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.Buon pomeriggio!
Questo è il primo racconto breve che io abbia mai scritto su Elizabeth e Will della saga di “Pirati dei Caraibi”. All’inizio ero indecisa, non sapevo se condividerlo qui, dato che è già presente su altri siti. Alla fine, però, ho pensato che non ci sarebbe stato niente di male
Inoltre, data la facile leggibilità (è una fanfiction accessibile anche a chi non conosce l’opera originale di riferimento), è possibile che qualche utente intraprendente di questo forum deciderà di darci un’occhiata 
Lascio una specie di sinossi per chiunque ne abbia bisogno, sotto il titolo e il modulo di intestazione; i fan della saga, invece, possono passare direttamente alla lettura del racconto
His Hands
OPERA DI RIFERIMENTO: “Pirati dei Caraibi”
CATEGORIA: bollino verde (per tutti)
GENERE: Sentimentale
NOTE AGGIUNTIVE: Canon-Fic
DICHIARAZIONE DI NON RESPONSABILITÀ: “Pirati dei Caraibi” e i suoi personaggi non sono di mia proprietà, ma appartengono alla Walt Disney Company.
Questa fanfiction non è stata realizzata a scopo di profitto, ma solo per il piacere di scriverla e di condividerla gratuitamente.
Siamo nel XVIII secolo. L’aristocratico inglese Weatherby Swann si è trasferito dall’Inghilterra nelle colonie, precisamente nella città di Port Royal, in Giamaica, portando con sé l’unica figlia ancora bambina, la piccola Elizabeth.
Durante la traversata, la nave su cui hanno viaggiato padre e figlia ha salvato un ragazzino della stessa età di Elizabeth, sfuggito per miracolo a un naufragio causato da un attacco pirata…
I due bambini hanno fatto amicizia, nonostante la differenza di classe… ma quest’amicizia è destinata a durare?
Elizabeth ha occasione di riflettere sulla cosa col passare degli anni, finché una nuova consapevolezza si fa strada in lei.
E quando il suo amico compie un gesto incredibilmente audace, mettendo a repentaglio la propria vita, i ricordi di alcuni momenti trascorsi insieme le affiorano alla mente…
Il primo contatto con le sue mani era avvenuto durante il viaggio dall’Inghilterra verso i Caraibi, quando avevano entrambi dodici anni.
«Non è niente. Il mio nome è Elizabeth Swann» si era affrettata a dire, dopo che lui le aveva afferrato il polso. Era spaventato – e come biasimarlo? Chi non avrebbe avuto paura riprendendo i sensi su una nave sconosciuta, in seguito a un terribile naufragio? La sua stretta era stata debole, il respiro più simile a un rantolo.
«W-Will Turner» si era presentato in un balbettio.
«Veglio io su di te, Will» gli aveva promesso lei, senza ricevere risposta: era subito ripiombato nell’incoscienza, sopraffatto dalla stanchezza e forse da un’ondata di sollievo.
All’epoca le sue mani erano state simili a quelle di Elizabeth, anche se un po’ più grandi: sottili e morbide. Non era che un ragazzino magro e spaurito, rimasto solo al mondo. Malgrado fossero coetanei, Elizabeth lo aveva preso volentieri sotto la propria ala protettiva, finché non erano diventati compagni di giochi. Arrivati a Port Royal, infatti, il Governatore Swann aveva deciso di ospitare il giovanissimo orfano, in attesa di trovargli una sistemazione adatta.
Elizabeth non avrebbe mai dimenticato quelle prime settimane nella nuova casa, con Will che abitava sotto il suo stesso tetto, come un membro della sua famiglia. Giocavano spesso insieme e, sebbene all'inizio lui fosse timido e si sentisse a disagio nell'immensa villa del Governatore, si era presto adattato a quella vita.
Il gioco preferito di Elizabeth prevedeva che si fingessero entrambi pirati, in lotta fra loro per conquistare una nave e un leggendario tesoro. Will non ne era entusiasta, poiché i pirati non gli piacevano per niente, però cercava di accontentare l'amica. Talvolta pretendeva di impersonare l’onesto marinaio che salvava la bella fanciulla dalle grinfie dei cattivi, come un cavaliere con l’armatura; Elizabeth glielo permetteva, ma solo perché così aveva l’opportunità di interpretare sia il capo dei pirati malvagi che la damigella in pericolo.
