Un fidanzamento fuori dal comune

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    In realtà si è fatta sera, ma vabbè :lol: Vi propongo una mia vecchia fanfiction, una delle prime che ho scritto su Will ed Elizabeth. Finora non l’ho pubblicata perché non mi sembrava mai il momento giusto, ma la tenevo da parte in un’apposita cartella del mio computer. In questi giorni ho deciso di revisionarla e adesso mi sento ragionevolmente sicura di volerla condividere qui su ESTEL.

    Dovrebbe essere leggibile da tutti, anche grazie alla sinossi. Ovviamente chi conosce l’opera di riferimento sarà avvantaggiato, ma credo che i non addetti ai lavori, con un piccolo sforzo, possano riuscire a capire in quale contesto si muovono i personaggi. Non mi resta quindi che augurare buona lettura a tutti, nella speranza che la storia sappia divertirvi e intrattenervi ^_^
    I fan della saga sono caldamente invitati a leggere le note d’autore collocate in basso, alla fine del racconto :)


    Un fidanzamento fuori dal comune


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    OPERA DI RIFERIMENTO: “Pirati dei Caraibi”
    CATEGORIA: bollino giallo (per adolescenti)
    GENERE: Sentimentale
    NOTE AGGIUNTIVE: Canon-Fic
    DICHIARAZIONE DI NON RESPONSABILITÀ: “Pirati dei Caraibi” e i suoi personaggi non sono di mia proprietà, ma appartengono alla Walt Disney Company. Questa fanfiction non è stata realizzata a scopo di profitto, ma solo per il piacere di scriverla e di condividerla gratuitamente.


    Sinossi

    Dopo una straordinaria avventura che ha coinvolto un tesoro maledetto, un rapimento e il salvataggio del famoso pirata Jack Sparrow dalla forca, Elizabeth Swann e Will Turner – amici d’infanzia e innamorati non dichiarati – confessano apertamente i loro reciproci sentimenti. Benché lei sia nobile e ricca e lui no, nessuno dei due vuole rinunciare a quest’amore capace di sfidare i pregiudizi e le convenzioni della società di Port Royal.

    Riusciranno i nostri giovani eroi a vivere con serenità il periodo del loro fidanzamento? Cosa accadrà durante quei mesi di febbrile attesa e grandi preparativi prima delle nozze? E come si comporterà il padre di Elizabeth, Governatore della città, diviso fra l’aderenza alle norme sociali e un sincero affetto paterno?


    <3



    Sin dall’inizio del corteggiamento di Will, Elizabeth aveva intuito che il loro fidanzamento sarebbe stato il più chiacchierato dell’intera città di Port Royal.

    Non era difficile capire il perché: molte donne aristocratiche si erano scandalizzate quando la figlia del Governatore, rifiutato il Commodoro Norrington, aveva dimostrato di preferirgli un modesto artigiano, che disponeva del denaro sufficiente per tirare avanti e non di più. I pettegolezzi sul conto di Elizabeth si erano sparsi a macchia d’olio tra gli esponenti della classe nobiliare, generando un’atmosfera densa di eccitazione e malignità.

    «Che umiliazione per il Commodoro» era stato il commento più frequente. «Un gran signore, il partito che ogni donna sogna, respinto in quel modo! E il povero Governatore Swann! È sempre stato troppo accomodante con sua figlia; adesso ne paga le conseguenze.»

    Elizabeth era dapprima rimasta indignata, poiché nessuna sembrava preoccuparsi di come si sentisse lei. Era consapevole che per molte donne il matrimonio costituiva solo un accordo, che poco aveva a che fare con l’amore e molto di più con la convenienza e la rispettabilità, ma si sarebbe aspettata un po’ di comprensione, perlomeno dalle sue coetanee. A quanto pareva, erano troppo occupate a compiangere “il povero Governatore Swann” e il Commodoro. C’era stata qualche donna più matura che aveva avuto il buonsenso di non alimentare ulteriormente il chiacchiericcio, cosa per cui Elizabeth era grata, ma nel complesso avevano prevalso le lingue velenose delle pettegole.

    Se, tuttavia, le signore della buona società si erano illuse che Elizabeth avrebbe dato loro soddisfazione, la realtà si era rivelata ben diversa. La figlia del Governatore aveva fatto buon viso a cattivo gioco, mantenendo sempre una certa cortesia in presenza delle altre nobildonne, nonostante sapesse benissimo che molte sparlavano alle sue spalle.

    Non che fosse stato facile per lei affrontare la situazione. Dopo l’indignazione iniziale era subentrato il fastidio, talvolta sfociato in rabbia. Elizabeth aveva sempre avuto un carattere impetuoso e, malgrado imparare le cosiddette “buone maniere” le avesse insegnato a tenere a freno la lingua, varie volte era stata sul punto di lasciar cadere la maschera di educata indifferenza che si era sforzata d’indossare, per dire in faccia a quelle donne maliziose e ficcanaso cosa pensasse di loro. Come se ciò non fosse sufficiente, rispettare le formalità e i limiti imposti dal corteggiamento era molto frustrante, e all’unico “passo falso” che Elizabeth si era concessa aveva posto fine suo padre.

    «Non puoi essere il suo istruttore» aveva detto il Governatore Swann, perentorio. Ovviamente si riferiva a Will, al quale Elizabeth aveva provato a insegnare alcuni passi di danza nel corso di una visita pomeridiana alla villa. «Dovrebbe sapere da solo cosa fare e quale comportamento assumere!»

    «Come potrebbe?» aveva obiettato lei. «Non ha mai avuto una vera possibilità d’imparare a ballare.»

    «Allora non sarai tu a porre rimedio alla sua ignoranza. Santo Cielo, Elizabeth, le cose sono già abbastanza complicate! Il ragazzo troverà qualcuno capace d’istruirlo a dovere, posso pagargli delle lezioni di danza se necessario… L’importante è che la responsabilità non ricada su di te. È poco appropriato per una fanciulla insegnare a ballare al proprio fidanzato.»

    Elizabeth non si era trattenuta dall’alzare gli occhi al soffitto, ma aveva capito che sarebbe stato inutile discutere. La sua reputazione era già stata oggetto di pettegolezzi sgradevoli e non doveva essere compromessa ancor di più. Suo padre era preoccupato per lei, per il suo futuro. Da sempre voleva la felicità dell’unica figlia che aveva; sebbene il matrimonio con un semplice fabbro fosse ben lontano da ciò che avrebbe desiderato per lei, si era fatto da parte per consentirle di decidere per sé stessa. Sotto sotto continuava a sperare che Elizabeth rinunciasse a Will, ma non le aveva mai chiesto di farlo: se le avesse imposto di sposarsi solo per convenienza, non sarebbe stato a posto con la propria coscienza per il resto della vita.

    Così Elizabeth si era impegnata al massimo per ubbidire alle regole, comportandosi in maniera irreprensibile: non rimaneva mai da sola con Will, evitava di andare a trovarlo alla fucina e si atteneva il più possibile a un linguaggio formale quand’erano in pubblico. Sembrava la soluzione migliore e più logica, quella che avrebbe rassicurato il Governatore e zittito le malelingue. Tuttavia, dopo quasi due mesi trascorsi a rispettare ogni forma di convenzione, fino alla più piccola e stupida, Elizabeth non ne poteva più. Era una giovane donna, che diamine! Voleva vivere il suo amore con Will con un minimo di serenità, non sentirsi come una schiava in catene! La situazione la esasperava così tanto che un giorno decise di porvi rimedio. Non poteva andare avanti in quel modo, o sarebbe impazzita.

    L’unica persona in grado di aiutarla era Estrella. A differenza di altri domestici, era propensa alla comprensione più che ai facili giudizi; inoltre, era in buoni rapporti con Elizabeth sin da quando aveva cominciato a lavorare alla villa del Governatore, dove anche sua madre aveva servito per anni prima di morire. Estrella era sempre stata molto perspicace, sapeva che la sua padrona aveva un debole per Will Turner da molto prima del fidanzamento. Chissà, forse aveva addirittura sperato che il sogno d’amore di Elizabeth potesse diventare realtà. Di sicuro era stata la prima a congratularsi dopo che Will si era dichiarato. Non avrebbe biasimato Elizabeth perché cercava di sottrarsi alle regole allo scopo d’incontrarlo.

    Fu così che un pomeriggio, all’imbrunire, Elizabeth andò alla fucina con Estrella. Insieme avevano fatto una lunga passeggiata per la città, attardandosi nella bottega dei ricami con la scusa di scegliere dei nastri per il giorno del matrimonio. Arrivate alla meta finale, cercarono di non dare nell’occhio; Estrella fece cenno a Elizabeth di entrare, decisa a rimanere fuori ad attendere diligentemente il suo ritorno.

    Ignorando il cartello appeso alla porta della fucina, che recava la scritta “chiuso” a chiare lettere, Elizabeth varcò la soglia con circospezione. Quasi le sembrava di essere tornata a quel lontano giorno di cinque anni prima in cui era rientrata a sorpresa a Port Royal, al termine di un lungo soggiorno a Londra, e aveva deciso di far visita a Will. Il pensiero portò un sorriso sul suo volto. Stava per chiamare il nome del suo innamorato, quando lui in persona emerse dalla semioscurità della fucina, con le mani gocciolanti, il viso bagnato… e senza camicia.

    «Elizabeth! Cosa…?» esclamò, gli occhi spalancati.

    Lei sentì la faccia andarle a fuoco – e non per colpa dell’elevata temperatura del luogo. Incapace di emettere alcun suono, restò a bocca aperta come una sciocca.

    Will agguantò un indumento abbandonato sopra un secchio capovolto e cercò di coprirsi. «N-non ti ho sentita entrare» balbettò. «Il negozio è chiuso.»

    «Sì, io… ho visto» ammise Elizabeth, con un tono così incerto che a stento riconobbe come proprio. «Mi spiace, volevo…» Sbatté le palpebre e si schiarì la gola, diventata più asciutta della sabbia sotto il sole cocente dei Caraibi. «Volevo salutarti un attimo» concluse, sentendosi molto ridicola.

    Will distolse lo sguardo da lei, le guance abbronzate che si tingevano di rosso. «Ah» disse soltanto.

    «Perdonami, credevo di poterti fare una sorpresa. Non pensavo…»

    «No, è colpa mia» si affrettò a replicare lui, stringendo al petto il capo d’abbigliamento con cui era intento a coprirsi almeno un po’; era una camicia, macchiata di fuliggine e spiegazzata, probabilmente indossata in precedenza. «Sei qui da sola?» soggiunse, esitante.

