Fanfic di anniversario - Il cigno selvatico

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    Re(gina) dei Pirati

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    da qualche parte al fianco di Will Turner ❤

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    Buongiorno, ciurma!
    Il 23 maggio è l’anniversario dell’uscita del terzo film di “Pirati dei Caraibi” nei cinema italiani, perciò non potevo esattamente lasciarlo correre senza fare nulla :P Ora, sono in mostruoso ritardo perché ormai è mattina del 24, ma ho deciso comunque di condividere con voi una fanfiction che ho scritto l’anno scorso ad agosto, mai pubblicata perché – fra le altre cose – non riuscivo a trovare un titolo adatto. Tuttora è rimasta senza, ma confido che qualcuno di voi saprà darmi dei consigli affinché io possa finalmente sceglierne uno.
    La storia è ambientata subito dopo la partenza di Will con L’Olandese, quindi lui non compare, anche se viene nominato spesso. In compenso, la nostra Elizabeth avrà a che fare con qualche vecchia conoscenza ;)
    Non anticipo altro e vi lascio alla lettura, nella speranza che possiate gradire il mio racconto. Per qualsiasi dubbio, suggerimento o critica, potete ovviamente lasciarmi un commento ^_^

    Aggiunta del 18/06/22: ho finalmente trovato un titolo! Anche se non ho scelto nessuno di quelli da voi suggeriti, vi sono comunque grata per i vostri consigli e la vostra disponibilità :*: Spero non vi dispiaccia se ho voluto puntare su una metafora…


    Il cigno selvatico

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    OPERA DI RIFERIMENTO: “Pirati dei Caraibi”
    CATEGORIA: bollino verde (per tutti)
    GENERE: Sentimentale, Fantasy, Avventura
    NOTE AGGIUNTIVE: Canon-Fic
    DICHIARAZIONE DI NON RESPONSABILITÀ: “Pirati dei Caraibi” e i suoi personaggi non sono di mia proprietà, ma appartengono alla Walt Disney Company. Questa fanfiction non è stata realizzata a scopo di profitto, ma solo per il piacere di scriverla e di condividerla gratuitamente.


    Sinossi

    Will è appena salpato con L’Olandese Volante e non potrà mettere piede a terra per i prossimi dieci anni.
    Elizabeth è Capitano dell’Imperatrice, nonché Re dei Pirati del Consiglio della Fratellanza.
    Cosa deciderà di fare in assenza del marito?




    Non aveva pianto quando Will era andato via con L’Olandese.

    Era rimasta immobile e silenziosa in riva al mare, i piedi lambiti dalle onde, la gonna dell’abito cinese che le svolazzava intorno alle gambe. Poi, a passo lento, era tornata verso gli scogli e aveva preso in mano il Forziere.

    Il cuore rinchiuso all’interno batteva a un ritmo regolare. Un suono inconfondibile, che però risultava estraneo proveniente da quella piccola cassa. Tamburellando sul coperchio, Elizabeth ripensò a tutte le volte in cui il suo orecchio era stato appoggiato al petto di Will. Non riuscì a immaginare di sedersi o sdraiarsi con il Forziere accanto e rimanere in ascolto del battito cardiaco, come aveva fatto con naturalezza quand’era stata vicina a suo marito, perché quell’idea era troppo strana.

    “Non era tuo marito all’epoca” le ricordò una voce interiore, ma Elizabeth si scrollò di dosso quel pensiero. Cosa cambiava? Ormai era il presente a contare – e, nel presente, Will l’aveva sposata da poco. Lei era Elizabeth Turner, sua moglie.

    Era anche il Capitano di una nave pirata, un’orfana, una sopravvissuta, un’ex aristocratica in fuga dalla legge. E doveva decidere come trascorrere i dieci anni a venire.

    Per questo motivo, una volta tornata sull’Imperatrice, cercò di mostrarsi sicura e determinata. Non voleva che qualcuno la considerasse debole, solo perché la sua condizione somigliava a quella di una vedova, almeno all’apparenza. Non si sentiva affatto una vedova: la sensazione di avere tra le braccia il corpo di Will – riscaldato dal sole, vibrante di passione – era ancora molto vivida.

    Tai Huang le disse che c’era un tesoro nascosto sull’Isola di San Lorenzo, di cui lui aveva intenzione d’impadronirsi il prima possibile. Elizabeth era più interessata a ritrovare le carte nautiche appartenute a Sao Feng, ma capì che non poteva averla vinta senza negoziare. Non fece parola del cuore di Will, sapendo che rischiava di essere usato come strumento di ricatto contro di lei; si limitò a replicare che non le serviva una grande quantità di denaro e perciò si sarebbe accontentata di una piccola parte del tesoro, nonostante il suo ruolo di Capitano. In cambio voleva fermarsi a Tortuga per convincere Barbossa e Jack a darle le carte.

    Dopo l’elezione a Re del Consiglio della Fratellanza, Tai Huang non osava più contestare il suo potere e i suoi titoli, dunque accettò l’accordo. Elizabeth rimase al timone fino a notte fonda, ignorando il dolore costante ai muscoli – eredità della battaglia, dell’intensa luna di miele con Will, o più probabilmente di entrambe. Solo quando la stanchezza minacciò di farla crollare lasciò che uno dei membri dell’equipaggio le desse il cambio.

    Temeva di avere gli incubi, invece dormì come un sasso e piombò in un sonno senza sogni. Fu quando si svegliò che ebbe una brutta sorpresa: la ciurma l’aveva abbandonata sulla scialuppa ed era fuggita a bordo della nave!