Altra cosa che lei adorava fare era intrufolarsi nelle cucine della villa per scroccare cibo, un tipo di attività che aveva sconvolto Will la prima volta che gli aveva suggerito di metterla in atto. Ricordava ancora come lui avesse tentato – inutilmente – di fermarla, prendendola per il polso con le sue mani da ragazzino, prive di più della metà di quella forza che avrebbero acquisito in seguito.
Poi era arrivato il momento della separazione. Un fabbro locale, il signor Brown, aveva bisogno di un apprendista, perciò il Governatore Swann si era accordato con lui affinché accogliesse Will in casa propria e gli insegnasse il mestiere. Per Elizabeth era stato molto triste vedere andar via il suo amico, ma suo padre le aveva spiegato che Will non poteva rimanere in eterno alla villa e doveva trovare un lavoro per mantenersi: un giorno sarebbe diventato un uomo ed era giusto che smettesse di dipendere dalla carità altrui.
Will non aveva protestato, accettando subito quella decisione e le conseguenze che ne derivavano, benché Elizabeth potesse leggere l’insicurezza in quei suoi occhi scuri da cerbiatto. A quel tempo lui era un libro aperto: non era difficile capire cosa gli passasse per la testa. Ad ogni modo, si erano salutati con la promessa di continuare a essere amici.
I mesi erano passati e i due giovani erano rimasti in contatto, malgrado Will fosse sempre più impegnato. Mentre Elizabeth spesso si annoiava senza il suo compagno di giochi, lui aveva una gran quantità di cose da imparare: regolare la fiamma, selezionare i materiali per la forgiatura, occuparsi dell’asino che trainava alcuni ingranaggi nella fucina. Il signor Brown, un uomo burbero e di buon cuore al tempo stesso, era abbastanza paziente da insegnare al suo apprendista tutto il necessario; e Will era molto diligente. I suoi giochi con Elizabeth erano divenuti sempre più rari, ma gli restava almeno il tempo per passeggiare sulla spiaggia con lei – un piccolo svago che entrambi amavano molto. Proprio durante una passeggiata insieme, Elizabeth aveva notato quanto stessero diventando ruvide le sue mani: una conseguenza tangibile della durezza del suo lavoro. Eppure Will non si lamentava.
Più avanti, nel corso del quattordicesimo anno di età, Elizabeth era stata di nuovo costretta ad allontanarsi da lui, ma in maniera più drastica: il Governatore Swann aveva organizzato un viaggio a Londra per sé e per la figlia, che presto sarebbe stata introdotta in società, perciò erano stati tutti e due lontani da Port Royal per mesi. Quand’erano tornati mancava pochissimo al quindicesimo compleanno di Elizabeth; i suoi abiti erano più eleganti che mai, degni di una signora. In cuor suo, però, lei non era cambiata: si riteneva ancora la ragazzina impaziente di giocare ai pirati con Will, pronta a gettargli la braccia al collo al momento di rivederlo.
Era entrata nella fucina di soppiatto, per fargli una sorpresa, e aveva avuto lei stessa una reazione di stupore, poiché Will era molto cresciuto dall’ultima volta in cui si erano visti. Cominciava a somigliare più a un uomo che a un ragazzo; aveva perfino un accenno di barba sul mento e una leggera peluria scura sopra il labbro. Elizabeth lo aveva preso in giro per quei peli sulla faccia, ma si sentiva un po’ scombussolata. Aveva sempre pensato a Will come… bene, come Will e basta, se tutto ciò aveva un senso. Non credeva di doverlo considerare qualcos’altro. All’improvviso, invece, non era più soltanto Will, bensì un giovane artigiano dalle mani abili e dalla voce profonda, nonché – lei l’aveva scoperto molto presto – uno spadaccino che riusciva a incantarla agitando una lama con grazia inaspettata. Quando si erano ritrovati insieme sulla spiaggia, un imbarazzo sconosciuto l’aveva invasa: per la prima volta non sapeva cosa dire o cosa fare in presenza del suo migliore amico. Aveva tentato di distrarsi proponendogli di ballare, poiché la sua festa di compleanno era prossima e sperava che lui avrebbe partecipato; l’imbarazzo era solo aumentato e lei si era sentita più impacciata che mai.
