Sangue di fata

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    Sangue
    di
    fata


    Sinossi

    In un mondo in cui umani e fate convivono, ma i primi trattano le seconde come una razza a parte, senza accettarne le diversità rispetto alla propria specie, il direttore di un orfanotrofio che accoglie bambini umani si trova in una situazione difficile.

    Riuscirà a deporre il pesante fardello della verità sulle spalle di un bimbo che ha sempre avuto il desiderio di volare?



    OPERA DI RIFERIMENTO: “Carnival Row”
    CATEGORIA: bollino verde (per tutti)
    GENERE: Fantasy, Drammatico
    NOTE AGGIUNTIVE: Canon-Fic
    DICHIARAZIONE DI NON RESPONSABILITÀ: “Carnival Row” e i suoi personaggi non mi appartengono, sono una creazione di René Echevarria e Travis Beacham. La serie è prodotta da Amazon Studios e io non ricavo alcun profitto da questa fanfiction, poiché scrivo per amore verso i personaggi e desiderio di condividere gratuitamente le mie idee.

    vWIdkdm




    Il bambino era agitato.

    Lo vedevo nei suoi occhi spalancati e inquieti, nel modo in cui le sue scarpe strusciavano l’una contro l’altra. Lui non si aspettava niente di meno che una solenne sgridata.

    «Vieni avanti, Rycroft, e chiudi la porta» gli ordinai senza tradire alcuna emozione.

    Si affrettò a fare come gli avevo detto.

    «Siediti.» Indicai lo sgabello di fronte alla mia scrivania.

    Di nuovo lui ubbidì, in silenzio. Il suo viso rotondo era pallido, le dita nervose lisciavano pieghe inesistenti sui pantaloni.

    «Raccontami cos’è successo» esortai, appoggiando i gomiti sul bordo del tavolo. «Dall’inizio.»

    Rycroft trasse un lungo respiro tremante. Poi cominciò a parlare, la vocina sottile che traboccava di concitazione.

    Mentre lui rivelava i particolari della sua bravata, io lo osservavo. La sua postura era rigida, ma di tanto in tanto le gambe si dimenavano, urtando i piedi dello sgabello. Le mani torcevano l’orlo consumato della giacca o si chiudevano a pugno. Ogni centimetro del corpo trasmetteva ansia e tensione.

    «E quindi sei stato tu a convincere Darius a salire sull’albero?» esclamai, quando lui ebbe terminato il suo racconto.

    «Sì, signore» mormorò in un soffio. «Ma non volevo fargli male.» Il suo sguardo divenne implorante.

    «Certo che no. Mi rendo conto che la caduta è stata un incidente. Non è colpa tua, poteva succedere a chiunque» dissi con fermezza.

    Il sollievo inondò il volto di Rycroft come un raggio di sole.

    «Ciononostante, devi assicurarmi che non commetterai mai più una simile imprudenza» proseguii. «L’albero del cortile non è una giostra da parco giochi. Né Darius né nessun altro bambino dovrà usarlo per arrampicarsi, men che meno tu. Siamo intesi?»

    «Sì, signore.»

    «Molto bene. Tieni presente che Darius è stato fortunato, avrebbe potuto rompersi l’osso del collo… o avresti potuto rompertelo tu, se fossi caduto. In futuro devi stare più attento: giocare non significa mettersi in pericolo – e questa non è la prima volta che cerco di insegnartelo.»

    «Sì, signore» ripeté Rycroft in tono umile. «Avete ragione. Mi dispiace davvero.»

    «Prometti che non capiterà più» gli intimai.

    Si appoggiò una mano sul cuore. «Lo prometto.»

    Stavo per spiegargli quali e quante preghiere avrebbe dovuto recitare, confermando la sua promessa davanti all’effigie del Martire, quando una domanda mi uscì d’impulso dalle labbra: «Dimmi, perché ci tenevi tanto a salire sull’albero con Darius?»

    Un leggero rossore colorò le guance di Rycroft. «Io… volevo vedere il mondo dall’alto» confessò, mentre dondolava le gambe. «Come gli uccelli e le fate.»

    Un brivido mi attraversò la schiena. «E volevi che anche Darius lo vedesse?» continuai, sforzandomi di rimanere calmo.

    «Sì. È il mio migliore amico.»

    «Ci sono giochi meno rischiosi da provare con gli amici.»

