ESTEL ~ Evviva Scrivere Trame E Leggere!

Votes given by Nancy Cuomo

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    Salve a tutti, bellissimi utenti di ESTEL! welcome
    Il 28 aprile cade il secondo anniversario di fondazione del forum, perciò ho pensato che potremmo arrivarci belli carichi e felici, dopo aver letto qualche storia nuova. Vorrei quindi dare il via a un’iniziativa di lettura, destinata a premiare chi legge di più e a concludersi pochi giorni dopo la data dell’anniversario. thumbsup

    Si tratta, ovviamente, di un gioco, di una gara amichevole, alla quale ciascuno di voi può scegliere se partecipare o no. Una volta che avrò raccolto le adesioni all’iniziativa (come verranno raccolte è spiegato alla fine di questo post), essa si svolgerà così:

    - a partire da domani, mercoledì 17 aprile, fino al 5 maggio, terrò conto di quante storie della Nostra Biblioteca Virtuale saranno lette e commentate da ciascun partecipante;

    - la scelta delle storie da leggere sarà del tutto libera, a condizione che ogni partecipante escluda quelle che ha già letto in passato, cercando solo storie nuove;

    - non ci sarà nessuna soglia di letture da raggiungere, quindi mi baserò semplicemente su quanto emergerà dai conteggi. Esempio: partecipano utente X, utente Y e utente Z e i primi due leggono 2 storie entro il 5 maggio, mentre il terzo ne legge 3; mi pare chiaro che a vincere sarà il terzo :)

    Il premio assegnato al vincitore è la facoltà di scegliere il personaggio a cui dedicare il logo della prossima grafica di ESTEL. La scelta potrà ricadere su qualsiasi personaggio, purché provenga da un’opera letteraria. In altre parole, dev’essere stato inventato da qualcuno che scrive libri, non da uno sceneggiatore o da un regista. ;)


    Come già detto, per stabilire il numero di storie lette da ogni partecipante mi baserò sui commenti lasciati alle storie a partire dal 17 aprile. Se leggete una storia ma non la commentate, allora non potrò sapere che l’avete letta e sarà impossibile per me conteggiarvi quella lettura.
    Le poesie della Nostra Biblioteca sono escluse dal gioco per motivi di brevità. Se volete leggere qualche poesia per conto vostro va benissimo, ma la cosa non avrà effetti sul vostro punteggio in questa gara amichevole, ricordatevelo. :) Inoltre, poiché su ESTEL sono più numerosi i racconti che le storie divise in capitoli, e spesso la lunghezza di un singolo capitolo è paragonabile a quella di un intero racconto autoconclusivo, ho deciso che, ai fini di quest’iniziativa, la lettura di un capitolo vale quanto quella di un racconto. In altri termini, se utente X legge 3 racconti diversi e utente Y legge 3 capitoli della stessa storia, il loro punteggio sarà uguale. Non mi sembra tanto giusto che chi legge più capitoli di una storia lunga, impiegando circa la stessa quantità di tempo che un altro utente impiega per leggere più storie brevi, venga penalizzato. Ogni utente-lettore deve avere più libertà possibile nella scelta delle letture a cui dedicarsi; insomma, non mi va che qualcuno rinunci a una storia a capitoli che gli interessa solo perché teme di non totalizzare un buon punteggio per la gara.

    Concludo spiegandovi come aderire all’iniziativa.
    Se volete partecipare, vi basta mettere “mi piace” a questo mio post; la considererò un’adesione in piena regola. Il giorno dell’anniversario, inoltre, riceverete un tesserino speciale legato all’iniziativa, da mettere nella vostra firma.
    Se, per qualsiasi motivo, non volete partecipare, ditelo apertamente in un messaggio di risposta a questa discussione. Potete scrivermi qui sotto anche se avete bisogno di ulteriori chiarimenti sul funzionamento della gara.

    Tutta l’utenza è invitata alla partecipazione, ma – dato che l’anno scorso era già stata organizzata un’iniziativa simileconsiglio soprattutto ai nuovi arrivati di prendervi parte, poiché per loro sarebbe la prima volta. Chiamo dunque a raccolta fanwriter91 , l.pallad , AlonelnTheDark , shady , Vivy e ~Sweet Dreamer~ … anche se chiunque altro sarà il benvenuto! ^_^



    Edited by Elizabeth Swann - 16/4/2024, 23:21
  2. .