Anche Will appariva goffo e nervoso, forse perché non era mai stato bravo a ballare – perlomeno, questa era stata la conclusione tratta allora da Elizabeth. Guidarlo nei passi non era facile, tanto più che ormai la superava in altezza. Al tempo stesso, trovarsi così vicina a lui le dava una strana sensazione di tepore, che dal cuore si diffondeva in tutto il corpo. E le sue mani erano forti e salde, seppure non particolarmente belle, a causa dei calli e delle scottature che le ricoprivano.
Quelle stesse mani erano riuscite a bendarle il palmo sanguinante molto tempo dopo, con tutta l’attenzione di cui era capace il loro proprietario.
«Scusate» aveva detto Will, fedele alla formalità adottata negli ultimi cinque anni nel rivolgersi a lei. «Ho mani da fabbro, poco delicate.»
Elizabeth, la cui ferita bruciava un po’, avrebbe potuto rispondere di sì, eppure dalla sua bocca era uscito un “no” – così, d’istinto, senza pensarci.
«O meglio, sì, certo» si era affrettata a correggersi. La verità era che le piacevano quelle “mani da fabbro”. Amava ciò che erano capaci di fare e soprattutto amava colui che le possedeva. Will Turner, il suo migliore amico, il ragazzino con cui aveva giocato ai pirati, il giovane che aveva abbracciato di ritorno da Londra benché fosse coperto di fuliggine e sudore, il ballerino insicuro che era inciampato nei propri piedi sulla sabbia, l’uomo attraente e gentile con cui lei avrebbe conversato ogni giorno, se solo avesse potuto permetterselo.
Lui l’aveva guardata con i suoi dolci occhi scuri. Quando erano stati sul punto di baciarsi, Elizabeth non riusciva a crederci… ma aveva fatto il possibile per trattenersi, poiché non era il momento giusto per lasciarsi andare. Doveva prima confessargli qualcosa, riguardo al furto del suo medaglione. Sottrarglielo era stato un gesto sbagliato, lo sapeva, ma aveva avuto paura che quell’oggetto gli causasse dei guai. James Norrington e il signor Gibbs le avevano lasciato intendere che chiunque avesse a che fare con la pirateria sarebbe andato incontro a una brutta fine…
E nel presente Will rischiava proprio questo: una brutta fine.
Aveva appena salvato Jack Sparrow – un pirata, anzi, uno dei più famigerati pirati dei Caraibi – dall’impiccagione. Mentre gli ufficiali della Marina circondavano sia Will che Jack, Elizabeth seppe che doveva impedire un’ingiustizia. Jack non meritava la morte, nonostante fosse un fuorilegge, e Will… al pensiero di perderlo le mancava l’aria, come se stesse indossando il più stretto dei corsetti. No, non avrebbe permesso che lo uccidessero.
«Se avrò ottenuto solo che il carnefice guadagni due paia di stivali, invece di uno, così sia» stava dicendo Will con fermezza. Il suo sguardo era sicuro, ostinato. «Almeno la mia coscienza sarà pulita.»
«Dimenticate il vostro posto, Turner» replicò gelido il Commodoro Norrington.
Will non si fece intimidire. «Il mio posto è qui: tra voi e Jack.»
«Ed è anche il mio» intervenne Elizabeth a quel punto, mettendosi al fianco di Will. Il cuore le batteva forte, ma lei non aveva alcuna intenzione di tornare sui suoi passi. Non avrebbe lasciato Will, mai. Gli prese il braccio e lo strinse. Lui si voltò nella sua direzione.
«Elizabeth!» Suo padre era comprensibilmente sorpreso, eppure ordinò subito che le armi venissero messe giù. I soldati ubbidirono dopo una seconda sollecitazione e il Commodoro abbassò pian piano la spada, gli occhi fissi su Elizabeth.
«E quindi è il posto… del vostro cuore anche?» domandò, con l’aria di chi già conosceva la risposta – e non per questo pativa di meno il dolore o la delusione che essa poteva causare.
Lei sentì la mano di Will stringerle delicatamente il polso. «Sì, lo è» confermò, sincera. Le dispiaceva per James, ma non avrebbe mai potuto amarlo come amava Will.