    Maledicendo Tai Huang con tutte le parolacce che conosceva, Elizabeth si chiese cos’avrebbe potuto fare a quel punto. Non voleva certo vagare per il Mar dei Caraibi con quel guscio di noce! Forse, però, sarebbe riuscita a raggiungere la Baia dei Relitti, che non doveva essere troppo lontana… Lì sperava di trovare almeno il Custode del Codice, se fosse stata abbastanza fortunata, in modo da ottenere il suo aiuto o i suoi consigli. Il Re dei Pirati doveva pur ricevere una sorta di indennizzo per l’ammutinamento subìto!

    Il Forziere era ancora al sicuro, nascosto dentro una cassa più grande che conteneva i vestiti di Elizabeth. Questo la rincuorò non poco. Come previsto, inoltre, Teague non aveva lasciato la Baia dei Relitti. Acconsentì ad avere un colloquio riservato con lei, ed Elizabeth ne fu grata.

    Lo sguardo dell’anziano Capitano passò in rassegna il suo abbigliamento con aria di approvazione. «Il Re dei Pirati, quale onore» le disse. «Vedo che porti la tua tenuta anche a due giorni di distanza dalla battaglia.»

    Elizabeth si aggiustò la cintura, sistemò i capelli arruffati dietro le orecchie e cercò di parlare dandosi un tono: «Sono ancora Capitano, di conseguenza Re, così come decretato dal Consiglio della Fratellanza. Solo se dovessi rinunciare al mio capitanato perderei il titolo di Re, poiché questo può essere attribuito unicamente a un Capitano dei pirati nobili. Corretto, Custode del Codice?»

    Teague annuì, gli occhi scuri che brillavano, simili a quelli di Jack. «Corretto, Maestà.»

    «Voglio recuperare la mia nave» aggiunse Elizabeth, senza sprecare tempo in ulteriori divagazioni. «E le carte nautiche di Sao Feng. Cosa vuoi in cambio di un passaggio a Tortuga?»

    «Si sono ammutinati, vero?» chiese Teague per tutta risposta.

    Elizabeth strinse i pugni. «Sì, hanno osato commettere un’azione simile contro il loro Re.»

    «Nonché contro la moglie del nuovo Capitano dell’Olandese Volante» disse il Custode del Codice, un principio di sorriso sulle labbra piene. Elizabeth sussultò, ma lui le lanciò un’occhiata rassicurante. «Non temere: non lo dirò a nessuno, se è ciò che desideri.»

    «Come l’hai scoperto? Hai parlato con qualche membro dell’equipaggio della Perla

    «Jack ha saputo del matrimonio da Barbossa e poi mi ha detto qualcosa. Era piuttosto seccato all’idea che tu e tuo marito aveste permesso la celebrazione in assenza del vero Capitano della nave.»

    A Elizabeth scappò quasi da ridere. Tipico di Jack.

    «Per il resto, non so molto. Ma avrai la mia lealtà in caso di necessità, questo te lo assicuro.»

    Lei socchiuse gli occhi con sospetto. Malgrado quelle parole incoraggianti, non era disposta a fidarsi di Teague senza riserve. Ormai aveva capito come funzionava la mente dei pirati, a maggior ragione dopo l’ammutinamento della sua ciurma.

    «Conosci i piani di Jack?» domandò, sviando l’argomento. «Sai dove si dirigerà la Perla dopo Tortuga?»

    «Ho fatto le mie supposizioni» disse Teague, evasivo.

    Elizabeth inarcò le sopracciglia. Era certa che lui le nascondesse qualcosa, ma forse non era il momento per indagare – non ancora. La priorità era trovare il modo di accordarsi, affinché lei riuscisse a raggiungere i suoi obiettivi.

    «Credo che tu sia abbastanza intelligente da capire che non è saggio mettersi contro di me, né contro mio marito» affermò con ostentata spavalderia. «I miei uomini incauti se ne renderanno conto presto. Se davvero sei disposto a offrirmi la tua lealtà, dimostralo aiutandomi a ritrovarli.»

    «Non c’è bisogno che mi minacci. Ti accompagnerò a Tortuga, o dovunque vorrai andare» garantì Teague. «Ho imparato per esperienza quanto possa essere pericoloso il mare – e non sarò così sciocco da inimicarmi il protetto di Calipso o la sua consorte.»

    «Una decisione assennata» replicò Elizabeth. «Molto bene.»

    S’imbarcarono di lì a poco sulla nave di Teague. Elizabeth rimase guardinga per tutta la prima parte del viaggio, perché non si fidava ancora di lui, a dispetto delle sue dichiarazioni. Ciononostante, fu trattata con rispetto dall’intero equipaggio, al di là dei borbottii sporadici sulla presunta sfortuna causata dalle donne sulle navi.

    Non si arrischiò a rivelare il segreto del Forziere, che rimaneva ben nascosto nella cabina da lei occupata, insieme con altri effetti personali, ma sospettava che Teague avesse intuito la verità. Era un pirata vecchio ed esperto: doveva essere al corrente della leggenda di Davy Jones fin nei dettagli. In ogni caso, Elizabeth non era intenzionata ad affrontare l’argomento con lui. Esisteva qualche possibilità che non fosse certo dell’attuale ubicazione del Forziere – e non sarebbe stata lei a levargli il dubbio. Aveva promesso a Will di avere cura del suo cuore, costasse quel che costasse.