    «No, per la verità… c’è Estrella qui fuori» disse Elizabeth.

    Will continuava a evitare di guardarla. Lei, invece, non poté fare a meno di notare quel che la camicia non riusciva a nascondere: il profilo armonioso delle spalle nude, i muscoli ben definiti delle braccia. Il cuore cominciò a batterle più forte e una richiesta le uscì dalle labbra, d’istinto: «Posso restare?»

    Lui alzò gli occhi. Gocce d’acqua gli scorrevano lungo la fronte e le guance; aveva i capelli umidi e legati male, con diverse ciocche ribelli che pendevano davanti al viso e ai lati del collo. A Elizabeth era capitato di vederlo bagnato dalla testa ai piedi, dopo che l’aveva portata via dall'Isla de Muerta, ma allora aveva addosso tutti i vestiti. Incredibile quale differenza facesse questo particolare…

    «Dovresti andartene, lo sai» mormorò Will. «Se tuo padre lo scoprisse…»

    «Non lo scoprirà» rispose subito Elizabeth. «Per favore, non mandarmi via. Non riusciamo mai ad avere un momento per noi.»

    «Capisco cosa vuoi dire, ma questo preciso momento non è quello giusto.»

    Elizabeth sospirò. Era ancora imbarazzata, così come lui, però la sua parte più ribelle stava cominciando a insorgere. Non era giusto che fossero sempre costretti a mantenere le distanze, in fondo dovevano sposarsi! Non erano mica degli estranei. E cosa c’era di male nel voler rimanere da sola col proprio fidanzato, senza la presenza di altre persone intorno?

    «Ti stavi lavando?» chiese, come se non fosse evidente. «Puoi continuare, aspetterò che tu abbia finito.»

    Non era facile mostrarsi disinvolta in una situazione simile, ma lei non aveva intenzione di cedere. Sarebbe rimasta – a meno che Will non insistesse che non la voleva lì. Era ovvio che fosse stato preso in contropiede dall’apparizione improvvisa della sua futura sposa, soprattutto perché era sconveniente per qualsiasi donna vederlo nello stato in cui si trovava; eppure, dopo essersi dato una sistemata, avrebbe potuto apprezzare la compagnia di Elizabeth…

    «Ne ho ancora per un po’ di tempo» disse Will a quel punto. «Cercherò di sbrigarmi.»

    Lei gli sorrise, grata. «Hai bisogno di aiuto?» esclamò in uno slancio di audacia.

    Il volto di lui divenne, se possibile, ancor più arrossato.

    «Potrei lavarti la schiena» proseguì Elizabeth, imperterrita. Non si era mai sentita così impudente in tutta la vita: se suo padre avesse potuto sentirla, gli sarebbe venuto un colpo! Ma dopo lunghe settimane passate a comportarsi in maniera educata, quasi sottomessa, era una liberazione infrangere i dettami della buona società – anche a costo di apparire sfacciata.

    Will deglutì, il pomo d’Adamo che faceva su e giù. «Non sono sicuro che sia opportuno.»

    «Non verremo scoperti, Estrella è dalla nostra parte» disse Elizabeth, anticipando un’ulteriore replica.

    Will scosse la testa. «Sei un’incosciente. E la tua incoscienza potrebbe metterti nei guai, un giorno o l’altro.»

    Si guardarono per un lungo istante. L’imbarazzo si era attenuato, però non era scomparso. A Elizabeth pareva di vedere i pensieri di Will, in bilico fra la scelta del comportamento più corretto e quella che l’avrebbe condotto a mettere da parte sobrietà e decoro. Poi lui parlò, con una voce così bassa da risultare a malapena udibile: «C’è un panno vicino alla bacinella. Se lo desideri…»

    Si voltò e si diresse verso l’angolo dove c’era l’occorrente che aveva usato per ripulirsi. Elizabeth lo seguì, senza aspettare un secondo invito. Una piccola bacinella di metallo, contenente dell’acqua, era appoggiata su un supporto di legno. Lei prese il panno grigio che Will aveva lasciato sul bordo, lo immerse nell’acqua e lo strizzò.

    Lui le diede le spalle, in silenzio. Elizabeth iniziò a passare il panno inumidito sulla schiena, seguendo dapprima il profilo della colonna vertebrale e poi spostandosi lungo i lati. La pelle, liscia e priva di imperfezioni, era coperta di sudore; con movimenti lenti e metodici, Elizabeth lo lavò via. Percepiva il calore irradiarsi dal corpo di Will e il cuore le pulsava in gola. Non c’era mai stato un tale livello d’intimità fisica tra loro.

    Will rimase immobile, ma qualcosa nella vaga rigidità della sua postura suggerì a Elizabeth che doveva essere emozionato quanto lei. Stavano vivendo un’esperienza del tutto nuova, oltre che proibita. Elizabeth capì di non voler smettere prima di aver terminato: amava Will e voleva far tesoro dell’opportunità di prendersi cura di lui, almeno per un po’ di tempo.

    Dopo aver dedicato la propria attenzione alla parte bassa della schiena, fece per appoggiare il panno sul suo fianco destro. Fu in quell’istante che Will si girò di scatto verso di lei, attirandola in un bacio caldo e sensuale che la colse alla sprovvista. Odorava di ferro, fuoco e sudore, ma le sue labbra erano così invitanti e morbide che Elizabeth aprì subito la bocca, estasiata, offrendogli l’accesso che anelava. Non l’aveva mai baciata con tale passione, nemmeno il giorno in cui le aveva dichiarato il suo amore. La camicia sporca cadde a terra dimenticata, mentre lui le avvolgeva un braccio intorno alla vita e le accarezzava la nuca con l’altra mano.

    Elizabeth provò l’impulso repentino di liberarsi degli indumenti che portava, per percepire il contatto diretto della pelle di Will sulla propria. Eccitata da un pensiero simile, alquanto indecente e fuori dall’ordinario per una donna della sua classe, assaporò la pienezza del bacio e si abbandonò alle sensazioni. Il suo corpo pareva vibrare come un’arpa sotto il tocco di un musicista, il suo respiro era quasi un tutt’uno con quello di Will. Le sue dita giocarono con le ciocche scure e aggrovigliate di lui, poi si spostarono verso il collo e ancora più in basso, fino a raggiungere il petto nudo.

    Will interruppe il bacio. «Dovremmo… fermarci» ansimò, malgrado gli si leggesse in volto che avrebbe voluto l’esatto opposto. «Noi non… non siamo ancora marito e moglie.»

    Le labbra di Elizabeth formicolavano per l’improvvisa perdita del contatto. «Lo so» disse lei col fiato corto. «Questo è… molto inappropriato.» Cercò di usare lo stesso tono sussiegoso di suo padre, senza riuscirci.

    «È vero, siamo su un terreno pericoloso.»

    «Però sei stato tu a cominciare.»

    «Col bacio sì. Ammetto la mia colpa» disse Will.

    Elizabeth gli scostò i capelli dal viso. «So che il resto della colpa appartiene a me. A mia difesa posso dire soltanto che ti trovo scandalosamente desiderabile.»

    «Non quanto lo sei tu. Chissà, forse non te ne sei ancora resa conto.»

    «Oh, no, sono ben consapevole dei miei attributi.» Lei ammiccò e sorrise. «È solo che non ero sicura dell’effetto del mio fascino sul mio futuro sposo.»

    Finalmente l’atmosfera si stava alleggerendo e la conversazione si era tinta di toni scherzosi. Elizabeth aggiunse: «Chi avrebbe mai pensato che essere promessi si rivelasse tanto difficile?»

    «Ebbene, non rimarremo promessi in eterno. Un giorno saremo sposati» osservò Will.

    «Voglia il Cielo! Quest’attesa sta diventando proprio irritante.»

    I due innamorati si tenevano ancora abbracciati, i muscoli del torace di Will toccavano il seno di Elizabeth. Di nuovo lei pensò a quanto sarebbe stato bello se gli abiti e il corsetto non si fossero frapposti tra la sua pelle e quella del suo fidanzato, cosa che la fece avvampare.

    «Elizabeth.» Will le accarezzò una guancia infiammata. «Elizabeth, sai che non potrei mai macchiare la tua rispettabilità.» Il tono era serio, una leggera ruga gli increspava la fronte.

    Lei cercò di sdrammatizzare: «Nemmeno dopo i tuoi recenti atti di pirateria?»

    «Nemmeno dopo quelli.»

    «Allora è un peccato che non ci troviamo in mezzo a una marmaglia di pirati. In quel caso avresti mandato al diavolo le convenzioni.»

    «No, non l’avrei fatto. Potrò essere figlio di un pirata e un pirata io stesso, a mio modo… ma sono ancora un uomo d’onore.» Will fece una breve pausa e intrecciò le dita nei riccioli elaborati che formavano l’acconciatura di Elizabeth. «Mi ritieni così desiderabile da compromettere te stessa?» chiese, molto piano.

    «Ecco, io…» Lei si morse il labbro, conscia che stavolta era giusto rispondere con la massima sincerità, senza più scherzi o battutine. «Sta succedendo tutto piuttosto in fretta» disse. «Ti amo, voglio essere tua moglie e… e sì, ti desidero. Questo è quello che so. Le distanze imposte dall’etichetta sono sempre più insopportabili. Forse potremmo provare ad allentarle un po’.»

    «Come?» domandò Will, accigliandosi ancora di più.

    «Non c’è bisogno di… di andare fino in fondo. So quali potrebbero essere le conseguenze. Eppure non credo che sarebbe uno sbaglio incontrarsi da soli, di tanto in tanto. Perlomeno, avremmo la possibilità di parlare in maniera più libera e informale. Tu che ne pensi?»

    «Significherebbe vederci di nascosto, insomma» dedusse Will.

    Elizabeth gli sfiorò la fronte, come per spianarla. «Estrella ci aiuterebbe.»

    «E se per questo finisse nei guai? No, è troppo rischioso.»

    «Pensavo che ai pirati piacesse il rischio.»

    «Elizabeth…» sospirò Will. «Ero convinto che tu volessi discuterla sul serio, questa faccenda.»

    Lei strinse le labbra. «E io ero convinta che il tuo amore per me andasse oltre il rispetto delle regole. A quanto pare, mi sono sbagliata.»

    Will sussultò e sgranò gli occhi. Elizabeth si pentì di essere stata così brusca ed era sul punto di scusarsi, quando lui si chinò a mordicchiarle il lato del collo. «Sei piuttosto impertinente, stasera» le disse in tono stuzzicante, parlando a un soffio di distanza dal suo orecchio. «È uno stratagemma per farmi perdere il controllo?»

