito l'atmosfera del mare e della spiaggia(che secondo me è il luogo perfetto per i nuovi amori)e anche di avventura che ho percepito anche alla fine.Complimenti😘

    Ti ringrazio molto! Volevo che fosse una storia leggera, spensierata e romantica, capace di far riflettere un po' ma soprattutto di sorridere :)
     
    Top
    .
6 replies since 21/4/2024, 10:50   69 views
  Share  
.