    I giorni passarono ed Elizabeth divenne sempre più irrequieta. Sebbene il proposito di rintracciare Tai Huang non avesse vacillato, il futuro restava un gigantesco punto interrogativo. In teoria lei non era mai stata più libera: non doveva più sottostare alle regole dell’aristocrazia, Beckett era morto e la Compagnia delle Indie aveva smesso, almeno momentaneamente, di dare la caccia a chiunque non si sottomettesse alla sua autorità. Se tornare a Port Royal era troppo rischioso, bastava provare a costruirsi una vita altrove con un po’ di fortuna – e di prudenza. Una volta recuperata L’Imperatrice e impartita una buona dose di disciplina agli uomini, Elizabeth avrebbe avuto una nave e una ciurma a disposizione.

    Malgrado ciò, lei sapeva che non si sarebbe adattata a un’esistenza fatta di saccheggi e depredazioni. Aveva difeso i pirati dalla crudeltà di Beckett perché tra loro c’erano persone alle quali teneva e perché non tollerava le stragi perpetrate dalla Compagnia, in nome di una giustizia capace di equiparare criminali veri e propri a bambini la cui sola colpa era essere figli di fuorilegge. Aveva voluto più libertà possibile sui mari, per sé stessa e per tutti quanti. Eppure conoscere la vita da pirata per esperienza diretta, anziché dopo una serie di racconti mirabolanti, gliene aveva svelato le ombre e gli svantaggi: era sicura di non poter seguire a lungo quella strada. Non aveva dimenticato il terrore seminato a Port Royal dall’equipaggio di Barbossa, né la sua paura di essere uccisa quand’era stata presa in ostaggio. Ormai aveva la pelle più dura, ma non per questo avrebbe rinunciato a qualsiasi parvenza di onore e moralità. Finché si fosse trattato di scovare qualche tesoro leggendario non si sarebbe tirata indietro; assaltare porti e aggredire innocenti era un’altra storia.

    Le sarebbe piaciuta una sana via di mezzo fra la pirateria e le ristrettezze imposte dall’alta società, per avere un minimo di stabilità ed essere a posto con la sua coscienza, senza essere costretta a perdere l’indipendenza conquistata. Sperava che le venisse in mente al più presto una soluzione al suo dilemma. Nel frattempo, era impaziente di guadagnarsi l’opportunità di far visita a Will nel regno dei morti: ecco perché le servivano le carte di Sao Feng.

    Contro ogni sua previsione, tuttavia, Jack non era a Tortuga. La nave di Teague s’imbatté in lui prima di arrivare a destinazione: si trovava su una minuscola imbarcazione, un po’ brillo e in completa solitudine. Teague sembrò l’unico a non esserne sorpreso e ordinò di lasciarlo salire a bordo.

    «Complicazioni sono sopraggiunte» rispose Jack, quando il primo ufficiale gli chiese cosa stesse combinando da solo in alto mare. «Carino riaverti fra noi, Lizzy» soggiunse con un cenno a Elizabeth.

    Nessuno riuscì a cavargli di bocca dell’altro. Suo padre non ci provò nemmeno, anche perché aveva l’aria di conoscere già le sue disavventure. Ma Elizabeth si accorse che Jack aveva con sé le carte nautiche, perciò volle sapere se lui fosse disposto a cedergliele.

    «Certo che no.» Jack assunse un’espressione indignata, quasi offesa. «Mi devi ancora un favore, anzi, due. Sei il Re dei Pirati grazie a me e sei perfino andata in luna di miele con quell’eunuco che hai scelto per marito, pur avendo ignorato deliberatamente la mia autorità.»

    Elizabeth alzò gli occhi al cielo. «Jack» sospirò, «credi che io e Will volessimo farti un torto? Abbiamo soltanto colto l’occasione… Non sei tu che dici “dritti alla meta e conquista la preda”?»

    «Nessun favoritismo, mia cara» s’impuntò lui. «Rassegnati, non avrai più niente da me.»

    Lì per lì Elizabeth decise di non insistere. Eppure non ebbe bisogno di molto tempo per scoprire che Jack era alla ricerca della leggendaria Fonte della Giovinezza, cosa che Teague aveva indovinato sin dall’inizio. Barbossa e la ciurma lo avevano abbandonato un’altra volta, ma lui era stato abbastanza furbo da sottrar loro le carte. Elizabeth suggerì allora al padre e al figlio d’intraprendere l’avventura insieme, specificando che lei non avrebbe preso parte alla spedizione.

    «Non m’interessa l’immortalità» proclamò. «Voglio solo riavere la mia nave e alcuni strumenti utili per la rotta.» Lanciò uno sguardo eloquente a Jack. «Se non vuoi darmi le carte autentiche, farò in modo di averne una copia. Ci sono alcuni membri del mio equipaggio che sono in grado di realizzarla.»

    «E se non accettano?» insinuò Jack.

    Elizabeth si strinse nelle spalle. «Li costringerò.»

    Lui sorrise, mostrando i denti d’oro e ammiccandole. «Buona fortuna, tesoro.» L’augurio suonò alquanto distaccato.

    «Dico sul serio, Jack! Fatemi ritrovare L’Imperatrice e poi potrete andare a caccia della Fonte.»

    Teague rimase in silenzio a guardare suo figlio e il Re dei Pirati che discutevano, come se aspettasse il momento opportuno per esprimere il suo parere.

    «Sicura di non volere l’immortalità?» esclamò Jack in tono impertinente. «Scommetto che al tuo William non dispiacerebbe una moglie giovane in eterno.»

    Elizabeth si risentì. «Lascia Will fuori da tutto questo, per favore.»

    «Perché, non è forse a causa sua che tu vuoi le carte? Pensavo pianificassi di andare a trovarlo, in quel bel posticino lugubre dove si è stabilito.»