Ci fu un lungo istante di silenzio. Infine, Jack Sparrow prese la parola: «Bene, io devo dire che mi sento piuttosto sollevato!» Elizabeth gli lanciò un’occhiata, però lo ascoltava a malapena: era concentrata su Will, che la guardava con tutta l’intensità di un innamorato ancora incredulo nello scoprirsi ricambiato dalla donna che amava.
Gli accarezzò il braccio. Quel giorno appariva più bello del solito, coi capelli sciolti che gli incorniciavano il viso. L’unica cosa fuori posto era lo strano cappello piumato che indossava. Lei si chiese dove l’avesse preso, poiché era la prima volta che lo vedeva. Faceva sembrare Will un po’ buffo, a dirla tutta – ma per il resto era sempre lo stesso Will, l’umile fabbro dagli abiti consumati che le aveva rubato il cuore da tanto tempo.
La sua mano temprata dal lavoro era tutt’altro che liscia contro il polso di Elizabeth. La rozza fasciatura che gli copriva parte del palmo – laddove era segnato da una ferita fresca, molto simile a quella di lei – le graffiava la pelle. Will non era un raffinato aristocratico dalle dita eleganti e i vestiti impeccabili, eppure a Elizabeth non importava. Lo amava in barba a qualsiasi disparità di classe, perché era dolce, onesto e coraggioso. E forse si era dimostrato più coraggioso ancora di quanto lei avrebbe potuto prevedere, sfidando apertamente le autorità di Port Royal in nome di ciò che riteneva giusto.
Anche Jack doveva essere rimasto colpito dalle azioni di Will, ma non lo diede a vedere. Attirò gli sguardi dei presenti su di sé e finì per cadere dritto in mare. Fu subito chiaro, però, che sarebbe riuscito a cavarsela: la Perla Nera apparve all’orizzonte, pronta a soccorrerlo. Era la sorte di Will a dover essere decretata.
«Signor Turner!» chiamò il Commodoro in tono autoritario. Will si mosse per raggiungere l’alto ufficiale ed Elizabeth cercò di trattenerlo. Non riusciva ancora a lasciarlo andare.
«Accetterò le conseguenze delle mie azioni» le disse lui. Era tipico di Will: non si sottraeva mai alle proprie responsabilità. Elizabeth lo amava anche per questo, ma ciò non le impediva di provare una certa apprensione. E se il Commodoro l’avesse fatto arrestare? Ne aveva l’autorità, la legge glielo consentiva…
Riluttante, mollò il braccio di Will e attese il verdetto. Fu enormemente sollevata quando non venne assegnata alcuna pena: sembrava che l’intercessione della figlia del Governatore fosse bastata a evitare il peggio.
Mentre il Commodoro e i suoi uomini si allontanavano, Will tornò a voltarsi verso Elizabeth. Si guardarono per un momento, prima che il Governatore in persona li interrompesse.
«Allora» cominciò, scrutando la figlia, «hai scelto, a quanto pare, la tua strada, giusto?» Accennò un sorriso conciliante. «Dopotutto, è un fabbro.»
Will lo fissava in silenzio. Elizabeth spostò gli occhi sul suo innamorato.
«No» rispose, attirandone l’attenzione su di sé. Gli tolse il buffo cappello dalla testa. «È un pirata.»
Un tempo, se lei avesse detto una cosa del genere, Will sarebbe rimasto inorridito. Invece accostò il viso al suo, le posò una mano sulla nuca – una mano abbronzata, ruvida, callosa – e la baciò. Elizabeth gli accarezzò una guancia, il cuore che cantava di gioia. Finalmente si era riunita con l’uomo che amava. Giurò che non si sarebbe più separata da lui, per nessuna ragione al mondo.~fine~
Edited by Elizabeth Swann - 15/3/2024, 18:17
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Premetto col dire una cosa:
Io amo troppo questo genere di coppie.
Gli amici d'infanzia per molti sono un cliché ma io sono fermamente attratta da questo tipo di rapporto.
Il passare dall'innocenza dell'infanzia, alla turbolente adolescenza, fino ad arrivare alla passione da adulti.