    La danza macabra



    Tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, vivevano due fratelli: Selina, la figlia maggiore, aveva quattordici anni, gli occhi cerulei e una lunga cascata di capelli biondo
    chiaro, quasi da sembrare bianchi; il fratello minore, Kurt, di dieci anni, aveva gli stessi occhi azzurri della sorella, ma boccoli scuri. I due erano molto legati e si
    prendevano cura l’uno dell’altra.

    Era una famiglia unita, la loro, povera negli averi, ma non nei sentimenti; le loro vite scorrevano placidamente e senza eventi degni di nota: il padre lavorava come falegname e Selina passava le giornate aiutando la madre nelle faccende domestiche e badando a Kurt.
    Entrambi i ragazzi però, nonostante fossero molto legati ai genitori, vivevano con insofferenza, a tratti, quell’esistenza senza grandi emozioni. I due fantasticavano spesso insieme sul loro futuro: avrebbero lasciato il paese natìo per raggiungere le coste della regione, fino al mare. Da lì, si sarebbero imbarcati nel ruolo di mozzi su una nave, come i pirati delle storie che la mamma raccontava loro prima di addormentarsi, poi il fato avrebbe deciso del loro futuro, ma di sicuro avrebbero iniziato lasciando la terraferma; nei loro sogni più sfrenati, i due diventavano rispettivamente capitano e vice di una loro nave e, con la propria ciurma, viaggiavano per il mondo vivendo mille avventure.

    Un altro tipo di avventura stava però attendendo loro: come ogni anno, la notte di Ognissanti si avvicinava e con lei la festicciola nella piazza del villaggio che anticipava la funzione per la commemorazione dei morti; non era nulla di speciale, un modesto falò con gente in maschera e dolciumi per i più piccoli, Selina e Kurt la conoscevano a memoria e l’idea di passare l’ennesima monotona serata non li attirava molto.
    Entrambi erano a conoscenza di una leggenda che aleggiava nel villaggio: questa narrava di un cimitero, ma un cimitero particolare, perché sorgeva proprio nel cuore della foresta, dove gli alberi e i rovi si facevano più fitti e l’atmosfera oscura e lugubre, con tanto di corvi col loro verso sinistro.
    Era un cimitero magico, in quanto, di giorno, per quanto si cercasse, nessuno era mai riuscito a trovarlo, ma si narrava che, proprio la notte di Ognissanti, dopo la mezzanotte, il luogo si schiudesse a pochi eletti che avrebbero trovato un tesoro prezioso ad attenderli, in quanto la leggenda diceva che quello fosse stato il cimitero di un’antica famiglia reale, sepolta con tutti i suoi averi.
    Kurt cominciò quindi, prima scherzosamente, poi quasi con fare ossessivo, a tormentare Selina perché andassero insieme alla ricerca di quel tesoro. La ragazza, oltre che scettica, era molto ubbidiente e non vedeva come avrebbero potuto stare fuori tutta la notte senza allarmare i propri genitori. Kurt aveva pensato a tutto: si sarebbero travestiti così da non essere riconosciuti neppure da loro, mescolandosi all’altra gente del villaggio durante il falò e poi sarebbero scappati dritti verso la foresta.
    Alla peggio, non avrebbero trovato nulla, ma, con un po’ di fortuna, sarebbero diventati ricchi abbastanza da aver bisogno di ancora più immaginazione per le avventure che si sarebbero ritrovati a vivere! Selina, che comunque non avrebbe mai lasciato andare il fratello da solo e, sotto sotto, anche lei bramava quanto lui di fuggire da quella vita monotona e quello sembrava un buon inizio, alla fine si fece convincere.