    «Per te che differenza fa?» scattò lei. Era irritata dalla leggerezza con cui Jack parlava della condizione di Will, a maggior ragione considerando la sua responsabilità nell’intera faccenda. Inoltre, aveva creduto che l’esperienza nello Scrigno di Davy Jones l’avesse segnato; forse si era sbagliata, visto il suo atteggiamento.

    Fu a quel punto che intervenne Teague. «Jackie» esordì con calma, «una piccola deviazione non ucciderà nessuno. Perché non prendi in considerazione la proposta di Elizabeth? Non dovrebbe essere così difficile raggiungere Tai Huang.»

    «Sì, ma realizzare una copia delle carte richiede tempo» ribatté Jack. «E non lascerò l’originale nelle mani di nessuno.»

    «Posso sorvegliare io il lavoro» sottolineò Elizabeth, lieta che Teague le stesse dando manforte.

    Jack arricciò le labbra, come se la prospettiva fosse sgradevole quanto un ammutinamento.

    «Avanti, ragazzo» lo esortò Teague. «Se non ti fidi del tuo Re e di tuo padre, di chi altri ti fiderai?»

    «Il mio Re è tale solo per mia gentile concessione» puntualizzò Jack, cocciuto.

    «E va bene!» sbottò Elizabeth, spazientita. «Allora ti scaricherò di nuovo sulla tua barchetta e invocherò Calipso, perché ti scateni contro una tempesta!»

    «Non ne avresti mai il coraggio, cara. E non credo che Calipso ubbidirebbe a te.»

    «Forse no, ma che mi dici di suo marito?» Il Custode del Codice strizzò l’occhio al Re dei Pirati. «Lui potrebbe decidere di darti la caccia.»

    «O addirittura spedirti nello Scrigno» rincarò Elizabeth, ormai pronta ad andare fino in fondo.

    Jack impallidì. «William non oserebbe mai. Sono io che gli ho insegnato a essere un pirata.»

    «E sei tu che l’hai abbandonato nelle grinfie di Jones. Mio marito avrebbe ottime ragioni per provare rancore nei tuoi confronti. Ora che ci penso, potrei ricordarglielo.»

    «Tutti e due senza cuore, eh? Avete fatto proprio un buon matrimonio» commentò Jack, imbronciato.

    Rimase di cattivo umore per il resto della giornata. Quanto a Elizabeth, quella sera si soffermò a lungo a fissare il Forziere, riflettendo sull’accaduto.

    Da quando Jack si era unito alla ciurma di Teague, a lei pesava di più l’assenza di Will. Continuava a tornare con la memoria al momento in cui suo marito morente aveva pugnalato il cuore di Jones, proprio grazie all’intervento di Jack. Era grata che Will fosse sopravvissuto, ma le mancava ogni giorno di più. Se da un lato apprezzava il gesto di Jack, dall’altro non poteva dimenticare che aveva avuto l’occasione di annientare Jones lui stesso, eppure non c’era riuscito. Will non avrebbe avuto bisogno di essere soccorso, se l’ex Capitano dell’Olandese fosse stato ucciso prima di ferirlo a morte.

    Il discorso sull’immortalità, inoltre, aveva risvegliato in lei una strana inquietudine. Non le era mai importato granché della vita eterna, poiché sapeva che ogni cosa nasce e muore, e soprattutto perché era ancora abbastanza giovane da non porsi il problema della vecchiaia… eppure la persona che amava di più era immortale. Will non poteva morire o cambiare. Al suo sbarco sulla terra, a dieci anni da quando aveva lasciato il mondo dei vivi, avrebbe avuto lo stesso aspetto: non ci sarebbero stati segni dell’età sul suo viso o sul suo corpo.

    Elizabeth lasciò scorrere le dita lungo la serratura del Forziere. D’un tratto era assalita da un dubbio: e se Will l’avesse voluta uguale a lui? Se avesse desiderato una moglie sempre nel pieno della vitalità e della giovinezza? Se avesse temuto di perderla, preferendo quindi che lei sacrificasse la propria “normalità”?

    La verità era che nessuno dei due aveva parlato del futuro oltre il primo decennio di separazione, perché sembrava davvero troppo lontano per preoccuparsene. Anche così, però, si sarebbe creata fra loro una progressiva distanza dovuta all’età. Elizabeth sarebbe invecchiata estate dopo estate, fino a superare la ventina e raggiungere la trentina; per Will gli anni sarebbero passati senza lasciare traccia.

    Tutto ciò va contro la natura delle cose.

    Le parole pronunciate da Will, l’ultima volta che era stato con lei, le tornarono alla mente. La sua voce riemerse chiara e nitida dai meandri della memoria. Il ricordo era fresco, recente, anche se Elizabeth lo percepiva stranamente lontano. All’improvviso si sentì sciocca.

    No, Will non avrebbe voluto l’immortalità per lei, proprio come non la voleva per sé stesso. Will desiderava una vita insieme e basta, senza maledizioni o entità soprannaturali in mezzo. Purtroppo, allo stato attuale non era possibile… a meno che non esistesse un modo per sciogliere il suo legame con L’Olandese.

    Elizabeth accarezzò il coperchio del Forziere. Rammentò il tesoro stregato dell’Isla de Muerta, Barbossa che le feriva la mano credendo che quello spargimento di sangue avrebbe spezzato la maledizione, l’ultimo colpo sparato dalla pistola di Jack, Will che poneva fine a tutto con pochi e rapidi gesti. Dieci anni erano dovuti trascorrere prima che i pirati della Perla venissero liberati, ma l’agognata liberazione era infine avvenuta. Chi diceva che anche il Capitano dell’Olandese Volante, il traghettatore dei defunti, non potesse essere esonerato dal suo incarico, per tornare a calpestare la terra come un qualunque mortale?