    Lei rabbrividì di piacere. «No, anche se non mi dispiacerebbe metterti alla prova.» Gli sfiorò il torace scoperto, affascinata dalla conformazione dei pettorali. «In ogni caso, adesso abbiamo bisogno di usare la furbizia e la logica, non di cedere al sentimento.»

    «Allora è meglio che vada a cercare qualcosa da indossare.» Will si sciolse dall’abbraccio e posò un rapido bacio sulla fronte della fidanzata. «Torno subito.»

    Sparì nella stanza adiacente alla fucina, che da qualche anno era la sua camera da letto. Elizabeth pensò a quanto fosse bizzarro il loro rapporto. Un momento prima erano timidi e impacciati, il momento dopo si sentivano a proprio agio. Era stato così anche quando Will l’aveva portata in salvo a bordo dell’Interceptor: dal parlarle con deferenza era arrivato a chiamarla col suo nome di battesimo e quasi a baciarla. Non che le fosse dispiaciuto, anzi, era stata lei ad avvicinarsi per prima a lui, sebbene poi si fosse tirata indietro. Forse era la familiarità derivante dalla loro antica amicizia a renderli capaci di mettere in secondo piano le convenzioni. Durante l’infanzia non c’erano stati quasi mai momenti d’imbarazzo tra loro, poiché erano legati da un forte rapporto di confidenza. A quel tempo, inoltre, nessuna gerarchia sociale poteva dividerli, dato che il padre di Elizabeth non aveva il cuore di essere troppo severo con sua figlia ancora bambina.

    Rimpiangendo un po’ quei momenti, Elizabeth prese a curiosare in giro, per ingannare l’attesa fintanto che non ritornava Will. Il suo sguardo venne attratto da quattro lame che lui aveva fabbricato, lucenti e nuove di zecca. Ne prese una in mano e rimase sorpresa dal peso; avrebbe scommesso che fosse più leggera. Provò ad agitarla e si sentì goffa, sgraziata. Non aveva nemmeno la metà dell’abilità di Will come spadaccino.

    Fu in quel preciso istante che un’idea la folgorò: e se per lei fosse stato possibile imparare a maneggiare la spada? Sapeva che si trattava di un’attività prediletta dagli uomini, ma le sembrava così interessante! Magari poteva riuscire ad apprendere almeno qualche rudimento… così avrebbe anche avuto l’occasione di passare del tempo in più con Will…

    «Elizabeth, cosa stai facendo?»

    L’oggetto dei suoi pensieri la strappò a quelle fantasie. Lei scosse la testa, come risvegliandosi da un sogno. «Nulla, ammiravo il tuo lavoro.»

    Will si avvicinò a passi lenti, con indosso una camicia bianca, consumata ma pulita. «Le spade ti piacciono?» chiese.

    «Molto. Sono davvero belle.»

    «Ne sono contento.»

    «E… se m’insegnassi?» azzardò lei.

    Will non capiva. «A far cosa?»

    «Vorrei imparare a tirare di scherma» precisò Elizabeth. «Sono certa che saresti capace di darmi qualche lezione.»

    «Non dirai sul serio, spero.»

    «Invece sì. Che c’è di sbagliato?»

    «Non si tratta di un gioco. Innanzitutto potresti farti male, ma questo lo sai già. Quello che forse non sai è che imparare a maneggiare la spada richiede molto tempo e impegno. Non c’è alcuna possibilità che io riesca a farti da insegnante: tuo padre non acconsentirebbe mai e le signore del tuo rango si scandalizzerebbero alla sola idea.»

    Elizabeth fece un passo avanti e guardò Will dritto negli occhi. «E tu? Saresti d’accordo con loro?»

    «Ecco… non capisco perché, con tutti i preparativi per il matrimonio che t’impegnano, ti sia venuto in mente proprio adesso di diventare una spadaccina.»

    «Tirare di scherma è un’arte che apprenderei volentieri. Non ti ricordi più delle nostre finte spade di legno, quand’eravano piccoli? E suppongo di voler imparare a difendermi bene come te…»

    Will assunse un’aria preoccupata, le labbra che si piegavano all’ingiù e le sopracciglia che si aggrottavano. «Ti senti in pericolo?»

    «No, certo che no, però… pensa se dovessero presentarsi altri pirati a Port Royal. Non è impossibile, dopo la fuga di Jack e la clemenza che ti ha mostrato mio padre. Se succede, voglio essere pronta. E poi quest’attività sembra molto più stimolante che ricamare o suonare il pianoforte.»

    «Posso proteggerti io. Se dovesse succedere qualcosa, non mi allontanerò dal tuo fianco. Non ti accadrà nulla di male, te lo prometto.»

    «Will.» Elizabeth mise a posto la spada e gli prese la mano. «Non puoi farmi una promessa del genere, lo sai. A volte le cose succedono e non possiamo evitarle. Tua madre aveva giurato che sarebbe rimasta sempre con te e poi si è ammalata, me l’hai raccontato tu stesso. Il nostro matrimonio è ancora lontano e, anche qualora fossimo sposati, non potresti comunque proteggermi da tutti i mali del mondo. È giusto che io impari a fare qualcosa per cavarmela da sola. Non voglio essere una bambola da tenere sotto una campana di vetro – non l’ho mai voluto.»

    Lui la scrutò a lungo con occhi seri. «Credo di capire il tuo punto di vista. Non voglio ostacolarti, ma sei davvero sicura?»

    Elizabeth annuì.

    «Non è un… insomma, un desiderio improvviso…?»

    «Quello che intendi è “un capriccio”» ribatté lei, stavolta un po’ aspra. «No, ti garantisco che non lo è.»

    «Non insinuo che sia un capriccio, ma non puoi negare che, nel corso della tua vita, sei stata abituata a essere accontentata. Non biasimo tuo padre per il tipo di educazione che ha voluto darti, sono certo che al suo posto avrei agito allo stesso modo… però devi capire che, se fossi cresciuta in una famiglia diversa, tante concessioni non ti sarebbero state fatte. Avresti imparato soltanto le cose utili.»

    «Utili secondo chi? Maneggiare la spada lo è per me. Non m’interessa se altre donne non lo imparano e non lo imparerebbero mai!»

    «Non arrabbiarti, per favore» disse Will. «Sono dalla tua parte, solo che tutto questo…»

    «… non è appropriato, lo so» completò Elizabeth. Incrociò le braccia e storse la bocca in una smorfia. «Vorrei comunque provare. Forse potresti darmi lezioni di nascosto, per i primi tempi… Estrella ci coprirà.»

    «No, Elizabeth, non posso tollerare che quella povera ragazza rischi il licenziamento per colpa dei nostri sotterfugi» protestò Will. «Permettimi piuttosto di parlare con tuo padre. Se gli facessi presente che i pirati potrebbero tornare qui, magari mi accetterebbe come tuo istruttore.»

    «È davvero premuroso da parte tua, ma lascia che mi occupi io della cosa, almeno all’inizio. Qualche lezione clandestina non arrecherà nessun problema a Estrella, credimi. Poi affronterò mio padre, insieme con te se necessario; adesso vorrei semplicemente che avessimo l’opportunità di rimanere un po’ da soli. In fondo, ero venuta qui per questo. Non potremmo avere molto spazio per noi se mio padre fosse a conoscenza della situazione: manderebbe qualche domestico a sorvegliarci.»

    «È un piano alquanto azzardato. Stiamo andando contro tutto ciò che viene considerato decoroso.»

    «Ora non esagerare, Will» ammonì Elizabeth. «Sono certa che esercitarmi con una spada non richiederà nulla di indecoroso.»

    «Ebbene, temo che ti sbagli di grosso» la contraddisse lui. «Dovrai indossare abiti da uomo, altrimenti inciamperai di continuo nelle tue gonne e sottovesti. Questo va contro il decoro, eccome.»

    Elizabeth fece il broncio. «Perché ho la sensazione che tu non mi prenda sul serio?»

    «Sono solo… sorpreso, ecco. Perdonami, non è mia intenzione metterti a disagio o offendere la tua sensibilità.»

    «Allora m’insegnerai?»

    «Sì.»

    «Ottimo!»

    Will scosse il capo, senza comprendere appieno un tale entusiasmo. Ai suoi occhi la faccenda appariva un po’ bizzarra. Ad ogni modo, la prospettiva di Elizabeth aveva senso, perciò lui le sarebbe stato accanto in quella nuova impresa.

    Iniziò così la fase più incredibile del loro fidanzamento. Dietro il corteggiamento formale, Elizabeth e Will nascosero una serie di attività sconvenienti che avrebbero fatto impallidire qualsiasi benpensante della città: baci furtivi, chiacchierate confidenziali durante le quali cortesia e distacco non avevano più spazio, lezioni di scherma… e anche di ballo. Con il consenso di Will, infatti, Elizabeth aveva deciso di ricominciare a insegnargli qualche passo di danza. Per diverso tempo i due s’incontrarono clandestinamente di notte, poi capirono che era giusto provare a convincere il Governatore a dare il suo permesso a Elizabeth affinché si esercitasse con la spada. Non fecero parola di tutto il resto per non allarmarlo troppo, altrimenti lui avrebbe finito col respingere la loro proposta.

    Il padre di Elizabeth rimase sconvolto dalle idee che gravitavano nella testa della figlia. Protestò, si mise le mani nei capelli – nella parrucca, per la precisione – e diede il via a una serie di presagi oscuri sul futuro dei due innamorati. Se qualcuno avesse saputo cosa combinavano, sarebbe stata la fine! E lui, John Weatherby Henry Arthur Swann, stimato Governatore di Port Royal, si sarebbe trasformato nello zimbello della città!

    Elizabeth, tuttavia, fu irremovibile. Insistette sul fatto che i pirati potessero tornare, disse che aspirava a essere in grado di difendersi da sé e che era disposta a qualunque sacrificio pur di ricevere lezioni da Will. Rassegnato, il Governatore maledisse la cocciutaggine della figlia e finì per dare il suo consenso, a patto che ogni dettaglio venisse organizzato con cura. Gli orari delle esercitazioni sarebbero stati decisi a seconda degli impegni di Will, di Elizabeth e del Governatore stesso, in modo da non essere d’intralcio a nessuno. Non avrebbe mai dovuto esserci neppure una lezione svolta in assenza di Estrella, o di un altro membro fidato della servitù, e una stanza della villa sarebbe stata riservata solo all’apprendimento di Elizabeth.