    Tutto andò secondo i piani: i due si travestirono con vecchi stracci e occultarono il viso con maschere e, così abbigliati, si diressero alla piazza del villaggio, dove era già stato acceso il falò e si mischiarono alla folla. I due, complice il buio e la luna piena a guidarli, lasciarono di soppiatto la festa per dirigersi verso la foresta: entrambi la conoscevano a menadito per le volte in cui avevano accompagnato il padre a raccogliere la legna, quindi non fu difficile per loro orientarsi. Più si inoltravano però nel fitto della radura, più gli alberi parevano artigli pronti a ghermirli, i rovi graffiavano loro le caviglie e si impigliavano nei loro indumenti, i nodi delle cortecce parevano occhi maligni che li fissavano e il gracchiare dei corvi li faceva sobbalzare a ogni passo, mentre si tenevano per mano, i loro cuori che battevano all’impazzata dall’emozione mista tra paura e curiosità. Faticosamente, giunsero al centro della foresta, dove però, di un cimitero non c’era traccia. Selina, colta da un brutto presentimento, voleva tornare a casa, ma Kurt, testardo e capriccioso, non voleva muovere un passo prima di mezzanotte. Ancora una volta, la maggiore si fece convincere. I due, stanchi e intirizziti, si scaldavano abbracciandosi tra loro, attendendo l’ora esatta con la speranza che un po’ del tesoro trovato avrebbe fatto perdonare dai loro genitori la bravata compiuta.

    Si stavano quasi per addormentare quando udirono degli scricchiolii, poi un boato, la terra che franava e, al suo posto, spuntavano come funghi le lapidi di un cimitero.
    I due, nascosti dietro a dei cespugli, si guardarono reciprocamente negli occhi, increduli e timorosi, ma raggianti del fatto che, se la leggenda diceva la verità sul cimitero, allora doveva essere così anche per il suo tesoro. Ma qualcos’altro attirò la loro attenzione: piano piano, dalla radura, emersero tante creature simili tra loro che non avevano mai visto prima, ossia spiritelli, fate dei boschi, nani, folletti, un piccolo grande mondo magico. Li guardavano, sia attoniti che affascinati, mentre una melodia simile a un trillo cominciò a pervadere la foresta e i membri del piccolo popolo si misero a danzare in cerchio, saltando e ridendo di felicità. Selina era incantata, ma Kurt era deciso a trovare il tesoro e, prima che la sorella lo potesse fermare, uscì dal cespuglio. La danza si fermò improvvisamente e tutte le creature magiche presero a fissarlo, anche se non sembravano sorprese dalla sua apparizione. Si fece avanti tra la folla una fata di rara bellezza, che aveva una corona posata sul capo, probabilmente era la regina, forse – pensò Kurt – la regina della leggenda non era umana, bensì una fata!
    “Benvenuto Kurt.” Gli disse la creatura con voce suadente, senza che lui avesse detto il suo nome. “Ti aspettiamo da tanto tempo! Vieni qui, unisciti alle danze!”
    Il ragazzo, come soggiogato, non se lo fece ripetere due volte, mentre da dietro il cespuglio Selina si torceva le mani, di nuovo presa da quel brutto presentimento.
    La danza ripartì, più chiassosa e veloce di prima, solo che dentro al cerchio ora c’era anche Kurt, che, man mano che il ballo proseguiva, si sentiva come quasi sollevare da terra e anche i propri pensieri si facevano più leggeri, il tesoro, Selina, i genitori… Tutto sbiadiva, c’erano solo i suoi nuovi amici e una gioia ebbra, simile a quella del padre quando si concedeva un bicchiere di vino. La fata regina poi, di bianco vestita, pareva una sposa… Tuttavia, Kurt cominciò ad avere il fiato corto e male alle gambe dopo tutto quel movimento, così chiese se il cerchio poteva interrompersi un attimo così da farlo riposare un po’.
    Fu allora che la fata regina, proprio lei, così bella, così eterea, diventò livida in volto, gli occhi ridotti a due fessure e con voce stentorea che nemmeno pareva appartenerle disse: “Tu danzerai ancora con noi Kurt. Per tutta la notte.”
    “Ma… Devo tornare a casa, i miei genitori…” Piagnucolò il bambino, ma l’altra fu irremovibile.
    “Tutta la notte.” ripeté sogghignando e a Kurt per un attimo sembrò di vedere due zanne lucenti.