    “Questo è ciò che devo fare: scoprire se è possibile rompere la maledizione” realizzò Elizabeth. “In effetti, sono sicura che lo è. Niente dura per sempre.”

    Riguardo a Jack, al di là del suo comportamento esasperante, non meritava di essere ricattato. Dopotutto, pur avendo ingannato sia Will che la stessa Elizabeth, non si poteva dire che non li avesse mai aiutati. Senza contare che loro non erano sempre stati corretti con lui…

    Elizabeth ripensò al viaggio verso il regno dei morti, al senso di colpa che l’aveva divorata all’epoca, alla reazione di Jack appena si erano rincontrati. Anche se lui non le aveva mai parlato della sua disavventura nello Scrigno, non significava che fosse stata priva di conseguenze. Solo che Jack non era il tipo di persona che metteva a nudo le sue paure e i suoi turbamenti – come lei, del resto, che era stata capace di nascondere i propri sentimenti d’angoscia a Will, chiudendosi in un silenzio ostinato.

    Le salì un groppo in gola al ricordo di quei giorni. Il battito che risuonava dentro il Forziere intensificò il dolore e la nostalgia che l’avevano invasa. Quella notte sulla Perla dopo il salvataggio di Jack, quando si era trovata a condividere la cuccetta con Will, era stata l’ultima volta che aveva posato la testa sul suo petto per ascoltare il suo cuore. Era stato anche l’unico momento di vera vicinanza in quel periodo. Will le aveva offerto tutto il suo conforto, mentre lei era sconvolta per la morte del padre…

    Elizabeth non voleva piangere. Si era trattenuta in più di un’occasione e aveva intenzione di continuare così. Doveva dominarsi…

    Qualche lacrima le rotolò lungo le guance, ma lei l’asciugò in fretta con il dorso della mano. Cercò di distrarsi ripetendo a sé stessa le sue priorità: recupero della sua nave e copia delle carte, recupero della sua nave e copia delle carte. Al resto avrebbe pensato dopo.

    Passò una nottata sgradevole, agitata da orribili incubi in cui riviveva l’addio di suo padre e il ferimento di Will. L’indomani, appena si recò a parlare con Teague, lui si accorse subito che qualcosa non andava.

    «Brutta notte?» le domandò.

    Elizabeth rispose con un’alzata di spalle.

    «Sei sempre convinta di riconquistare L’Imperatrice

    «Sì» disse lei. «Solo… mi dispiace per Jack, ecco. Non avrei dovuto essere così insensibile con lui. Sono sicura che l’idea di finire nello Scrigno lo spaventa tantissimo.»

    Teague assunse un’espressione grave. «È difficile dimenticare di aver visto in faccia la morte e il tormento eterno. Jack è stato fortunato a tornare fra i vivi.»

    «È per questo che vuole la Fonte della Giovinezza, vero? Per non dover temere più la morte.»

    Il padre di Jack rimase zitto.

    «E tu, invece? Non ho mai capito bene perché mi stai aiutando, a costo di metterti contro tuo figlio… Anche tu hai paura di morire, o di andare nello Scrigno?» incalzò Elizabeth, consapevole che era giunto il momento di giocare a carte scoperte.

    «Ti sto aiutando perché penso che sia la scelta giusta» disse Teague con semplicità. «Ma ti sbagli su mio figlio: non sono e non sarò mai contro di lui. In realtà voglio il suo bene.» Scoccò a Elizabeth uno sguardo penetrante. «So che tiene molto a te. Preferirei vedervi collaborare e separarvi da amici, anziché lasciargli covare rancore nei tuoi confronti.»

    Lei si morse il labbro. «Jack ha fatto molto per me, nonostante tutto» ammise in un soffio. «Gli devo la sopravvivenza di mio marito e anche la mia. È vero, ci siamo inimicati Davy Jones per colpa sua, però… lui non ci ha mai chiesto di essere salvato dalla forca, a Port Royal. Will l’ha liberato di propria iniziativa e io gli ho dato manforte, ottenendo la clemenza di mio padre e di James Norrington. Poi è arrivato Beckett e ha ordinato che ci arrestassero…» S’interruppe, riluttante a rievocare quei ricordi. «Jack è stato mangiato dal Kraken a causa mia» concluse con voce incrinata. «L’ho tirato fuori dallo Scrigno grazie all’aiuto di Will, di Barbossa e degli altri, ma non lo biasimerei se ce l’avesse ancora con me.»

    «Nemmeno io» convenne Teague dopo una breve pausa di silenzio. «Tuttavia, credo che in fondo al cuore ti abbia perdonata. È il suo orgoglio che non vuole accettare una vostra riconciliazione.»

    «Mi piacerebbe che si fidasse di nuovo di me, almeno un po’. Giusto il tempo di affidarmi le carte nautiche per farne realizzare una copia… Non me ne serve una troppo sofisticata, visto che sono andata personalmente ai confini del mondo.»

    «Vedrai che Jack acconsentirà a darti una mano, prima o poi. Io intercederò per te senza minacce. Prevarrà il buonsenso.»

    Elizabeth abbozzò un sorriso. «È difficile quando si tratta di pirati. Proverò a essere ottimista.»

    «Questo è lo spirito» approvò Teague. «Ora perché non mi racconti qualche dettaglio in più su Tai Huang e sul resto della tua ciurma? Dove sono diretti di preciso?»

    Lei esitò, ma decise di assecondare quella richiesta. Teague conosceva bene l’Isola di San Lorenzo, essendo stato un pirata nobile e riconosciuto dalla Fratellanza proprio come signore di quella terra, prima di diventare Custode del Codice. Diede a Elizabeth parecchie informazioni utili.