È semplicemente meraviglioso e ho adorato questa fanfiction, pur non avendo mai visto questo film (ho tante cose in lista da recuperare ma mi farò perdonare!), principalmente per il legame dei due protagonisti!
Scrivi davvero molto bene, hai una scrittura abbastanza semplice ma ricca di immagini visive.
Ho avuto l'impressione di Elizabeth e Will un po' come Wendy e Peter Pan!😂🥺❤️. -
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Ciao, grazie mille per aver deciso di dare una possibilità a questa storia, anche se non conosci l'opera di riferimento CITAZIONEGli amici d'infanzia per molti sono un cliché ma io sono fermamente attratta da questo tipo di rapporto.
È vero, so che c'è gente scettica verso questo tipo di relazioni, o addirittura infastidita dal fatto che un autore scelga di rappresentarle! A me non dispiacciono, invece
Certo, dipende sempre dal contesto, ma nel caso di Elizabeth e Will la storia è davvero ben costruita, perciò non c'è proprio nulla di cui lamentarsi, almeno secondo me...CITAZIONEScrivi davvero molto bene, hai una scrittura abbastanza semplice ma ricca di immagini visive.
Wow, mi lusinghi! Ho sempre un po' paura di dedicare troppo spazio alla parte narrata (raccontare mi piace molto!) e troppo poco a quella più dinamica e "visuale", quindi questo tuo complimento mi rende davvero felice
CITAZIONEIl passare dall'innocenza dell'infanzia, alla turbolente adolescenza, fino ad arrivare alla passione da adulti.
È semplicemente meraviglioso e ho adorato questa fanfiction, [...] principalmente per il legame dei due protagonisti!
Elizabeth e Will sono la mia coppia preferita, negli ultimi due anni mi sono dedicata molto a loro due... Semplicemente li adoro
Se deciderai di guardare "Pirati dei Caraibi" (almeno il primo film), fammi un fischio E in caso tu voglia approfondire la tematica del passaggio dall'infanzia all'adolescenza, ti segnalo l'altra mia fanfiction "Troppi cambiamenti", che è incentrata proprio su quell'argomento.
Grazie ancora per aver commentato!. -
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Ciao, Elizabeth Swann
Carino questo racconto breve.![:]](https://img.forumfree.net/html/emoticons/new/love.svg)
Diciamo che è un risulto di ciò che è successo quando Will e Elizabeth si sono incontrati per la prima volta e alcune parti dell'inizio del primo Film Della Saga; è stato un piacere leggerlo 
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Grazie mille! Sì, in fondo non ho inserito granché di personale, escludendo il viaggio a Londra di Elizabeth e un paio di dettagli minori
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AH! Finalmente ho avuto la possibilità di leggere questa storia! è stata davvero bella e molto piacevole da leggere! Mi chiedo come diamine fai ad essere così purista nello scrivere le fan fiction 
inteso: come fai a ricordare ogni singola battuta?
Scherzi a parte, i miei complimenti! Mi è piaciuta davvero tanto!
CITAZIONETalvolta pretendeva di impersonare l’onesto marinaio che salvava la bella fanciulla dalle grinfie dei cattivi, come un cavaliere con l’armatura; Elizabeth glielo permetteva, ma solo perché così aveva l’opportunità di interpretare sia il capo dei pirati malvagi che la damigella in pericolo.
Quanto sono teneri qui! Il fatto che Will voglia essere un marinaio e lei un pirata mi fa molto sorridere! Lui pirata che vuole essere marinaio e lei gentildonna (o meglio gentilbimba) vuole essere un pirata mi ha sempre fatto sorridere questa loro particolarità! Lui è proprio un cavaliere di quelli antichi!CITAZIONE«E quindi è il posto… del vostro cuore, anche?» domandò, con l’aria di chi già conosceva la risposta, ma non per questo pativa di meno il dolore e la delusione che essa causava.
Povero James! Mamma mia quanto mi dispiace per lui! Sto film è dannatamente ARG! Se da una parte "Shippi" Will e Elizabeth, dall'altra ti viene anche da dire "Però... James..." insomma, mi dispiace sempre semprissimo per lui! Però sono fiera di lui per il suo accettare la scelta di Elizabeth, non è da tutti!