    Ecco che il cerchio diventò, se possibile, ancora più vorticoso e al suo centro, dal nulla, apparve un fuoco. Le creature ora avevano tutte, scoprì il ragazzino con terrore, lo stesso ghigno zannuto della fata regina. Prima che se ne rendesse conto, le creature magiche che gli avevano fatto compagnia fino a quel momento si trasmutarono in spaventosi esseri luciferini, capaci di volare e della consistenza delle fiamme. Lo avevano circondato e si avvicinavano sempre più, il loro calore bruciava, e Kurt poteva solo rimpiangere di non aver ascoltato la sorella, quando, all’improvviso, un ringhio terrificante squarciò l’aria e dalla foresta balzò fuori una fiera: l’essere pareva un lupo di grandi dimensioni, pelosissimo e nero, si muoveva su quattro zampe, aveva canini affilatissimi e bianchi che risplendevano nella notte di luna piena e risaltavano tanto quanto le pupille iniettate di sangue.
    Al suo arrivo, gli altri mostriciattoli fuggirono volando via nell’aria come pipistrelli infuocati e il ragazzo, pallido e madido di sudore, si coprì il volto con le mani, sperando che l’essere sbranati da quella creatura sarebbe stata una fine il più rapida possibile.

    “Apri gli occhi Kurt, non ho intenzione di mangiarti. Piacere, io sono Ivan.”
    Una voce sensuale e un po’ strascicata raggiunse le sue orecchie: anch’essa conosceva il suo nome! Ma soprattutto, non era morto! O almeno così gli sembrava… Riaprì gli occhi tremante e, con stupore, al posto della fiera pronta ad assalirlo, c’era un uomo: era vestito solo di un paio di pantaloni neri eleganti, scarpe stringate nere e una camicia bianca dalle maniche arrotolate al gomito, ma nonostante questo non sembrava sentire il freddo; la pelle diafana faceva da contraltare ai lunghi capelli corvini raccolti in una coda, ma ciò che impressionava in quella figura piena di fascino ed eleganza erano gli occhi cerulei, quasi di ghiaccio, tanto erano chiari, penetranti e acuti.
    “Sei fortunato che sia arrivato io…” Continuò “Le mie creature non sarebbero state altrettanto clementi con te… Io invece, ti lascerò andare, ma a una condizione…”
    “Se è per il tesoro non l’ho toccato! Me ne andrò e non tornerò a cercarlo! Lo giuro! Mai più!”
    Kurt urlò la sua risposta, nel timore di non riuscire a trovare la voce per parlare, che gli uscì più acuta del solito.
    “Non c’è nessun tesoro.” Mormorò freddo l’altro. “L’unico tesoro che abbia mai abitato questo luogo era mio, ma me l’hanno portato via…”

    Kurt non poteva saperlo, ma il cuore di quell’essere, un tempo pieno d’amore, ora era colmo solo di tristezza.
    Egli, infatti, molto prima che i due fratelli nascessero, quando era ancora giovane e pieno di belle speranze, si era innamorato di una ragazza meravigliosa: aveva la pelle pallida come la luna, gli occhi azzurri e una cascata di capelli biondi chiarissimi e si chiamava Astrid. La giovane aveva presto ricambiato l’amore dell’umile appassionato Ivan e, con una piccola cerimonia nella chiesa del villaggio, si erano coniugati davanti a Dio. Ma quella felicità era destinata a breve durata: per un malinteso, Ivan fu giudicato colpevole di furto e spedito in una prigione in cima a una scogliera, lontano, sulla costa. Ci rimase per dieci anni, finché, invecchiato e smagrito, riuscì a fare ritorno al suo villaggio, finalmente libero. La verità che però lo attendeva fu però terribile: Astrid, distrutta dal dolore per la separazione dal suo amato, finì per uccidersi con del veleno. Ivan, al colmo della disperazione e della furia, pregò che qualcuno arrivasse ad aiutarlo nella sua smania di totale distruzione e, quel qualcuno, arrivò: Garrett. Garrett, un vampiro centenario, tramutò lo stesso Ivan e insieme viaggiarono per secoli ed epoche avendo molte avventure, anche passionali, ma il più giovane aveva un solo pensiero: trovare qualcuna che le ricordasse la sua Astrid, per rivivere l’amore perduto. Finché…

