ESTEL ~ Evviva Scrivere Trame E Leggere!

Posts written by Elizabeth Swann

  1. .
    l.pallad hai provato a dedicarti a una storia semplice e a vedere se riesci riesci a "sviluppare" un po' quella? Ricordo di averti dato qualche consiglio per migliorare la caratterizzazione dei personaggi tramite la descrizione di alcuni gesti, per il tuo racconto breve "La foresta"...
  2. .
    Sì, in effetti poteva sembrare un messaggio rivolto solo a me. In ogni caso questo topic esiste per fare proposte all'utenza del forum, tant'è vero che in tagboard Nancy ha sollecitato tutti a passare. E visto che sei passato di qui, direi che ormai puoi dare tranquillamente un tuo parere, no?
  3. .
    ~Sweet Dreamer~ in caso te la sentiresti di partecipare alla stesura di una storia a più mani? Una in cui ciascuno utente del forum scrive almeno un pezzetto... È stata fatta una proposta per una prossima iniziativa di scrittura di questo tipo :)
  4. .
    Nancy Cuomo è molto carina come idea, complimenti! :b:
    Avrei solo un paio di domande. La divisione in "scrittori fantasy" e "scrittori realisti" si fa in base alle preferenze di ciascun partecipante? E poi significa che uno scrittore fantasy, quando scrive il proprio pezzo della storia a più mani, deve inserire elementi fantastici, mentre lo scrittore realista può inserire solo elementi realistici? Oppure ciascuno fa come preferisce?

    l.pallad Nancy ha fatto una proposta e ci ha chiesto un parere, potresti almeno dirle cosa ne pensi prima di lanciarti in una proposta tutta tua, dato che si può organizzare solo una sfida o un contest alla volta...
    Ad ogni modo, la tua idea mi sembra fattibile, ma - visto che ci sono utenti del forum con il blocco dello scrittore, te compreso - direi che quella di Nancy è preferibile perché richiede meno sforzo.
  5. .
    -Laura- mi dispiace tanto e so perfettamente come ti senti :cry: <3
    Con alcuni utenti ne abbiamo parlato nella discussione "Il blocco dello scrittore"... Se ne senti il bisogno, puoi passare lì a sfogarti. Ti auguro di tutto cuore di superare il momento!
  6. .
    Allora ricordavo bene, perché il racconto contenuto nella raccolta "Il Ciclo del Marinaio" è stato pubblicato proprio in occasione di questo gioco :) e così anche "Our choices seal our fate". Le hai lette tutt'e due.
  7. .
    Il problema del Jafar del live action, a mio avviso, è che è troppo poco carismatico come personaggio. Ci può stare l'idea di renderlo speculare ad Aladdin, similmente a com'è stato fatto con la matrigna ed Ella nel live action di "Cenerentola"... però, raga, Cate Blanchett ha un carisma che buca lo schermo, la sua Lady Tremaine rimane fortemente impressa allo spettatore! L'attore che interpreta Jafar, mi spiace dirlo, ma non sembra avere una grande presenza scenica. Personalmente l'ho trovato abbastanza scialbino...
    L'unica cosa che apprezzo è che la sua cattiveria non pare essere giustificata nel corso del film, ma solo spiegata, come appunto accade con la Lady Tremaine interpretata da Cate Blanchett.
  8. .
    -Laura- c'è un problema di mancanza d'ispirazione, forse? :( Ovviamente non sei obbligata a fare nulla, ma in ogni caso ricorda che, qualora io possa esserti utile per un suggerimento o un chiarimento, non hai che da chiedere.

    ~Sweet Dreamer~ il gioco in teoria è già concluso - o meglio, è conclusa la prima parte. Se leggi il mio post sui risultati, vedrai una serie di proposte di scrittura che avevo fatto in base alle citazioni elencate in alto. Se te la senti di scrivere qualcosa, puoi scegliere una delle 3 opzioni riportate sotto il primo profilo, quello di Caroline Penvenen, dato che nessun utente ha votato la sua citazione :) altrimenti non ti preoccupare. Se arriveranno delle nuove storie, scritte dalle utenti che avevano partecipato al gioco votando una citazione a loro scelta, spero che vorrai leggerle. ^_^ Hai già letto sia quella di Magic_Charly che quella di Erfea, giusto?
  9. .

    A causa di varie circostanze, la scadenza (già rimandata) del 28 aprile per la pubblicazione delle storie relative a quest'iniziativa non è più valida.

    Quello che mi auguro è che entro la fine di questo mese sia possibile leggere le suddette storie. Ragazze, fatemi sapere se siete ancora disposte a cimentarvi nella scrittura e se, eventualmente, volete proporre voi stesse una nuova scadenza.
    :) Non c'è fretta, quindi prendetevi il tempo per pensarci su.