    Sembrava che il destino avesse deciso di favorire il Re dei Pirati, perché L’Imperatrice fu avvistata in capo a una settimana e mezzo. Teague ordinò di metterla sotto attacco ed Elizabeth ebbe l’opportunità di regolare i conti col suo primo ufficiale, sconfiggendolo in un duello con le spade. I membri della ciurma più insubordinati vennero rinchiusi in cella per imparare la lezione, mentre Tai Huang e il nostromo si dedicarono alla riproduzione delle carte… sotto lo sguardo vigile di Jack Sparrow. Alla fine suo padre aveva avuto ragione sulla questione del buonsenso.

    L’Imperatrice fu costretta a seguire la stessa rotta della nave che l’aveva assalita, finché la realizzazione delle copie non fu ultimata. Elizabeth e Jack recuperarono in parte la complicità di un tempo e, al momento di salutarsi, si mostrarono molto più rilassati e allegri di quando si erano rincontrati.

    «Occhio agli imprevisti, tesoro» ammonì lui. «Non vorrai che i tuoi compagni ti si ammutinino contro un’altra volta.»

    Elizabeth rise. «Penso che abbiano capito che ho amici potenti. Adesso mostrerò loro che sono un Capitano di parola, mantenendo la mia parte dell’accordo, e spero che questo li convinca a essere più leali con me.»

    «Ebbene, buon viaggio! Porta i miei omaggi al caro William, se passerai a trovarlo.»

    Poi fu il turno di Teague di congedarsi.

    «Non abbassare la guardia» disse a Elizabeth. «Anzi, credo sia ora che il tuo equipaggio sappia con chi ha a che fare.»

    «Intendi che dovrei dire a tutti che sono sposata con il Capitano dell’Olandese?» chiese lei.

    Teague annuì. «Servirà a trattenerli dal commettere altre sciocchezze. In assenza di tuo marito, sei tu che hai la maggior influenza sui mari. Inoltre, non è saggio disconoscere la posizione del Re del Consiglio della Fratellanza. Come i tuoi uomini hanno imparato a loro spese, sei in grado di far valere il tuo titolo alleandoti con le persone giuste.»

    «Grazie per il sostegno e per i consigli. Senza di te non sarei arrivata lontano. Adesso accompagnerai Jack e berrai anche tu alla Fonte?»

    «Non lo so ancora. Abbiamo seguito la rotta, ma potrei sempre decidere di lasciare l’impresa in mano a Jack e andarmene per conto mio. Qualcosa mi dice che non gli dispiacerebbe riprendersi la Perla prima di trovare la Fonte. Non è così a suo agio sulla mia nave come sulla sua.»

    «Sì, molto probabile.» Elizabeth tese una mano verso Teague, che la strinse. «Arrivederci, allora.»

    «Arrivederci. Spendi qualche buona parola per me appena rivedrai tuo marito: potrebbe chiedere a Calipso di mantenere i venti favorevoli ogniqualvolta dovrò salpare.»

    «Né Will né io dimenticheremo l’aiuto che mi hai dato» promise Elizabeth. Teague le rivolse lo stesso sorriso astuto e accattivante di Jack.

    Fu così che il Re dei Pirati partì per l’Isola di San Lorenzo, insieme con il suo equipaggio, per andare a caccia del tesoro nascosto… nella speranza che quello potesse essere il punto di partenza di una nuova vita.

    ~Fine~




    Come speravo, questa fanfiction ha avuto il suo sequel: si tratta di Lettere a Will :)
    Inoltre, per chiunque fosse interessato, consiglio anche il racconto incentrato sulla gravidanza di Elizabeth, Maternità.

    Edited by Elizabeth Swann - 19/10/2023, 14:30
     
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    Wow, letta tutta d'un fiato!
    Premetto che alcuni punti non li ho capiti, ma solo perchè non ho visto tutti i film, non per te.
    Complimenti davvero, scrivi da Dio (quanto ti invidio *_*) e sei riuscita ad intersecare alla perfezione i dialoghi e i pensieri dei personaggi. Solo complimenti, davvero!
     
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    Re(gina) dei Pirati

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    Wow, grazie mille *^^* Scrivo per amore e forse questo mi aiuta - anche se ogni volta devo fare un sacco di revisioni!
    Sui punti poco chiari sarò lieta di illuminarti, se vorrai. Però la strada maestra resta sempre quella di guardare i film, eh! ;)
     
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    Veramente una storia molto bella....sì effettivamente nei film viene tagliata la questione di ciò che prova Jack (o almeno viene accennata, in varie occasioni, ma nulla di più) e il suo rapporto con Elizabeth sembrava quasi essere ritornato alla normalità. Ma è stato bello mostrare quest'altro suo aspetto. Complimenti :b: :*:
     
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    Ti ringrazio ^_^
    Mi piaceva l'idea di lasciare un po' di spazio anche al rapporto con Jack e volevo ribadire che lui ed Elizabeth si sono separati da amici, al di là dei difetti e dei torti reciproci.
    Come ti è parsa la rappresentazione di Teague, invece?
     