    Lei accettò quelle condizioni e, come atto di riconoscenza e gratitudine per l’indulgenza paterna, ridusse al minimo qualsiasi incontro segreto con Will. Non vi rinunciò del tutto perché dubitava di poterci riuscire – e perché contava d’insegnargli altri passi di danza. Voleva che lo sposo, il giorno delle nozze, colpisse gli invitati con l’eleganza dei suoi movimenti e la sua bravura nel ballo; c’era da lavorare per raggiungere un risultato simile!

    Vi furono altri momenti di eccitazione e disagio tra Elizabeth e Will, poiché le carezze e i baci rubati nascondevano a malapena il loro crescente desiderio di una maggiore intimità. Elizabeth arrivò a chiedersi più volte se avrebbe finito per infrangere un’altra convenzione – forse la più rilevante, quella che imponeva alle donne di non avere rapporti con gli uomini prima del matrimonio. La prospettiva della trasgressione non la intimoriva particolarmente, ma l’idea di vivere un’esperienza così importante in maniera frettolosa e sbrigativa, senza la benedizione di suo padre e andando contro la morale religiosa, non le sembrava nemmeno troppo allettante. Sì, lei non era quel che si definisce una donna pia, né si sentiva in diritto di condannare senza appello coloro che, dopo aver trovato il vero amore, cedevano alle esigenze della carne… però era giunta alla conclusione che fosse meglio aspettare il momento giusto. Si sarebbe abituata all’attesa e avrebbe osservato almeno questa regola, anche per rispetto nei confronti di Will, deciso a fare le cose per bene.

    «Occorrerà solo qualche mese, dopodiché condivideremo la stanza… e il letto» le disse una volta, nel corso di uno dei loro incontri. «Dobbiamo avere pazienza, tutto qui.»

    Elizabeth si limitò ad annuire. Da quel giorno sognò spesso di trovarsi con Will su un materasso morbido e comodo, con tante candele a rallegrare l’atmosfera e un dolce profumo di fiori che si spargeva nell’aria. In attesa che quell’immagine diventasse realtà, si gettò con tutta sé stessa nei preparativi per le nozze, con la speranza di organizzare ogni dettaglio e ottenere un matrimonio perfetto. Poiché il lavoro da fare era moltissimo, nelle ultime settimane prima del giorno fatidico dovette sacrificare le lezioni di scherma; ebbe comunque l’occasione di esercitarsi da sola nei ritagli di tempo.

    Giunse la sera prima della cerimonia. Elizabeth sarebbe dovuta andare a letto presto, però non aveva sonno: era troppo emozionata. Non faceva altro che immaginare sé stessa e Will davanti all’altare. Per fortuna qualcuno bussò alla porta, distogliendola dai suoi pensieri.

    «Elizabeth?»

    Era suo padre. Lei si aggiustò la veste da camera e disse: «Avanti!»

    Il Governatore aprì la porta ed entrò nella stanza. «Ero sicuro che fossi ancora alzata. Sei nervosa per la cerimonia di domani, non è vero?» domandò con aria comprensiva. Non si era ancora preparato per la notte e sembrava del tutto sveglio, tant’è che i suoi occhi erano vigili e attenti.

    Elizabeth assentì. «Faccio fatica a credere che sarà il giorno del mio matrimonio.»

    «Vale anche per me, ma… figlia mia, c’è solo una cosa che un buon padre chiederebbe in un momento come questo: sei felice?»

    «Sì» rispose lei senza esitazione, «sono felice.»

    Il Governatore sorrise, una traccia di malinconia nello sguardo. «Allora non c’è molto altro da aggiungere. So che William ti vuole bene e ti rispetta, quindi sarà un buon marito. Certo, quell’affare delle spade ha messo a dura prova la mia tolleranza…»

    «Padre, quante volte dovrò ripeterlo? Non è stata un’iniziativa di Will, sono io che gli ho chiesto d’insegnarmi.»

    «Ebbene, avrebbe dovuto rifiutarsi. Comunque sia, ormai è andata com’è andata e le lamentele non servono a nulla. Chissà, forse davvero verrà fuori qualcosa di buono da tutto questo, anche se mi auguro che nessun pirata osi rimettere piede a Port Royal. Ciò che più mi auguro, però, è che tu e colui che da domani sarà tuo marito vi prendiate cura l’uno dell’altro, nella buona e nella cattiva sorte.»

    «Sarà così» garantì Elizabeth. «Faremo del nostro meglio.»

    «Il vostro è stato un fidanzamento fuori dal comune, pieno di trasgressioni. Vi esorto a non rendere tale anche il vostro matrimonio» concluse il Governatore, tirando fuori un fazzoletto per asciugarsi la fronte. Pareva ancor più agitato della figlia. Elizabeth mise una mano sulla sua, in segno di rassicurazione.

    «Cercheremo di comportarci con giudizio, padre. Non c’è bisogno di preoccuparsi per noi» gli disse. Per un attimo si sentì in colpa a causa delle visite notturne a Will… Se non altro, le nozze avrebbero posto fine a quel genere di esigenza.

    Stavolta il Governatore riuscì a sorridere più apertamente. «Adesso dovresti riposare, mia cara. Ne hai bisogno.»

    «Tenterò. Buonanotte, padre.»

    «Buonanotte, Elizabeth. Dormi bene.»

    Quando la porta si richiuse, Elizabeth cincischiò per qualche istante prima di recarsi sul balcone. Era una notte calda e afosa: poche stelle si distinguevano nel cielo, attraversato qua e là da nubi bianco-grigie. La giovane donna pensò di nuovo a Will e si chiese se fosse sveglio anche lui, o se fosse già riuscito a prendere sonno. L’indomani l’avrebbe visto abbigliato con cura, come un vero gentiluomo, e lui avrebbe visto lei col vestito scelto per le nozze, che secondo Estrella le stava d’incanto. Non che gli abiti fossero la cosa più importante, ma avrebbero contribuito a ravvivare l’atmosfera gioiosa. Elizabeth non stava più nella pelle.

    Suo padre aveva detto che il fidanzamento tra lei e Will era stato fuori dal comune. Aveva ragione; tuttavia, considerando l’avventura vissuta con Jack Sparrow e i caratteri dei due innamorati, era difficile che potesse essere altrimenti. Forse il matrimonio avrebbe stabilizzato le cose… o forse no. Al momento, Elizabeth non rimpiangeva nessuna delle trasgressioni messe in atto con Will.

    Mandò un bacio al cielo sulla punta delle dita, indirizzato al suo futuro sposo.

    “Buonanotte, Will” gli augurò fra sé. “A domani. Questa è l’ultima volta che dormiamo separati – e non vedo l’ora di essere fra le tue braccia, assieme a te nella stessa camera da letto, come marito e moglie. Sogni d’oro e d’amore.”

    Lontano dalla villa del Governatore Swann, nella propria stanzetta angusta, Will Turner sorrise nel sonno, quasi avesse appena ascoltato le parole di Elizabeth. Nessuno dei due aveva la minima idea di cosa li aspettasse realmente il giorno successivo…

    f i n e


    tumblr_c50



    Note dellautrice


    Scopo di questo racconto è rappresentare almeno in parte il momento di transizione fra primo e secondo film della saga, momento in cui Elizabeth e Will passano da una relativa ingenuità a una maggiore sicurezza di sé. In altre parole, entrambi sono “cresciuti”, anche se l’evoluzione sarà completa solo alla fine del terzo film, perciò il loro rapporto va un po’ oltre la dolcezza e il romanticismo iniziali (che io stessa ho rievocato nel mio primissimo racconto dedicato a loro, ”His Hands”).
    La concezione della vita prematrimoniale che ho mostrato potrebbe non essere abbastanza accurata storicamente. Non lo so, a dirla tutta. Ad ogni modo, nessuna delle mie fanfiction si pone l’obiettivo di delineare uno spaccato realistico e attendibile della società settecentesca. I film offrono una versione romanzata dell’epoca, perciò mi limito a seguirne la scia e a calare i personaggi in situazioni che considero plausibili nel contesto immaginato dai creatori originali della saga :)

    Riguardo alla questione della rispettabilità connessa alla verginità di Elizabeth, penso sia normale che Will vi attribuisca un minimo d’importanza, poiché in società lui ha uno status inferiore rispetto alla futura sposa e, con tutta probabilità, viene osservato con sospetto da diversi abitanti di Port Royal (che avrebbero facilmente potuto etichettarlo come un arrampicatore sociale o un approfittatore). Non riesco a vederlo indifferente a eventuali pettegolezzi maligni sulla reputazione di Elizabeth, al di là di quali possano essere i suoi pensieri personali sul valore all’epoca dato alla verginità femminile.
    Quanto a Elizabeth, è facile immaginarla infastidita dal trattamento diverso riservato a donne e uomini (dubito molto che qualcuno si preoccupasse di preservare la verginità maschile! X) ). Tuttavia, nemmeno lei può essere completamente avulsa dalla realtà sociale che la circonda, altrimenti sarebbe un personaggio idealizzato; inoltre, è abbastanza intelligente da capire che vale la pena aspettare per vivere una bella esperienza, anziché rischiare di sciuparla agendo di fretta e di nascosto come ladri :D

    Alle lezioni di scherma che le ha impartito Will c’è un accenno esplicito nel secondo film, quindi non mi sono inventata quasi nulla, limitandomi a immaginare cos’avrebbe potuto dare inizio a queste attività. Al contrario, le lezioni di ballo per Will sono farina del mio sacco ;)
    Qua e là ho inserito piccoli collegamenti con altre mie storie, ma niente che possa mettere in difficoltà chi non le ha lette. Tengo molto a creare un unico arazzo coi fili delle mie fanfiction, ma credo che ogni singolo filo debba formare un disegno comprensibile, se capite cosa intendo. Vedremo quali e quanti altri fili riuscirò ad aggiungere dopo questo.


    P.S. Sappiate che per me Will soffre il solletico :rolleyes: :lol:

    Edited by Elizabeth Swann - 15/3/2024, 18:08
     
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    Frequentando molto saltuariamente il forum, ho colpevolmente scoperto questa tua nuova bella fanfiction a tema Willabeth soltanto per caso qualche giorno fa e, dopo averla letta tutto d'un fiato, finalmente trovo qualche minuto per commentarla :]

    Come in altre tue storie incentrate su questa coppia, mi piace la maniera in cui riesci ad esplorare e sviscerare il loro rapporto evidenziando il sentimento romantico, puro e sincero che li lega e aggiungendoci qualche pizzico di sensualità e ironia che evita una deriva troppo zuccherosa. Qui in particolare ho apprezzato la tua volontà di riflettere ancora più approfonditamente anche sul contesto storico e sociale in cui entrambi si trovano a vivere questa loro relazione, che di sicuro non deve essere stata vista di buon occhio dalla comunità, data la differenza di ceto e il rifiuto di Elizabeth di accasarsi con un uomo ben più stimato quale il Commodoro Norrington.