  10. .
    CITAZIONE (fanwriter91 @ 7/5/2024, 18:50) 
    Intendiamoci, io penso che i cattivi sfaccettati che credono di essere gli eroi della loro storia siano i migliori. Ma se fai il male che hai subito agli innocenti, sei migliore di chi ti ha fatto del male? Sei certo che non avresti fatto lo stesso anche se non ti avessero fatto nulla?

    fanwriter91 credo che tu abbia centrato il nocciolo della questione. È un po' come la differenza tra legittima difesa e omicidio: nel primo caso si risponde a un'aggressione subita, nell'altro caso no. Lì entra in gioco la volontà di ferire, di prevaricare.
    La verità è che, a un certo punto, compiere il male diventa una scelta. Poi ci sono i casi di patologia, disturbi mentali, ecc., che andrebbero analizzati con molta attenzione. Sicuramente è giusto osservare e comprendere. Però una linea, un confine bisogna tracciarlo comunque. Non sto dicendo che sia semplice, solo che è necessario. Altrimenti si relativizza il male, si relativizza il bene e si alimenta il caos, che favorisce la cosiddetta "legge del più forte".

    Per me chi passa da vittima a carnefice sfogando il proprio dolore sugli innocenti non è giustificabile. Penso che, se crediamo nella possibilità di redenzione dei personaggi, allora dobbiamo anche riconoscere che chi compie il male ha delle responsabilità. Proprio in "Sailor Moon", l'anime storico anni '90, ricordo che le Sorelle Persecutrici si sono redente, ovvero hanno scelto il bene invece del male a un certo punto della loro vita. Tutti, prima o poi, almeno una volta, sono chiamati a compiere un tipo di scelta simile; e ciascuno sceglie in base alla propria coscienza.


    Rue Ryuzaki grazie per aver citato Frodo, la sua umanità e la sua forza sono sempre una grandissima ispirazione. <3
    Approfitto del tuo post per farti una domanda "tecnica": che tu sappia, in base a quanto hai studiato finora, il termine "antagonista" e il termine "cattivo" hanno lo stesso significato?
  11. .
    CITAZIONE (~Sweet Dreamer~ @ 7/5/2024, 19:02) 
    [...] "La Storia Infinita"è uno dei miei fantasy preferiti,è un libro che insegna l'importanza della fantasia. Per tanti versi io ma penso un pò tutti ci rispecchiamo in Bastiano,nell'amore che ha per i libri,nel suo rifugiarsi nella soffitta in quel giorno piovoso e immergerci in quel mondo fantastico. [...] È un viaggio alla ricerca dei propri desideri e del proprio coraggio,e penso che Bastiano alla fine cambi davvero tanto. Un romanzo di formazione,oltre che fantasy.
    È un libro che sa davvero di magia,ha segnato il mio modo di vedere il fantasy❤

    Che bello, Chiara! Hai proprio ragione, Bastiano siamo un po' tutti noi (anche se ammetto di preferire Atreiu come personaggio) e la sua evoluzione nel corso della storia è incredibile *_*


    CITAZIONE (l.pallad @ 7/5/2024, 22:45) 
    La storia infinita è uno dei primi film fantasy che conosco.

    CITAZIONE (AlonelnTheDark @ 8/5/2024, 07:19) 
    Ricordo il film visto da bambino, anche i personaggi secondari o che comparivano solo per brevi tratti erano caratterizzati meravigliosamente.

    Il film personalmente non l'ho mai visto, anche se lo conosco di fama. Ho l'impressione che il libro sia su un altro livello (so che all'autore non era piaciuta la trasposizione cinematografica), ma chissà, magari mi sbaglio!
    Del libro, la parte che mi ha colpita di più è la seconda, dopo che Bastiano è giunto in Fantàsia. Gli ultimi capitoli mi hanno fatto venire la pelle d'oca, hanno un'intensità da brividi... È davvero una storia sulla ricerca di sé stessi, con tutte le difficoltà che ciò comporta.
  12. .
    Scusate, ma è tanto difficile osservare la regola che richiede di scrivere in italiano corretto, senza usare al posto delle lettere asterischi che rendono le parole semi-illegibili? Il Regolamento per lo spam è molto semplice e conciso, si impiegano pochi istanti a leggerlo...
  13. .
    Sono sincera, faccio un po’ fatica a capire contro chi è diretto lo sfogo iniziale… Sarà perché conosco pochissimo il panorama letterario italiano o internazionale.
    Cerco di spiegarmi: mi piace leggere da quando sono piccola, l’ho sempre fatto e non mi è mai importato a chi appartenesse il nome sulla copertina. L’unico libro a cui mi sono avvicinata con la consapevolezza che si trattava di un fenomeno letterario è stato “Harry Potter e la Pietra Filosofale”, ma il mio interesse non nasceva dal martellamento pubblicitario, bensì dall’entusiasmo che avevo visto dimostrare a mia sorella verso la storia e i personaggi. :)
    Quello che sto cercando di dire è che per me la fama di uno scrittore, le sue opinioni e il suo modo d’intendere la letteratura sono irrilevanti di fronte al contenuto della sua opera. Certo, se venissi a sapere che un autore che leggo volentieri ha commesso dei reati, non lo guarderei più con gli stessi occhi e mi preoccuperei di eventuali messaggi sbagliati o fuorvianti che può inserire nelle sue storie. Però me ne farei comunque una ragione, perché so che essere un artista non equivale a essere sempre una brava persona…