    Il bambino annuì, ma sembrava infelice. Gli angoli della sua bocca erano piegati all’ingiù e il suo sguardo era distante. «Perché solo le fate possono volare?» sussurrò. «Perché non voliamo tutti quanti, invece?»

    «Vorresti volare?» chiesi, trasecolato. Conoscevo già la risposta, eppure avevo bisogno di sentirla direttamente da lui.

    «Sì» ammise Rycroft. E in quell’unico monosillabo percepii l’immensità del suo desiderio… Un’immensità così profonda che quasi mi spaventò, malgrado di fronte a me ci fosse un bimbetto fragile e indifeso. Il mio cuore si strinse.

    «Vieni qui, Rycroft.» Mi alzai e gli feci cenno di avvicinarsi.

    Lui mi raggiunse a piccoli passi.

    «Ricordi quando ti ho raccomandato di non mostrare a nessuno i segni che hai sulla schiena?»

    Annuì di nuovo.

    «È indispensabile, anzi, di vitale importanza che tu tenga nascoste quelle cicatrici.»

    «Perché?»

    Esitai, ma era arrivato il momento della grande rivelazione. Tacere non aveva più senso. «Per via delle tue vere origini. Vedi, i tuoi genitori non erano tutti e due umani.» Mi concessi una breve pausa, senza però distogliere lo sguardo dal mio giovanissimo interlocutore. «Uno di loro era un fatato, perciò tu hai sangue di fata nelle vene. Quei segni sono ciò che resta delle tue ali – le ali con cui sei nato.»

    Rycroft aprì la bocca e la richiuse, ma non emise alcun suono.

    «Nessuno deve scoprirlo» aggiunsi, serio. «Gli altri bambini dovranno sempre pensare che tu sei come loro e gli adulti non dovranno sospettare nulla. Non potresti più rimanere all’orfanotrofio, se si venisse a sapere che sei per metà fatato.»

    Rycroft era sbiancato a tal punto da sembrare in procinto di svenire. Si tastò la schiena, quasi si aspettasse che gli fossero appena spuntate un paio d’ali. Lo presi per le spalle, ma con gentilezza, per non turbarlo ulteriormente.

    «So che non è facile» precisai, addolcendo la voce e abbandonando il tono d’urgenza. «Eppure sei tra gli umani ed è giusto che tu viva da umano. I fatati sono degli stranieri a Burgue; tu non lo sarai, perché puoi essere uno di noi. Se avrai fede, la luce benedetta del Martire ti accompagnerà in questo difficile cammino, Rycroft.»

    Gli tremava il labbro. «D-dove sono le mie ali?» balbettò.

    «Sono perdute. Non pensarci, non è importante.»

    «Ma io le sento.» L’espressione implorante tornò sul suo viso. «La notte, quando sogno… le sento e volo. Allora significa che le mie ali sono da qualche parte, solo che io non sapevo di avercele, però adesso posso cercarle e…»

    Scossi la testa, un groppo che mi saliva in gola. «No, non sono da nessuna parte. Mi spiace, non è possibile recuperarle. Te le hanno tolte molto tempo fa, prima che tu arrivassi qui.»

    «Chi?»

    «I tuoi genitori, immagino.»

    Scese un silenzio pesante, lugubre. Rycroft era ancora pallido, aveva la bocca semiaperta e gli occhi sgranati.

    «Ora capisci perché non devi mostrare quei segni. Specialmente ai dottori! Un medico si accorgerebbe subito che sono cicatrici che restano dopo la rimozione delle ali. Evita a tutti i costi i giochi pericolosi, così non avrai bisogno di farti visitare e il tuo segreto sarà al sicuro» conclusi, sperando che le mie ultime parole suonassero almeno un po’ incoraggianti.

    Con lo sguardo pietoso di un cucciolo smarrito, il bambino chiese: «Cosa devo fare adesso, signore?»

    «Pregare» dichiarai senza esitazione. «Pregare, sperare e imparare a nascondere al resto del mondo che sei per metà fatato.»

    «E le mie ali?»

    Sospirai. «Sei vissuto senz’ali fino a oggi. Continuerai così e non avrai problemi.»