    Trovo molto sensato e condivisibile perciò il tuo ribadire come il loro fidanzamento di conseguenza sia stato un po' ostacolato dai pregiudizi e dalle convenzioni che hanno imposto loro di mantenere alcuni segreti e di escogitare dei sotterfugi per poter trascorrere più tempo possibile insieme. Mi sono spesso chiesta, guardando il secondo capitolo della saga, come abbia fatto Will ad insegnare alla sua fidanzata ad usare la spada, un'occupazione decisamente fuori dal comune per una donna per di più aristocratica, ma devo dire che non ricordo di aver mai letto qualche fanfiction che affrontasse l'argomento, nonostante sia di indubbio interesse e secondo me abbia forgiato molto la loro relazione, imponendo una certa disciplina, oltre che rafforzando la reciproca fiducia, complicità e stima l'uno per l'altra. E questo poi diventa evidente nella mitica scena del matrimonio/combattimento in tandem! :wub:
    Tra l'altro ricordo che proprio nel commentario audio de La maledizione del forziere fantasma Elliott e Rossio, gli sceneggiatori, affermavano come il loro interfacciarsi, soprattutto in pubblico, ricordasse un po' un incontro di scherma, un continuo alternarsi di attacco e difesa con piccoli tocchi.
    Non so se tu questo commento lo abbia letto o sentito, comunque sia anche nel modo in cui ce li hai mostrati qui alle prese con questo impulso costante di stare vicini, provocandosi e al tempo stesso ritraendosi per rispetto del senso di ciò che è appropriato - come direbbe il buon Governatore Swann - , ci ho rivisto bene questa considerazione ;)

    La scena dell'incontro furtivo nella bottega con Will mezzo ignudo l'ho trovata molto coinvolgente e ben scritta, impregnata di un erotismo sottile molto efficace e molto in linea con quello presente ed emanato dai due protagonisti sullo schermo, anche senza troppo mostrare.

    Il finale invece mi ha un po' immalinconita, sapendo ciò che accadrà il giorno delle sospirate nozze, eppure ho apprezzato l'ingresso del Governatore che in fondo ha mostrato una mentalità piuttosto aperta nell'accettare il futuro genero e si preoccupa solo della felicità di sua figlia.

    Nello stesso tempo, proprio nelle battute finali ammetto che ho trovato Elizabeth un po' troppo dolce, sia nel pensiero che rivolge a Will, sia in quel suo mandargli un bacio a distanza: personalmente non l'ho riconosciuta in queste parole e in questo gesto, la vedo come una ragazza sì sognatrice, ma anche parecchio concreta e piuttosto introversa in fatto di dimostrazioni d'amore. Ma questa ovviamente è una mia visione che non inficia comunque l'apprezzamento per questo tuo interessante e piacevole componimento.

    PS: All'occasione ho riletto anche in His hands che ho trovato davvero delizioso, sei stata molto abile nel tratteggiare la fase di passaggio dall'amicizia innocente e disinteressata alla consapevolezza di un'attrazione e un desiderio amoroso.
     
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    Questa storia credo che sia stato un perfetto tassello fra il primo e il secondo film, anche perché forse si sarebbe dovuta approfondire questa relazione, anche perché poi quello che succede ha sicuramente un altro impatto. Mi è piaciuto come hai conciliato il carattere dei personaggi con la storia narrata :Elizabeth desiderosa di fare ciò che vuole, senza dar retta a nessuno, ma allo stesso tempo abbastanza astuta da non cedere alle tentazioni della società; Will timido, ma allo stesso intrepido; il governatore permissivo verso la figlia ma con certe limitazioni...
    insomma, sarebbe stata tranquillamente una parte da inserire nei film. Complimenti
     
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    Fanny Solomon ho letto il tuo post giorni fa, ma non ti ho risposto perché volevo assolutamente farlo durante un momento di calma, in modo da dedicarti il giusto tempo.
    Per prima cosa, ti ringrazio per aver lasciato un commento così lungo, attento e dettagliato, che va a toccare vari aspetti del mio racconto. Lettori come te sono una gemma rara! :woot:
    In secondo luogo, so quanto ti appassionano la saga originale e i personaggi, perciò il confronto con te è tanto prezioso quanto divertente, almeno ai miei occhi. Spero di non essere l'unica a pensarla così. :]

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 5/4/2024, 18:21) 
    Frequentando molto saltuariamente il forum, ho colpevolmente scoperto questa tua nuova bella fanfiction a tema Willabeth soltanto per caso qualche giorno fa

    Be', è l'ultima che ho pubblicato, quindi non si può certo insinuare che tu sia in ritardo... ;) :*:

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 5/4/2024, 18:21) 
    Come in altre tue storie incentrate su questa coppia, mi piace la maniera in cui riesci ad esplorare e sviscerare il loro rapporto evidenziando il sentimento romantico, puro e sincero che li lega e aggiungendoci qualche pizzico di sensualità e ironia che evita una deriva troppo zuccherosa.

    Mi piace definirmi romantica fino a un certo punto! :lol:
    Credo che la bellezza di una storia d'amore si veda soprattutto dai gesti e dai fatti, al di là delle parole dolci e tenere che fanno parte del gioco, per così dire. Uno dei motivi per cui sono così legata a Will ed Elizabeth è che, pur essendo per molti versi una classica coppia romantica, riescono anche a divertire chi li osserva; cerco dunque di "trasferire" questa qualità nelle mie fanfiction a loro dedicate, sperando sempre di rendergli giustizia.

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 5/4/2024, 18:21) 
    Qui in particolare ho apprezzato la tua volontà di riflettere ancora più approfonditamente anche sul contesto storico e sociale in cui entrambi si trovano a vivere questa loro relazione, che di sicuro non deve essere stata vista di buon occhio dalla comunità, data la differenza di ceto e il rifiuto di Elizabeth di accasarsi con un uomo ben più stimato quale il Commodoro Norrington.

    Trovo molto sensato e condivisibile perciò il tuo ribadire come il loro fidanzamento di conseguenza sia stato un po' ostacolato dai pregiudizi e dalle convenzioni che hanno imposto loro di mantenere alcuni segreti e di escogitare dei sotterfugi per poter trascorrere più tempo possibile insieme.

    Ti ringrazio! ^_^
    In effetti sì, penso che non sia stata un'unione semplice fin dall'inizio, nonostante l'ovvio legame fra i due. Sono convinta che vedersi di nascosto sia stata l'inevitabile risposta alle pressioni che entrambi hanno subìto in quel periodo.

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 5/4/2024, 18:21) 
    Mi sono spesso chiesta, guardando il secondo capitolo della saga, come abbia fatto Will ad insegnare alla sua fidanzata ad usare la spada, un'occupazione decisamente fuori dal comune per una donna per di più aristocratica, ma devo dire che non ricordo di aver mai letto qualche fanfiction che affrontasse l'argomento, nonostante sia di indubbio interesse e secondo me abbia forgiato molto la loro relazione, imponendo una certa disciplina, oltre che rafforzando la reciproca fiducia, complicità e stima l'uno per l'altra. E questo poi diventa evidente nella mitica scena del matrimonio/combattimento in tandem! :wub:

    Le fanfiction che toccano l'argomento ci sono, almeno in inglese, ma non ne ricordo nessuna che mi sia rimasta particolarmente impressa. Ad ogni modo, non c'è dubbio che si tratti di un pezzo molto affascinante della storia di Will ed Elizabeth, forse proprio perché non ci viene mostrato: ne vediamo solo le conseguenze. Eppure, se Elizabeth è una spadaccina così brava, possiamo solo dedurre che Will sia stato un insegnante eccellente e lei un'allieva molto volenterosa! Quindi devono aver dedicato un bel po' di tempo a quest'attività... wub
    Se sei interessata al tema, le fanfiction in cui torno ad affrontarlo sono "Armi e cicatrici" e il seguito di "His Hands". Sarei molto lieta se tu le commentassi! ^_^

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 5/4/2024, 18:21) 
    Tra l'altro ricordo che proprio nel commentario audio de La maledizione del forziere fantasma Elliott e Rossio, gli sceneggiatori, affermavano come il loro interfacciarsi, soprattutto in pubblico, ricordasse un po' un incontro di scherma, un continuo alternarsi di attacco e difesa con piccoli tocchi.
    Non so se tu questo commento lo abbia letto o sentito, comunque sia anche nel modo in cui ce li hai mostrati qui alle prese con questo impulso costante di stare vicini, provocandosi e al tempo stesso ritraendosi per rispetto del senso di ciò che è appropriato - come direbbe il buon Governatore Swann - , ci ho rivisto bene questa considerazione ;)

    Non conoscevo questa osservazione degli sceneggiatori. Molto arguta, direi affascinante!
    Che meraviglia sapere che la mia storia possa andarci a braccetto! :]

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 5/4/2024, 18:21) 
    La scena dell'incontro furtivo nella bottega con Will mezzo ignudo l'ho trovata molto coinvolgente e ben scritta, impregnata di un erotismo sottile molto efficace e molto in linea con quello presente ed emanato dai due protagonisti sullo schermo, anche senza troppo mostrare.

    Da quella scena è nato tutto! È stata la prima che ho immaginato: ho costruito il resto degli avvenimenti della storia intorno a essa. Ci sono così affezionata che in altre mie fanfiction, scritte successivamente benché pubblicate prima qui su ESTEL, ho inserito volutamente dei riferimenti. Mi piace tanto perché penso che permetta a entrambi i personaggi di manifestare i loro caratteri e desideri: Will è quello che "resiste" di più, ma è chiaro che lo fa per senso del dovere finché la passione non ha la meglio (non per nulla l'iniziativa del bacio è sua, anziché di Elizabeth), mentre la nostra miss Swann ha fin dal principio un sano moto di ribellione alle convenzioni, come ci si aspetterebbe da lei.
    La sessualità è un tema introdotto con efficacia nel secondo film (anche se nel primo c'è una scena con un tocco che non esito a definire sensuale, quando Will fascia la mano di Elizabeth :rolleyes: ), perciò mi è parso consono che trovasse spazio in una storia ambientata nel periodo immediatamente precedente. Inoltre, mi piace mescolare un pizzico di eros e ironia, devo ammetterlo.