E niente, adoro come scrivi! Prima o poi passo anche per le altre!. -
+1 .AH! Finalmente ho avuto la possibilità di leggere questa storia! è stata davvero bella e molto piacevole da leggere! Mi chiedo come diamine fai ad essere così purista nello scrivere le fan fiction inteso: come fai a ricordare ogni singola battuta?
Semplice, quando non non ricordo le battute vado a riascoltarmele
Così sono sicura di non sbagliare Scherzi a parte, i miei complimenti! Mi è piaciuta davvero tanto!
Grazie Come ho già detto, questo è il mio primo racconto su Will ed Elizabeth, quindi diciamo che è cominciato tutto da qui...CITAZIONETalvolta pretendeva di impersonare l’onesto marinaio che salvava la bella fanciulla dalle grinfie dei cattivi, come un cavaliere con l’armatura; Elizabeth glielo permetteva, ma solo perché così aveva l’opportunità di interpretare sia il capo dei pirati malvagi che la damigella in pericolo.
Quanto sono teneri qui! Il fatto che Will voglia essere un marinaio e lei un pirata mi fa molto sorridere! Lui pirata che vuole essere marinaio e lei gentildonna (o meglio gentilbimba) vuole essere un pirata mi ha sempre fatto sorridere questa loro particolarità! Lui è proprio un cavaliere di quelli antichi!
Mi sarebbe davvero piaciuto vedere qualche scena in più di loro due da piccolini... Dovevano essere proprio adorabili E sì, il gentiluomo della situazione è senza dubbio Will, sempre! Elizabeth è quella più "trasgressiva" CITAZIONE«E quindi è il posto… del vostro cuore, anche?» domandò, con l’aria di chi già conosceva la risposta, ma non per questo pativa di meno il dolore e la delusione che essa causava. Povero James! Mamma mia quanto mi dispiace per lui! Sto film è dannatamente ARG! Se da una parte "Shippi" Will e Elizabeth, dall'altra ti viene anche da dire "Però... James..." insomma, mi dispiace sempre semprissimo per lui! Però sono fiera di lui per il suo accettare la scelta di Elizabeth, non è da tutti!
Anche James è un gentiluomo
Certo, ha un carattere diverso rispetto a Will, è più ambizioso e anche più rigido... però resta una brava persona. Infatti mi dispiace che poi nel terzo film sia morto, non se lo meritava E hai pienamente ragione, non tutti avrebbero accettato la scelta di Elizabeth come ha fatto lui!E niente, adoro come scrivi! Prima o poi passo anche per le altre!
Quando vuoi, sono sempre qui
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Che dolcezza! Mi è piaciuta particolarmente l'idea di narrare gli eventi anche attraverso un'evoluzione delle mani e del tocco di Will nei confronti di Elizabeth, come se da quel contatto passasse tutto: infanzia, adolescenza e età adulta.
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Cara Charly, mi sorprendi davvero! Fra tutte le mie fanfiction sui Pirati, non pensavo che potessi leggere e apprezzare questa
Diciamo che per me il contatto fra le mani di Will ed Elizabeth è importante, anzi, essenziale nella loro relazione, e come osservi giustamente mi sono focalizzata su questo contatto per fare una panoramica sul passaggio dall'infanzia all'adolescenza, fino a giungere poi alle soglie dell'età adulta, quando i miei cari piccioncini si sono dichiarati
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Evvivaaaa si sono messi insiemeeeee!
(Ok,mi ricompongo )
Ho letto che questo è il tuo primo lavoro,ma già da qui hai focalizzato l'attenzione sull'amore tra Elizabeth e Will,descrivendo la dolcezza dei sentimenti che da sempre provano l'un l'altra,certo all'inizio inconsciamente,ma man mano hai saputo descrivere benissimo la bellezza di questo amore che sboccia piano piano. L'incontro in cucina è stato il mio momento preferito perchè il loro legame ha subito una svolta e il loro cuore l'ha ormai capito.Il loro sentimento è più forte di qualsiasi ostacolo e formalità.Will mi ha fatto tenerezza quando capisce che anche lei lo ama e la guarda incredulo.Un bellissimo amore fatto di silenzi,intensità i sguardi e sensazioni che loro hanno cercato di schermire con l'imbarazzo e qualche presa in giro,in quei momenti li ho adorati,erano troppo dolci Hai saputo far emergere con equilibrio due lati del carattere di Elizabeth,la femminilità ma anche il coraggio,e mi è piaciuta molto anche la lealtà di lui.Mi sono commossa davvero quando alla fine il Governatore capisce che il loro amore è troppo forte,e la storia si conclude con il meritato coronamento di quell'amore.Complimenti anche per lo stile limpido e poetico,che fa immergere nella storia chi come me non conosce bene il film.Anch'io amo le storie d'amore ostacolate
Non vedo l'ora dileggere le altre tue storie
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+1 .Evvivaaaa si sono messi insiemeeeee!