    «Ma la notte sogno di volare» insistette lui, le sopracciglia aggrottate che gli conferivano un’aria ostinata, malgrado il disorientamento e l’angoscia fossero impressi sul suo volto. «Signore, ho sempre avuto questi sogni, per quello che riesco a ricordare.»

    «Si tratta di sogni, per l’appunto. Non sono reali, tu non puoi volare. In compenso, ci sono altre cose che potresti fare. Comportarti bene, per esempio, secondo i precetti che ti vengono insegnati giorno per giorno, in modo da diventare un uomo giusto e onorevole quando sarai grande. E se non racconterai a nessuno che hai sangue di fata, il Martire ti ricompenserà. Sarai felice e orgoglioso di dire che sei un umano, perché ti sentirai umano… per tutta la vita.» Accarezzai la spalla di Rycroft per confortarlo. «Ora seguimi e pregheremo insieme. Un po’ di raccoglimento spirituale ti gioverà.»

    Il piccolo si morse il labbro, ma si lasciò guidare senza proteste. Quando lo congedai, più di mezz’ora dopo, era ancora silenzioso e ritirato. Se prima era sembrato piuttosto teso, ormai camminava a testa china, leggermente curvo, come se portasse un fardello… Il fardello della sua diversità, della sua lontana perdita.

    All’ultimo momento ricordò le buone maniere e si girò per salutarmi. Si disse grato per il mio sostegno e i miei consigli, eppure non c’era luce o sollievo nei suoi occhi, che parevano supplicarmi di ritrattare tutto e raccontargli un’altra verità sulle sue origini – più rassicurante, più consolatoria. Di nuovo il linguaggio del suo corpo comunicava meglio di qualsiasi parola.

    Finsi di non accorgermene, ma per il resto della giornata fui perseguitato dall’immagine del suo sguardo. Perso, disperato… e identico a quello di Aisling, sua madre.



    Fine



    Edited by Elizabeth Swann - 19/4/2023, 15:09
     
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    Allora ammetto che all'inizio non capivo perché non seguo la serie, però poi ho iniziato a intuire meglio. Ma volendo anche senza seguire la serie tv è leggibile!
    Ammetto che è molto tenera e tanto triste..

    CITAZIONE
    «Ma io le sento.» L’espressione implorante tornò sul suo viso. «La notte, quando sogno… le sento e volo. Allora significa che le mie ali sono da qualche parte, solo che io non sapevo di avercele, però adesso posso cercarle e…»

    No, va beh... qui mi hai distrutta! Lo avrei stritolato di coccole e dirgli tante cose carine e dolci, meno fredde e crudeli come la verità che gli è stata rivelata.

    Poi va beh, è stata molto triste perché mi sono immaginata il mio cuginetto (che è iperattivo come Philo) e quindi è stata ancora più triste!
    Quando dice che vorrebbe volare, poi scopre che avrebbe dovuto averle ma gliele hanno tolte 🥺 e lui che chiede dove sono... 😭

    Mi piace come hai reso il bimbo, molto tenerino! Lo avrei adottato volentieri e a me non piacciono i bambini 🤣
    Anche il tizio dell'orfanotrofio mi è piaciuto, freddo ma sensibile. Complimenti!
     
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    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 23/7/2022, 20:55) 
    Allora ammetto che all'inizio non capivo perché non seguo la serie, però poi ho iniziato a intuire meglio.

    Eh, purtroppo questa fanfic è solo per chi ha una certa conoscenza degli avvenimenti della serie... altrimenti si fatica a capire cosa succede! Peraltro, immagino che inizialmente il nome "Rycroft" ti abbia disorientata X) Oppure sei riuscita a capire subito di chi si trattava?


    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 23/7/2022, 20:55) 
    CITAZIONE
    «Ma io le sento.» L’espressione implorante tornò sul suo viso. «La notte, quando sogno… le sento e volo. Allora significa che le mie ali sono da qualche parte, solo che io non sapevo di avercele, però adesso posso cercarle e…»

    No, va beh... qui mi hai distrutta! Lo avrei stritolato di coccole e dirgli tante cose carine e dolci, meno fredde e crudeli come la verità che gli è stata rivelata.

    Gli è stato deposto un grande peso sulle spalle, poverino :( Ma prima o poi avrebbe dovuto sapere la verità, non poteva rimanere nell'ignoranza.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 23/7/2022, 20:55) 
    Poi va beh, è stata molto triste perché mi sono immaginata il mio cuginetto (che è iperattivo come Philo) e quindi è stata ancora più triste!