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    Adeguata per il ruolo misterioso che interpreta....come un fantasma che aiuta qui e lì i personaggi, riuscendo a capire ciò che è meglio per suo figlio e riuscendo ad aiutarlo in maniera indiretta, anche se sinceramente non mi è piaciuto molto vederlo tanto sottomesso ad Elizabeth... ma solo perché io lo vedo comunque sotto un'altra luce. Certo il suo carattere è una scelta soggettiva, visto che non viene quasi per niente mostrato nei film e molto viene lasciato alla fantasia dello spettatore. Però, al di là di questo, è scritto molto bene. Complimenti
     
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    CITAZIONE (Nancy Cuomo @ 25/5/2022, 23:26) 
    Adeguata per il ruolo misterioso che interpreta....come un fantasma che aiuta qui e lì i personaggi, riuscendo a capire ciò che è meglio per suo figlio e riuscendo ad aiutarlo in maniera indiretta

    Mi sembra una descrizione davvero azzeccata! In effetti, il personaggio di Teague rimane in gran parte avvolto nel mistero: al di là della sua "ortodossia" in merito al Codice dei Pirati, non si sa molto di lui :lol:


    CITAZIONE (Nancy Cuomo @ 25/5/2022, 23:26) 
    anche se sinceramente non mi è piaciuto molto vederlo tanto sottomesso ad Elizabeth... ma solo perché io lo vedo comunque sotto un'altra luce.

    Mmh... il tuo punto di vista è interessante, ma non avevo intenzione di mostrare Teague sottomesso in qualche modo (anzi, se veramente ho dato quell'impressione, qualcosa nella stesura del racconto dev'essere andato storto! X) ). Vedo Teague come un pirata anziano e quindi pronto a farsi da parte per dare spazio ai più giovani; accetta di aiutare Elizabeth perché in fondo non gli costa niente - e forse ne approfitta anche per vedere da vicino cosa stesse combinando Jack ;) Inoltre, essendo rigoroso sull'applicazione delle regole del Codice, non dimentica che Elizabeth è stata eletta Re. Non lo vedo come un atto di sottomissione da parte sua, ma semplicemente come un riconoscimento dell'autorità a lei conferita durante la riunione del Consiglio della Fratellanza. Anche con Will, sebbene non sia presente, succede più o meno lo stesso: Teague ne riconosce il ruolo e l'importanza - anzi, ho pensato che forse è un uomo un po' tradizionalista su certe cose :lol: Infatti, leggendo fra le righe, si può intuire dai suoi discorsi che per lui il prestigio di Elizabeth deriva in buona parte dal matrimonio col Capitano dell'Olandese Volante.
    Peraltro, non credo che Teague abbia particolarmente paura della morte - tant'è vero che, quando Elizabeth glielo chiede senza mezzi termini, la sua reazione è piuttosto calma - e perciò non l'ho mai descritto come spaventato o preoccupato, ho solo cercato di lasciar intendere che conosce bene i nuovi equilibri di potere creatisi fra i pirati durante l'ultima fase della guerra contro Beckett. Ricollegandomi al discorso di prima, penso che Teague sia consapevole di aver ormai "fatto la sua vita", come si suol dire, e di conseguenza accetti questi nuovi equilibri di potere, anche perché a lui non è che cambi molto: continuerà comunque a fare ciò che faceva prima.
    Il fatto che dica apertamente di non volersi inimicare Will ed Elizabeth lo vedo come una dimostrazione di saggezza, visto che un'eventuale alleanza con loro potrebbe fargli comodo. Parliamo del padre di Jack, del resto, e Jack a modo suo è un diplomatico ;) :D

    Scusa se mi sono dilungata, ma come vedi mi piace molto parlare con chi mi legge *^^*

    Edited by Elizabeth Swann - 28/5/2022, 20:26
     
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    Che bella fan fiction! Veramente! L'ho letta tutta d'un fiato. La trama è ben sviluppata. La breve storia l'ho trovata molto attraente, coinvolgente e sopratutto emozionante nel susseguirsi delle varie vicende.
    Inoltre ti faccio i miei complimenti perché davvero molto bene!

    Ho sorriso quando è arrivato Capitan Jack Sparrow. Io lo adoro troppo!
    Elizabeth, invece, lo sempre trovata una giovane donna molto coraggiosa che sa sempre cosa dire e sopratutto cosa fare, anche nelle situazioni più brutte e spiacevoli.
     
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    Grazie davvero, sono contenta che ti sia piaciuta questa fanfiction!
    Di solito scrivo su Elizabeth e Will, ma in alcuni casi riesco a focalizzarmi solo su di lei... specie considerando che, per ben dieci anni, la vicinanza con Will è stata piuttosto difficile da mantenere :XD:
    Jack, invece, è un personaggio complicato da rappresentare, carismatico e comico al tempo stesso, quindi lo inserisco di rado nelle mie storie, perché temo di "snaturarlo"... In questo caso, però, non poteva mancare. Mi auguro di avergli reso giustizia *^^*
    Grazie ancora per aver commentato, spero che leggerai altre mie storie!

    P.S. Per caso hai un titolo da consigliarmi per questa fanfic? (Lo chiedo anche a Nancy Cuomo già che ci sono :) )
     
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    Un titolo: "Tutto per Amore di Will"
     
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    Credo che il titolo debba essere scelto in base a ciò che vuoi mettere di più in risalto: il fatto che Elizabeth è disposta a tutto per Will (e in questo caso il titolo suggerito da Laura_Ruetta sarebbe perfetto); o se vuoi parlare di questa storia sottolineando che Elizabeth può contare sull'aiuto di queste persone (in questo caso, potrebbe essere "RICONGIUNGIMENTI"; "UN AIUTO IMPREVISTO"; "AMICI COME PRIMA"; "TUTTI UNITI PER WILL"....); o, ancora, potresti vedere al centro della vicenda il finale, quindi il fatto che lei parta per una nuova vita (quindi, per esempio: "ULTIMO SALUTO ALLA VECCHIA VITA"; "UNO SGUARDO SUL PASSATO"; "FINIRE PER RICOMINCIARE"....). Ovviamente questi sono solo esempi, da cui magari potresti prendere spunto, ma ti direi di prendere bene il tuo tempo per scegliere, perché in base a questo, potresti avere ulteriori spunti per storie, oppure dichiarare la storia come un finale. Ti saluto e ti auguro una buona giornata :*:
     
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    Grazie mille, Nancy ^_^ Ci rifletterò bene su.
     