    “La condizione è che tu mi consegni tua sorella Selina.”
    La ragazzina, che fino a quel momento era rimasta paralizzata dal terrore, si voltò istintivamente per scappare non appena ebbe udito il suo nome, ma inciampò nei resti di un teschio e cadde con un tonfo sordo. In un battito di ciglia, Ivan se ne accorse e la catturò.
    “Però, sei stato veloce Kurt.” Sogghignò.
    Poi, quasi il ragazzino non fosse presente, sospirò: “Se solo sapessi quanto ti ho cercata e quanto somigli alla mia Astrid…” Carezzandole con tenerezza la pelle diafana. “Lei che è sepolta proprio qui…” Ecco la verità, quindi: il tesoro del cimitero non era altri che lei!
    “Ti prego, se il tuo amore è stato vero, lasciami andare…” Singhiozzò la giovane piena di terrore.
    La piccola parte umana del cuore di Ivan rimase colpita da quella disperazione così sentita, mentre Kurt invano lo supplicava: “Prendi me al suo posto, prendi me…”
    Garrett gli avrebbe riso in faccia, ma quella sera era lontano. In Selina, all’idea di separarsi per sempre dai suoi famigliari, vedeva lo stesso dolore senza fine che traboccava da Astrid il giorno che lui le fu portato via. “E sia. Ti lascio andare.” Disse alla fine. La ragazza cadde a terra tremante come una foglia.
    “Ma tutto ha un prezzo.” Continuò e, veloce come un fulmine, afferrò Kurt mordendolo dritto alla gola. L’urlo di Selina fu agghiacciante e pieno di strazio, mentre osservava impotente la trasmutazione del suo amato fratellino, dolorosa e terribile, con grida lancinanti e fiotti di sangue che Ivan beveva avidamente.
    “Ora va, ci rivedremo qui, la prossima notte di Ognissanti.” Promise Kurt, i vestiti macchiati di rosso vermiglio, gli occhi scarlatti. Al colmo della tristezza, ma tuttavia felice di aver scampato un destino che sembrava ineluttabile alla sorella, scomparve con Ivan.

    Selina corse con le ultime forze e venne ritrovata dai genitori disperati che, dalle vesti insanguinate e l’aria spiritata, ipotizzarono che Kurt fosse stato ucciso da un branco di lupi. La ragazzina non disse loro la verità. Non la disse mai a nessuno. Dal dolore per la perdita e il grande spavento, i suoi capelli divennero precocemente bianchi. Abbandonò ogni sogno di avventura e di fortuna, non si allontanò mai dal villaggio in cui era nata, dove rimase sola alla morte di entrambi i genitori, dato che tra la gente circolavano brutte voci sul suo conto per l’infelice sorte di Kurt.
    Ma a Selina questo non importava. Ogni anno, la notte di Ognissanti, si calava nel profondo della foresta e lasciava, su una delle tombe, un’unica rosa bianca per l’infelice Astrid, nell’attesa del ritorno dell’amato fratello.
  3. .

    Genere: Poesia
    Categoria: bollino verde


    RESILIENZA



    Non si sa come,
    quando,
    perché,
    ma succede…

    Un giorno,
    ti ritrovi,
    sotto un cielo plumbeo di nuvole tristi,
    che piangono lacrime.
    Bagnano il tuo corpo pallido e malato.
    Nel furente vento,
    corri,
    corri,
    tra bagliori improvvisi,
    corri.
    Cerchi di resistere nella tua impavida forza,
    ma inizi a zoppicare.
    Ti affidi solo al briciolo di speranza che conservi dentro di te,
    fin quando, non si sbriciola in mille e pezzi,
    fin quando, ti arrendi,
    fin quando, molli,
    fin quando

    Precipiti

    E senza accorgertene

    Cadi
    come un soldato sconfitto.
    Hai perso la guerra contro te stesso.
    Sei sopraffatto,
    dalla rabbia, che non riesci più a reprimere.
    Esplodi in un urlo agonizzante
    e piangi di struggimento.
    I demoni ti hanno ucciso.

    Cadi,
    nell’oscurità degli inferi,
    dove sei solo e incompreso.
    Perso e abbandonato
    nelle braccia del Male,
    ti senti confortato e protetto,
    dal suo patimento,
    che quasi ti fa star bene

    Cadi.
    E il tuo cuore sanguina.
    Soffocato attorno a un filo spinato,
    cessa di battere.
    La tua anima nera,
    si crepa, fino a sgretolarsi in mille pezzi di cenere.
    Non provi nulla, solo un eterno lancinante dolore.
    Preghi di scomparire nelle tenebre

    perché la peggiore tortura è quella di sentirsi morti, quando in realtà si è ancora vivi

    Ti inginocchi,
    Attendi che la sofferenza si affievolisca.
    Nel silenzio del tuo dolore,
    tutto si quieta.
    E pensi sia giunta la fine

    Fin quando

    Dici

    Basta!