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 5/4/2024, 18:21) 
    Il finale invece mi ha un po' immalinconita, sapendo ciò che accadrà il giorno delle sospirate nozze, eppure ho apprezzato l'ingresso del Governatore che in fondo ha mostrato una mentalità piuttosto aperta nell'accettare il futuro genero e si preoccupa solo della felicità di sua figlia.

    Il Governatore è una gran brava persona! Nonostante sia chiaro che a volte non capisce bene Elizabeth, è altrettanto chiaro che tiene alla sua felicità. Se così non fosse, dubito molto che avrebbe accettato il legame fra lei e Will...

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 5/4/2024, 18:21) 
    Nello stesso tempo, proprio nelle battute finali ammetto che ho trovato Elizabeth un po' troppo dolce, sia nel pensiero che rivolge a Will, sia in quel suo mandargli un bacio a distanza: personalmente non l'ho riconosciuta in queste parole e in questo gesto, la vedo come una ragazza sì sognatrice, ma anche parecchio concreta e piuttosto introversa in fatto di dimostrazioni d'amore. Ma questa ovviamente è una mia visione che non inficia comunque l'apprezzamento per questo tuo interessante e piacevole componimento.

    PS: All'occasione ho riletto anche in His hands che ho trovato davvero delizioso, sei stata molto abile nel tratteggiare la fase di passaggio dall'amicizia innocente e disinteressata alla consapevolezza di un'attrazione e un desiderio amoroso.

    Qui mi cogli di sorpresa perché, fra tutte le fanfiction che ho scritto, questa è una di quelle in cui non avrei mai creduto di aver reso troppo dolce qualcosa o qualcuno (se penso a "Ridammi il mio peccato", a "Tra me e la beatitudine", o alla stessa "His Hands" che tu nomini, mi sembra di aver osato molto di più con lo zucchero in quelle storie! X) ). È anche vero che Elizabeth, in una versione precedente di questa fanfic, pensava solo "sogni d'oro" (l'aggiunta "e d'amore" non era contemplata lol3 ); inoltre, non vedeva l'ora di dormire nella stessa stanza con Will, come sua moglie, ma le sua braccia non erano menzionate.
    In ogni caso, minuzie a parte, sono convinta che l'essenza del racconto sia rimasta la stessa, anche in quest'ultimo passaggio che ti ha fatto storcere un po' il naso. Personalmente non vedo Elizabeth come un'introversa.... anzi, mi sembra una donna molto in contatto con i suoi sentimenti, che li esprime senza remore, a meno che non siano del tutto inaspettati e sconvolgenti come nel caso dell'attrazione per Jack. Ritengo anche che lei e Will abbiano le carte in regola per avere una storia d'amore completa, il che implica essere una coppia affettuosa, oltre che divertente, passionale e affiatata. Questo momento, da me ideato, in cui Elizabeth manda un bacio alla volta celeste pensando a Will mi fa venire in mente la Elizabeth il cui viso s'illumina quando, scendendo le scale, lo vede, gli si avvicina e gli si rivolge con una gioia che è quasi palpabile nella sua spontaneità, in parte rispecchiata nel dolce sorriso di lui (poi accompagnato, purtroppo, da una risposta verbale "obbligata" che spezza l'incanto). Ma anche il breve dialogo in prigione può essere preso come riferimento, poiché vediamo che Elizabeth accarezza il viso di Will attraverso le sbarre. Non ho difficoltà a figurarmela mentre gli manda un bacio affacciata al balcone allorché lui si trova sotto la sua finestra, oppure intenta a scendere le scale per andargli incontro e prendergli il volto fra le mani (fermo restando che entrambe le situazioni potrebbero verificarsi solo nel periodo del fidanzamento, dopo la dichiarazione d'amore di Will). Forse la mia testa lavora un po' troppo di fantasia X) ma trovo che siano scene plausibili e molto carine da immaginare... cupidarrow

    Sia chiaro, non è mia intenzione criticarti per l'osservazione che hai fatto, solo spiegare in quali momenti della trilogia potrebbe trovare una ragion d'essere la scena che ho brevemente descritto. ^_^ Concludo la mia risposta ringraziandoti ancora una volta, nella speranza che avremo modo di riparlare di questi personaggi che tanto abbiamo a <3


    CITAZIONE (Nancy Cuomo @ 9/4/2024, 12:11) 
    Questa storia credo che sia stato un perfetto tassello fra il primo e il secondo film, anche perché forse si sarebbe dovuta approfondire questa relazione, anche perché poi quello che succede ha sicuramente un altro impatto.

    Nancy Cuomo che dire, le fanfiction servono pure a questo: a riempire gli "spazi vuoti" che un'opera - ogni opera - inevitabilmente lascia. Nessun autore può raccontare proprio tutto, quindi ecco che entra in ballo l'immaginazione dei fan! ;)
    Detto ciò, penso che la relazione tra Will ed Elizabeth sia gestita magnificamente nel corso della trilogia, sebbene il terzo film contenga delle imperfezioni che possono creare delle difficoltà allo spettatore (soprattutto qualora non osservasse con grande attenzione lo svolgersi degli eventi). Avrei sicuramente voluto vedere più momenti dedicati alla coppia, ma parliamo pur sempre di film d'avventura, non romantici, quindi direi che il risultato è comunque molto soddisfacente! *_*

    CITAZIONE (Nancy Cuomo @ 9/4/2024, 12:11) 
    Mi è piaciuto come hai conciliato il carattere dei personaggi con la storia narrata :Elizabeth desiderosa di fare ciò che vuole, senza dar retta a nessuno, ma allo stesso tempo abbastanza astuta da non cedere alle tentazioni della società; Will timido, ma allo stesso intrepido; il governatore permissivo verso la figlia ma con certe limitazioni...
    insomma, sarebbe stata tranquillamente una parte da inserire nei film. Complimenti

    Grazie mille, faccio del mio meglio per seguire la scia dell'opera originale, dando risalto a quegli aspetti del carattere dei personaggi che essa lascia emergere! :)
     
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    Un altro spaccato molto interessante e credibile della vita di Elizabeth e Will: riesci a "intrufolarti" con molta naturalezza tra le pieghe della narrazione originale, i miei complimenti! Non fatico, infatti, a immaginarmi entrambi nei comportamenti che hai descritto tu. Non ho mai riflettuto, devo ammettere, sulle possibili difficoltà di un loro fidanzamento ufficiale, pur concesso dal Governatore. Le malelingue e il buon costume sottolineano ancora di più il carattere da eroina moderna di Elizabeth, insofferente a tali sciocchezze e desiderosa di vivere il suo amore alla luce del sole, e quello, almeno all'apparenza, più remissivo e attento, sicuramente anche perché appartenente a un rango inferiore, di Will. La parte nella fucina è sensuale al punto giusto e credibile nel vedere Elizabeth che prende l'iniziativa, in primis a parole, ma poi si rivela essere Will quello che accende la miccia! Si avverte il profondo desiderio che provano l'uno per l'altra, oltre all'affetto sincero, consapevoli, tuttavia, di non voler "buttare via" l'esperienza dell'amore fisico e di aspettare dopo il matrimonio.
    Triste pensare a tutto quello che accadrà in seguito. Ad ogni modo, non c'è nulla di troppo smielato o zuccheroso o, almeno, non l'ho avvertito come tale. Elizabeth, per come la vedo io, è capace di grandi slanci emotivi, mentre Will lo trovo più impacciato e introverso, vuoi per la timidezza o per il rango inferiore che lo fa sentire sempre un po' da meno, almeno in questa parte della storia.
    Will aspirante ballerino è un'idea davvero tenera!
     
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    CITAZIONE (Magic_Charly @ 22/4/2024, 19:59) 
    Un altro spaccato molto interessante e credibile della vita di Elizabeth e Will: riesci a "intrufolarti" con molta naturalezza tra le pieghe della narrazione originale, i miei complimenti! Non fatico, infatti, a immaginarmi entrambi nei comportamenti che hai descritto tu.

    L’amore per i personaggi è la mia bussola nella stesura delle fanfiction, quindi evidentemente mi aiuta a immaginare delle dinamiche credibili per loro! Spero che questa sensazione di naturalezza ti accompagnerà nella lettura di altre mie storie, se deciderai di leggerle. ^_^

    CITAZIONE (Magic_Charly @ 22/4/2024, 19:59) 
    Non ho mai riflettuto, devo ammettere, sulle possibili difficoltà di un loro fidanzamento ufficiale, pur concesso dal Governatore.

    Adoro immaginare quel periodo. Chissà quanto si sono avvicinati i due innamorati e quante cose ha potuto scoprire ciascuno sul conto dell’altro… 3_3
    Penso anche che i loro caratteri fondamentalmente diversi, ma al tempo stesso affini, li abbiano portati a reagire in maniera differente alle pressioni della società, senza impedire a entrambi di raggiungere un punto d’incontro che ha reso più profonda la complicità che li unisce. :)

    CITAZIONE (Magic_Charly @ 22/4/2024, 19:59) 
    La parte nella fucina è sensuale al punto giusto e credibile nel vedere Elizabeth che prende l'iniziativa, in primis a parole, ma poi si rivela essere Will quello che accende la miccia! Si avverte il profondo desiderio che provano l'uno per l'altra, oltre all'affetto sincero, consapevoli, tuttavia, di non voler "buttare via" l'esperienza dell'amore fisico e di aspettare dopo il matrimonio.

    Questo perché Will è fuoco sotto cenere, come piace dire a me! :f: ;) In un certo senso, questa mia scena è una seconda versione di quella del primo film in cui fascia la mano di Elizabeth: è lei che gli si avvicina per prima, ma è lui che cerca il bacio (solo che in quel caso non lo ottiene perché la situazione fra i due è ancora incerta. Io, invece, gli lascio campo libero X) ).

    CITAZIONE (Magic_Charly @ 22/4/2024, 19:59) 
    Triste pensare a tutto quello che accadrà in seguito. Ad ogni modo, non c'è nulla di troppo smielato o zuccheroso o, almeno, non l'ho avvertito come tale. Elizabeth, per come la vedo io, è capace di grandi slanci emotivi, mentre Will lo trovo più impacciato e introverso, vuoi per la timidezza o per il rango inferiore che lo fa sentire sempre un po' da meno, almeno in questa parte della storia.
    Will aspirante ballerino è un'idea davvero tenera!

