Perdita

Fanfiction su "Carnival Row"

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    Ho scritto una nuova mini-fanfiction (990 parole) su “Carnival Row”. Con un po’ di fortuna, può considerarsi accessibile a tutti, anche se chi ha visto la serie sarà ovviamente avvantaggiato. Spero che la sinossi, per quanto breve, sia utile come base per la lettura del racconto, ma consiglio comunque di dare uno sguardo all’altra mia fanfiction “Sangue di fata”, che permette di conoscere dei dettagli in più sul contesto in cui si svolge la nostra storia ^_^



    Perdita

    OPERA DI RIFERIMENTO: “Carnival Row”
    CATEGORIA: bollino giallo (per adolescenti)
    GENERE: Drammatico, Introspettivo, Fantasy
    NOTE AGGIUNTIVE: Canon-Fic
    DICHIARAZIONE DI NON RESPONSABILITÀ: “Carnival Row” e i suoi personaggi non mi appartengono, sono una creazione di René Echevarria e Travis Beacham. La serie è prodotta da Amazon Studios e io non ricavo alcun profitto da questa fanfiction, poiché scrivo per amore verso i personaggi e desiderio di condividere gratuitamente le mie idee.


    Sinossi

    In un mondo in cui esseri umani e fate convivono, ma i primi trattano le seconde come una razza a parte, senza accettarne le diversità rispetto alla propria specie, c’è qualcuno che si trova diviso fra l’apparente appartenenza alla società umana e il richiamo verso la cultura fatata. E ha perso una parte di sé fin da quando era un neonato, anche se ha scoperto questa triste verità alcuni anni dopo, da bambino…





    Per tutta la sua giovane vita ha sognato di volare, come se quel desiderio fosse nato con lui. Forse ha preso il suo primo respiro mentre una fata spiegava le ali per innalzarsi oltre i tetti di Burgue, anche se non ricorda nulla di quel momento. Del resto, chi mai conserva memoria del giorno in cui viene al mondo?

    Tuttavia, prima della rivelazione, i suoi sogni erano più lieti che cupi. Benché talvolta temesse di cadere durante il volo, perdendo inspiegabilmente quota, non c’era mai dolore: solo sgomento, incredulità, inquietudine. Adesso il dolore c’è, poiché uno sconosciuto che lui non può vedere gli fa del male: lo afferra da dietro e taglia le sue ali con un orribile schiocco.

    È in quell’istante che il sogno s’interrompe. Lui si sveglia con il cuore in gola. Le sue cicatrici prudono, come per ricordargli che è esistito un tempo in cui non c’erano.

    Una volta, inaspettatamente, sogna di volar via dalle grinfie dell’aguzzino misterioso. Allora si alza a sedere di scatto, spalancando gli occhi nel buio del dormitorio. Le sue ali sono in movimento ‒ si agitano contro la sua schiena! Ma la sensazione svanisce presto, rimpiazzata dal solito prurito. Alza il braccio. Le sue dita incontrano solo aria, poi stoffa, poi pelle cicatrizzata. La delusione gli scava un buco nel petto.

    Ha sempre sentito la mancanza di qualcosa o di qualcuno, ma credeva che il vuoto perenne fosse dovuto alla sua condizione di orfano ‒ una condizione condivisa con tanti bambini che, come lui, sono stati presi in custodia alla Luce del Martire. Non pensava di aver subìto un’ulteriore perdita, non immaginava di essere diverso dagli altri.

    Negli anni perfeziona l’arte di nascondere certi suoi sentimenti e stati d’animo. Mai un passo falso, mai un piede in fallo. Si arrabbia se vede i ragazzi più grandi fare i prepotenti con quelli più piccoli e indifesi, eppure non dice una parola sul panico che ancora lo assale le notti in cui si sveglia di soprassalto, scosso da brividi e tremori, l’eco dei suoi incubi che riverbera nell’insistente formicolio alla schiena.

    ***


    A volte sono i compagni di dormitorio a guastargli il sonno, con le loro urla improvvise. Alcuni, infatti, lamentano crampi alle gambe, che gli adulti definiscono “dolori della crescita”. Passeranno con l’età, assicura il maestro Thorne. Niente di grave, non c’è bisogno di preoccuparsi: sono ben altre le prove della vita!