    Una volta gli scrittori, perlomeno qui in Italia, erano soprattutto giornalisti e insegnanti. La pubblicità, bene o male, gliela facevano le case editrici. Oggi scrittori sono tutti – e, volenti o nolenti, devono pubblicizzarsi tramite i social media, perché le case editrici non fanno tutto il lavoro, oppure lo fanno ma non basta. Quindi lo scrittore, in più di un caso, è diventato un influencer come un altro da seguire su Instagram & Co. Questo significa automaticamente che non abbia talento per scrivere? Ovviamente no. Significa, però, che fa parte di una realtà dove la competizione è spietata e non si guarda in faccia nessuno. Già il mondo dell’editoria era duro di per sé, ma coi mezzi di comunicazione odierni lo è diventato ancor di più. La popolarità, la capacità di convincere la gente ad acquistare un prodotto, l’abilità nel “vendersi”… è questo ciò che conta. Se ci sono autori che si mostrano disposti a tutto pur di ottenere un briciolo di attenzione, anche a screditare l’operato di un collega o un intero genere letterario, non mi meraviglia. Non penso affatto che sia una bella cosa, non giustifico assolutamente; dico solo che capisco da dove può nascere quell’atteggiamento. Se tutto diventa una corsa a raggiungere un podio (virtuale), a raccattare più “mi piace” possibili, a fare successo distinguendosi fra mille, centomila, milioni di altri individui che a loro volta stanno cercando di emergere, di cosa ci sorprendiamo?

    Io sono “vecchia scuola” in questo senso: non dico che lo scrittore debba per forza essere un intellettuale, sia chiaro, e apprezzo molto la possibilità, offerta dai moderni mezzi di comunicazione, di parlare direttamente coi propri autori preferiti, però resto convinta che fra scrittori e lettori debba mantenersi un minimo di distanza. Non è una questione gerarchica, non penso che il lettore sia inferiore allo scrittore; penso semplicemente che i due si muovano su piani differenti. Lo scrittore crea la storia innanzitutto per un bisogno personale (egoistico, se vogliamo) e sceglie di proporla al lettore, che ha la facoltà di decidere se leggerla o meno, in cosa elogiarla e in cosa criticarla… Poi basta, finisce lì.
    Lo scrittore non è obbligato a scrivere per compiacere il lettore, ma nemmeno può aspettarsi che il lettore appoggi sempre e comunque le sue decisioni. Deve accettare le critiche costruttive. Allo stesso modo, il lettore non può pretendere che lo scrittore sia il suo specchio riflesso, il suo migliore amico (a meno che non esista un vero rapporto di amicizia, che va al di là dell’opera scritta) o il suo confidente. È giusto che ne rispetti le scelte narrative, anche se non le condivide. Anche quando deludono le sue aspettative e i suoi desideri. Può essere molto difficile, ma va fatto. Dopodiché il lettore ha tutto il diritto di mettere in discussione ciò che non gli è piaciuto, ciò che non lo ha convinto durante la lettura, ciò che a suo parere andrebbe migliorato. Quindi, in questo senso, Internet offre delle ottime opportunità per manifestare il proprio diritto alla critica. Tuttavia, proprio il sistema basato sulla feroce competizione a cui accennavo rischia d’influire negativamente su tali opportunità, poiché perfino le critiche possono trasformarsi in un pretesto per attirare l’attenzione e farsi pubblicità (in questo caso da parte del lettore), dato che la notorietà e la visibilità sembrano diventate così importanti per “riuscire” nella vita… :?