(Ok,mi ricompongo )
Condivido l'entusiasmo! Benvenuta nel club!
Tornando serie: ti ringrazio per essere passata a leggere questa storia e - soprattutto - per aver lasciato un lungo commento. Apprezzo molto.Ho letto che questo è il tuo primo lavoro,ma già da qui hai focalizzato l'attenzione sull'amore tra Elizabeth e Will,descrivendo la dolcezza dei sentimenti che da sempre provano l'un l'altra,certo all'inizio inconsciamente,ma man mano hai saputo descrivere benissimo la bellezza di questo amore che sboccia piano piano.
Considerando che il loro primo incontro avviene quando sono piccoli, penso che la costruzione del legame sia stata abbastanza lenta. Li vedo come amici che si sono innamorati col tempo, perciò ho pensato che fosse appropriato trasmettere l'idea di un rapporto che matura progressivamente, man mano che entrambi crescono.Will mi ha fatto tenerezza quando capisce che anche lei lo ama e la guarda incredulo.Un bellissimo amore fatto di silenzi,intensità i sguardi e sensazioni che loro hanno cercato di schermire con l'imbarazzo e qualche presa in giro,in quei momenti li ho adorati,erano troppo dolci
La dolcezza di Will è un fatto ampiamente dimostrato Purtroppo, in questo breve racconto non ho avuto modo di lasciar spazio alla dichiarazione d'amore che lui fa a Elizabeth, ma non tutto il male viene per nuocere: se decidi di rivedere il primo film, potrai godertela come si deve! Dopotutto, le fanfiction non possono e non devono sostituire l'opera originale, il cui valore va sempre messo al primo posto.
Gli sguardi sono molto importanti per questa coppia, così come i gesti; me ne sono accorta a furia di "studiare" le loro scene. Nelle mie storie cerco dunque di mantenere inalterato questo elemento.Hai saputo far emergere con equilibrio due lati del carattere di Elizabeth,la femminilità ma anche il coraggio,e mi è piaciuta molto anche la lealtà di lui.Mi sono commossa davvero quando alla fine il Governatore capisce che il loro amore è troppo forte,e la storia si conclude con il meritato coronamento di quell'amore.Complimenti anche per lo stile limpido e poetico,che fa immergere nella storia chi come me non conosce bene il film.Anch'io amo le storie d'amore ostacolate
Non vedo l'ora dileggere le altre tue storie
Elizabeth è una giovane donna con una grande forza di carattere, mentre Will... be', la lealtà è uno dei suoi tratti fondamentali. Diciamo che i due, insieme, s'intendono piuttosto bene...
Quanto al Governatore, si è dimostrato un padre premuroso e all'avanguardia per quei tempi. Per fortuna, perché i due innamorati hanno avuto bisogno dell'appoggio di qualcuno: una storia d'amore come la loro non poteva aver vita facile in una società classista.
Grazie ancora per il tuo commento adorabile, ti auguro tante altre belle letture!. -
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Sì, spero davvero di rivedere il primo film e continuare a vedere gli altri,le tue storie mi hanno fatto venire il desiderio❤ sono felice che tu abbia apprezzato il mio commento al primo capitolo,te lo meriti😘 . -
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~Sweet Dreamer~ sapere che le mie fanfiction motivano qualcuno ad avvicinarsi all'opera originale è motivo di grande orgoglio per me. Continuerò a impegnarmi il più possibile per rendere giustizia ai personaggi! E a questo punto non posso far altro che incoraggiarti ulteriormente a "recuperare" tutti e tre i film, nella speranza che ti emozionino e ti divertano com'è successo a me e a innumerevoli fan
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