    A lui i dolori non vengono finché i suoi coetanei non lo hanno superato in altezza. Prova disagio perché gli sembra di crescere più lentamente, perciò decide di tacere anche su questo. Sopporta le fitte ai polpacci e alle ginocchia senza gridare, senza chiamare nessuno, senza sperare di ricevere un massaggio, concesso a un paio di compagni che avevano crampi piuttosto intensi. Ormai è troppo grande per quel tipo di attenzioni, almeno in teoria. Grazie al Martire, i dolori lo affliggono solo di notte e non lasciano mai strascichi fino al mattino.

    È impossibile sapere quando torneranno a colpire, poiché non si manifestano con regolarità. Ogni tanto, però, si accompagnano agli incubi: allora si spostano dalle gambe alle braccia, aggravano il fastidioso prurito alle cicatrici.

    Lui non capisce cosa succede al suo corpo e sa che non può chiedere aiuto a nessun medico. Un giorno si rifugia in biblioteca alla fine delle lezioni, deciso a cercare una risposta fra i vecchi volumi polverosi. Se non può rivelare a nessuno come si sente, almeno potrà confidare nel silenzio della carta stampata, che per natura è muta.

    ***


    Pochi libri della biblioteca parlano dei fatati, ma lui li divora uno dopo l’altro, li sfoglia sempre più avidamente durante i ritagli di tempo. Presto dimentica incubi e dolori notturni, troppo affascinato dalle scarne notizie che riesce a raccogliere su tradizioni e usanze straniere, non sue… o forse sì? Dopotutto, è o non è fatato per metà? Ciò che fanno le fate non riguarda un po’ anche lui?

    I libri tengono a bada la solitudine. Ciò che legge abbellisce i suoi sogni e gli insegna a estraniarsi dal mondo, quando la sua mente avverte l’esigenza di evadere dalla realtà. Mai per troppo tempo, ma abbastanza da offrirgli il conforto che gli serve per andare avanti.

    Sa già che da adulto dovrà imparare a cavarsela da solo e trovare la sua strada, tenendo nascoste le sue vere origini. Sa già che, anche se un giorno i dolori della crescita cesseranno, gli capiterà ancora di svegliarsi in piena notte e avere prurito alla schiena, o addirittura sentire le sue ali svolazzare ‒ ed è probabile che nessun libro riuscirà mai a spiegargli il motivo. Forse può accettare tutto questo, finché avrà con sé una buona storia da leggere.

    ***


    Lascia l’orfanotrofio al compimento della maggiore età, come tutti gli altri orfani e trovatelli. Finalmente è cresciuto in altezza. Ha le idee molto chiare sul futuro e non vede l’ora di mettersi alla prova, di dimostrare che può essere utile sia a sé stesso che agli altri. Dice addio alla sua infanzia senza rimpianti, pronto ad affrontare le sfide che il mondo gli riserva.

    Diversi anni più tardi, quando è entrato in polizia, arriva a vedere il suo passato sotto un’altra luce: si sente fortunato, avrebbe potuto toccargli un destino ben peggiore di quello che ha avuto. Tante persone hanno sofferto più di lui, sia prima che dopo la guerra… Soprattutto i fatati.

    Non si può dire che siano loro la sua gente: ha origini miste, è un mezzosangue, un ibrido. Ciononostante, gli è impossibile ignorare le ingiustizie che i fatati subiscono, i dolori che patiscono, le difficoltà con cui si misurano giorno per giorno. Non riesce a girarsi dall’altro lato, a scrollare le spalle e a concludere che la loro vita non è affar suo.

    Sa che c’è una parte di lui che probabilmente non guarirà mai. Non riavrà le sue ali, questo è certo, ma forse può impedire a coloro che le hanno di perdere lo slancio per volare.


    fine



    Edited by Elizabeth Swann - 16/6/2023, 12:35
     
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    Molto piacevole come storia! Ti suggerisco di mettere il link alla storia dove scopre delle ali tagliate! Almeno anche chi non ha visto la serie riesce a capire.
    Mi piace il vedere come Philo si sia chiuso in se stesso, abbia continuato a incassare e rialzarsi per poi arrivare a capire che, nonostante le cose ingiuste che gli sono capitate, è stato fortunato! È stato bello leggere di come si sia appassionato alla lettura e dell'importanza dei libri... ha un significato ancora più profondo! Ammetto che anche io leggo per quel motivo (oltre a provare emozioni), ma credo che per tutti sia così, immagino.

    Le battute finali sono quelle che ho adorato di più
    CITAZIONE
    Sa che c’è una parte di lui che probabilmente non guarirà mai. Non riavrà le sue ali, questo è certo, ma forse può impedire a coloro che le hanno di perdere lo slancio per volare.