    Passiamo alla questione dei generi.
    Purtroppo, temo che una sorta di snobismo sia sempre esistito negli ambienti letterari. :( Oppure, anche se non è sempre esistito, non è un fenomeno così recente, né circoscritto al nostro paese. È possibile che qui in Italia sia più accentuato che altrove, non lo so. Come ho detto, non ho grandi conoscenze in merito, anzi. Però conosco un po’ il caso del “Signore degli Anelli”, che AlonelnTheDark ha menzionato:

    CITAZIONE
    [...] nel 2001 esce il film di Harry Potter e del Signore degli anelli, è qui che nasce la moda del fantasy.
    Da precisare che "Il signore degli anelli" è stato scritto negli anni 60' sempre se non erro e pochi lo conoscevano, proprio perchè il fantasy era considerato un genere di serie B.

    Questo non è del tutto vero. “Il Signore degli Anelli” ebbe molto successo negli anni Sessanta e Settanta, sia in patria che altrove, e fu un grande fenomeno letterario nelle università americane, tanto da diventare uno dei testi di riferimento della cultura hippy dell’epoca. Semplicemente, i film hanno regalato al romanzo una seconda primavera, se così si può definire, e il successo si è moltiplicato grazie alla rapidità e alla pervasività dei nuovi mezzi di comunicazione. Ciò non toglie che, quand’è uscito, abbia avuto tutto il risalto che un’opera pubblicata ai quei tempi poteva avere. :) Ma, per tornare al discorso dello snobismo letterario, fin dall’inizio “Il Signore degli Anelli” ha anche ricevuto recensioni negative e feroci stroncature, che lo bollavano come una fantasia infantile e fuori dalla realtà. L’autore stesso ha affermato: «La maggior parte dei miei colleghi filologi sono scandalizzati (sicuramente alle mie spalle, qualche volta a viso aperto) per la caduta di un filologo nella “letteratura triviale”; e in ogni caso la parola d’ordine è: “adesso sappiamo come hai sprecato il tuo tempo per 20 anni”.» (J.R.R. Tolkien, “Lettere 1914/1973”) X) Quindi, insomma, certe abitudini hanno radici lontane. Del resto, Tolkien sosteneva di aver scritto una fiaba – e le fiabe sono soggette a pregiudizi almeno quanto il fantasy. Alzi la mano chi non ha mai sentito dire che sono roba da bambini (il che indica un forte pregiudizio anche verso la letteratura per l’infanzia)!


    Nel mio piccolo, so di essere capace di dare una possibilità a qualsiasi genere; se ne preferisco uno a un altro, è per ragioni di gusto personale, non perché ritengo che uno sia migliore. Questo è l’atteggiamento che assumo (e mi pare di capire che valga lo stesso per voi). Non penso che possiamo far granché per cambiare la situazione generale, però so che possiamo continuare a leggere – e scrivere – ciò che vogliamo, al di là delle “mode” letterarie. Dopotutto, non abbiamo bisogno che le nostre letture vengano approvate da qualcuno, no? ;)

    Edited by Elizabeth Swann - 8/5/2024, 19:06
  14. .

    Ecco che ne arriva un'altra!

    IMG_0004


    Dovevano esserci i brillantini sull'orlo della gonna e delle maniche, come anche sul corpetto... ma pazienza X)
  15. .
    Nancy Cuomo sono d'accordissimo sul fatto che coinvolgere il lettore sia una sfida per qualsiasi autore, indipendentemente dal genere letterario scelto. :) Quello che intendevo è che in un buon fantasy ci sono delle regole e una struttura coerente, il che per l'autore significa quasi inventare un mondo da zero. Non si tratta semplicemente di "sognarlo", ma di costruirlo in modo da generare nel lettore una sospensione dell'incredulità che regge fino alla fine della storia. Di contro, un autore di romanzi realistici è più portato a descrivere la realtà così com'è/appare; quindi, anche se può essere un'impresa affrontare gli aspetti più crudi, ha una fonte (la realtà, per l'appunto) a cui è più facile attingere direttamente, senza doverci "ricamare" troppo su.
    Dall'altra parte, però, sono anche convinta che la stessa esperienza di vita stimoli due menti creative diverse in maniera diversa. Tolkien ha scritto la sua mitologia dopo aver vissuto la Prima guerra mondiale da soldato, sulla sua pelle, mentre altri scrittori non meno importanti si sono dedicati alle opere realistiche... eppure penso che ognuno di loro stesse cercando di elaborare il trauma della guerra, magari a livello inconsapevole. Forse scegliere, come scrittore, un genere letterario anziché un altro dipende dai propri gusti (principalmente di lettura, ma non solo)?

    Erfea Ursula Le Guin prima o poi vorrei leggerla, mi attira molto come autrice. Ricordo di aver visto più volte in libreria un'edizione dei "Racconti di Terramare" dopo aver guardato l'omonimo film d'animazione, ma alla fine non l'ho comprata. Spero di rimediare!
823 replies since 1/8/2017
.