    Sono d’accordo con te, Elizabeth è un po’ più spontanea e diretta nell’esprimere certi sentimenti, invece Will si sta ancora scrollando di dosso le inibizioni che gli ha imposto il suo status sociale, cosa non proprio facile. Però, una volta messo a suo agio, sa essere dimostrativo anche lui! ;)
    Le lezioni di ballo le vedo come complementari a quelle di scherma. La reciprocità è essenziale in amore, quindi ho pensato di applicare il principio anche in un senso più “materiale”, permettendo a Elizabeth d’insegnare una determinata attività a Will proprio mentre lui insegnava qualcos’altro a lei. E non dimentichiamoci che la scena del matrimonio, benché raffiguri un combattimento, sembra una danza! *_*
    Devo anche confessare che quello della danza è un elemento che compare in altre mie fanfiction: una è “His Hands”, che già conosci; l’altra è “Tra me e la beatitudine”, dove c’è giusto un piccolo accenno al tema; l’altra ancora è “Troppi cambiamenti”, dove però – ti avverto – prevale la componente comica su quella romantica :lol:
     
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    Da quanto tempo! :D
    Mi mancavano le tue fan-fiction amorose. :)
    Intanto commento un po' le batutte.

    Sin dall’inizio del corteggiamento di Will, Elizabeth aveva intuito che il loro fidanzamento sarebbe stato il più chiacchierato dell’intera città di Port Royal.
    Scommetto che sta dando molto scandalooo AHAHAHAHA :XD: :XD:

    Ovviamente, credo che molte fanciulle nobili dell’epoca andassero, forse, dietro al Commodoro quindi, anche perché era carino… dai…, quindi il rifiuto da parte della nostra bella e cara Elizabeth le hanno fatto raddrizzare i capelli delle parrucche e il naso… insomma Will faceva parte del ceto più basso, orfano ed era povero… quindi reazione molto realistica di quell’epoca lì.
    Almeno Elizabth a confronto di quelle donne, ha un cuore e preferire non sposarsi se di mezzo non ci fosse stato l’amore. Almeno io l’ho sempre pensato così. Crede molto nell’amore e in quello caso nell’amore che c’è fra lei e Will. Un amore che c’è sempre stato fin dall’infanzia. (Ricordiamoci anche l’amicizia è una forma d’amore)


    «Non puoi essere il suo istruttore» aveva detto il Governatore Swann, perentorio. Ovviamente si riferiva a Will, al quale Elizabeth aveva provato a insegnare alcuni passi di danza nel corso di una visita pomeridiana alla villa. «Dovrebbe sapere da solo cosa fare e quale comportamento assumere!»
    Ma no, la nostra cara Elizabeth non si fa fermare dalle buone maniere. Ho sempre adorato questa parte del suo carattere. Forse è per questo che la stimo molto come personaggio femminile.

    Voleva vivere il suo amore con Will con un minimo di serenità, non sentirsi come una schiava in catene! La situazione la esasperava così tanto che un giorno decise di porvi rimedio. Non poteva andare avanti in quel modo, o sarebbe impazzita.
    Devo dire frase molto azzeccata per il contesto di Elizabeth.

    Ignorando il cartello appeso alla porta della fucina, che recava la scritta “chiuso” a chiare lettere, Elizabeth varcò la soglia con circospezione. Quasi le sembrava di essere tornata a quel lontano giorno di cinque anni prima in cui era rientrata a sorpresa a Port Royal, al termine di un lungo soggiorno a Londra, e aveva deciso di far visita a Will. Il pensiero portò un sorriso sul suo volto. Stava per chiamare il nome del suo innamorato, quando lui in persona emerse dalla semioscurità della fucina, con le mani gocciolanti, il viso bagnato… e senza camicia.
    Sottolineamo senza camicia… Ho le bave… :wub: Penso che a Elizabth le sia fermato il cuore. Come minimo io sarei svenuta. 3_3

    Ho adorato il loro incontro. Sono sempre così goffi e impacciati. Si mangiano con gli occhi.
    Descritte molto bene le sensazioni e le emozioni introverse di Elizabeth che prova a stretto contatto con Will. Peccato però che potevi descriverle anche dal punto di vista di lui. Fa niente comunque.
    Lei che è andata a cercare Estrella e si ritrova Will mezzo nudo. TOP. AHAHAHAHA :wub: :XD:

    «Ti stavi lavando?» chiese, come se non fosse evidente. «Puoi continuare, aspetterò che tu abbia finito.»
    No, ma cara, se vuoi puoi unirti tranquillamente a lui è… AHAHAHA vi fate una bella doccia romantica. Dai, nessuno verrà a saperlo. :wub: :XD:

    «Potrei lavarti la schiena» proseguì Elizabeth, imperterrita. Non si era mai sentita così impudente in tutta la vita: se suo padre avesse potuto sentirla, gli sarebbe venuto un colpo! Ma dopo lunghe settimane passate a comportarsi in maniera educata, quasi sottomessa, era una liberazione infrangere i dettami della buona società – anche a costo di apparire sfacciata.
    Ecco che non si arrende mai… Lo sapevo.

    Will deglutì, il pomo d’Adamo che faceva su e giù. «Non sono sicuro che sia opportuno.»
    Ma dai, Will, è una fan-fiction cosa vuoi che succeda… AHAHAHA :XD:

    Will scosse la testa. «Sei un’incosciente. E la tua incoscienza potrebbe metterti nei guai, un giorno o l’altro.»
    Will, caro, tu pensi troppo, è questo il tuo problema… Buttati dai, lasciati andare.

    Lui le diede le spalle, in silenzio. Elizabeth iniziò a passare il panno inumidito sulla schiena, seguendo dapprima il profilo della colonna vertebrale e poi spostandosi lungo i lati. La pelle, liscia e priva di imperfezioni, era coperta di sudore; con movimenti lenti e metodici, Elizabeth lo lavò via. Percepiva il calore irradiarsi dal corpo di Will e il cuore le pulsava in gola. Non c’era mai stato un tale livello d’intimità fisica tra loro.
    Be’ se la storia la si pensa prima di tutte le altre letto, è vero che è un primo loro momento intimo. Devo dire molto molto piacevole.

    Dopo aver dedicato la propria attenzione alla parte bassa della schiena, fece per appoggiare il panno sul suo fianco destro. Fu in quell’istante che Will si girò di scatto verso di lei, attirandola in un bacio caldo e sensuale che la colse alla sprovvista. Odorava di ferro, fuoco e sudore, ma le sue labbra erano così invitanti e morbide che Elizabeth aprì subito la bocca, estasiata, offrendogli l’accesso che anelava. Non l’aveva mai baciata con tale passione, nemmeno il giorno in cui le aveva dichiarato il suo amore. La camicia sporca cadde a terra dimenticata, mentre lui le avvolgeva un braccio intorno alla vita e le accarezzava la nuca con l’altra mano.
    Posso dire che sei una delle poche autrici che conosco che sappia scrivere bene queste scene così appassionanti, colme d’amore e passione. Nella mia mente crei immagini davvero vivide e mi scaldi il cuore d’amore e anche un po’ d’invidia…quanto vorrei avere anche io un amore così.

    Will interruppe il bacio. «Dovremmo… fermarci» ansimò, malgrado gli si leggesse in volto che avrebbe voluto l’esatto opposto. «Noi non… non siamo ancora marito e moglie.»
    Ancora!!! Ma perché hai interrotto un momento così bello?! Pensi troppo. È troppo ansioso Will, veramente. Che poi hai iniziato lui, quindi…

    Non so perché ma in questa prima parte di confessioni e dialoghi, mi sembra di leggere una storia che ha il sapore di “Romeo e Giulietta”. Solo per il fatto che hanno architettato di vedersi di nascosto. È un po’ sconvolgente, perché comunque che senso ha? Sono promessi sposi. Si devono sposare, cosa potrebbe impedirglielo (lasciando stare l’inizio del secondo film ovviamente eh)

    Elizabeth pensò a quanto fosse bizzarro il loro rapporto. Un momento prima erano timidi e impacciati, il momento dopo si sentivano a proprio agio.
    È quello che mi domando sempre pure io.

    Will si avvicinò a passi lenti, con indosso una camicia bianca, consumata ma pulita. «Le spade ti piacciono?» chiese. «Molto. Sono davvero belle.»
    Eh be’ hanno un loro fascino. O è Will che diventa più affasciante quando ne maneggia una. :wub:

    «Will.» Elizabeth mise a posto la spada e gli prese la mano. «Non puoi farmi una promessa del genere, lo sai. A volte le cose succedono e non possiamo evitarle. Tua madre aveva giurato che sarebbe rimasta sempre con te e poi si è ammalata, me l’hai raccontato tu stesso. Il nostro matrimonio è ancora lontano e, anche qualora fossimo sposati, non potresti comunque proteggermi da tutti i mali del mondo. È giusto che io impari a fare qualcosa per cavarmela da sola. Non voglio essere una bambola da tenere sotto una campana di vetro – non l’ho mai voluto.»
    Posso dire che qui ha ragione Elizabeth. Certe promesso non vanno fatte, perché la vita non sai mai cosa ha in serbo per te. Che sfide devi affrontare. Una donna deve imparare a difendersi da sola. È più forte così. Contenta comunque che glielo insegnerà proprio lui. Will è sempre stato molto abile.

    Mi piace l’intesa che si è venta a creare a metà della fan-fiction. Ognuno insegnerà qualcosa all’altro e all’altra. Mi è sempre piaciuta e ho sempre ammirato la loro intesa di appagarsi a vicenda, di ritenersi utili uno per l’altro, di comperare le mancanze dell’altro e di rendersi migliori insieme imparando cose nuove ogni giorno, conoscessi meglio ogni giorno per crescere e diventare migliori insieme. Perché questo che è e che dovrebbe essere una coppia.

    «Occorrerà solo qualche mese, dopodiché condivideremo la stanza… e il letto» le disse una volta, nel corso di uno dei loro incontri. «Dobbiamo avere pazienza, tutto qui.»
    Non vediamo l’ora. Sappiatelo! 3_3

    Ora veniamo al testo e alla fan-fiction in sé.
    Nel complesso è stata sempre una gradevole lettura. Credo una delle migliori che tu hai scritto fino ad adesso. È scritta e strutturata bene.
    La trama è breve e semplice, ma molto coinvolgente, soprattutto nelle scene dove sboccia e mostri molto bene la passione fra nostri due futuri sposini. Il testo ha un lessico semplice e ben definito. Le parole usate hanno un peso e una specifica importanza.
    I dialoghi sono un punto forte dell'opera. Sono sinceri e veritieri, traspirano sentimenti ed emozioni. Non sono per nulla forzati o banali, anzi io ho percepito della sana conflittualità e chimica fra i due interlocutori. Traspaiono molte emozioni. Lo trovo un pregio.
    Ho percepito anche le emozioni dei personaggi, sopratutto quelle di Elizabeth e hai saputo ancora una volta mostrare bene il loro amoroso rapporto. Ho percepito ancora una volta il loro amore. È stato molto piacevole. :wub: Mi ha scaldato il cuore.
    Solo un aspetto mi ha fatto storcere il naso, riguardo il padre di Elizabeth. A me non mi ha fatto mai una impressione così troppo rigida, severe nelle regole. Io l'ho visto molto condiscendente in realtà. Quindi vederlo un po' preoccupato, per carità è normale, ma anche andare nello scandalo per certi comportamenti della figlia, mi è sembrato un po' strano, surreale. Ma è solo una mia impressione riguardo questo personaggio.