    È davvero toccante, poetico e molto coraggioso! Insomma pieno di bei valori 😍
     
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    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 3/2/2023, 09:18) 
    Molto piacevole come storia! Ti suggerisco di mettere il link alla storia dove scopre delle ali tagliate! Almeno anche chi non ha visto la serie riesce a capire.

    Grazie *^^* Ammetto di non aver pensato ad aggiungere il link dell'altra storia, magari potrei inserirlo almeno nell'indice...

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 3/2/2023, 09:18) 
    Mi piace il vedere come Philo si sia chiuso in se stesso, abbia continuato a incassare e rialzarsi per poi arrivare a capire che, nonostante le cose ingiuste che gli sono capitate, è stato fortunato! È stato bello leggere di come si sia appassionato alla lettura e dell'importanza dei libri... ha un significato ancora più profondo!

    Diciamo che ho cercato di far emergere i tratti distintivi del suo carattere: la riservatezza, la tendenza a nascondere i suoi traumi/le sue sofferenze, l'amore per la lettura, l'empatia. Ho anche inserito un accenno al suo senso di giustizia («Si arrabbia se vede i ragazzi più grandi fare i prepotenti con quelli più piccoli e indifesi») ^_^

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 3/2/2023, 09:18) 
    Ammetto che anche io leggo per quel motivo (oltre a provare emozioni), ma credo che per tutti sia così, immagino.

    Credo che molti di noi leggano perché la lettura li fa stare bene ;)

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 3/2/2023, 09:18) 
    Le battute finali sono quelle che ho adorato di più
    CITAZIONE
    Sa che c’è una parte di lui che probabilmente non guarirà mai. Non riavrà le sue ali, questo è certo, ma forse può impedire a coloro che le hanno di perdere lo slancio per volare.

    È davvero toccante, poetico e molto coraggioso! Insomma pieno di bei valori 😍

    Ho voluto aggiungere questa nota di positività/speranza finale, altrimenti sarebbe stato tutto troppo cupo per i miei gusti! Ero triste mentre scrivevo la prima parte, soprattutto quando Philo credeva di sentire le sue ali svolazzare oppure soffriva in silenzio per i crampi alle gambe...
     
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    Elizabeth Swann
    Parto col dire che mi piace molto lo stile che hai adottato per raccontare in breve questa parte della sua vita e come hai saputo rappresentare in pieno i suoi sentimenti e tutto ciò che lo ha portato a essere come si presenta nella serie. Credo che poi il suggerimento di Rue sia più che adeguato : magari potresti modificare la storia e inserire subito dopo la sinossi potresti inserire centrato e in grassetto premessa (o qualcosa di simile) e scrivere il link di rimando alle altre opere, mettendole magari nell'ordine di lettura...


    Ritornando alla storia, è veramente stupendo come hai reso l'idea della persona che sente mancare qualcosa e, sebbene conosca il riferimento, devo dire che si potrebbe presentare come un qualcosa a un po' tutti vicini: sentire che nella propria vita manca qualcosa per essere completi. Mi piace molto anche il modo in cui lui affronta questa situazione e il fatto che hai sottolineato quanto la lettura possa aiutarci a non sentirci tanto soli e a volte persino ci da l'idea di un "interlocutore" che ci capisce. Veramente una splendida storia <3
     
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    Nancy Cuomo grazie di cuore! Ho cercato di essere sintetica ma efficace.

    CITAZIONE (Nancy Cuomo @ 4/2/2023, 16:10) 
    [...] è veramente stupendo come hai reso l'idea della persona che sente mancare qualcosa e, sebbene conosca il riferimento, devo dire che si potrebbe presentare come un qualcosa a un po' tutti vicini: sentire che nella propria vita manca qualcosa per essere completi.

    Sì, forse è una sensazione che abbiamo provato un po' tutti, almeno una volta nella vita, per ragioni diverse.

    CITAZIONE (Nancy Cuomo @ 4/2/2023, 16:10) 
    Mi piace molto anche il modo in cui lui affronta questa situazione e il fatto che hai sottolineato quanto la lettura possa aiutarci a non sentirci tanto soli e a volte persino ci da l'idea di un "interlocutore" che ci capisce.

    I libri possono darci tanto, credo <3 E poi mi è piaciuto, mentre guardavo la serie, vedere in scena un personaggio che è un uomo d'azione ma non disdegna affatto la lettura :)

    CITAZIONE (Nancy Cuomo @ 4/2/2023, 16:10) 
    mi piace molto [...] come hai saputo rappresentare in pieno i suoi sentimenti e tutto ciò che lo ha portato a essere come si presenta nella serie.