    Accetti il dolore.
    Solo così,
    in lontananza,
    intravedi un fioco barlume.
    L’inizio di una nuova vita.

    Smette di piovere.
    Provi a rialzarti.
    A testa china,
    riprendi a camminare

    Sei da solo

    Cammini da solo

    Vai avanti da solo

    E corri,
    corri,
    corri,
    sempre più veloce,
    verso quella luce,
    che ti avvolge in un tiepido torpore.
    Il tuo corpo ridiventa roseo.
    Il tuo cuore riprende a pulsare.
    La tua anima guarisce.
    E corri,
    corri,
    corri,
    verso quella lucentezza,
    che si rivela a te
    come il sole più splendente.
    Illumina le tue lacrime, asciugandole.
    Il suo calore,
    ti coccola d’Amore
    e irradia in te nuova forza.
    E corri,
    corri,
    corri,
    verso il sole
    che ora ha la forma di un fiore.
    Lo cogli.
    È roseo, profumato e delicato.
    Lo ammiri nella sua bellezza appena sbocciata.
    In esso vedi il tuo riflesso.
    Quel fiore vittorioso sei tu.
    Sei caduto nel gelido e buio inverno.
    Sei risorto nella meravigliosa luce della primavera.
    Per sbocciare, ancora una volta,
    sotto un arcobaleno di felicità.

    Abbiate sempre il coraggio di rinascere come i fiori in Primavera…


    Parola chiave come tema secondario: freschezza
    Parola chiave come tema principale: temporale


    Edited by -Laura- - 26/6/2023, 17:01
  4. .
    Attualmente, qui su ESTEL è in corso una gara di scrittura che ha come tema principale la primavera. Tuttavia, nulla ci impedisce di cominciare a pensare a un’eventuale iniziativa da organizzare nei prossimi mesi (dopo giugno, per intenderci) ;)

    Finora alcune delle utenti più attive hanno ideato senza problemi sfide o contest a cui partecipare (a chi non ricorda la differenza tra queste due iniziative consiglio di cliccare su --> questo link). Una volta tanto vorrei provare qualcosa di diverso: potrà decidere la prossima iniziativa di scrittura chi, a partire da adesso fino al 4 giugno, avrà letto e commentato più storie della Nostra Biblioteca.

    Insomma, la decisione sarà una sorta di “premio” per l’utente che, nel giro di un mese, avrà letto il maggior numero di storie qui sul forum
    :)

    Non c’è un numero preciso di letture a cui arrivare: è sufficiente aver letto anche solo una storia in più rispetto ad altri utenti. Ad esempio, se utente X e utente Y ne leggono due, mentre utente Z ne legge tre, il “premio” – quindi la facoltà di scegliere la nuova iniziativa di scrittura da proporre sul forum – spetterà a utente Z. Ovviamente la proposta dovrà essere fatta dopo il 4 giugno, nell’apposita discussione della sezione “Mano alla penna!”

    La scelta delle storie da leggere e commentare è del tutto libera. Vi chiedo soltanto di non rileggere storie che che conoscete già, altrimenti la cosa non avrebbe senso :lol:

    Invito a partecipare:

    - l’unica utente appartenente al gruppo degli Hobbit, Serenella 11
    - tutto il gruppo degli Amici degli Elfi
    - la Custode dei Silmaril Rue Ryuzaki
    - gli ultimi arrivati Cuore di cane e La Penna Dorata
    - due membri del gruppo degli Avventori di Brea, Erfea e Leah‚



    Chi ha intenzione di partecipare metta “mi piace” a questo mio post.

    Chi, per qualsiasi motivo, non ne ha intenzione mi comunichi al più presto la sua mancata partecipazione, in un messaggio qui sotto.


    Per qualsiasi dubbio, chiarimento, eccetera, potete scrivermi sempre qua sotto. Risponderò alle vostre domande il prima possibile. Nel frattempo, vi lascio il link dell’indice principale di tutte le storie della Biblioteca --> clicca :) Vi consiglio di darci uno sguardo e vedere quali storie vi ispirano di più!