    Dopo due anni che leggo le tue opere sono pronta a consigliarti vivamente di scrivere un romanzo romance. Perché ne hai tutte le capacità di farlo! Io sarei volentieri una tua lettrice. :)
     
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    Ciao, -Laura- , grazie mille per l'adorabile commento! Sono lieta di averti intrattenuta così tanto con questa piccola fanfiction.

    CITAZIONE (-Laura- @ 2/5/2024, 13:17) 
    Ovviamente, credo che molte fanciulle nobili dell’epoca andassero, forse, dietro al Commodoro quindi, anche perché era carino… dai…, quindi il rifiuto da parte della nostra bella e cara Elizabeth le hanno fatto raddrizzare i capelli delle parrucche e il naso… insomma Will faceva parte del ceto più basso, orfano ed era povero… quindi reazione molto realistica di quell’epoca lì.

    Sì, il Commodoro era un partito appetibile e sicuramente doveva avere una buona fama nell'alta società. :D Penso che come marito avrebbe cercato di non far mancare nulla a Elizabeth... ma sappiamo che lei non ne è mai stata innamorata, perciò qualcosa in quel matrimonio sarebbe mancato comunque, purtroppo!

    CITAZIONE (-Laura- @ 2/5/2024, 13:17) 
    Almeno Elizabth [...] ha un cuore e preferire non sposarsi se di mezzo non ci fosse stato l’amore. Almeno io l’ho sempre pensato così. Crede molto nell’amore e in quello caso nell’amore che c’è fra lei e Will. Un amore che c’è sempre stato fin dall’infanzia. (Ricordiamoci anche l’amicizia è una forma d’amore)

    Sono d'accordissimo sul fatto che l'amicizia sia una forma d'amore. :)
    Diciamo che Elizabeth è un personaggio idealista pronto a difendere le proprie idee - ed è fortunata ad avere un padre che, nonostante l'adesione alle norme sociali, dimostra di avere a cuore i suoi desideri e la sua felicità, altrimenti le sarebbe stato pressoché impossibile scegliere di sposarsi per amore.

    CITAZIONE (-Laura- @ 2/5/2024, 13:17) 
    Ma no, la nostra cara Elizabeth non si fa fermare dalle buone maniere. Ho sempre adorato questa parte del suo carattere. Forse è per questo che la stimo molto come personaggio femminile.

    Sì, la sua indipendenza è una vera ispirazione! *_*

    CITAZIONE (-Laura- @ 2/5/2024, 13:17) 
    [...]
    Sottolineamo senza camicia… Ho le bave… :wub: Penso che a Elizabth le sia fermato il cuore. Come minimo io sarei svenuta. 3_3

    Senza volerlo, Will le ha regalato un mezzo spogliarello! lol3

    CITAZIONE (-Laura- @ 2/5/2024, 13:17) 
    Ho adorato il loro incontro. Sono sempre così goffi e impacciati. Si mangiano con gli occhi.
    Descritte molto bene le sensazioni e le emozioni introverse di Elizabeth che prova a stretto contatto con Will. Peccato però che potevi descriverle anche dal punto di vista di lui. Fa niente comunque.

    Sai che non ho proprio pensato a focalizzarmi sul punto di vista di Will? Ho sempre dato per scontato che il racconto dovesse seguire quello di Elizabeth... Forse perché questa è una delle prime fanfiction che ho scritto (malgrado la pubblicazione qui su ESTEL sia arrivata di recente) e all'epoca provavo a mettermi solo nei panni di lei, dato che solitamente mi viene più facile "avvicinarmi" a un personaggio femminile anziché maschile. Ad ogni modo, ammetto che sarebbe interessantissima una panoramica sul punto di vista di lui! thumbsup
    La goffaggine iniziale penso sia dovuta al fatto che i due sono fidanzati da poco e non ancora abituati alla nuova situazione, ma possiamo immaginare, in base alle loro interazioni nel secondo film, che il disagio finirà per scomparire... :rolleyes:

    CITAZIONE (-Laura- @ 2/5/2024, 13:17) 
    [...] se vuoi puoi unirti tranquillamente a lui è… AHAHAHA vi fate una bella doccia romantica. Dai, nessuno verrà a saperlo. :wub: :XD:

    Al massimo li vede l'asino che c'è nella fucina... lol3

    CITAZIONE (-Laura- @ 2/5/2024, 13:17) 
    Be’ se la storia la si pensa prima di tutte le altre letto, è vero che è un primo loro momento intimo. Devo dire molto molto piacevole.
    [...]
    Posso dire che sei una delle poche autrici che conosco che sappia scrivere bene queste scene così appassionanti, colme d’amore e passione. Nella mia mente crei immagini davvero vivide e mi scaldi il cuore d’amore e anche un po’ d’invidia…quanto vorrei avere anche io un amore così.

    Ti ringrazio! *^^* Sei molto gentile.
    Ad aiutarmi, suppongo, è la bellezza della storia d'amore in sé, così come viene rappresentata nella saga: comprende tutti gli elementi che mi aspetto in una coppia, dalla comprensione reciproca alla complicità, dalla tenerezza - e l'amore inteso in senso più altruistico - all'attrazione che sfocia inevitabilmente in passione.
    Inoltre, mi piace immaginare che il loro percorso verso l'intimità fisica sia stato graduale (così com'è sbocciato gradualmente il sentimento che li unisce), in modo da veder arrivare entrambi "preparati" al giorno della tanto attesa luna di miele. Per questo, credo, ho pensato a dei piccoli momenti intimi ma non troppo spinti, che avrebbero potuto aiutare ciascuno a familiarizzare con il corpo/la fisicità dell'altro. :)

    CITAZIONE (-Laura- @ 2/5/2024, 13:17) 
    [...]
    Ancora!!! Ma perché hai interrotto un momento così bello?! Pensi troppo. È troppo ansioso Will, veramente.

    Non possiamo far altro che incolpare la fisiologia maschile, visto che certi stimoli provocano una reazione... come dire?, più evidente negli uomini :XD: e più difficile da tenere a freno! Cerchiamo di essere comprensive con lui, sta solo cercando di controllarsi... ^U^


    Ah, che bello sapere che la storia ti ha ricordato un po' "Romeo e Giulietta"! wub Ovviamente quello è l'amore proibito per antonomasia, qui siamo su un terreno meno scivoloso, per così dire... però sai, il decoro e le convenzioni possono essere piuttosto limitanti. Se si parte dal presupposto che l'intimità è concessa solo con il matrimonio (in effetti, gli stessi Romeo e Giulietta si sposano per poter stare insieme), allora una coppia di fidanzati non dovrebbe arrivare a una vicinanza tale da baciarsi mentre uno dei due è mezzo spogliato... almeno in teoria! :lol:
    Poi è chiaro che noi tifiamo per loro e siamo felici se trascorrono del tempo insieme, liberi dalle restrizioni dell'etichetta.

    CITAZIONE (-Laura- @ 2/5/2024, 13:17) 
    Eh be’ [le spade] hanno un loro fascino. O è Will che diventa più affasciante quando ne maneggia una. :wub:

    Penso che Elizabeth non sarebbe in disaccordo con te... ;)


    Condivido appieno le tue successive parole sul rapporto di coppia e sull'equilibrio che dovrebbe esserci in una relazione. Nel caso di Will ed Elizabeth, mi sembra plausibile che lei gli insegni a ballare mentre lui le insegna a maneggiare la spada, poiché dubito molto che un giovane della sua estrazione sociale avesse acquisito certe competenze... e poi, come dicevo ad altre lettrici, danza e combattimento si uniscono durante l'indimenticabile matrimonio nel terzo film! 3_3

    Per il resto, sono contentissima che giudichi la fanfiction ben strutturata e i dialoghi naturali ed efficaci (quando li scrivo, cerco di immaginarli recitati dai doppiatori italiani, le cui voci, senza nulla togliere agli attori originali, adoro con tutto il <3). Le emozioni provo a farle arrivare in maniera diretta, pur evitando di sovraccaricare il testo, ed è fantastico che tu le abbia percepite. cupidarrow

    CITAZIONE (-Laura- @ 2/5/2024, 13:17) 
    Solo un aspetto mi ha fatto storcere il naso, riguardo il padre di Elizabeth. A me non mi ha fatto mai una impressione così troppo rigida, severe nelle regole. Io l'ho visto molto condiscendente in realtà.

    Grazie per aver condiviso il tuo punto di vista. A mio parere il padre di Elizabeth è combattuto: innanzitutto, come genitore, tende a voler proteggere sua figlia (il che implica cercare di preservarne la reputazione); poi c'è il suo sincero desiderio di vederla felice che talvolta si scontra con le sue idee - opinabili - su cosa sia meglio per lei. Inoltre, mi sembra un tipo un po' tradizionalista (di sicuro lo è più di Elizabeth! :lol: ), quindi immagino che gli venga difficile conciliare l'immagine di dama con quella di combattente di spada. Senza contare che, a tratti, potrebbe avere dei dubbi sulla capacità di Will di provvedere a tutte le necessità di Elizabeth; non per cattiveria, ma perché obiettivamente lui non è il marito che avrebbe desiderato per sua figlia. Ad ogni modo, l'importante è che abbia dato il suo consenso al fidanzamento e alle lezioni di scherma. ^_^

    CITAZIONE (-Laura- @ 2/5/2024, 13:17) 
    Dopo due anni che leggo le tue opere sono pronta a consigliarti vivamente di scrivere un romanzo romance. Perché ne hai tutte le capacità di farlo! Io sarei volentieri una tua lettrice. :)

    Wow, m'incoraggi molto! In effetti, un paio d'anni fa stavo scrivendo un romanzo d'amore e spero che un giorno possa vedere la luce. Grazie ancora per le belle parole! :*:
     
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7 replies since 13/3/2024, 21:16   84 views
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