    Lui di solito è abbastanza tranquillo, però in questo caso l'ho immaginato molto agitato per la paura di ricevere una sgridata - come se fosse seduto sui carciofi, direbbe la scrittrice italiana Bianca Pitzorno X) Immagino che l'atmosfera all'orfanotrofio non fosse particolarmente calorosa e che i bambini, anche se trattati bene, venissero educati con una certa severità, magari finendo per sentirsi in soggezione nei confronti dei maestri. Quindi, insomma, direi che un po' di fifa è più che giustificata...

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 23/7/2022, 20:55) 
    Quando dice che vorrebbe volare, poi scopre che avrebbe dovuto averle ma gliele hanno tolte 🥺 e lui che chiede dove sono... 😭

    Quella forse è stata la parte in cui mi sono emozionata di più durante la scrittura :cry: Penso che sia plausibile, per un bambino che si rende conto di aver subito una mutilazione, credere di poter riavere indietro la parte perduta di sé; suppongo che un adulto, invece, avrebbe reagito in maniera diversa, seppur soffrendo.

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 23/7/2022, 20:55) 
    Mi piace come hai reso il bimbo, molto tenerino! Lo avrei adottato volentieri e a me non piacciono i bambini 🤣
    Anche il tizio dell'orfanotrofio mi è piaciuto, freddo ma sensibile. Complimenti!

    Grazie mille *^^*
    Preciso che il tizio dell'orfanotrofio è il direttore (: Se pubblicherò l'altra mia fanfiction su "Carnival Row", avrai occasione di vederlo di nuovo in azione. Per quanto riguarda il piccolo Philo, be', lo avrei coccolato volentieri pure io. Ha tanto bisogno d'amore, piccino <3
     
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    Per quanto riguarda il nome Rycroft all'inizio ho avuto un po' di difficoltà (anche perché facevo fatica a restare concentrata) poi leggendo ho capito che si trattava di Philo.
    E sì, volevo chiamarlo direttore ma non mi veniva la parola :XD: comunque brava ancora!
     
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    È bellissimo. Mi fa sentire così vicina. Simile a qualcuno in qualcosa. Mi viene da piangere. Non conosco la serie, ma sono riuscita a capire lo stesso :)
     
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    uNaPersOnciNaUwU wow, grazie mille! Sono davvero contenta che tu abbia deciso di leggere questo racconto e che ti sia piaciuto :) Per me è stato emozionante scriverlo, perché la componente drammatica della storia originale offre tanti spunti.
    A proposito, se ti può interessare, un topic dedicato alla serie c'è--> link. (Dovevo aggiungere un post in cui ne parlavo più dettagliatamente, ma non l'ho ancora fatto X) )
    Ci sarebbe anche la mia fanfiction a capitoli "Niente più sofferenza", sempre dedicata a questa serie, ma è da bollino arancione, quindi non so se ti potrebbe andar bene... Grazie ancora per aver commentato, ad ogni modo!
     
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  7. TheMemesQueen
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    Finsi di non accorgermene, ma per il resto della giornata fui perseguitato dall’immagine del suo sguardo. Perso, disperato… e identico a quello di Aisling, sua madre.

    Nooooo ;---;
     
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    CITAZIONE (TheMemesQueen @ 28/11/2022, 15:48) 
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    Finsi di non accorgermene, ma per il resto della giornata fui perseguitato dall’immagine del suo sguardo. Perso, disperato… e identico a quello di Aisling, sua madre.

    Nooooo ;---;

    *pacca sulla spalla*

    In "Carnival Row" il dramma è sempre dietro l'angolo, quindi nelle mie fanfiction non posso mai distaccarmi troppo dallo spirito dell'opera originale...
     
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    Elizabeth Swann
    Inizio con il dire che il racconto è molto bello, anche per il fatto che è adatto anche per chi non conosce la storia ( e questa è una caratteristica non facile da raggiungere, quindi complimenti)... poi è stupendo come è stato introdotto il discorso sulle sue origini e molto ispirante il fatto di voler "vedere il mondo dall'alto". Sullo stile è impeccabile, quindi un vero capolavoro :b:
     
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    Nancy Cuomo wow, ti ringrazio! A dir la verità non pensavo che il racconto potesse risultare comprensibile a chi non ha familiarità coi personaggi (tant'è vero che, negli indici, l'ho classificato come fanfiction "per chi conosce l'opera di riferimento"). Ad ogni modo, sono contenta che tu abbia apprezzato sia lo stile che il contenuto ^_^ Proprio in questi giorni mi è tornata la voglia di scrivere su "Carnival Row" (e su Philo in particolare), quindi chissà, potrebbe presto arrivare qualche altra breve fanfic...
     