    Edited by Elizabeth Swann - 4/5/2023, 20:45
  5. .
    Buonasera,
    eccomi con una nuova immagine di Miriel, questa volta a colori! L'autrice di questa illustrazione è Livia De Simone. Spero vi piaccia, a presto!
  6. .
    Invitato gentilmente da Elizabeth, provo anche io a inserire qualche immagine ispirata ai miei racconti del Ciclo del Marinaio di ispirazione tolkieniana. Inizio (per galanteria) dalla principessa Miriel, la principale protagonista femminile: questi disegni preparatori all'illustrazione finale sono opera di AnnaFrancesca Schiraldi. Spero possano piacervi!

  7. .
    Grazie mille, ragazze, sono contenta che vi piacciano le "faccine"! Le ho disegnate una mattina a tempo perso, quindi non sono un granché, ma almeno fanno sorridere ;)

    CITAZIONE (Rue Ryuzaki @ 1/4/2023, 16:28) 
    :XD: Will ti è venuto proprio bene! Hai racchiuso la sua anima da coccolone e gentiluomo

    Rue Ryuzaki ho perso il suo fascino per strada X) ma se non altro ha un'espressione simpatica!


    Bene, adesso vi propongo un altro ritratto in versione caricaturale... quello di Tia Dalma:

    Dv8p891

  8. .

    I miei adorati Will ed Elizabeth in versione caricaturale/emoticon :lol:

    4b08Oj6

  9. .

    Ran e Shinichi... sposi :rolleyes:

    20221205_135002_0

  10. .

    Quadro a colori di "Dragon Ball", con tanto di cornice!

    (Purtroppo non sono brava con la prospettiva, quindi fa strano vedere il piccolo Goten senza collo ^U^ Comunque mi sono impegnata, dai!)

    20221205_134151

  11. .

    Sempre Detective Conan!

    (Ho cancellato il mio nome e cognome a lato, per motivi di riservatezza *^^* )

    20221205_134821

  12. .
    Non pensavo che il disegno sulle sirene avrebbe fatto tanto successo *^^*

    Bene, adesso passiamo a "Detective Conan", un altro anime giapponese che ho seguito in passato. Ecco a voi una serie di ritratti a matita di Ran e Shinichi:

    20221205_142533



    Il foglio sembra un po' scuro, ma è la luce... Ho fatto una foto col cellulare, non ho scannerizzato il disegno X)
  13. .

    Un disegno che ho fatto al liceo, sulle sirene della serie animata giapponese "Mermaid Melody":

    20221205_133401


    Le proporzioni non sono un granché X) Ma almeno il disegno è a tema natalizio, quindi in linea con questo periodo *^^*
  14. .
    Ho sempre amato disegnare e dipingere, qualche anno fa ero persino intenzionata a diventare illustratrice, ma alla fine ho scoperto che quella non era la mia strada e che l'arte l'adoravo per puro sfogo personale, una coccola da concedere solo a me stessa. Quindi ecco a voi alcuni miei disegni!

    photo_2022-12-19_18-57-37.md

    Natale 2020 Chibi DechartGames



    photo_2022-12-19_18-57-33.md

    Primo DigitalArt: Sailor Moon



    photo_2024-03-23_17-03-54


    Yuri Plisetsky di Yuri On ice

    photo_2022-12-19_18-57-26.md

    Ritratto di Galadriel



    photo_2022-12-19_18-57-21.md

    Ritratto di Bilbo Baggins



    photo_2020-03-05_19-55-12

    Ritratto di Tidus da Final Fantasy X

    photo_2022-12-19_18-57-08.md

    DigitalArt tratto da The Last Kingdom



    photo_2022-12-19_18-57-13c24d02c5a2799760.md

    DigitalArt Re Alfred da The Last Kingdom



    Ultimissimo disegno realizzato ieri:

    photo_2024-03-23_16-52-38



    Edited by Rue Ryuzaki - 23/3/2024, 17:08
  15. .

    Altra targa sui Digimon!

    (Non fate molto caso alle scritte... Guardate i disegni :lol: )

    20221205_143256



    Dettaglio dei due piccoli Digimon:

    20221205_142823

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19 replies since 29/4/2022
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