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    Ho deciso di cominciare la mia "attività" di recensitrice (?) su questo sito da questa tua storia, che avevo già avuto occasione di leggere qualche giorno fa ;)

    Dunque, innanzitutto mi piace l'idea che la nostra Elizabeth non si arrenda ad un destino di vedova bianca e decida di fare tutto il possibile per cercare di scoprire se esiste una soluzione che possa permetterle di spezzare la maledizione di Will. In effetti questo mi sarei aspettata come trama di un possibile sequel, e, anche se in parte abbiamo visto qualcosa di simile nel quinto film, non ne sono rimasta molto soddisfatta, proprio perché avrei voluto vedere la Regina dei Pirati in un ruolo più attivo. Lei è sempre stata audace e battagliera, non ce la vedo a restare ferma e buona ad aspettare.

    Sono stata contenta di vedere al suo fianco Capitan Teague e Jack Sparrow e ritengo che tu li abbia saputi mantenere IC nelle loro interazioni fra di loro e con Lizzie: soprattutto Teague è molto difficile da rappresentare per la sua aura misteriosa, come hai ben detto. E Jack lo si rischia di far passare unicamente per uno sbruffone e un truffaldino, quando in realtà ha anche lui una sensibilità e dei valori in cui crede.

    La scrittura è scorrevolissima e curata, e anche i dialoghi rispettano il linguaggio dei personaggi e dell'epoca (requisito che ahimè non sempre ho ritrovato in tanti anni di lettura di ff!)

    Magari un giorno potresti dare alla storia una continuazione: ne ha tutte le potenzialità :D
     
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    Ciao, Fanny! Grazie mille per aver lasciato un commento a questo mio racconto... Le recensioni dei lettori sono una delle "spinte" che mi motivano a scrivere ^_^

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 30/8/2022, 20:05) 
    Dunque, innanzitutto mi piace l'idea che la nostra Elizabeth non si arrenda ad un destino di vedova bianca e decida di fare tutto il possibile per cercare di scoprire se esiste una soluzione che possa permetterle di spezzare la maledizione di Will. In effetti questo mi sarei aspettata come trama di un possibile sequel, e, anche se in parte abbiamo visto qualcosa di simile nel quinto film, non ne sono rimasta molto soddisfatta, proprio perché avrei voluto vedere la Regina dei Pirati in un ruolo più attivo. Lei è sempre stata audace e battagliera, non ce la vedo a restare ferma e buona ad aspettare.

    Sono perfettamente d'accordo! Aggiungerei che nel terzo film è implicitamente suggerito che non sia rimasta sempre nello stesso posto, perché l'isola in cui la vediamo col figlio, nella scena dopo i titoli di coda, ha un paesaggio differente rispetto a quella in cui lei e Will hanno trascorso la luna di miele... Ciò significa che è un'isola diversa, non trovi? ;)

    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 30/8/2022, 20:05) 
    Sono stata contenta di vedere al suo fianco Capitan Teague e Jack Sparrow e ritengo che tu li abbia saputi mantenere IC nelle loro interazioni fra di loro e con Lizzie: soprattutto Teague è molto difficile da rappresentare per la sua aura misteriosa, come hai ben detto. E Jack lo si rischia di far passare unicamente per uno sbruffone e un truffaldino, quando in realtà ha anche lui una sensibilità e dei valori in cui crede.

    Jack è un personaggio interessante e niente affatto semplice! Non nascondo che ho difficoltà a gestirlo, ma faccio del momento per mantenermi fedele alla sua caratterizzazione originale :)
    Per quanto riguarda Teague, mi sembrava plausibile farlo intervenire nella situazione che ho immaginato - e non per sottomissione nei confronti di Elizabeth, come ipotizzato da un'altra lettrice, bensì per mostrare la reazione di un pirata anziano e "navigato" di fronte ai nuovi equilibri di potere delineatisi in seguito alla sconfitta di Beckett.


    CITAZIONE (Fanny Solomon @ 30/8/2022, 20:05) 
    La scrittura è scorrevolissima e curata, e anche i dialoghi rispettano il linguaggio dei personaggi e dell'epoca (requisito che ahimè non sempre ho ritrovato in tanti anni di lettura di ff!)

    Magari un giorno potresti dare alla storia una continuazione: ne ha tutte le potenzialità :D

    Ti ringrazio ancora *^^* I dialoghi mi piace molto scriverli e cerco di non "modernizzare" eccessivamente il linguaggio, pur mantenendo sempre una certa semplicità e comprensibilità che a mio avviso è necessaria. Quanto a un possibile seguito, confesso che è già previsto :D Spero tanto di riuscire a pubblicarlo, prima o poi!
     
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    CITAZIONE (Elizabeth Swann @ 30/8/2022, 20:53)
    Ti ringrazio ancora *^^* I dialoghi mi piace molto scriverli e cerco di non "modernizzare" eccessivamente il linguaggio, pur mantenendo sempre una certa semplicità e comprensibilità che a mio avviso è necessaria. Quanto a un possibile seguito, confesso che è già previsto :D Spero tanto di riuscire a pubblicarlo, prima o poi!

    Oh bene! Non vedo l'ora di avvistarlo in questi lidi !)
     
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18 replies since 24/5/2022, 09:17   280 views
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