    Volevo proprio che si capisse com'è diventato la persona che è, tramite l'utilizzo di poche parole mirate! Grazie ancora del commento, sono felice che continui a leggermi ^_^
     
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    Ti viene proprio bene scrivere di Philo, sai? Si sente che ami particolarmente il personaggio.
    Anche qua in un racconto tutto sommato breve sei riuscita a farne un bel ritratto, mi è piaciuto il paragone tra il prurito delle cicatrici e quello dei dolori della crescita. Molto bello anche sottolineare il suo cercare se stesso nei libri a riguardo dei fatati.

    CITAZIONE
    Sa che c’è una parte di lui che probabilmente non guarirà mai. Non riavrà le sue ali, questo è certo, ma forse può impedire a coloro che le hanno di perdere lo slancio per volare.

    Questa è una frase bellissima e intrisa di speranza, in un certo senso è quello che poi farà soprattutto con Vignette.
    In generale, è bello il suo desiderio di proteggere i fatati anche se a lui non è stato permesso esserlo, lo rende un personaggio di grande valore morale, non incattivito da ciò che ha vissuto.
     
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    CITAZIONE (Magic_Charly @ 11/2/2023, 20:01) 
    Ti viene proprio bene scrivere di Philo, sai? Si sente che ami particolarmente il personaggio.

    Sì, gli sono davvero affezionata <3 Riesco a entrare in empatia con lui molto facilmente, in maniera spontanea. E poi scrivo sempre le mie fanfiction per amore verso i personaggi...

    CITAZIONE (Magic_Charly @ 11/2/2023, 20:01) 
    Anche qua in un racconto tutto sommato breve sei riuscita a farne un bel ritratto, mi è piaciuto il paragone tra il prurito delle cicatrici e quello dei dolori della crescita. Molto bello anche sottolineare il suo cercare se stesso nei libri a riguardo dei fatati.

    Grazie ^_^
    Tutti noi cerchiamo di capire chi siamo, in un modo o nell'altro... e non è sempre facile, anzi!

    CITAZIONE (Magic_Charly @ 11/2/2023, 20:01) 
    CITAZIONE
    Sa che c’è una parte di lui che probabilmente non guarirà mai. Non riavrà le sue ali, questo è certo, ma forse può impedire a coloro che le hanno di perdere lo slancio per volare.

    Questa è una frase bellissima e intrisa di speranza, in un certo senso è quello che poi farà soprattutto con Vignette.
    In generale, è bello il suo desiderio di proteggere i fatati anche se a lui non è stato permesso esserlo, lo rende un personaggio di grande valore morale, non incattivito da ciò che ha vissuto.

    Uno dei motivi per cui mi piace tanto Philo è proprio il suo genuino desiderio di essere d'aiuto, soprattutto a chi è più sfortunato di lui. Amo i personaggi compassionevoli, altruisti, capaci di mantenere la propria bontà d'animo anche in circostanze difficili :)
     
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    Rieccomi dunque dopo lunga assenza! Mi è molto piaciuto questo breve scritto, specialmente la chiosa finale. Spero che la seconda stagione, ormai in dirittura d'arrivo, possa essere per te fonte di nuove ispirazioni ;)
     
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    Erfea ti ringrazio per essere passato a leggere (e per i complimenti) :*:
    Ammetto che sono un po' in ansia, temo che la seconda stagione possa rivelarsi insoddisfacente... ma staremo a vedere! Incrocio le dita :)
     
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    Elizabeth Swann

    C'è un riferimento alla psicologia di Freud. Un meccanismo di difesa di alcune persone è proprio quello di rielaborare le cose negative in qualcosa di socialmente utile: in questo caso il protagonista (che se ho capito bene si chiama Philo) rielabora il fatto di aver perso le sue ali, ovvero la possibilità di volare, nell'aiutare altre persone che potrebbero finire come lui. Forse è una spiegazione troppo banale, comunque me l'ha ricordato molto!
     
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    rosewhitexx_ non mi sembra banale, anzi! Ammetto di non aver pensato affatto a Freud mentre scrivevo (anche se qualcosina di psicanalisi la so), però la tua è una spiegazione molto sensata :b:

    Il protagonista è, come si può intuire, lo stesso che nella mia fanfiction "Sangue di fata" compare da bambino. In teoria il suo vero nome è Rycroft, ma nell'opera originale non lo chiama così quasi nessuno... Per tutti è "Philo" :)
     
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