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    Penna d'argento

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    Elizabeth Swann
    Certo la storia risulterebbe sicuramente più "profonda" per chi conosce la storia originale (per esempio riguardo l'astio nei confronti delle fate, con le implicazioni che ciò comporta), ma questo non impedisce a chi non conosce per niente la storia, di capire questo attrito che regna e soprattutto il messaggio resta sicuramente invariato in entrambi i casi. Quindi doppi complimenti
     
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    Awww che dolcezza il piccolo Philo! :] Splendida l'idea che lui abbia questi sogni e questo istinto verso il desiderio di volare, che appunto trova un riscontro solo quando chiude gli occhi.
    Che tristezza quando scopre la verità. In un racconto tutto sommato breve sei riuscita benissimo a rendere l'amalgama di sentimenti che prova. Molto credibile anche il direttore. Complimenti!
     
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    Magic_Charly che bel commento, grazie! Mi piaceva l'idea di provare a mettermi nei panni del direttore; per quel poco che si sa di lui nella serie, mi ha dato l'impressione di essere un brav'uomo ^_^ Quanto a Philo bambino, penso che avesse molto bisogno d'amore... È triste che abbia dovuto affrontare una verità difficile, ma non credo ci fossero alternative :(
     
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    Elizabeth Swann Ciao! Sono passata a leggere la tua fanfiction dopo aver visto i consigli di lettura.

    Posso dire che come per I pirati dei caraibi, anche qui mi hai invogliato a guardare un'opera? Questa serie sembra fighissima!

    Comunque, mi è salita molta tristezza quando il bambino continuava a chiedere dove fossero le sue ali. Penso che quando qualcosa lo si senta nel profondo, come una vera e propria parte di te, sia impossibile non notarlo. Anche se gli hanno portato via la possibilità di volare, il suo inconscio e la sua anima non hanno mai smesso di ricordargli chi è veramente.
    Una bel modo per dire che non importa quanto possiamo provare ad adattarci a stili di vita o opinioni che non ci appartengono, il nostro cuore rimarrà sempre fedele alle nostre origini.
     
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    Carissima, che bello che sei passata! È sempre una gioia vedere qualcuno che commenta le mie storie :]

    CITAZIONE (rosewhitexx_ @ 6/9/2023, 10:27) 
    Posso dire che come per I pirati dei caraibi, anche qui mi hai invogliato a guardare un'opera? Questa serie sembra fighissima!

    La serie, piuttosto cupa, cruda e drammatica, è a mio avviso molto bella se ci si limita alla prima stagione (che poi è quella che mi ha ispirato a scrivere questa fanfiction e altre!). Purtroppo, la seconda e ultima stagione ha distrutto quasi tutto ;_; Te lo dico perché così, almeno, sei preparata in caso decidi di buttarci un occhio. Ad ogni modo, sono contenta che la lettura abbia destato la tua curiosità; vuol dire che è stata piacevole ^_^

    CITAZIONE (rosewhitexx_ @ 6/9/2023, 10:27) 
    [...] mi è salita molta tristezza quando il bambino continuava a chiedere dove fossero le sue ali. Penso che quando qualcosa lo si senta nel profondo, come una vera e propria parte di te, sia impossibile non notarlo. Anche se gli hanno portato via la possibilità di volare, il suo inconscio e la sua anima non hanno mai smesso di ricordargli chi è veramente.
    Una bel modo per dire che non importa quanto possiamo provare ad adattarci a stili di vita o opinioni che non ci appartengono, il nostro cuore rimarrà sempre fedele alle nostre origini.

    Sono d'accordo e ti ringrazio per aver condiviso questa riflessione <3 Quando una perdita è particolarmente profonda, anche se lontana nel tempo, credo ci segni in maniera indelebile per tutta la vita...
     
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14 replies since 19/7/2022, 20:39   133 views
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